Il momento della scelta del luogo dove andare in vacanza rappresenta una delle migliori occasioni per definire, con familiari e amici, un periodo di serena condivisione di tempi e di viaggi, di meritato riposo o di svago.

Ognuno propone una meta e, trovata quella più condivisa dal gruppo, il gioco è fatto.

Esistono, tuttavia, premesse alla scelta che vanno ben oltre la semplice preferenza per una vacanza al mare piuttosto che ai monti, e tra queste le limitazioni imposte da problemi relativi al proprio stato di salute.

Non solo una permanenza ad alta quota in montagna sarà da scartare nel caso in cui ci si trovi a combattere con una pressione arteriosa elevata, difficile da controllare, o nel caso in cui la persona sia affetta da insufficienza respiratoria (in montagna l’aria, per quanto certamente più pulita e non inquinata, contiene una minor quantità di ossigeno!), ma ciò di cui si dovrà necessariamente tener conto è che un paziente con asma bronchiale allergico difficilmente potrà divertirsi o riposarsi soggiornando dove siano presenti allergeni fonte dei suoi problemi respiratori (vedi anche “Pollinosi ” e “Malattie allergiche delle vie aeree”).

La morte della mamma di Niki che non esitò a trasferire la sua vita, quella di suo marito e di suo figlio in una barca pur di vincere l’asma congenita del bambino, è una storia che ha commosso l’opinione pubblica e che rimanda all’attenzione un dato fornito dall’Oms, L’organizzazione mondiale della Sanità. Si stima che al mondo sono tra i 100 e 150 milioni di persone che soffrono d’asma, quasi 200mila nuovi casi nuovi ogni anno, in parte imputati ai processi di urbanizzazione e a volte per l’eccessiva igiene. Ma è proprio vero che il mare fa bene per combattere l’asma? Prima di rispondere a questa domanda cerchiamo di capirne qualcosa di più.

Asma: Cos’è e quali sono le cause

L’asma è una malattia infiammatoria polmonare che si manifesta con un caratteristico respiro sibilante, dispnea,  oppressione toracica e tosse (le c.d. crisi asmatiche). Le cause possono essere molteplici, anche genetiche ma non ereditarie (ma aumentano i fattori di rischio). E’ prevalentemente di natura allergica, scatenata soprattutto dall’inquinamento urbano, polveri sottili, acari, fumo di sigaretta, pollini nell’aria, presenza di animali domestici.

Asma: è vero che il mare fa bene?

 

Nel 2003 la famiglia di Bellinzago costruì una goletta in giardino allo scopo di vivere in mare per consentire al figlio di avere una vita normale. Quello di mollare tutto per i propri figli è un atto estremamente nobile e coraggioso ma non è l’unica soluzione drastica per curare l’asma. Oltre ai farmaci, vaccini antiallergici specifici, broncodilatatori, i medici consigliano di passare lunghi periodi in mare o in montagna, almeno per alcuni tipi di asma come quella bronchiale o allergica ai pollini.

Con l'arrivo della bella stagione si può uscire a fare sport all'aria aperta. Vi spieghiamo perché fa bene.

L’inverno, quest’anno particolarmente rigido in quasi tutta Italia, sta lentamente lasciando il posto alla tanto attesa primavera, che porta con sé più ore di luce e temperature più miti. Per molti questo vuol dire semplicemente cominciare a pensare al “cambio di stagione”, mentre per noi runners significa poter finalmente uscire a correre senza doverci coprire come degli eschimesi, liberi di assaporare l’aria che comincia a diventare tiepida e di godere degli odori che la natura al suo risveglio ci regala. Ma cosa più importante, significa non essere più costretti a fare lunghe sedute di allenamento in palestra sul tapis roulant. Anche chi si sente appesantito dal lungo inverno, trascorso all’insegna della sedentarietà, decide in questo periodo che è l’ora di rimettersi in forma, di indossare maglietta, pantaloncino e scarpe da jogging e uscire a correre.


Ma perché fa bene correre? E soprattutto, perché è meglio farlo all’aria aperta?

Rispondiamo in ordine a queste due domande.

Premesso che se non abbiamo mai fatto attività sportiva, prima di cominciare a correre, dobbiamo essere sicuri di essere nelle condizioni fisiche adeguate, magari consultando un medico. L’elenco delle motivazioni per le quali la corsa è un’ottima attività per la nostra salute è lunghissimo, ma ci limitiamo qui ad elencare le principali. Innanzitutto, la corsa ci aiuta a scaricare lo stress e la tensione quotidiana causati dall’aumento degli ormoni dell’adrenalina e della dopamina prodotti dal nostro organismo. Correre fa si che vengano prodotte più endorfine, le quali hanno proprietà calmanti, portando sensazioni di euforia o sonnolenza, con l’effetto di sentirci felici e sereni.

capture 289 29042020 152738Lunghi periodi di quarantena possono determinare un aumento dei casi di ansia, paura (del contagio) e disturbo post-traumatico da stress. I consigli per venirne fuori senza conseguenze

Già da ieri, più di qualche esperto ha gettato la maschera: «Le misure restrittive? Alcune potrebbero essere prolungate oltre il 3 aprile». Un’apertura che evidenzia quanto sempre più concreta sia l’ipotesi che, se l’epidemia provocata dal Coronavirus non dovesse ridimensionarsi, la quarantena venga prorogata. La misura di sanità pubblica è necessaria, ma pone anche un altro interrogativo: quali potrebbero essere le conseguenze sul piano psicologico? «Per prevederle, possiamo basarci su alcune analoghe esperienze: anche piuttosto recenti - afferma Andrea Fiorillo, ordinario di psichiatria all’Università della Campania Luigi Vanvitelli -. Nel breve potrebbe rilevarsi un aumento dei disturbi depressivi, dell'ansia e del disturbo post-traumatico da stress. Più difficile è invece anticipare gli effetti a lungo termine, che dipenderanno anche dalle condizioni di partenza dei singoli italiani».

capture 285 29042020 125311Dall'atteggiamento all'alimentazione i consigli degli Health Coaching

Paura, anche panico perchè no e rivoluzione delle proprie abitudini, cambiamenti forzati dall'emergenza coronavirus: #IoRestoACasa. Ma come affrontare questo periodo in casa al meglio? Non è facile perchè non siamo abituati a stare cosi tanto tempo costretti tra quattro mura, a coabitazione forzata con gli altri familiari, dividendoci spazi, tempi, interrompendo routine. E poi non è facile perchè siamo angosciati: lo stare a casa insomma non è voluto, non è vacanza. “Bisogna lavorare sul proprio atteggiamento con piccoli gesti quotidiani, così da non farsi sommergere dalla paura” suggeriscono gli Health Coach certificati Antonio Pipio e Romina Corbara.
In base al decreto del Presidente del Consiglio entrato in vigore martedì 10 marzo e valido almeno fino al 3 aprile non ci si potrà muovere dalla propria abitazione, se non per uno dei casi previsti: motivi di natura lavorativa, motivi di salute o situazioni di necessità (ad esempio, per fare la spesa).
Si tratta di una situazione unica nel suo genere per la stragrande maggioranza delle persone, che si trovano in questi giorni ad essere ancora del tutto impreparati su come gestire una simile situazione, cercando da un lato di destreggiarsi con lo Smart working dall’altro mantenendo una parvenza di abitudinarietà o creandone una nuova. In una situazione come quella attuale, la parte razionale di ognuno di noi è messa in seria difficoltà poiché la moltitudine di input che ci colpiscono portano il nostro cervello a vivere in uno stato di vero e proprio “tilt”. Il panico, l’insicurezza, l’incertezza e l’instabilità bloccano le persone dal capire lucidamente cosa sia meglio fare per il loro bene. Tale processo poi è agevolato da un’emozione in particolare: la paura. Questa se non controllata può sfociare in poco tempo in ansia e poi in angoscia minando la nostra lucidità. Come affrontare quindi questo momento di “pseudo quarantena” forzata per il bene comune? Come trasformare le emozioni come angoscia, l’ansia e tristezza in stati d’animo più funzionali al nostro equilibrio psicofisico emotivo?

capture 246 27042020 102000I 15 cibi che tengono in forma il cervello

Sei in periodo di esami o di studio intenso? Oppure fai un lavoro intellettualmente impegnativo? Allora devi sapere che grazie alla sana alimentazione puoi favorire la salute del tuo cervello e garantirti una mente sempre sveglia e attiva.

Basta che scegli dei cibi ricchi di quelle sostanze che hanno effetti neuro-protettivi e che migliorano i segnali tra le cellule neuronali. I dominatori incontrastati di queste sostanze sono gli acidi grassi “buoni” omega-3 ma esistono anche particolari antiossidanti che aiutano il tuo sistema nervoso a mantenersi in forma e a contrastare l’insorgenza di malattie neurodegenerative. Tutte queste sostanze benefiche sono presenti proprio in questi 15 cibi che aiutano il cervello.

1. Pesce azzurro

Il pesce azzurro, specialmente lo sgombro e la sardina, è l’alimento che contiene in assoluto più omega-3. Questi acidi grassi aiutano il cervello a mantenersi giovane e reattivo, hanno una potente azione antinfiammatoria e riducono il livello di colesterolo-LDL (il colesterolo “cattivo”) e dei trigliceridi nel sangue.

capture 286 29042020 130118Nei giorni del del lockdown, la chiusura quasi totale del paese, dobbiamo attenerci alle disposizioni e limitare all’essenziale le uscite. Sono consentite soltanto le spese per i beni essenziali e di prima necessità, e solleva molti interrogativi etici e sanitari anche il delivery del cibo: spesso i fattorini lavorano in assenza di dispositivi di protezione individuale, e molti di noi stanno scegliendo di non utilizzare il servizio di consegna a domicilio di pasti pronti come pizza o panini. Riscopriamo la cucina, dunque, e il piacere di preparare piatti appetitosi per la famiglia, complice anche il maggiore tempo a nostra disposizione.  Conciliando l’esigenza di alimentarci con la minore disponibilità di cibi freschi, mettendo mano alla dispensa o agli avanzi che abbiamo in frigo. Scopriremo una serie di ricette golose, facili e sfiziose. Dall’antipasto al dolce.

RICETTE DA FARE IN QUARANTENA

Ecco qualche esempio di cosa cucinare con quello che si ha in casa, dall’antipasto al dessert.

FOCACCIA CON POMODORINI

Uscendo poche volte a settimana, la prima cosa che può andare buttato è il pane, che non possiamo avere fresco tutti i giorni. Il rischio dello spreco è altissimo, ma se abbiamo dieci minuti possiamo preparare questa focaccia facilissima, da farcire con pomodorini. Che, in frigo, non mancano mai. Servita calda insieme a del formaggio, o a quadretti fredda, è perfetta come antipasto e per l’aperitivo.

capture 245 27042020 101547Esporsi al sole è necessario in ogni stagione perché è così che possiamo fare il pieno della vitamina D, fondamentale per il nostro benessere. Ecco per quanti minuti esporci a seconda del periodo dell'anno

Il sole fa bene alle ossa, il sole fa male alla pelle. Ecco due dati di fatto che sembrano apparentemente inconciliabili. Se da un lato l’esposizione alla luce del sole aiuta il nostro organismo a produrre vitamina D, preziosa per rinforzare le ossa e il sistema immunitario, dall’altro lato invecchia le cellule della pelle favorendo il melanoma. Insomma, qual è il giusto rapporto tra sole e vitamina D?

Sole e vitamina D: come prendere solo i vantaggi?

A dare una chiara indicazione ci pensano i ricercatori dell’Università Politecnico di Valencia, in Spagna. Gli esperti hanno provato a stimare esattamente i minuti di esposizione che permettono di fare scorta di vitamina D senza rischiare pericolose scottature.

capture 199 24042020 112610Cosa e come mangiare per ridurre i fattori di rischio patologico e combattere lo stress

Un’alimentazione varia ed equilibrata è alla base di una vita in salute. Un’alimentazione inadeguata, infatti, oltre a incidere sul benessere psico-fisico, rappresenta uno dei principali fattori di rischio per l’insorgenza di numerose malattie croniche. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), circa 1/3 delle malattie cardiovascolari e dei tumori potrebbero essere evitati grazie a una equilibrata e sana alimentazione.

I ritmi frenetici della vita quotidiana ci hanno fatto un po’ perdere l’abitudine di sederci a tavola il tempo necessario per godersi un pasto bilanciato in tutte le sue componenti, preferendo sempre di più i cibi “mordi e fuggi”, spesso privi di ogni elemento nutritivo e difficili da digerire a pranzo, spostando all’ora di cena il consumo di pietanze più corpose. Queste abitudini sottopongono lo stomaco a un carico eccessivo con la conseguenza di una digestione più lenta e laboriosa che porta spesso sonnolenza, gonfiore e senso di pesantezza.

capture 143 21042020 142811L’essere umano ha bisogno di passare alcune ore al giorno all’aria aperta e a contatto con la natura.Privarsene vuol dire allontanarsi dalla nostra genesi e ci provoca disagio e perdita di equilibrio…respirare sul mare in montagna o in un parco verde ci dona serenità’ e positività’