capture 042 24102019 164226Sono pronti alla mobilitazione i dirigenti e i funzionari del Corpo di Polizia Penitenziaria. Almeno quelli che aderiscono al Coordinamento di settore costituito in seno al Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (Sappe). È quanto emerso dalla riunione del Coordinamento nazionale riunito a Roma. Lo spiega Donato Capece, segretario generale del Sappe. ”I dirigenti e i funzionari della Polizia Penitenziaria aderenti al primo Sindacato del Corpo, il Sappe, si sentono fortemente penalizzati dal nuovo provvedimento di riordino delle carriere. Il provvedimento è stato elaborato e concepito dalle élites ministeriali in danno di chi ogni giorno ha il carico della responsabilità di comandare Reparti di Case circondariali. Ma anche di Case di reclusione, di carceri per minori, di Nuclei traduzioni e piantonamenti e tanti altri settori di responsabilità della Polizia Penitenziaria.

 

La Polizia penitenziaria sul piede di guerra

Addirittura, è stato pensato di rinominare i dirigenti del Corpo. E non già vicequestori e questori penitenziari, come sarebbe logico, ma con la definizione di “intendenti” di garibaldina memoria!”. “Questo perché, nel Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria – continua Capece – c’è chi evidentemente è ancora allergico alle prerogative di polizia connaturate al nostro Corpo. Corpo che rappresenta quasi il 90% del personale penitenziario. Ecco, i dirigenti e i funzionari del Sappe dicono basta a queste mortificazioni professionali. E sono pronti a far sentire la loro voce a Roma davanti alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e al Ministero della Giustizia”.

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