capture 043 15122019 184225Va giù duro Luigi Di Maio contro il salvataggio della Popolare di Bari tentato dal governo in un consiglio dei ministri diserato dai dem. Un’altra grana per Giuseppe Conte con il leader grillino pronto a far saltare il tavolo.  «Per noi ci sono 2 cose da fare prima diarrivare ad un decreto. Che in ogni caso per noi deve salvare i risparmi dei pugliesi, non i banchieri». Su Facebook il ministro degli Esteri entra a gamba tesa sul dibattito che arrovella la maggioranza in uno scontro di accuse reciproche.

 

Di Maio: se mettiamo i soldi, la banca diventi pubblica

«Vogliamo sapere da chi doveva sorvegliare cosa è emerso in questi anni. Quante sono state le ispezioni di Bankitalia negli ultimi tre anni? Cosa è emerso? Qualcuno dovrà pur pagare per questo buco, non credo lo abbia provocato un alieno». E poi – continua un Di Maio scatento – «vogliamo sapere chi ha prestato soldi e a chi. Quali manager hanno firmato per prestare i soldi dei baresi allo scoperto?». Poi punta il dito contro il Pd e la politica salvabanche dei governi di sinistra. «Non faremo come qualcuno in passato con le banche Venete, che furono ripulite con i soldi degli italiani e poi furono regalate (al prezzo di un euro) ad altre banche. Stiamo ancora risarcendo i risparmiatori truffati».  Poi polemizza con il “suo” premier e il frettoloso consiglio dei ministri notturno per dare il via libera al salvataggio dell’istituto commissariato da Bankitalia.

«Una volta ottenute queste risposte. Che per me devono restare agli atti di un punto ad hoc del Consiglio dei ministri con una discussione chiara e a verbale, la terza cosa che pretendiamo è la seguente. Se dobbiamo mettere soldi pubblici in una banca per evitare che saltino i conti correnti dei pugliesi, quella banca deve diventare di proprietà dello Stato. Per creare la banca pubblica per gli investimenti, che è un nostro obiettivo del programma del Movimento 5 Stelle e che tra l’altro è dentro il programma di governo».

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