capture 133 02112019 180305Non stupisce che Di Maio sia sull' orlo del precipizio.
Se gli alberi si giudicano dai frutti, viceversa gli uomini dalle loro opere, e quelle del capo politico del M5S sono state tutte distruttive. La più grave, la demolizione del partito ridotto a un cumulo di macerie.
Da prima forza parlamentare infatti è destinata, se si considerano le tendenze note, a diventare un gruppo ininfluente.
Che Gigino non fosse un fulmine di guerra lo si intuì oltre un anno fa quando si associò a Salvini per costituire una maggioranza appiccicaticcia che si rivelò subito inadeguata. Il ragazzo napoletano pensava di fare una strage di consensi varando il reddito di cittadinanza, il quale invece - costosissimo - è un elemento di corruzione di massa impressionante.

Basta leggere le cronache quotidiane per rendersi conto che finanzia imbroglioni, lavoratori in nero, contrabbandieri e spacciatori ufficialmente in bolletta e in pratica ricchi abbastanza per mantenersi.

Sorvoliamo sulle grandi infrastrutture, tutte osteggiate dai ministri scelti dall' attuale responsabile della Farnesina.
A completare l' elenco delle scemenze commesse dal partenopeo provvede Azzurra Barbuto, nel suo articolo accanto al presente. Sta di fatto che Di Maio con tenacia ha costruito un fallimento che sta spegnendo i pentastellati.

L' agonia è in fieri e il decesso è prossimo. Il primo a dover sloggiare sarà proprio Di Maio, ormai inviso perfino agli amici che vedono in lui la causa delle loro disgrazie personali nonché di quelle pubbliche.
Chiunque si è accorto della sua inadeguatezza esaltata dalla alleanza grillina con Zingaretti che ha prodotto una sorta di cortocircuito a Palazzo Chigi. Non siamo in grado di prevedere i tempi della caduta del governo, ma è ovvio che essa avverrà presto. Per ora dovremo accontentarci di assistere al defenestramento di Gigino, dopo di che sarà il diluvio. Pochi si salveranno.

di Vittorio Feltri per www.liberoquotidiano.it