Jair Bolsonaro 1Col 55,2% delle preferenze il Brasile ha scelto di eleggere il candidato dell'ultradestra populista. E' il termine "contro" quello che meglio connota la direzione scelta daBrasile che ha votato a larga maggioranza per l'elezione a PresidenteJair Bolsonaro. Con il 55,2% delle preferenze l'ex militare di estrema destra membro del partito Social-Liberale è diventato la più alta carica carioca battendo il rivale Fernando Haddad del partito del lavoratori fermo al 44,8%. Passo dopo passo colui che sembrava il più improbabile tra i vincitori ha acquisito consensi convincendo i brasiliani a colpi di proclami nazionalisti, populisti, machisti, omofobi e razzisti.

 

Un presidente "Contro"

Senza vergogna e senza tenere in considerazione quello che viene definito "politicamente corretto" ha promesso di lottare perché ogni diritto delle minoranze sia negato, perché le dure leggi contro l'aborto non vengano abrogate, perché le donne continuino a essere pagate meno degli uomini (se proprio devono lavorare). I nemici numero uno di Bolsonaro sono "la marmaglia rossa", epiteto con cui il Presidente definisce i simpatizzanti della sinistra per cui propone "galera" ed "esilio".

Secondo Bolsonaro, infatti, sarebbero loro i responsabili della caduta libera del Brasile messo in ginocchio dalla corruzione delle aziende statali e dalla criminalità che resta impunita. Proprio criminalità e corruzione sono stati i due cavalli di Troia che hanno permesso a Bolsonaro di espugnare il Palàcio do Planalto

La ricetta Bolsonaro

La ricetta Bolsonaro contro la corruzione si traduce nella proposta di una maggiore trasparenza dell'uso dei soldi pubblici e in unacapillare privatizzazione della aziende statali brasiliane. Si tratta di ragioni che hanno fatto breccia nel cuore esasperato dei brasiliani che fino a oggi si sentivano impotenti di fronte al degrado economico e politico del loro paese.

A queste colonne d'Ercole della campagna elettorale si aggiungono anche ultre proposte degne del nickname Messia con cui viene definito dai sostenitori: riforma le pensioni, crescita del reddito minimo delle fasce meno agiate, più istruzione pubblica per sanare il divario che esiste tra chi frequenta il pubblico e chi il privato, diminuzione del deficit pubblico e riforma fiscale.

Con che risorse Bolsonaro voglia attuare questa rivoluzione copernicana in salsa carioca non è dato saperlo anche perché per tutta la campagna elettorale si è sistematicamente sottratto a ogni confronto pubblico e a ogni faccia a faccia. Complice l'assalto che ha subito il sei settembre scorso quando, nel corso di un comizio, è stato raggiunto da un colpo d'arma da fuoco, Bolsonaro si è ritirato dalla vita pubblica e ha utilizzato i social network con milioni di tweet e centinaia di video pubblicati su Facebook in una sorta di infinito monologo elettorale privo di un reale interlocutore.

Moltiplicato dalla potenza delle fake news e dall'ignoranza di chi non conosce il subdolo potere dei social il messaggio di Bolsonaro è entrato in ogni casa brasiliana confortando i delusi dalla vecchia politica e dando speranza della possibilità di cambiare il destino del Brasile con il proprio voto.

Contro la criminalità

Altro tema sociale forte cavalcato dal neo presidente è quello relativo alla criminalità. Il Brasile ha il record mondiale di morti ammazzati visto che ogni anno 62.000 persone circa vengono uccise. Maggiori poteri alla polizia, riduzione dell'età in cui si può essere imputabili da 18 a 16 anni, inasprimento delle pene e certezza del carcere per chi delinque sono gli strumenti proposti da Bolsonaro per ridurre la piaga degli omicidi.

Visto il crescente consenso delle ultime settimane Bolsonaro non si è minimamente curato di abbassare i toni insistendo con le sue proposizioni machiste, razziste e omofobe.

Gli slogan

Ha detto che per colpa dei comunisti i bambini credono di essere gay, ha spiegato a una sua collega che non sarebbe stata degna neppure di essere stuprata da lui e ha poi aggiunto, a proposito delle donne: "Se un'azienda dovesse assumere donne poi si troverebbe costretta ad assumere anche i negri".

Tra le sue perle politiche raccolte dal quotidiano spagnolo El Periòdico vanno annoverate: "L'errore della dittatura fu torturare e non uccidere"; "La maggior parte degli omosessuali lo sono perché sono drogati, solo una minima parte per difetto di fabbrica" e poi ancora: "Non vado né a combattere né a discriminare: semplicemente se vedo due uomini che si baciano per strada li picchio". 

"Non potrei mai amare mio figlio se fosse omosessuale preferirei che morisse" e sempre in merito ai figli ha detto: "Ho cinque figli di cui quattro maschi, nel quinto caso ho avuto un momento di debolezza ed è nata femmina", ma ha anche aggiunto: "I miei figli non potrebbero mai sposare una donna negra perché li ho educati bene" per concludere con: "I negri non servono a niente, neanche a procreare".

da https://www.panorama.it