capture 162 28112019 113104Céline, lo scrittore maledetto caro alla destra, torna a far parlare di sé. È polemica in Francia per il destino della casa che fu l’ultima residenza dello scrittore Louis-Ferdinand Céline (1894-1961), autore discusso ma riconosciuto tra i più grandi del Novecento. Céline morì in povertà, emarginato e deluso. Tra le sue opere, Viaggio al termine della notte, Morte a credito, Bagatelle per un massacro, La scuola dei cadaveri, La bella rogna e molti altri. Lo scorso 7 novembre è morta, all’età di 107 anni, la vedova Lucette Destouches, da lui rappresentata in molti suoi romanzi. Ora si è appreso che lei stessa un anno fa aveva venduto a un privato la villa Maïtou di Meudon, nella regione dell’Île-de-France, a sud-ovest di Parigi. Lì la coppia si stabilì nel 1951 dopo una serie di vicende tragiche raccontate da Céline nella sua trilogia.

 

La casa di Céline sia monumento storico

François Gibault, avvocato della famiglia di Céline e presidente della Société d’études céliniennes, è tornato così a chiedere “protezione” per la casa, esercitando da parte dello Stato l’azione di tutela. Insomma, che la classifichi come “monumento storico” e quindi rendendola immune da eventuali trasformazioni edilizie. Il sogno di Gibault sarebbe quello di fare della residenza un museo dedicato a Céline. In tal senso, riferisce la stampa francese, si sarebbe espresso anche l’ex ministro della Cultura Jack Lang. Ma altri intellettuali sono invece preoccupati della possibilità che la villa diventi un “luogo di pellegrinaggio” di nostalgici filo nazisti e antisemiti. “Il prefetto si è rifiutato di classificare la casa”, ha spiegato François Gibault.

Il municipio di Meudon si disinteressa

Così lo Stato l’anno scorso ha lasciato che la vedova di Céline vendesse la sua casa restaurata, dopo essere stata bruciata nel 1968, e quindi ristrutturata. “Il ministero della Cultura mi ha detto che non voleva comprarla. Ora il nuovo proprietario farà ciò che vuole”, ha spiegato Gibault. Il Municipio di Meudon non entra nella polemica e liquida la questione brevemente. “La villa è stata venduta a un privato, non c’è nient’altro da dire”. Nella villa Maïtou Céline riceva abitualmente intellettuali e artisti come Marcel Aymé, Michel Simon, Charles Aznavour, Angelo Rinaldi, Roger Nimier e altri.

di Domenico Bruni per www.secoloditalia.it