capture 063 24112019 121135Nel M5s è subito tempo di bilanci, dopo l'incontro tra Beppe Grillo e Luigi Di Maio a Roma, in cui di fatto il primo ha commissariato il secondo, pur confermandone il ruolo di capo politico. Il punto è che il comico ha detto chiaro e tondo che tornerà al centro del M5s, punto primo del suo programma la conferma del patto col Pd. E così, arrivando al bilancio, dopo quanto accaduto domenica si riflette su chi, tra i grillini, è stato sconfitto su tutta la linea. In primis Gianluigi Paragone, filo-leghista e contrarissimo da sempre al patto col Pd. Insieme a lui i fedelissimi Raphael Raduzzi e Alvise Maniero: i tre compongono il fronte dei paladini di chi si oppone al meccanismo salva-stati dell'Ue. Le parole di Grillo, il fatto che Di Maio - volente o nolente - le abbia digerite, ripongono Paragone e gli altri due tra gli sconfitti totali. Il M5s, almeno a parole, ora abbandona il sovranismo.

E Paragone, come promesso più volte senza però poi farlo, ora abbandonerà il M5s?

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