Terremotati a rischioA maggio scadono gli accordi, gli alberghi della costa: “Ora spazio ai turisti”. Ma le casette per gli sfollati non ci sono: “Vogliamo sapere che fine faremo”. 5500 persono sono gli sfollati che hanno bisogno di ospitalità nelle strutture costiere. Ma secondo i calcoli ufficiali i posti disponibili fino a fine anno sono al massimo 4300. «Da qui non va via nessuno», inizia a dire in tono ancora incerto Mario Carducci, pensionato, da quasi quattro mesi ospite del centro vacanze Holiday di Porto Sant’Elpidio nelle Marche, un villaggio di miniappartamenti per turisti costruiti intorno a un grande spazio, un salotto comune con piante, poltrone, grandi vetrate, spazi dove chiacchierare di programmi televisivi e di pettegolezzi mentre si perde tempo tra l’ultimo bagno al mare e la cena. Sta per piovere ma nel salotto comune dell’Holiday il pensiero è molto lontano dal mare o dagli intrattenimenti tv. 

«Mi devono cacciare a pedate», incalza, più deciso, Piero Cesari, stessa sorte dalla scossa del 26 ottobre. «Quali pedate? Nemmeno i carabinieri mi devono toccare, da qui non esco», continua Mario, sempre più sicuro delle sue parole. «Vogliamo capire che fine facciamo e vogliamo capirlo prima di essere mandati via altrimenti facciamo casino. Lo fanno i clandestini e noi no? Siamo mica deficienti!», conclude.

La protesta è pronta. Non hanno più pazienza le popolazioni dei paesi colpiti dal terremoto che hanno accettato di andare a vivere sulla costa in attesa delle casette dove avrebbero atteso l’epifania della ricostruzione. Doveva essere una soluzione provvisoria, l’inverno al mare e in primavera avrebbero trovato le casette. Marzo è alle porte: la ricostruzione è un miraggio lontano ma anche di casette provvisorie non c’ètraccia, tranne in pochi, rarissimi casi. Nel frattempo gli alberghi e i camping stanno ricordando a tutti gli impegni presi. Roberta Sabbatini, titolare del camping Le Mimose di Porto Sant’Elpidio, scuote la testa: « L’abbiamo detto dall’inizio: possiamo ospitare i terremotati fino alla fine di maggio ma non possiamo andare oltre. Abbiamo una clientela abituale con gruppi sportivi e persone che tornano ogni anno. Abbiamo ancora 300 ospiti, fino al 27 maggio tengo tutti quelli che vogliono restare qui. Dal 28 maggio in poi ospiterò soltanto le famiglie con bambini che vanno a scuola qui e quelli che hanno trovato lavoro. Sono una cinquantina di persone al massimo. Basta». Daniele Gatti, titolare del villaggio turistico Holiday, ha messo le date di fine alloggio nero su bianco per evitare equivoci: 500 posti fino al 20 maggio, la metà fino al 30 giugno. Dopo niente da fare. «Questa è la scadenza, non si può andare oltre, siamo una struttura che lavora in estate, non possiamo permetterci di perdere la clientela», spiega.

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dall'articolo di Flavia Amabile  per lastampa.it  

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