salvini e gli euroscetticiPer lo studioso olandese Van Middelaar, grande esperto dell’Unione europea, l’ascesa del fronte populista è un dato di fatto, quindi tanto vale vedere il bicchiere mezzo pieno. “Sembrerà un paradosso, ma i populisti possono rafforzare il Parlamento europeo rendendolo uno spazio libero e pluralista”. Per Luuk Van Middelaar, storico olandese e grande esperto dell’Unione europea, l’ascesa degli euroscettici è un dato di fatto, quindi tanto vale vedere il bicchiere mezzo pieno. “E’ inutile essere allarmisti. Le elezioni del 26 maggio non saranno la fine della ‘civiltà europea’, come hanno suggerito alcuni osservatori un po’ troppo drammatici. I partiti euroscettici hanno già ottenuto grandi risultati in Francia e in Gran Bretagna alle scorse elezioni nel 2014, quindi oggi non possiamo stupirci più di tanto”.

A meno di clamorose sorprese, la maggioranza in Parlamento continuerà a essere composta da partiti europeisti. Dunque, quale sarà la novità di queste elezioni che si preannunciavano rivoluzionarie? “I popolari e socialisti avranno meno del 50 per cento dei seggi, quindi dovranno allargare l’alleanza ai liberali dell’Alde, forse anche ai Verdi. Ma la maggioranza resta centrista. Il cambiamento più interessante è avvenuto nel fronte populista. Cinque anni fa, Marine Le Pen e Nigel Farage andavano a Bruxelles per farsi pubblicità e per girare dei documentari su YouTube, ma non erano in grado di influenzare la politica europea. Oggi gli euroscettici di destra sono al governo e riescono ad averla vinta su alcuni temi, come l’immigrazione e le politiche di asilo. Il premier ungherese Viktor Orbán e il leader della Lega, Matteo Salvini, appartengono a una nuova generazione di populisti che vanno a Bruxelles per fare affari, e che fanno eleggere molti dei loro seguaci nelle istituzioni europee”.

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dall'articolo di Gregorio Sorgi  per IlFoglio.it 

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