m5s 1 960x576Complimenti al M5S per le coraggiose e rigorose scelte dei suoi probiviri; anche in questo mi ricorda il PCI di quando i mulini erano bianchi e le sue bandiere rosse: un’intransigenza che ovviamente spaventa o indispone gli italiani (tanti purtroppo) che ormai si sono abituati all’illegalità, al permissivismo e all’approssimazione; ma non ci sono alternative, mai si uscirà dalla palude con il loro aiuto o il loro consenso”. Lo scrive su Facebook Francesco Erspamer, professore all’Università di Harvard con il quale Luigi Di Maio si era confrontato allo ‘Yes Europe Lab’ che si era tenuto due anni fa nell’ateneo americano.

I grillini puniscono quattro dissidenti. Cacciati De Falco, De Bonis, Moi e Valli per "reiterate violazioni dello statuto". Incassato il sì definitivo alla manovra economica, l'anno del Movimento 5 Stelle si chiude con nuove "purghe". Il Collegio dei Probiviri - il "tribunale" grillino deputato a esaminare ed eventualmente sanzionare il comportamento degli eletti - ha infatti deciso di punire i quattro "dissidenti" che in Senato e in Europarlamento si sono distinti per aver criticato aspramente l'operato del governo.

Il M5S espelle i senatori De Falco e De Bonis e gli eurodeputati Moi e Valli. E' quanto ha deciso il collegio dei probiviri del movimento. A fronte di comportamenti contrari alle norme dello Statuto e del Codice Etico, accettato e condiviso da eletti ed iscritti, il Collegio dei Probiviri - si legge sul Blog delle Stelle ha deciso di espellere i senatori Gregorio De Falco (reiterate violazioni art. 11 Statuto; art. 3 Cod. Etico) e Saverio De Bonis (violazione art. 11 Statuto; art. 6 c. 4, Cod. Etico).

Dopo l'euforia, il comitato direttivo pentastellato ha chiesto a 10 deputati il motivo della loro assenza al voto sulla manovra. Alle 16.30, la maggioranza M5s-Lega ha incassato il voto finale della Camera alla manovra ed è scoppiata la festa tra i banchi del governo in Aula.

«Siamo sotto attacco. Il Governo, la Manovra del Popolo. La Democrazia è sotto attacco. È in corso una delle più violente offensive nei confronti della volontà popolare perpetrata in 70 anni di storia repubblicana». È quanto si leggeva in un post sul blog delle Stelle — poi rimosso — nel quale si condannava un «vero e proprio terrorismo mediatico e psicologico» da parte di «grandi lobby, poteri forti e comitati d'affari».

Di Maio e Di BattistaLe critiche a Conte sulla Consob e una girandola possibile di ministri: Fraccaro potrebbe prendere il posto di Toninelli alle Infrastrutture, che diventerebbe capogruppo. Archiviata la manovra, nella maggioranza che guida la coalizione potrebbe cambiare molto. Perché sono tante le tensioni che si sommano ad ansie elettorali, litigi e malumori. Saranno decisivi i prossimi passaggi per capire quale direzione vorranno imprimere al Movimento Luigi Di Maio e il figliol prodigo Alessandro di Battista. Ma è fondamentale anche il ruolo di Giuseppe Conte che, dopo mesi di lavoro sottotraccia, ha tirato fuori la testa, con un protagonismo che potrebbe non essere gradito a tutti.

Partiranno subito dopo il disco verde della Camera alla legge di bilancio, dunque, a occhio e croce, domenica se non già domani in serata. Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista si apprestano a passare un lungo weekend insieme e a festeggiare, in una località che resta top secret, l'inizio del 2019, con tanto di video per i follower da lanciare sui social network l'ultimo dell'anno.

Dall'introduzione del reato di "apologia di mafia" alla "eliminazione graduale del denaro contante"; dalla revoca della cittadinanza italiana per coloro che si macchiano di "reati contro lo Stato" (come mafia, corruzione di pubblici ufficiali, ecc.) alla "perdita della potestà genitoriale per i condannati ad associazione a delinquere e collaboratori anche senza prole".

Mancano poche ore al ritorno in Italia dell'uomo che potrebbe rilanciare o invece mandare a carte quarant'otto il Movimento 5 Stelle: Alessandro Di Battista, infatti, sarà tra 48 ore (lunedì 24 dicembre) sul suolo patrio, al termine della lunga vacanza che si è concesso con la famiglia in America latina? E Luigi Di Maio che fa?

Stretta sull'alta velocità nella Capitale: a Roma arrivano sette nuovi autovelox. Previste sanzioni per 19milioni di euro nel 2019, di cui 11 verranno destinati ai lavori di rifacimento del manto stradale. A risanare l’asfalto dissestato della Capitale ci penseranno gli automobilisti più indisciplinati. Nel bilancio del Campidoglio, infatti, è stato previsto un aumento del 26% degli introiti provenienti dalle multe per eccesso di velocità, con ben sette autovelox che si andranno ad aggiungere ai 27 che già monitorano le strade romane.