Paura, anche panico perchè no e rivoluzione delle proprie abitudini, cambiamenti forzati dall'emergenza coronavirus: #IoRestoACasa. Ma come affrontare questo periodo in casa al meglio? Non è facile perchè non siamo abituati a stare cosi tanto tempo costretti tra quattro mura, a coabitazione forzata con gli altri familiari, dividendoci spazi, tempi, interrompendo routine. E poi non è facile perchè siamo angosciati: lo stare a casa insomma non è voluto, non è vacanza. “Bisogna lavorare sul proprio atteggiamento con piccoli gesti quotidiani, così da non farsi sommergere dalla paura” suggeriscono gli Health Coach certificati Antonio Pipio e Romina Corbara.
In base al decreto del Presidente del Consiglio entrato in vigore martedì 10 marzo e valido almeno fino al 3 aprile non ci si potrà muovere dalla propria abitazione, se non per uno dei casi previsti: motivi di natura lavorativa, motivi di salute o situazioni di necessità (ad esempio, per fare la spesa).
Si tratta di una situazione unica nel suo genere per la stragrande maggioranza delle persone, che si trovano in questi giorni ad essere ancora del tutto impreparati su come gestire una simile situazione, cercando da un lato di destreggiarsi con lo Smart working dall’altro mantenendo una parvenza di abitudinarietà o creandone una nuova. In una situazione come quella attuale, la parte razionale di ognuno di noi è messa in seria difficoltà poiché la moltitudine di input che ci colpiscono portano il nostro cervello a vivere in uno stato di vero e proprio “tilt”. Il panico, l’insicurezza, l’incertezza e l’instabilità bloccano le persone dal capire lucidamente cosa sia meglio fare per il loro bene. Tale processo poi è agevolato da un’emozione in particolare: la paura. Questa se non controllata può sfociare in poco tempo in ansia e poi in angoscia minando la nostra lucidità. Come affrontare quindi questo momento di “pseudo quarantena” forzata per il bene comune? Come trasformare le emozioni come angoscia, l’ansia e tristezza in stati d’animo più funzionali al nostro equilibrio psicofisico emotivo?
I 15 cibi che tengono in forma il cervello
Sei in periodo di esami o di studio intenso? Oppure fai un lavoro intellettualmente impegnativo? Allora devi sapere che grazie alla sana alimentazione puoi favorire la salute del tuo cervello e garantirti una mente sempre sveglia e attiva.
Basta che scegli dei cibi ricchi di quelle sostanze che hanno effetti neuro-protettivi e che migliorano i segnali tra le cellule neuronali. I dominatori incontrastati di queste sostanze sono gli acidi grassi “buoni” omega-3 ma esistono anche particolari antiossidanti che aiutano il tuo sistema nervoso a mantenersi in forma e a contrastare l’insorgenza di malattie neurodegenerative. Tutte queste sostanze benefiche sono presenti proprio in questi 15 cibi che aiutano il cervello.
1. Pesce azzurro
Il pesce azzurro, specialmente lo sgombro e la sardina, è l’alimento che contiene in assoluto più omega-3. Questi acidi grassi aiutano il cervello a mantenersi giovane e reattivo, hanno una potente azione antinfiammatoria e riducono il livello di colesterolo-LDL (il colesterolo “cattivo”) e dei trigliceridi nel sangue.
Nei giorni del del lockdown, la chiusura quasi totale del paese, dobbiamo attenerci alle disposizioni e limitare all’essenziale le uscite. Sono consentite soltanto le spese per i beni essenziali e di prima necessità, e solleva molti interrogativi etici e sanitari anche il delivery del cibo: spesso i fattorini lavorano in assenza di dispositivi di protezione individuale, e molti di noi stanno scegliendo di non utilizzare il servizio di consegna a domicilio di pasti pronti come pizza o panini. Riscopriamo la cucina, dunque, e il piacere di preparare piatti appetitosi per la famiglia, complice anche il maggiore tempo a nostra disposizione. Conciliando l’esigenza di alimentarci con la minore disponibilità di cibi freschi, mettendo mano alla dispensa o agli avanzi che abbiamo in frigo. Scopriremo una serie di ricette golose, facili e sfiziose. Dall’antipasto al dolce.
RICETTE DA FARE IN QUARANTENA
Ecco qualche esempio di cosa cucinare con quello che si ha in casa, dall’antipasto al dessert.
FOCACCIA CON POMODORINI
Uscendo poche volte a settimana, la prima cosa che può andare buttato è il pane, che non possiamo avere fresco tutti i giorni. Il rischio dello spreco è altissimo, ma se abbiamo dieci minuti possiamo preparare questa focaccia facilissima, da farcire con pomodorini. Che, in frigo, non mancano mai. Servita calda insieme a del formaggio, o a quadretti fredda, è perfetta come antipasto e per l’aperitivo.
Esporsi al sole è necessario in ogni stagione perché è così che possiamo fare il pieno della vitamina D, fondamentale per il nostro benessere. Ecco per quanti minuti esporci a seconda del periodo dell'anno
Il sole fa bene alle ossa, il sole fa male alla pelle. Ecco due dati di fatto che sembrano apparentemente inconciliabili. Se da un lato l’esposizione alla luce del sole aiuta il nostro organismo a produrre vitamina D, preziosa per rinforzare le ossa e il sistema immunitario, dall’altro lato invecchia le cellule della pelle favorendo il melanoma. Insomma, qual è il giusto rapporto tra sole e vitamina D?
Sole e vitamina D: come prendere solo i vantaggi?
A dare una chiara indicazione ci pensano i ricercatori dell’Università Politecnico di Valencia, in Spagna. Gli esperti hanno provato a stimare esattamente i minuti di esposizione che permettono di fare scorta di vitamina D senza rischiare pericolose scottature.
Cosa e come mangiare per ridurre i fattori di rischio patologico e combattere lo stress
Un’alimentazione varia ed equilibrata è alla base di una vita in salute. Un’alimentazione inadeguata, infatti, oltre a incidere sul benessere psico-fisico, rappresenta uno dei principali fattori di rischio per l’insorgenza di numerose malattie croniche. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), circa 1/3 delle malattie cardiovascolari e dei tumori potrebbero essere evitati grazie a una equilibrata e sana alimentazione.
I ritmi frenetici della vita quotidiana ci hanno fatto un po’ perdere l’abitudine di sederci a tavola il tempo necessario per godersi un pasto bilanciato in tutte le sue componenti, preferendo sempre di più i cibi “mordi e fuggi”, spesso privi di ogni elemento nutritivo e difficili da digerire a pranzo, spostando all’ora di cena il consumo di pietanze più corpose. Queste abitudini sottopongono lo stomaco a un carico eccessivo con la conseguenza di una digestione più lenta e laboriosa che porta spesso sonnolenza, gonfiore e senso di pesantezza.