La mattina del 28 dicembre 1906 un sisma del 10° grado della scala Mercalli (che ne ha 12) colpì nella notte Messina che fu rasa al suolo. Le vittime furono stimate fra le 90 e le 120 mila e la città fu letteralmente rasa al suolo. I primi soccorritori a giungere per portare soccorso furono i marinai della flotta russa ed inglese in transito nel Mediterraneo.

 

“Sia male! Deve venire il terremoto che scelga le sue vittime, e che ammazzi voi e tutta Messina”. Era la sera del 27 dicembre 1908 quando, secondo la leggenda, una donna, alla quale avevano arrestato il figlio, correndo per le strade maledì la città siciliana.

La mattina dopo, il 28 dicembre, Messina, Reggio Calabria e i territori intorno alla zona dell’epicentro, lo stretto di Scilla e Cariddi, cambiarono faccia per sempre. Giovambattista Rizzo, direttore dell’Osservatorio geodinamico e astronomico di Messina, scampato al sisma, rilevò l’ora della prima scossa: erano le 5:20'27''. Di intensità pari al 10° grado della scala Mercalli (che ne ha 12), il sisma uccise – si stima – fra 50 e 100 mila persone sulle due coste dello stretto. Il 90 per cento di Messina fu rasa al suolo: case, chiese, caserme, ospedali, strade, ferrovie.

Dall'articolo di Paola Grimaldi per Focus.it

 

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