capture 007 15012020 200449La storia dei due Papi va chiarita. "Il tema necessita di un chiarimento linguistico. Il Pontefice è uno ed è quello in carica, Francesco", spiega il professor Pierluigi Consorti, ordinario di Diritto canonico all'Università di Pisa e presidente dei canonisti degli atenei italiani, in una intervista a Il Giorno. Per questo anziché usare il titolo di "Papa emerito" sarebbe stato meglio optare per "vescovo di Roma emerito". Tant'è. "Sono convinto che non serva tanto una riforma del diritto", continua Consorti, "basterebbe un'interpretazione autentica del canone 332 in modo che sia finalmente evidente a tutti che, una volta rinunciato al ministero pontificio, l'uscente perde ogni prerogativa e torna a essere un fedele come tutti".Di un chiarimento del genere dovrebbe farsi carico "il dicastero romano del Pontificio consiglio per i testi legislativi o a un motu proprio del Papa stesso". Così si proteggerebbe il vescovo emerito di Roma dalle strumentalizzazioni da parte di chi si oppone al suo successore. 

 

"Ratzinger ha tutto il diritto di dire serenamente la sua sul destino della Chiesa, come qualsiasi fedele. Trovo, invece, piuttosto insolito che un cardinale, addirittura prefetto di una congregazione romana, in questo caso Robert Sarah, sfrutti il pensiero del predecessore di Bergoglio per criticarlo alla vigilia di una possibile apertura della Chiesa all'ordinazione presbiterale di uomini sposati in Amazzonia", conclude Consorti.

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