capture 538 01032020 184356Vittorio Cecchi Gori arrestato dopo condanna per le vicende del crac Safin. Non è ancora nel carcere di Rebibbia, Angelo Perrone: “Morirebbe, è malato. È piantonato in ospedale”

VITTORIO CECCHI GORI ARRESTATO: PARLA IL REGISTA VERONESI

Vittorio Cecchi Gori, condannato per bancarotta fraudolenta e altri reati finanziari, è piantonato in ospedale, al policlinico Gemelli di Roma. I carabinieri del Nucleo Investigativo gli hanno notificato un ordine di esecuzione per la carcerazione, che è stato emesso dalla Procura Generale della Corte di Appello di Roma, ma non è ancora stato condotto nel carcere di Rebibbia. Questa mattina si era diffusa la voce che il produttore cinematografico fosse stato portato in carcere, invece a causa delle sue precarie condizioni di salute si trova in ospedale da lunedì scorso, il giorno in cui i giudici si sono pronunciati. Intanto al suo fianco si è schierato il regista Giovanni Veronesi, che all’AdnKronos ha dichiarato: «Vittorio Cecchi Gori è una persona malata. E bisogna avere un briciolo di accortezza prima di sbatterlo in carcere. Ci potrebbe anche rimanere. Da solo si è già punito nella sua vita. Per quanto riguarda la condanna per bancarotta fraudolenta io non so nulla nel merito ma credo sia pericoloso portarlo in carcere nelle sue condizioni». (agg. di Silvana Palazzo)

VITTORIO CECCHI GORI RICOVERATO: “CONTINUANO A INFANGARMI”

Vittorio Cecchi Gori è stato arrestato, ma non è stato portato al carcere di Rebibbia. Almeno non ancora. Lo rivela Dagospia, spiegando che l’ex presidente della Fiorentina è stato arrestato ieri pomeriggio mentre si trovava al policlinico Gemelli di Roma, dove però sarebbe tuttora ricoverato. Proprio da lì arrivano le dichiarazioni di Cecchi Gori. «Basta, mi manca solo che mi ammazzino e le ho provate tutte», avrebbe confidato agli amici secondo quanto riportato da Novella 2000. Il direttore Roberto Alessi ha spiegato che Cecchi Gori non si aspettava l’arresto, infatti lo aveva contattato ieri per chiedergli un’intervista. «Non era preoccupato, nemmeno furente, nemmeno arrabbiato. Mi conosce da decenni, e mi ha chiesto semplicemente di poter dire la sua, visto che tutti dicono la loro, ma solo su di lui». Quindi Cecchi Gori gli avrebbe detto: «E sui fatti miei, con la differenza che loro mi infangano, e la devono finire, se no gliele faccio pagare tutte in una volta». (agg. di Silvana Palazzo)

VITTORIO CECCHI GORI ARRESTATO, LEGALI A LAVORO

La notizia di questa mattina è senza dubbio l’arresto dell’ex patron della Fiorentina, Vittorio Cecchi Gori. Dopo la condanna di ieri a 5 anni e 6 mesi, il produttore cinematografico dovrà ora scontare un cumulo di pene di 8 anni e mezzo, ed è stato portato nel carcere romano di Rebibbia. Fa specie pensare che lo stesso Cecchi Gori sia apparso negli ultimi giorni in numerose trasmissioni tv, a cominciare da Non è la D’Urso, passando per Storie Italiane e molte altre ancora, e che ora, invece, sia in una cella del penitenziario romano. Una notizia che ha lasciato basiti molti, alla luce dei 78 anni di età di Cecchi Gori e delle sue condizioni di salute precarie. “Sono un tifoso viola del Veneto – scrive ad esempio un fan su Twitter – e mi vergogno di essere italiano per le notizie che Vittorio Cecchi Gori è stato condannato e arrestato.In questa Italia che ha messo in libertà i terroristi pluriomicidi, va in carcere un uomo che ha sbagliato, ma non ha ucciso nessuno”. Simile il pensiero del giornalista Goffredo Pistelli, che sempre su Twitter ha scritto: “78 anni, in condizioni di salute pessime (in un video dell’anno scorso si vede camminare a fatica). Mi fa orrore un Paese così”. Non vi è ancora notizia ufficiale, ma sembrerebbe pressoché certo che i legali rappresentati di Cecchi Gori presentino a breve un’istanza di scarcerazione per il proprio assistito. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

VITTORIO CECCHI GORI ARRESTATO: IN CARCERE A REBIBBIA

E’ stato arrestato l’ex presidente della Fiorentina, Vittorio Cecchi Gori. Come riferito da numerosi quotidiani online in questi ultimi minuti, nella giornata di ieri i carabinieri del nucleo investigativo si sono presentati a casa del 78enne produttore cinematografico per portarlo in carcere. L’ordine di esecuzione era stato emesso qualche ora prima dalla Procura Generale della Corte d’Appello di Roma a seguito della condanna per 5 mesi e 6 mesi di reclusione. Contestati dei reati finanziari, fra cui una bancarotta fraudolenta. L’uomo è stato condotto nel carcere romano di Rebibbia dove si trova attualmente. Un verdetto pesantissimo quello dell’aula del tribunale capitolino, che ha utilizzato il pugno pesante a seguito del crac da 24 milioni di euro della Safin Cinematografica. Quasi certo il ricorso presentato dai legali dello stesso Cecchi Gori, sia alla luce dell’età del loro cliente, quanto e soprattutto per via delle sue condizioni fisiche precarie, visto il recente ricoverato al Gemello di Roma risalente allo scorso mese di settembre. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

VITTORIO CECCHI GORI ARRESTATO DOPO CONDANNA

Guai giudiziari per Vittorio Cecchi Gori: il noto imprenditore è stato condannato in Cassazione a 5 anni e 6 mesi di reclusione per il crac della casa di produzione Safin, fallimento da circa 24 milioni di euro. La Suprema Corte ha confermato la condanna nei confronti del 77enne, già condannato in secondo grado nell’ottobre del 2018: sarà rivista la durata delle pene accessorie nell’appello bis. Come evidenzia Il Fatto Quotidiano, per l’accusa tutti – dissipandone parte del patrimonio – avevano continuato a gestire la Safin fino alla primavera del 2007 nonostante non facesse più parte del gruppo a partire dall’ottobre del 2006. Ricordiamo che nell’ambito dello stesso processo i giudici d’appello avevano dato il via libera alla richiesta di pena concordata per gli altri imputati.

VITTORIO CECCHI GORI CONDANNATO PER CRAC SAFIN

Vittorio Cecchi Gori era stato condannato a sei anni di reclusione in primo grado, ma le vicende giudiziarie dell’imprenditore partono da più lontano. Nel luglio del 2011 Cecchi Gori finì ai domiciliari con l’accusa di bancarotta fraudolenta nell’ambito delle indagini sul fallimento della Finmavi e di altre società del suo gruppo, ma già nell’ottobre di nove anni prima venne raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare con accusa analoga. Come riporta Il Fatto Quotidiano, nel novembre del 2006 Vittorio Cecchi Gori fu condannato a tre anni di reclusione, pena condonata grazie all’indulto. Ma in quell’anno il Tribunale di Roma decretò il fallimento della sua Finmavi, travolta da 600 milioni di euro di debiti. Ora la sentenza per il crac Safin, indagine che si incentra sul “travaso” di alcuni beni tra società, basti pensare ad alcune sale cinematografiche come il cinema Adriano di Roma.

di Carmine Massimo Balsamo per www.ilsussidiario.net