Fioramonti con Luigi Di Maio Corriere Web SezioniLe proposte del nuovo ministro dell’Istruzione (M5S): tre miliardi in più, risolvere il precariato anche all’Università. E no all’autonomia differenziata. «Ci vogliono investimenti subito, nella legge di Bilancio: due miliardi per la scuola e uno almeno per l'università. Lo dico da ora: se non ci saranno, mi dimetto». Ministro lei non ha ancora neppure giurato...  «Non c'è tempo da perdere, per cambiare servono fondi, siamo uno dei Paesi europei che spende di meno per la scuola. Non possiamo continuare ad avere ricercatori precari di 45 anni, o professori non di ruolo che cambiano ogni due mesi. Ci vuole prospettiva e continuità».

Il nuovo ministro dell'Istruzione Lorenzo Fioramonti è in riunione con il suo staff al ministero di via Arenula, dove fino a poche ore fa era viceministro: «Ho avuto la certezza della "promozione" all'ora di pranzo». Romano, laureato in Storia del pensiero politico e professore universitario, fa il pendolare tra Roma e la Germania dove vive sua moglie con i loro due figli. Con la politica ha già avuto a che fare nel '97 quando fece l'assistente parlamentare di Antonio Di Pietro.
Mettiamo in ordine le cose che vuol fare.
«Primo, avviare l'anno scolastico senza troppe criticità».
Mancano centomila prof.
«Metteremo subito mano al decreto salva-precari, che è pronto. Voglio correggere i punti che non andavano bene e riproporlo per stabilizzare al più presto gli insegnanti che lo meritano».
Il Pd ha come priorità una scuola senza tasse e libri gratis per le famiglie con redditi bassi. E lei?
«Faremo il possibile ma non vorrei che noi pagassimo i libri e le famiglie la carta igienica per la scuola».
Autonomia differenziata: il suo predecessore Bussetti voleva insegnanti dipendenti delle Regioni.
«Non se ne parla. Un conto è se le singole Regioni decidono di offrire qualche benefit per attrarre professori da lontano, per esempio un contributo per l'affitto, ma la scuola è un bene nazionale. E l'autonomia c'è già».
Lei chiede due miliardi per la scuola e uno per l'università e la ricerca. Dove si trovano?
«Non voglio togliere soldi a nessuno. Vorrei delle tasse di scopo: per esempio sulle bibite gasate e sulle merendine o tasse sui voli aerei che inquinano. L'idea è: faccio un'attività che inquina (volare), ho un sistema di alimentazione sbagliato? Metto una piccola tassa e con questa finanzio attività utili, la scuola e stili di vita sani».