burqa 2 visiDue dipinti esposti a Londra sono stati oscurati con delle tele. Sullo sfondo le critiche di alcuni musulmani per la nudità delle figure e per la presenza di versetti coranici. Nella città amministrata dal sindaco Sadiq Khan, succede che due dipinti debbano essere imbacuccati con dei metaforici burqa o comunque con qualcosa di molto somigliante, almeno dal punto di vista della funzione coprente, per far sì che alcune persone di fede musulmana, le stesse che si erano fatte risentire per la presunta connotazione blasfema delle opere attenzionate, smettessero di sollevare rimostranze.

 A Londra, una capitale europea dove il politicamente corretto e il buonismo sembrano - osremmo dire spesso - recitare la parte del leone, capita anche questo.

A narrare quanto accaduto presso la galleria Saatchi è stato Giulio Meotti su il quotidiano Il Foglio. La fonte sottolinea, tra i vari aspetti affrontati, come quel museo non sia considerabile alla stregua di un luogo qualunque e come questo episodio vada ascritto all'interno di un elenco affollato di eventi simili. Esistono - si potrebbero segnalare delle evidenze - sensibilità differenti e una certa costanza disapprovativa, rispetto a circostanze come questa, da parte di alcune persone di fede islamica: certi modi di rappresentare all'occidentale, per così dire, non vengono digeriti. In questo caso, ad alimentare le polemiche è stata la nudità delle figure ritratte, ma pure la presenza della shahada, cioè la professione di fede islamica, che è uno dei "pilastri". La critica non è stata tenue: si è arrivati all'equiparazione delle opere interessate ai "versetti satanici".

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dall'articolo di  per IlGiornale.it 

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