Chiese chiuse anche nella fase due. L'emergenza coronavirus farà sentire i suoi effetti anche dopo il 4 maggio. Monsignor Giovanni D'Ercole, vescovo di Ascoli, non ci sta e attacca le decisioni del governo Conte: "Non facciamo passare il messaggio che la Chiesa è il luogo del contagio e degli untori - attacca D'Ercole - I sacerdoti sono responsabili e non agiscono in modo sconsiderato".

Monsignor D'Ercole sottolinea la necessità di riaprire le Chiese: "Abbiamo bisogno di rientrare in Chiesa - prosegue D'Ercole - Ce lo chiede la gente. Ci sono turbe psicologiche e noi dobbiamo aiutare i fedeli. Il culto è una libertà che non può essere bloccata in alcun modo. Spero che il buon senso prevarrà".   

 

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