capture 117 25112019 194421Pupi Avati si toglie qualche sassolino dalla scarpa a proposito del suo film su Dante. Il film su “Dante Alighieri è un grande progetto, che il governo italiano, il Presidente della Repubblica, tutti dovrebbero sostenere. Non per fare un favore a me. Sembra che in questo momento lo si faccia per farmi un favore”.Pupi Avati lo ha detto a ‘Un Giorno da Pecora’, su Rai Radio1,  lamentando che “preferiscono fare la vita di Chiara Ferragni…”. Un riferimento al doc ‘Chiara Ferragni – Unposted’, tra i cui produttori c’è anche Rai Cinema. Quando gli viene chiesto se, per la realizzazione del suo progetto, confida nel ministro della Cultura Dario Franceschini, Avati risponde: “Lui mi aiuterà sicuramente ma non sono così solleciti però…”.Lo scorso maggio Pupi Avati aveva parlato del suo progetto di un film su Dante. Da realizzare per le celebrazioni dei 700 anni dalla morte del poeta avvenuta a Ravenna nel 1321.

Già all’epoca Avati era stato polemico: «Che Rai Cinema abbia approvato il progetto -aveva detto il regista – è già una grande cosa perché è dal 2001 che sto aspettando di avere il via. Ed è strano che sia io a insistere tanto, quando si sono raccontate le vicende di tutti. Adesso leggo che si farà una fiction sulla vita di Francesco Totti. E il povero Dante Alighieri, l’italiano più famoso del mondo, non ha ancora meritato un film».

Il progetto del film su Dante ruota intorno “Trattatello in laude di Dante” del Boccaccio perché – spiegò il regista – «è l’unico espediente narrativo che possa raccontare l’immensità del mondo dantesco». La figura dell’Alighieri emergerà, dunque, attraverso «la ricerca del 1350 svolta da un altro genio come Boccaccio e al suo commento della Divina Commedia del 1373».

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