capture 281 09122019 101851Un presepe senza Giuseppe e Maria, con una capanna trasformata in barcone dei migranti. Al suo interno, non la culla di Gesù Bambino e neanche il bue e l’asinello ma immigrati contenti di essere approdati. Una composizione surreale, se non fosse vera. L’ultima trovata bizzarra dei dirigenti scolastici, in questo caso di una scuola di Prato, per testimoniare il tema dell’integrazione e della solidarietà. Con un’idea di contrapposizione tra la Natività e la solidarietà. Come se per fare entrare i migranti nel presepe, e anche in Italia, fosse necessario bandire le icone simboliche del Cristianesimo dal loro luogo più rappresentativo a Natale. Del resto, in Italia, la corsa della sinistra a “svuotare” le scuole dai riferimenti cattolici, per non “irritare” lo straniero, anche quest’anno è iniziata da subito. Nonostante l’appello del Papa. Che si ipotizza che si riferisse ai presepi con i suoi tradizionali ospiti sacri…

 

Il barcone al posto della capanna: il presepe dei migranti

“Un barcone al posto della capanna. Una famiglia di migranti al posto di Maria, Giuseppe e del bambinello. Sotto un mare in tempesta. Nel cielo, al posto delle stelle, ci sono le immagini di Liliana Segre, dei tre pompieri morti recentemente al Alessandria e del carabiniere ucciso a Roma. È il presepe che accoglie studenti, insegnanti e genitori della scuola Convenevole da Prato in via Primo maggio. Un allestimento che certo non passa inosservato e che raggiunge bene lo scopo di attratte attenzione e forse, vedremo, anche qualche critica”. Inizia così l’articolo della Nazione che tanto sta facendo discutere. “La volontà è quella di far riflettere sul tema dell’accoglienza, per capire se i ragazzi di oggi sono disposti ad accogliere o meno” ha detto una docente dell’istituto. Ma che colpa avevano Giuseppe e Maria per essere sfrattati dalla loro umile capanna?

di Leo Malaspina per www.secoloditalia.it