capture 020 19082021 150110Gaffe, ripensamenti, proposte finite nel nulla e palesi contraddizioni. E lo scenario che emerge leggendo uno per uno gli ultimi verbali appena desecretati del Comitato tecnico scientifico. Il compito degli undici esperti quello di fornire al governo pareri scientifici autorevoli sui più disparati aspetti dell'emergenza coronavirus: dalle modalità di somministrazione dei vaccini alle norme per stare seduti al ristorante fino alle regole da osservare in spiaggia quando si prende il sole. Ecco cosa si sono detti tra maggio e giugno i tecnici capitanati dal coordinatore Franco Locatelli (Consiglio superiore di sanità) e dal portavoce Silvio Brusaferro (Istituto superiore di sanità, nella foto). Partiamo dalla seduta del 28 maggio.

capture 013 18082021 193546Riunione infuocata del Cts. Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità e coordinatore del Comitato tecnico scientifico, si è infuriato con i colleghi "colpevoli" di passare le notizie ai giornali di quanto accade nelle segrete stanze del Comitato. La prova, riporta il Tempo, è contenuta nel verbale del 21 giugno scorso, quando Locatelli mette bene in chiaro che la fuga di notizie deve cessare una volta per tutte. Gli undici esperti nominati dal governo sono tutti riuniti in videoconferenza.

La seduta inizia alle 18,35. Il primo a prendere la parola è proprio il coordinatore: "Nel corso della settimana appena passata", si legge nel documento, "le sollecitazioni degli organi di stampa su questioni particolarmente sensibili per l'opinione pubblica hanno nuovamente trovato riscontro in dichiarazioni rese - o attribuite a componenti del Cts che non appaiono essere in linea con quanto era stato convenuto all'interno del Comitato o appropriate per il mantenimento di un'adeguata reputazione dell'organo, nell'interesse del buon andamento dei suoi lavori e anche per evitare d'ingenerare confusione nella popolazione con informazioni contraddittorie o, comunque, poco allineate su argomenti di essenziale rilevanza".

capture 012 18082021 192702Oltre mille firme per chiedere la chiusura notturna dei giardini di via Conca del Naviglio, a poche centinaia dalla Darsena. Nell'area, che dovrebbe essere dedicata ai bimbi, di notte si riversa la movida dei Navigli. Da tempo, il mattino, i residenti trovano i giardinetti sporchi, tra cocci di bottiglia e addirittura siringhe. Da qui la richiesta, avanzata attraverso la petizione, di recintare i giardini e chiuderli negli orari notturni. «Il silenzio del lockdown ha fatto sentire a tutto il quartiere di Conca del Naviglio, Porta Cicca una volta, che i giardini sono diventati un luogo per incontri da rave party, che si tengono quasi tutte le sere, di preferenza nell'area dei giochi bambini- anche durante il coprifuoco», spiega il comitato Giardini Conca che si è fatto promotore della petizione.

Domenica 6 giugno il comitato ha organizzato dalle 9.30 alle 13, con il supporto di Amsa, un'iniziativa di pulizia dei Giardini. «Daremo vita ad un momento di riappropriazione collettiva di uno spazio comune da coltivare», spiegano. «I Giardini della Conca sono un bene comune che può soddisfare le esigenze di una pluralità di soggetti - bambi ni, anziani, giovani - in un quartiere che si riscopre fiero della sua eterogeneità sociale, e che è storicamente tra i più rappresentativi della città. Un quartiere che dovrebbe essere quasi un biglietto da visita della nostra Milano. Oggi il degrado conseguente al reiterarsi di comportamenti in civili e prepotenti inficia l'uso aperto dei Giardini. La prepotenza di pochi impedisce il godimento di tanti", aggiungono. «Oltre al degrado siamo anche continuamente disturbati dai rumori della movida che non ci lasciano dormire: assembramenti e caos senza più limiti di orari», lamenta una residente.

capture 011 18082021 192319I pazienti oncoematologici, ossia in terapia a causa di tumori del sangue, non sviluppano anticorpi contro il Covid dopo essere stati vaccinati. L'allarme, inedito, viene dal Comitato tecnico scientifico. Gli undici esperti nominati dal governo per fronteggiare l'emergenza coronavirus ne hanno discusso a lungo nella seduta il 21 maggio scorso. Lo scopriamo solo adesso perché il verbale è accessibile da pochi giorni. Il Cts , riferendosi a questi pazienti oncologici, parla di «percentuale importante di soggetti che non mostra alcuna sieroconversione», ovvero la mancata produzione di anticorpi contro il virus.

Nella seduta in questione, il coordinatore del Cts, nonché presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli, informa gli altri dieci colleghi di aver ricevuto due comunicazioni che hanno fatto scattare il campanello d'allarme: la prima viene dal professor Paolo Corradini, presidente della Società italiana di ematologia, l'altra dal professor Antonio Grassi, direttore della Clinica di Malattie infettive e tropicali dell'Università dell'Insubria. La mancata produzione di anticorpi - si legge nel verbale «emerge in maniera chiara a distanza di due settimane dalla somministrazione della seconda dose di vaccino a mRna», quindi Pfizer e Moderna. Il problema è stato riscontrato anche dall'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. Il Cts rileva anche che «dati di letteratura apparsi in riviste di significativa autorevolezza, quali Jama, indicano che la mancata sieroconversione è frequentemente osservata anche nella popolazione dei pazienti sottoposti a trapianto di organo solido».

capture 063 11082021 135541C’è un “bollettino” ulteriore che quantifica i dati Covid rispetto a quello fornito dal ministero della Salute. E ruota attorno a quanti contagiati arrivano con i flussi migratori. Andando a reperire la cronaca degli ultimi giorni, i numeri non sono rassicuranti.

La Nave Ocean Viking, che ha attraccato domenica al porto di Pozzallo, trasportava 549 migranti. Tra essi 30 sono risultati positivi. La Sea Watch 3, giunta invece a Trapani sabato, contava 257 stranieri. Tra essi, 13 contagiati. Qualche giorno prima, dall’hot spot di Lampedusa, da settimane iperaffollato per oltre tre volte rispetto al numero massimo di capienza, un centinaio di persone è stato trasferito su una nave quarantena. Tra di esse, una quarantina risultate positive.

Circa un paio di settimane fa, poi, è scoppiata la polemica sull’hotspot di Taranto, dove 26 ospiti sono risultati positivi al virus, e di conseguenza 2 agenti di polizia si sono contagiati e 10 sono stati messi in quarantena, suscitando molti interrogativi circa le condizioni su cui tutti gli operatori di prima accoglienza (Forze dell’Ordine ma non solo) si trovano ad agire.  Il tema non riguarda, peraltro, soltanto la rotta mediterranea. Negli ultimi giorni si segnalano anche sparute positività tra i migranti arrivati in Friuli, seguendo come noto il tratto balcanico.

capture 062 11082021 135325Sono talmente invisibili che non si sa neanche, esattamente quanti siano. Il numero oscilla dai 12mila ai 44mila. Sono i minori affidati alle case famiglia. Nella maggior parte dei casi unica «ciambella» di salvataggio per salvarsi da situazioni di estremo degrado morale, di violenze e abusi che altrimenti rischierebbero di rovinare la vita a centinaia di bambini innocenti. Un terreno difficile, dove tuttavia anche un solo caso di minore strappato ingiustamente all’affetto dei propri cari è un fallimento di un’intera comunità, di quel sistema di diritti che uno Stato civile e democratico dovrebbe garantire. Vale insomma il principio giuridico del «meglio un colpevole libero che un innocente in galera».

 

Eppure di storie, o meglio di vite rovinate per mano dello Stato ce ne sono tante nel farraginoso sistema dell’affido in casa famiglia. Alcune fonti statistiche fotografano una realtà che vale dai 5 ai 12 miliardi di euro, con un «tariffario» che va dai 100 ai 400 euro a bambino, oltre l’indotto. Un argomento «scivoloso» che per comodità spesso si preferisce ignorare. I cartelli apparsi a Montecitorio la settimana scorsa tuttavia ne impongono la lettura. Giada, Laura, Chiara, nonna Sofia. Simbolo di centinaia di famiglie divise, spezzate, spesso senza che neanche gli involontari protagonisti ne capiscano davvero il motivo.

capture 055 08082021 102609Analizziamo le affermazioni di un medico vicino alle medicine alternative sul “Sistema” dietro alle cure ufficiali contro il Covid-19

Tra le richieste di verifica pervenute a Open troviamo quella dell’articolo pubblicato dal sito DatabaseItalia dal titolo «Dott. Massimo Citro: “Il Covid é la più grande farsa della storia. Vi spiego cosa fare”». All’interno è presente una video-intervista al medico nel quale spiega le sue teorie sul Covid-19. L’introduzione è una esposizione di affermazioni banali sulla malattia, che nessuno ha mai negato, anche se le dinamiche su asintomatici e forme gravi sono state comunicate in maniera confusionaria a volte, non vi sono molti dubbi sul fatto che non si tratti di una malattia paragonabile all’influenza, al contrario di quanto sembra sostenere Citro. In questo articolo analizziamo le principali affermazioni riguardo alle presunte «cure censurate dall’alto», concludendo con una biografia del medico.

capture 051 07082021 125321Ricoverato per una miocardite dopo la somministrazione di una dose di vaccino anti Covid. Un ragazzo di 19 anni si trova nel reparto di Cardiologia dell’ospedale Belcolle di Viterbo. 

A riportare la notizia è Tusciaweb che fa sapere che dopo la preoccupazione iniziale le condizioni del ragazzo sarebbero in miglioramento. Il 19enne prima di accusare malori aveva ricevuto la seconda dose di Pfizer. Resta da accertare se tra la miocardite e il vaccino ci sua una correlazione certa. La Asl secondo quanto si apprende avrebbe fatto una segnalazione all’Aifa, l'agenzia nazionale del farmaco, dal momento che la miocardite risulta tra gli eventi avversi provocati dal vaccino. 

Dopo i vaccini Pfizer e Moderna sono infatti stati osservati casi "molto rari" di miocarditi. Questo quanto sottolineato a luglio riguardo ai prodotti-scudo a Rna messaggero l'Agenzia italiana del farmaco Aifa, che anche dopo quanto già comunicato dall'Agenzia europea del farmaco Ema comunica "aggiornamenti su alcuni punti emersi dalla valutazione del rischio di insorgenza di miocardite e pericardite dopo vaccinazione con vaccini a mRna".

capture 050 07082021 124757Sui social nelle ultime ore c'è una nuova tendenza, una nuova gag: chiedere a Marco Travaglio di gufare su qualcosa. Già, perché non solo in politica, ma anche nello sport: ogni volta che il direttore del Fatto Quotidiano dice che siamo delle mezze pippe in qualcosa, viene brutalmente smentito dai fatti.

Si pensi a Euro 2020: "Abbiamo giocato soltanto contro mezze calzette", disse prima che gli Azzurri di Roberto Mancini andassero a conquistare il trofeo nella strepitosa, indimenticabile e soffertissima finale di Wembley contro i padroni di caso dell'Inghilterra. 

Ma non è tutto. Già, perché sul Fatto Quotidiano, nei primi giorni dei giochi olimpici di Tokyo 2020, era comparso un pezzo in cui, tanto per cambiare, si diceva che eravamo mezze pippe. "Doveva stupire il mondo, e invece...". Articolo del quale vi avevamo dato conto sul nostro sito e che, ora, viene rilanciato da Matteo Salvini. Ovviamente per dileggiare Marco Travaglio.

capture 046 07082021 123942Mese dopo mese nuove informazioni sugli effetti collaterali del vaccino anti-Covid vengono alla luce. L'analisi degli eventi avversi fa così aggiornare i "bugiardini" dei sieri con nuove avvertenze e indicazioni terapeutiche. 

L'agenzia europea per il farmaco Ema ha chiesto che il foglietto illustrativo del vaccino Johnson & Johnson di Janssen va aggiornato inserendo tra le possibili reazioni avverse la trombocitopenia immunitaria. Nota anche con l'acronimo PTI la patologia è un disturbo del sangue causato dalla diminuzione del numero di piastrine (trombociti) che si verifica in un soggetto non affetto da altre malattie che interessano le piastrine. 

La Commissione di Farmacovigilanza sulla Valutazione dei Rischi (Prac) dell’Ema "ha raccomandato di aggiornare il foglio informativo del vaccino Janssen contro il Covid-19 includendo la trombocitopenia immunitaria come reazione avversa e avverte di allertare il professionale sanitario e le persone che assumono il vaccino su questo possibile effetto collaterale", si legge in una nota che avverte di aggiornare anche il piano di gestione dei rischi del vaccino Janssen "riclassificando la trombocitopenia, al momento" considerata "un importante rischio potenziale, come un importante rischio identificato". 

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