capture 056 17022021 104000Sciare fa davvero bene

"Nello sci dovete usare il cervello, che è la parte più importante della vostra attrezzatura". (Kevin Andrews e Warren Miller). 

Le montagne torinesi non erano così innevate da moltissimi anni. E la stagione invernale, che è già iniziata in anticipo in alcune località con le prime aperture, entrerà ne vivo con il Ponte dell’Immacolata. Per gli appassionati degli sport invernali, questo è il momento più bello dell'anno. Quello in cui divertirsi sulle piste da sci, respirando l'aria fresca dell'inverno. 

sciare fa veramente bene. Vediamo insieme 8 benefici che la pratica dello sci alpino ha sul benessere del nostro organismo:

1) Migliora equilibrio e coordinazione

Per sciare sempre meglio dobbiamo acquisire una consapevolezza crescente dei movimenti e delle posizioni del nostro corpo. La difficoltà da superare è anche quella di percepire le diverse posizioni del corpo e di comprendere lo sforzo necessario per spostarle, in un continuo gioco di equilibrio e coordinazione.

capture 164 13022021 180854Belle, sexy, snelle e toniche ma con le curve al punto giusto: ti sei chiesta anche tu quale sia il segreto di bellezza delle donne brasiliane? Basta guardare la top model Gisèle Bundchen che con i suoi quasi 20 anni di carriera internazionale è diventata in Brasile un’icona, anche più di Pelè!

Adotta la “modalità Brasile”, dove le donne hanno un rapporto quasi ossessivo col proprio corpo. Sogni di somigliare a loro? Non c’è bisogno di ricorrere alla chirurgia plastica, tra l’altro molto diffusa in Brasile: ecco i trucchi e le sane abitudini per valorizzare il tuo corpo al naturale.

Ecco 6 segreti di bellezza delle donne brasiliane

1 – Il segreto per dei glutei perfetti

I glutei delle donne brasiliane sono famosi in tutto il mondo! Come conquistare un fondoschiena simile a quelli che vedi passeggiare sulle spiagge di Copacabana? In Brasile, lo sport è quasi una religione quindi la parola d’ordine è MUOVERTI! Hai sicuramente partecipato al 30 days challenge squat di Melarossa e hai già notato dei risultati ma non basta per avere un sedere da favola. Non perdere tempo! Quest’estate, mentre guardi i Giochi Olimpici alla televisione (in fondo all’articolo trovi il calendario), scarica il nostro programma 30 giorni per glutei perfetti ed esegui i nostri esercizi di potenziamento muscolare per avere dei glutei tonici e sodi come quelli delle ragazze della squadra di beach volley.

capture 067 06022021 103448Che cosa è l’ipertensione?

Definita come ipertensione, la pressione alta è la più comune malattia cardiovascolare.
La pressione del sangue è l’intensità della forza del cuore mentre pompa il sangue contro le pareti delle arterie e dei vasi sanguigni.
Così come avviene quando si gonfia un pallone di gomma, il sangue riempie le arterie fino a un determinato livello. La presenza di una eccessiva pressione di aria può danneggiare il pallone di gomma e, allo stesso modo, l’alta pressione sanguigna può creare danni alle arterie, favorendo eventi letali quali l’ictus o gravi episodi cardiaci.
La pressione alta non si manifesta con dei sintomi; è necessario effettuare la misurazione della pressione arteriosa per verificare una possibile condizione di ipertensione.

Quando la pressione sanguigna è definita alta

Quando si soffre di pressione arteriosa alta gli effetti nocivi sulle condizioni di salute, in generale, tendono ad aumentare coinvolgendo i vasi sanguigni, l’apparato renale e il cuore.
Per prevenire possibile complicanze a questi organi vitali, è importante che la pressione sanguigna registri valori che siano pari o minori a 120/80 mm. Hg.
Il primo valore, 120 mm. Hg., è il più alto e corrisponde alla pressione sistolica; il secondo, invece, 80 mm. Hg., il più basso, indica la pressione diastolica.
Se dopo avere svolto attività fisica si misura immediatamente la pressione, molto probabilmente, questa registra valori leggermente superiori a quelli normali; ma si tratterebbe, comunque, di una situazione che rientra nella norma dal momento che è naturale l’aumento e la diminuzione della pressione arteriosa in funzione della attività fisica che viene svolta e dello stato emotivo.
Ed è anche normale che i valori della pressione del sangue varino da soggetto a soggetto.

capture 049 05022021 095859Che il Covid-19 lasci strascichi significativi per lungo tempo dopo aver superato la sintomatologia più o meno severa ed essersi negativizzati è stato confermato da numerosi studi nel corso del mesi. Adesso una nuova indagine, pubblicata sugli Annals of Internal Medicine, ha scoperto che circa un terzo dei pazienti che hanno ricevuto un test positivo al Sars-CoV-2 continuano ad accusare sintomi anche dopo sei settimane dalla formale guarigione, cioè dal o dai tamponi negativi.

I punti importanti del lavoro dell’università di Ginevra sono un paio.

Primo, questi strascichi riguarderebbero anche persone senza particolari patologie pregresse. Il secondo è la varietà di questi sintomi persistenti: si spazia infatti dalla stanchezza duratura al dolore al petto, senza contare (ma non sono queste le rilevazioni dello studio ginevrino) i danni ai polmoni – come ha confermato un altro studio su 10 pazienti condotto dai ricercatori dell’università di Oxford con una nuova tecnica di scansione – e quelli neurologici di cui molto si parla negli ultimi tempi. Secondo un altro studio ancora, stavolta tedesco, il virus riuscirebbe infatti a insinuarsi nel cervello delle persone passando attraverso il naso, più precisamente attraverso le cellule dell’epitelio olfattivo a cui si lega e con le quali può viaggiare lungo le fibre nervose, gli assoni, che collegano i neuroni periferici al cervello. Lo fanno anche diversi altri virus come Herpes simplex 1 o Varicella Zoster, che transitano dagli epiteli ai nervi della spina dorsale o del trigemino.

Il long Covid, insomma, è una realtà di cui i medici dovranno prendere maggiore consapevolezza. Sono infatti ancora troppo pochi i percorsi terapeutici follow up specifici, che accompagnino e monitorino i pazienti una volta considerati guariti e dimessi. Secondo il gruppo di medici ed epidemiologi svizzeri – che ha esaminato i dati di 700 persone con test positivo, anche asintomatiche, di età media 43 anni e che al momento della diagnosi non erano in gravi condizioni – circa un terzo delle persone ha continuato ad accusare uno o più sintomi anche dopo sei settimane. Lo studio non si è lanciato oltre i 45 giorni di monitoraggio: potrebbe quindi anche darsi che i disturbi siano durati di più. Fra i pazienti il 70% non aveva particolari fattori di rischio. Per cui se la Covid-19 può manifestarsi in modo più o meno severo, o anche non manifestarsi del tutto, al culmine dell’infezione, le conseguenze che lascia dopo la negativizzazione riguardano una bella fetta di positivi, fra i quali quelli che al momento della positività avremmo definito asintomatici.

capture 043 04022021 095452Il nuovo coronavirus potrebbe colpire anche il cervello, con manifestazioni lievi, come cefalea, ma anche disturbi dell'umore e in qualche caso complicanze più importanti, come l'ictus nei pazienti più gravi. I dati da uno studio italiano e da una ricerca inglesedi Viola Rita

Dalla cefalea a sintomi neurologici di vario genere fino  gravi complicanze cerebrovascolari, come l’ictuse forse anche problemi psichiatrici: la lista dei sintomi e delle complicanze associate a Covid-19, nei pazienti ricoverati – dunque generalmente non quelli con sintomi lievi – si allunga. A mostrarlo sono due studi, fra cui una ricerca europea, condotta in buona parte da scienziati italiani (dell’ospedale San Paolo e della Statale di Milano) e pubblicata su European Journal of Neurology, e uno studio svolto varie università inglesi, fra cui quella di Liverpool ed uscito su Lancet Psychiatry. Le due ricerche forniscono un ulteriore supporto ad altre prove che hanno mostrato un collegamento fra Covid-19 e sintomi neurologici.

Sintomi neurologici, lo studio europeo

L’indagine ha coinvolto i medici europei ed è stata svolta condotta attraverso questionari online, composti da 17 domande. In tutto sono stati raccolti 2.300 questionari che riportavano la presenza di un qualche sintomo neurologico in ben due terzi dei pazienti con l’infezione da coronavirus, di cui la maggior parte (quasi il 75%) transitati nelle sale d’emergenza delle unità Covid-19. L’elemento importante, secondo gli autori, è che i sintomi neurologici sarebbero abbastanza diffusi, almeno stando ai dati. I problemi più diffusi erano mal di testa (circa il 60% dei pazienti), dolori muscolari sempre alla testa e perdita dell’olfatto temporanea nella metà delle persone (ma anche del gusto, circa nel 40% dei casi). Ma c’è anche un 21% che avrebbe riportato eventi cerebrovascolari importanti, come ictus – tenendo conto che i risultati si basano su dati di pazienti con Covid-19 grave.

capture 041 04022021 094936Soprattutto di notte capita di svegliarsi con il braccio che “si è addormentato” seguito da un crescente formicolio al braccio, e si pensa che sia dovuto ad un problema di circolazione sanguigna causato dall’aver mantenuto per un lungo periodo la stessa posizione.

Questa sensazione è definita parestesia ed è dovuta principalmente ad un problema nervoso, le fibre nervose degli arti subiscono una compressione che ostacola il flusso di impulsi elettrochimici diretti al sistema nervoso centrale ed il formicolio è dovuto a “segnali di scarico” delle fibre nervose.
In questi casi è importante ottenere una diagnosi medica al fine di escludere patologie neurologiche o altro.
Tuttavia la parestesia può essere indice di una patologia discale (bulging discale, ernia del disco) al rachide cervicale o di una disfunzione vertebrale o fasciale.
In caso di danno alla radice nervosa le possibilità terapeutiche sono rappresentate da farmacoterapia, ossigeno-ozono terapia ed eventualmente consulenza neuro-chirurgica. Se invece i sintomi sono causati da una disfunzione vertebrale o fasciale si può ricorrere all’osteopatia, alla neuralterapia e infiltrazione dei trigger point ed alla rieducazione posturale come il metodo Mézières.

Vuoi approfondire l'argomento con uno specialista? Scrivi al medico

capture 040 04022021 094620Braccia che si addormentano nel sonno? Ecco perché succede

Intorpidimento e sensazione di aghi nelle braccia? Le braccia che si addormentano possono essere sintomo di alcuni disturbi o semplicemente di posture sbagliate. Niente paura quindi, prima di allarmarsi bisogna valutare innanzitutto con quanta frequenza succedono questi episodi.

In caso capitino spesso è bene consultarsi con il proprio medico che si occuperà di fare i dovuti accertamenti. Quali possono però le principali cause delle braccia che si addormentano nel sonno? Ecco le principali.

Perché le braccia si addormentano?

I fattori che causano l’addormentamento delle braccia durante il sonno sono numerosi e diversi fra loro, alcuni sono lievi e molto comuni, altri invece possono riguardano patologie più serie. Vediamo insieme i principali:

capture 464 21012021 113702Le migliori sanità del mondo

Criticità ma anche eccellenze. Se c’è qualcosa che il Covid-19 sta portando alla luce, oltre alla fragilità umana, è anche il funzionamento della sanità nel mondo. Certo stiamo pur sempre parlando di una pandemia. Nessuna struttura, nessun medico e virologo era preparato ad affrontare un’emergenza simile, nemmeno il sistema sanitario migliore al mondo.

L’Italia si sta dimostrando all’altezza del compito, confermandosi una delle sanità migliori al mondo e non smetteremo mai di ringraziare medici, infermieri e operatori sanitari per quanto stanno facendo.

L’assistenza sanitaria nazionale è del resto uno dei servizi fondamentali che ogni governo dovrebbe fornire ai suoi cittadini, oltre che uno dei fattori da considerare se si vuole cambiare vita e trasferirsi in un paese che possa offrire delle condizioni di vita migliori.

Per cui, se state cercando un paese in cui la sanità sia di buon livello e garantita ad ogni cittadino, in questa guida siamo andati alla ricerca della sanità migliore del mondo.

Sicuramente avrai sentito molte volte dire questa frase. Ma non è soltanto un modo di dire, infatti ci sono molti studi scientifici e psicologici che dimostrano un miglioramento dello stato di salute.

I vantaggi del viaggiare sono molti e non solo per la mente, essendo un ottimo antidepressivo. Difatti chi viaggia solitamente perde peso, riduce il rischio di infarti, ha una pelle più tonica e luminosa ed ha una vita sessuale migliore.

Ecco 10 motivi che spiegano perché bisogna viaggiare

vacanze estive al mare - summer holiday - Viaggiare fa bene alla salute! Ecco i 10 motivi che spiegano il perchè

capture 288 10012021 231756Prevenzione, per stare bene. Una parola chiave per la salute, eppure…la tendenza generale è quella di sottoporsi a visite ed esami solo quando insorge un problema.

Il check up periodico non è, infatti, considerato ancora come un’abitudine da rispettare, quando si è in salute se ne sottovaluta l’importanza. Ma cosa significa check up? È il controllo medico che tutti dovrebbero fare almeno una volta all’anno, aldilà di sintomi e disturbi, per verificare il proprio stato di salute e prevenire patologie: correggendo per tempo cattive abitudini; inserendo modifiche negli stili di vita; eseguendo ulteriori esami di approfondimento laddove risultino segnali di possibili disfunzioni o patologie in fase ancora iniziale (diagnosi precoce). Quindi, check up inteso come cultura della prevenzione. Negli ultimi anni si sono sviluppate molte campagne di sensibilizzazione in questo senso, proprio per l’importanza che la prevenzione riveste per l’individuo e per il sistema sanitario. La tendenza per rendere efficace il check up è quella di personalizzarlo sempre di più, partendo dalla storia clinica, famigliare (tenendo conto dell’ereditarietà), personale (abitudini e stili di vita) dell’individuo, e di prendere in carico il paziente in modo multidisciplinare coinvolgendo diverse figure professionali che interagiscono per fornire un quadro clinico il più possibile completo.

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