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Onore ai medici ed infermieri in prima linea.Grazie da Redazione Italia

Le prove che incastrano Casarini

capture 001 03032021 172152Un bonifico da 125mila euro erogato a favore della Idro Social Shipping, società proprietaria della Mare Jonio, costituirebbe la prova principale racconta dagli inquirenti nell'ambito dell'indagine che coinvolge anche Luca Casarini

Per i magistrati di Ragusa sono due le prove principali a sostegno delle indagini rivolte verso Luca Casarini e altre tre persone legate a doppio filo alle attività della Mare Jonio, la nave dell'Ong Mediterranea Saving Humans.

Da un lato un bonifico da 125mila euro erogato dalla società danese Maersk Tankers alla Idra Social Shipping, proprietaria della Mare Jonio. Dall'altro una finta gravidanza che ha giustificato un trasferimento in elicottero di una donna risultata poi in un buono stato di salute, tanto da essere dimessa da un ospedale

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Viktor Orban lascia il Pse, verso i conservatori. Retroscena: si apre un slot per la Lega e Matteo Salvini?

capture 004 03032021 154757L'Ungheria di Viktor Orban è, di fatto, da tempo fuori dall'Europa in tante cose. Lo è, ad esempio, da quando (nei mesi ‘caldi’ della crisi libica e siriana e dell’invasione di decine di migliaia di profughi da Nord Africa e Medio Oriente) Budapest ha di fatto unilateralmente 'sospeso' il trattato di libera circolazione all'interno dell’Unione Europea, vietando l'ingresso nel Paese agli immigrati; o, ancora, da quando ha 'chiuso' ermeticamente il suo Paese nella prima fase della pandemia di Covid a primavera 2020; o, pure, in tempi recentissimi, quando ha dato il via libera all'arrivo in Ungheria del vaccino russo Sputnik, fregandosene dei 'se' e i 'ma' dell'Agenzia europea del farmaco (Ema), di fatto agendo in modo del tutto unilaterale.

Per questo suo anti-europeismo di fondo, il suo partito Fidesz è stato da tempo sospeso dal Ppe, il gruppo dei Popolari europei al Parlamento europeo. Lui ha sempre fatto spallucce, restando di fatto anche a Strasburgo in una ‘terra di nessuno’ nella quale ha sguazzato a piacimento. E oggi, mercoledì 3 marzo, alla vigilia del voto sulla revisione dello statuto dei popolari europei che, secondo gli osservatori, potrebbe portare all'esclusione del partito magiaro, ha preferito battere sul tempo il Ppe annunciando l'uscita di Fidesz dal gruppo.

Un addio che potrebbe aprire a uno scenario con importanti ripercussioni sulla politica di casa nostra. Perché, con il probabile (a questo punto) passaggio di Orban al gruppo dei conservatori europei guidato da Giorgia Meloni (dove è già approdato l'ex leghista Sofo, compagno di Marion Le Pen), nel gruppo del Ppe a Strasburgo potrebbe aprirsi uno 'slot' per la Lega di Matteo Salvini. Silvio Berlusconi e il braccio destro dello stesso leader leghista, Giancarlo Giorgetti, da tempo premono perché Salvini si muova in quella direzione. Per la Lega si tratterebbe di uno spostamento epocale, che tra l’altro ricucirebbe drasticamente le distanze tra il Carroccio e Forza Italia.

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Archiviate le primule di Boeri. Il dono dell'archistar: nessuna causa

capture 005 03032021 155156Con la rimozione di Arcuri, tramonta il progetto delle strutture vaccinali "griffate" Boeri. L'archistar aveva fornito tutto gratis. E non intende fare causa

Archiviate le primule di Boeri. Il dono dell'archistar: nessuna causa

Nessuna buona azione resta impunita. Stefano Boeri ci casca, ogni tanto. Ci è cascato con il terremoto: a Norcia ha realizzato gratis un centro polivalente simbolo della rinascita della città. Sapete come è finita? Boeri indagato, poi scagionato. Ma il pm ricorre. E lui ci rimane male, malissimo. Poi lo chiama Domenico Arcuri per realizzare qualcosa di iconico per il piano vaccinale. E lui, ancora una volta gratis, si inventa le primule. Struttura ammirata da tutto il mondo, idea che gli è stata chiesta, e che ha regalato. Cade Arcuri e che cosa succede? Via le primule. Boeri, per adesso, non parla. In fondo le primule le ha regalate, niente di più. C'è chi potrebbe ipotizzare cause, ma il suo entourage fa sapere che no, cause non ce ne saranno. Perché basta sapere come è andata la storia per capire come andrà a finire: lo Stato ha chiesto un logo, un claim e un prototipo di padiglione. Uno studio per gli adattamenti interni delle strutture già esistenti. Buona parte di questo studio è stato peraltro replicato per i centri vaccinali di mezza Italia, Lombardia in testa. Lo studio Boeri ha disegnato e consegnato tutto, gratis. Lavoro finito, donato. Con Arcuri, cestinato. Un dispiacere, forse, ma nulla di più.

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Ascolti tv, Sanremo 2021 non fa il botto: 46,35%. I picchi d'ascolto con...

capture 003 03032021 154109Ascolti tv, Festival Sanremo 2021 tutti i numeri

ASCOLTI TV, DIODATO E FIORELLO I PICCHI DI ASCOLTO DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO 2021

I picchi d'ascolto della prima serata del Festival di Sanremo 2021 sono stati, in termini di ascolti tv, di 14 milioni, alle 21.46, quando Amadeus e Fiorello hanno presentato Diodato, e, in termini di share, del 51.90%, alle 23.23 quando Fiorello ha cantato 'Se stasera sono qui'.

Ascolti tv, Sanremo 2021 a 11,1 milioni con il 46,35%. Niente botto nonostante il coprifuoco. I dati Auditel

Il Festival di Sanremo 2021 vince la serata degli ascolti tv ma senza fare numeri clamorosi nonostante il coprifuoco: 11.176.000 spettatori pari al 46.35% di share nella prima parte - dalle 21.36 alle 23.54 - mentre la seconda da 4.212.000 spettatori con il 47.77%, la seconda andata in onda dalle 23.58 all’1.34.  

Ascolti tv, Sanremo 2021 perde contro Sanremo 2021 nella prima serata

Nel 2020 la prima parte del Festival sempre con Amadeus e Fiorello aveva avuto 12 milioni e 480mila spettatori con il 51.2%, la seconda 5 milioni 697 mila con il 56.2%. Complessivamente sono 8,4 mln con il 46.6% in questo 2021: furono 10.058.000 spettatori con il 52.2% nel 2020. L'appuntamento con il Primafestival ha ottenuto 1 milioni 841 mila spettatori con il 27.8%. Sanremo Start (dalle 20.50 alle 21.30) ha raggiunto 11 milioni 592 mila spettatori pari al 38.7%.

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"Arcuri mi ha promesso che autorizza l'acquisto delle mascherine, ti faccio diventare ricco"

capture 002 03032021 153713"Domenico mi ha promesso che se gli arriva la lettera, autorizza quell'acquisto (...) Tu lasciami lavorare e te faccio diventare... mooolto molto benestante, forse potresti anche essere considerato ricco". Così lo stampatore originario dei Castelli Vittorio Farina si vantava con il socio, l'editore croato Andelko Aleksic, del lascia passare che avrebbe avuto dall'allora commissario straordinario all'emergenza Covid, Domenico Arcuri, sulla fornitura di mascherine da destinare alla scuola. Arcuri non è indagato, mentre Farina e Aleksic sono accusati di traffico di influenze illecite, oltre che di truffa aggravata sulla maxi fornitura di 5 milioni di mascherine e 430mila camici alla protezione civile della Regione Lazio durante la prima ondata della pandemia.

Il 5 ottobre scorso, infatti, Farina, parlando con Aleksic, "ha mostrato la sua soddisfazione - si legge nell'ordinanza di arresto del gip del Tribunale di Roma Francesca Ciranna che li ha condotti ai domiciliari - nell'aver ottenuto la promessa (verosimilmente dal commissario per l'emergenza Covid, Domenico Arcuri) di inserire la Ent Tlc srl quale fornitore sussidiario rispetto a Luxottica e Fca per l'approvvigionamento di un'ingente quantità di mascherine chirurgiche da desinare alle scuole". Effettivamente il  15 luglio 2020 aveva chiamato il manager Massimo Cristofori (non indagato), "giurando di aver parlato con Arcuri per inserire la Ent Tlc srl quale fornitore sussidiario a Fiat e Luxottica" per le mascherine destinate alla riapertura delle scuole sul territorio nazionale. Crisrofori rilancia: "Tu che sei grande amico di Arcuri, lanciati nel business delle scrivanie". Farina è titubante: "Sì, ma come faccio, troppo". Cristofori insiste: "Tre milioni di scrivanie, a prezzo medio di 50 euro (...) non riesci a inserirti in questo business qua con Arcuri?". Farina spiega: "Quello delle mascherine, stiamo, quello che non fornisce Luxottica e Fiat, sai che gli hanno fatto, che so grandi produttori, no? Se non ce la fanno, subentriamo noi, adesso sappiamo tra qualche giorno... sono stato ieri, giuro".

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Berlusconi si conferma “Paperone della politica” al Parlamento italiano e a Bruxelles: ecco il tesoretto

capture 001 03032021 153441Berlusconi si conferma il “Paperone della politica”. Sia al Parlamento italiano, che a quello di Bruxelles. Vediamo allora, nel dettaglio, a quanto ammonta e in cosa consiste, tra ville, azioni, titoli e beni di lusso, il suo tesoretto. Un reddito tra i più strabilianti, anche se rispetto al 2019 ha perso più di 500mila euro, con un imponibile di oltre 47 milioni di euro dichiarati al fisco nel 2020. E che attesta, ancora una volta, Silvio Berlusconi in vetta alla classifica dei ricconi. Un primato che conferma il Cav come il più facoltoso del Parlamento italiano e di quello di Bruxelles. Non solo: conti alla mano, l’imprenditore in prestito alla politica è risultato anche il numero uno tra i leader di partito e di governo. Dunque, spulciando “l’anagrafe patrimoniale dei dirigenti di partito” consultabile on line, riferisce l’Adnkronos, si scopre però che il reddito del Cav, pur restando sempre al top della classifica, rispetto a quello denunciato nel 2019, registra come anticipato una perdita di poco più di 500mila euro. Insomma: il Conte bis, di fatto, non avrebbe portato tanta fortuna al presidente di Fi che con l’avvocato del popolo a palazzo Chigi (dal primo giugno 2018 al 13 febbraio scorso) ha guadagnato di meno.

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Disavventura a Sanremo per Orietta Berti: "Alle 22.05 mi hanno inseguita tre macchine della polizia"

capture 227 03032021 114522Per la strada oltre l'orario consentito dal coprifuoco, Orietta Berti a Sanremo è stata inseguita e fermata dalle forze dell'ordine

Il festival di Sanremo non inizia mai il giorno in cui conduttore e cantanti salgono sul palco del teatro Ariston.

Inizia prima, quando i protagonisti iniziano a riversarsi negli hotel della Riviera dei fiori, a Sanremo e nelle cittadine limitrofe. C'è chi scegli una camera d'albergo, chi preferisce affittare un appartamento o una villa. Alcuni amano rimanere nella città che ospita il Festival per immergersi completamente nella sua atmosfera, altri decidono di spostarsi per godere di maggiore tranquillità. Anche quest'anno, considerato non come il 71esimo festival di Sanremo ma come il 70esimo+1 da Amadeus, nonostante tutto non ha fatto eccezioni. I cantanti arrivano prima per provare, sistemare gli ultimi dettagli di canzoni e look e lo stesso ha fatto Orietta Berti, la grande veterana di questa edizione. Ma qualcosa, per la cantante di Finché la barca va, non è andato per il verso giusto.

È stata la stessa Berti a raccontare l'episodio spiacevole durante un collegamento con La vita in diretta. Nella confusione delle zone e dei colori, che poi determinano la misura delle restrizioni di un Sanremo surreale, c'è un'unica certezza: il coprifuoco alle 22. Le uniche deroghe consentite per gli spostamenti sono solo per motivi di lavoro o di emergenza. E da qui inizia il racconto di Orietta Berti: "Mi ha fermato la polizia, erano le 22.05 e da Bordighera sono andata a ritirare gli abiti. Tre macchine della polizia mi hanno inseguito e mi hanno fermato". Nei giorni frenetici di Sanremo, Orietta si è trovata a dover ritirare a tarda sera il suo abito in un hotel di Sanremo. Avendo scelto di alloggiare in una località limitrofa sul mare, lontana dal caos della Città dei fiori, la cantante ha dovuto giustificare agli agenti il suo spostamento oltre i confini comunali.

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Sarkozy come Berlusconi, giustizia politica. Non potrà candidarsi conto Macron

capture 226 03032021 114249L'ex presidente francese Sarkozy stangato. Giustizia politica come in Italia: Berlusconi forse ride, Carla Bruni piange

L’ex presidente francese, Nicolas Sarkozy, 66 anni, è stato condannato a 3 anni, 2 con la condizionale, per aver corrotto, 7 anni fa, un alto magistrato della Corte di Cassazione al fine di ottenere informazioni riservate sulla sua situazione giudiziaria.

Un presidente emerito, dunque, con il braccialetto elettronico: è questo lo scenario, senza precedenti, che si apre per “Sarkò”, come viene chiamato in Francia.  La stangata è sospesa, in quanto monsieur Nicolas ha presentato appello. Il nuovo processo è atteso per l’anno prossimo.  Ma, a questo punto, diventa impossibile la candidatura alle elezioni presidenziali, nella primavera del 2022, che Sarkozy non aveva ancora evocato, ma che molti, nella destra francese-contrari al ritorno  in campo, contro Macron, di Marine Le Pen-sognavano. La sentenza, di fatto, ha eliminato un ipotetico avversario politico dell’attuale Capo dello Stato, ex socialista, leader del movimento “En Marche pour la République”. 

Una situazione analoga si verificò nel bel Paese quando Berlusconi venne condannato, per presunta “frode fiscale”. E venne espulso dal Senato, in virtù della discussa legge Severino, che produsse, tra accese polemiche e dubbi dei giuristi, effetti retroattivi, essendo stata approvata dopo il processo all’ex premier. 

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Boom di export di armi all’Arabia Saudita durante il governo Renzi

capture 224 03032021 110229Il caso Arabia Saudita-Renzi continua a tenere banco nel dibattito politico italiano. Come ribadito dal leader di Italia Viva Matteo Renzi in un’intervista pubblicata su Il Giornale, “stanno strumentalizzando la tragedia di Kashoggi perché non hanno altro a cui aggrapparsi in Italia. Nel merito ho risposto su tutti i giornali, dal Financial Times a Le Monde: ciò che faccio può essere discusso da chiunque, ma è perfettamente lecito, pubblico e legittimo. La questione saudita è stata posta da quel noto statista di Di Battista, uno che apprezzava Maduro e definiva Obama golpista e non capisce che l’Arabia è il baluardo contro il fondamentalismo. E ovviamente dai più rancorosi del Pd. Credo di essere la loro ossessione”.

Renzi è finito nel mirino dei critici per i suoi rapporti con il principe ereditario Mohammad bin Salman, accusato dall’intelligence Usa di aver approvato l’operazione che ha portato all’uccisione del giornalista ed editorialista del Washington Post, Jamal Kashoggi.

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Sanremo 2021, Fiorello massacra Zingaretti (e non solo) in eurovisione: "Vuota come il leader Pd senza..."

capture 225 03032021 110550L'Ariston vuoto ha sconvolto i piani di Fiorello, il conduttore - insieme ad Amadeus - della 71esima edizione del Festival di Sanremo. Lo showman siciliano, però, non si è lasciato abbattere dalla pesante mancanza di pubblico. Anzi, ha iniziato a ironizzare sulle poltrone vuote e non solo. Nel suo mirino anche i politici, a partire dal leader del Partito democratico: "Una poltrona vuota è come Zingaretti senza la d'Urso", così ha rotto il ghiaccio Fiorello. Parlando di figuranti, in un primo momento ammessi in platea e poi scartati definitivamente, il comico ha punto l'intera classe politica, dicendo che il figurante "è come il politico, è pagato per occupare la poltrona. Solo che il figurante va a casa quando il programma è finito...".

Una battuta pungente che prende di mira l'abitudine di diversi politici di trovare qualsiasi tipo di escamotage per non lasciare il posto che occupano, in Parlamento o al governo, e quindi la loro poltrona. Basti pensare alla crisi di governo delle ultime settimane, che ha poi portato alla caduta di Giuseppe Conte e alla nascita di un nuovo esecutivo guidato da Mario Draghi. Lo showman, che farà compagnia ad Amadeus sul palco dell'Ariston per tutte e cinque le serate del Festival, ha voluto punzecchiare non solo i politici ma anche la stessa Rai.

A Fiorello, in particolare, non sarebbe andata giù la decisione di impedire a 300 figuranti, inizialmente previsti, di accedere al teatro e assistere allo spettacolo. Una scelta non condivisa , vista l'importanza del pubblico sia per i cantanti in gara che per i telespettatori a casa. Ecco allora che lo showman ha deciso di scherzarci su: ha spiegato che i figuranti erano già stati pagati dall'organizzazione e che non potendo più entrare all'Ariston hanno provato ad andare in montagna ma hanno trovato tutto chiuso. Un chiaro riferimento alla proroga della chiusura delle piste da sci, decisa dal governo all'ultimo minuto. "Se vedete 300 persone in giro per l'Italia, sono i figuranti in vacanza", ha scherzato Fiorello. 

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Coronavirus, chi viola la quarantena è "impunibile": altro disastro, il cavillo "salva-untori"

capture 222 03032021 102212Sei positivo al coronavirus e giri indisturbato? Allora scampi alle sanzioni. Sembra assurdo, ma è tutto vero. La legge ad hoc per fermare i furbetti, fa ancora una volta flop. In Parlamento, - è quanto si legge sulle pagine del Corriere della Sera - il 22 maggio 2020 in sede di legge di conversione del decreto, passò inosservata, e di conseguenza inapplicata dai Comuni, l’aggiunta di una condizione per chi, positivo al Covid-19, violi la quarantena. Ad aggiungersi alla positività, per poter finire nei guai in caso di violazione delle regole, serve ricevere una ordinanza del sindaco.

Peccato però che da un anno a questa parte nessun sindaco di alcun Comune abbia mai consegnato questa ordinanza al cittadino positivo per intimargli di stare a casa. Da qui il cavillo che rende impunibile chi si sottrae all’isolamento e viola la quarantena. In principio la legge puniva il reato "con l’arresto da 3 mesi a 18 mesi e l’ammenda da 500 a 5.000 euro". Ma in realtà non si rischia nulla anche se si viola il divieto assoluto di allontanarsi da casa. Il tutto - prosegue il Corsera - si somma alla impercorribilità del reato di "epidemia colposa" per l’impossibilità di provare un nesso di causa tra la circolazione della persona positiva e il momento del contagio di altre specifiche persone; sia alla inservibilità anche dell’"inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità".

Quest'ultima contravvenzione tarata sulla mancata ottemperanza a provvedimenti amministrativi individuali e concreti e non idonea a sanzionare violazioni di norme generali e astratte come nei Dpcm. A chiedere che questi vengano accantonati Matteo Salvini. "Per norma costituzionale è giusto tornare verso i decreti. Questa sarà una sfumatura per chi ci ascolta, ma anche il rispetto della norma e della Costituzione deve tornare a prevalere. Quindi che sia l'ultimo Dpcm. Poi si passi ai decreti approvati dal presidente della Repubblica e dal Parlamento". Magari con la certezza di punire chi non rispetta la legge.

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Grandi manovre in Rai per non cambiare i vertici

capture 223 03032021 102433Discontinuità è anche evitare pasticci a viale Mazzini. Togliersi dalla testa l’idea di prorogare incarichi in scadenza. E semmai ristabilire la normalità nella durata degli incarichi. Il vertice della Rai è in scadenza, il suo mandato triennale ha avuto inizio a fine luglio 2018 e ora va rinnovato. Chi teme di non farcela a rimanere sulla poltrona di amministratore delegato, presidente o consigliere di amministrazione, sta cercando di capire come prorogare l’incarico. Ci avevano provato addirittura con la scusa del Covid. Insostenibile. Poi hanno perso l’autobus del Milleproroghe per spostare la scadenza di un anno.

Il dubbio è che adesso stiano tentando di forzare la mano con i presidenti delle Camere, che non hanno ancora varato gli avvisi per le singole candidature al Cda Rai. Ma è sostenibile la tesi che chi comanda nel servizio pubblico radiotelevisivo siano sempre gli stessi col Conte 1, poi col Conte 2 e ora col governo di Mario Draghi?  Le manovre dilatorie in corso riguardano anzitutto i Cinque stelle, che detengono la poltrona più importante dell’azienda, quella di Fabrizio Salini, l’amministratore delegato. Lo stesso ruolo del presidente Marcello Foa si è ridimensionato, il resto del consiglio di amministrazione è ovviamente intercambiabile, incluso il rappresentante dei dipendenti aziendali. Ma al massimo potrebbero arrivare a settembre e sarebbe davvero un obiettivo di poco conto.

C’è da dire che l’ex ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, aveva assicurato nella recente audizione in commissione di vigilanza Rai che i vertici aziendali dovevano rimanere sino alla scadenza e senza proroghe. Ora c’è un altro ministro a via XX settembre, Daniele Franco, che certo non vorrà fare da spettatore, né lo consentirà Mario Draghi. Quindi bisogna procedere proprio per sventare eventuali manovre in corso.

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"Il coprifuoco è una stupidaggine", Giorgia Meloni all'attacco. E lancia l'allarme sulle imprese italiane

capture 221 02032021 162023"Il coprifuoco è una stupidaggine, abbiamo limitato la libertà degli italiani con un Dpcm firmato dal presidente del Consiglio". Giorgia Meloni va all'attacco della gestione della pandemia del governo di Giuseppe Conte, prima, e di quella del nuovo esecutivo di Mario Draghi. Ospite di Myrta Merlino a l'Aaria che tira, martedì 2 marzo su La7, la leader di Fratelli d'Italia torna all'assalto delle decisioni in fatto di chiusure e contagi. "Dobbiamo garantire tutti i diritti, anche il diritto alla libertà. Si può dire che finalmente abbiamo capito che il virus non va in giro solo la sera nei ristoranti?".

Sul tavolo anche il cambio del commissario all'emergenza Domenico Arcuri con il generale Francesco Paolo Figliuolo.  "Sicuramente mi piacciono queste decisioni" che hanno portato alla sostituzione del commissario Domenico Arcuri, "con un po’ di presunzione spero che sia figlio anche delle richieste, delle valutazioni, delle proposte che ha fatto Fratelli d’Italia al presidente Draghi", ha detto la presidente di FdI.  

"Non ho mai proposto l'uscita unilaterale dell'Italia dall'euro, ma credo che le monete siano uno strumento e non un dio. Che cosa è irreversibile a parte la morte? Le monete si valutano per la loro utilità, se domani la Germania dovesse valutare che l'euro non le conviene più non avrebbe problemi a metterlo in discussione", ha detto ancora ospite de "L'aria che tira" su La7.

Il suo partito è in crescita vertiginosa da mesi nei sondaggi, e ora si valuta l'impatto sui partiti della mossa di Giuseppe Conte con l'ex premier come prossimo a diventare il capo politico del Movimento 5 Stelle. "Penso che il lavoro di Conte fosse pessimo, però se lo devo mettere a confronto con Di Maio, Crimi, ha fatto il presidente del Consiglio, ha una sua visibilità. Sposta all'interno della coalizione giallorossa, non è voto che viene tolto ad altre coalizioni", ha affermato Meloni a proposito dei sondaggi che indicano il Movimento 5 stelle in crescita con la leadership di Giuseppe Conte.

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Vaccino, Sebastian Kurz scarica Ue e von der Leyen: "Austria e Danimarca li producono con Israele"

capture 219 02032021 161445Schiaffo a Ursula Von der Leyen da parte di Danimarca e Austria che non vogliono più fare affidamento solo l'Unione europea nella lotta contro il Coronavirus, dopo il fallimento della campagna di acquisto delle dosi, e si propongono di lavorare insieme a Israele per fare ricerca e produrre vaccini. Per questo, il cancelliere austriaco Sebastian Kurz e il primo ministro danese Mette Frederiksen prevedono di incontrare il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu giovedì prossimo, secondo quanto riferisce il quotidiano austriaco Merkur.

"Dobbiamo prepararci a nuove mutazioni e non dobbiamo essere dipendenti solo dall'Ue nella produzione di vaccini di seconda generazione", ha detto Kurz alla Bild sulla scelta di lavorare con Israele su ricerca e produzione dei vaccini, scelta condivisa dalla Danimarca. In estate, spiega, con le vaccinazioni saremo in grado di tornare alla normalità, ma la pandemia è tutt'altro che finita. Soprattutto a causa delle mutazioni emergenti, ci terrà occupati a lungo", ha aggiunto.

Del resto in Europa la campagna vaccinale è stata un flop. "In estate ci siamo accordati perché i vaccini venissero approvati e forniti agli stati membri per tempo", ha ricordato Kurz. "Un approccio giusto in linea di massima, se non fosse per il fatto che l'approvazione da parte dell'Ema (l'Agenzia europea per i medicinali) è stata troppo lenta e che la fornitura dei vaccini ha subito da parte delle case farmaceutiche delle strozzature".

Secondo il cancelliere, "il fabbisogno della sola Austria è stimato a circa 30 milioni di dosi di vaccino". Non solo. Kurz ha anche sottolineato che secondo le stime degli esperti, nei prossimi anni, due terzi della popolazione, ovvero oltre sei milioni di austriaci, dovranno essere vaccinati ogni anno. Quindi non si può tergiversare. Serve prodursi i vaccini in maniera autonoma senza aspettare che a distribuirli sia Ursula Von der Leyen. 

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Immigrazione, l’allarme degli 007: rischio radicalizzazione nei Centri accoglienza

capture 218 02032021 151725Gli 007 lanciano, di nuovo, l’allerta terrorismo in relazione ai flussi dell’immigrazione clandestina che approdano in Italia o attraverso i tassisti del mare come le Ong o grazie agli sbarchi in piccoli gruppi che arrivano alla spicciolata sulle coste italiane.

Ma, stavolta, l’allarme di focalizza sui Centri di accoglienza dell’immigrazione clandestina. Centri che, secondo i Servizi segreti italiani, possono diventare catalizzatori di una radicalizzazione islamica.

“Gli arrivi parcellizzati attraverso la frontiera terrestre” dell’immigrazione clandestina “così come gli sbarchi fantasma dal Nordafrica o dalle sponde turco-elleniche, restano, sul piano della sicurezza – avverte l’intelligence italiana – le modalità d’ingresso più critiche, rispetto alle quali i rischi sanitari connessi alla possibile dispersione sul territorio nazionale di soggetti positivi al virus sono andati ad aggiungersi al pericolo di infiltrazioni terroristiche”. Due, insomma i rischi per l’Italia.

“Su quest’ultimo versante, le risultanze della serrata attività d’intelligence, condotta in raccordo con le Forze di polizia e in collaborazione con i Servizi collegati esteri – sottolineano i Servizi di informazione e sicurezza nella Relazione annuale al Parlamento – fanno ancora escludere un ricorso sistematico ai canali dell’immigrazione clandestina per la movimentazione di jihadisti”.

Detto questo, però, gli 007 ribadiscono “la sussistenza di rischi connessi all’eventualità che nei centri di confluenza/accoglienza dei migranti possano maturare processi di radicalizzazione islamista”.

“L’aggravamento, per effetto della crisi sanitaria, delle condizioni socio-economiche dei Paesi di origine e transito dei clandestini potrebbe peraltro – avverte l’intelligence – costituire ulteriore fattore di spinta del fenomeno”.

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Carlo Calenda spinge Guido Bertolaso al posto di Domenico Arcuri: "L'ora degli uomini migliori"

capture 216 02032021 104433Domenico Arcuri va sostituto: è questo ciò che pensa la maggior parte dei partiti che sostiene il governo di Mario Draghi, da Forza Italia a Italia Viva fino alla Lega. Al di là dei meriti e dei demeriti, se il commissario straordinario all’Emergenza rimanesse lì dov’è adesso non ci sarebbe la tanto agognata “discontinuità” rispetto all’esecutivo precedente. A cosa sarebbe servita la crisi? Un nome per rimpiazzarlo, in realtà, è già stato fatto: quello di Guido Bertolaso, ex capo della Protezione civile e ora consulente della Lombardia per la campagna vaccinale regionale.

Carlo Calenda, in particolare, è uno di quelli che vorrebbe Bertolaso al posto di Arcuri. Come riporta Augusto Minzolini in un retroscena sul Giornale, il leader di Azione avrebbe fatto questo tipo di ragionamento: “Arcuri scade il 30 marzo e al suo posto bisogna mettere un uomo delle emergenze come Bertolaso. In questo momento tragico bisogna prescindere dagli schieramenti e mettere in campo gli uomini migliori. È il modo per dimostrare una vera discontinuità con gli errori del passato. Quando si sbaglia si cambia, non si può prendere a modello di comportamento l’arrocco di Conte in difesa di Arcuri e Casalino!”.

Come Calenda, si sono già espressi a favore dell’avvento di Bertolaso diversi esponenti di Lega e Forza Italia. Il vicepresidente degli azzurri Antonio Tajani ha scritto su Twitter: “La conferma di Arcuri come super commissario sarebbe un errore. Soluzione? Guido Bertolaso”. E lo stesso Matteo Salvini aveva dichiarato, prima ancora della formazione del nuovo governo, che a Draghi avrebbe proposto il modello Bertolaso, quello che si sta utilizzando per i vaccini in Lombardia. Favorevole alla sostituzione è anche il consulente di Roberto Speranza, Walter Ricciardi: “Serve uno come Bertolaso. È un medico, ha lavorato negli scenari più difficili. Se dovessi fare un nome, farei il suo”.

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La variante sudafricana fa paura: due morti in Alto Adige, un caso in Sicilia, comuni off limits

capture 215 02032021 103224Dopo la variante inglese c’è paura per la variante sudafricana. In Alto Adige registrati i primi due decessi di pazienti Covid colpiti dalla variante sudafricana. La notizia, diffusa dal quotidiano Dolomiten, è stata confermata all’Ansa dall’Azienda sanitaria. Come si legge sul sito dell’Ansa, aumenta il numero di comuni nella zona di Merano che sono stati “isolati” per limitare la diffusione della variante sudafricana. Per entrare e uscire da questi comuni serve un tampone non più vecchio di 72 ore. Ieri in provincia di Bolzano erano già stati individuati quindici casi. Il primo caso in Italia di variante sudafricana è stato registrato all’Ospedale di Varese Sette Laghi a inizio di febbraio. Si trattava del caso di un uomo rientrato da un viaggio in Africa.

Variante sudafricana in Sicilia

E un altro caso di contagio di variante sudafricana è stato trovato in Sicilia.  Un marittimo di Mazara del Vallo è stato contagiato. Si tratta di un uomo di 32 anni, rientrato in Sicilia lo scorso 11 febbraio dopo due mesi di lavoro su una piattaforma in Africa. La “variante” è stata riscontrata dai medici del Policlinico di Palermo. L’allarme è scattato lo scorso 15 febbraio, quando il marittimo ha iniziato ad accusare i tradizionali sintomi del Covid. Da quel giorno l’uomo e la moglie sono in isolamento.

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Sanremo dei “raccomandati”? Il veleno di Amadeus: “Vi stupite di mia moglie e non delle amanti”

capture 214 02032021 102819Le polemiche, come al solito, non mancano alla vigilia di Sanremo. E stavolta il tema riguarda direttamente il conduttore, Amadeus, e sua moglie, Giovanna Civitillo, che avrà un suo ruolo nel Festival. Raccomandata? Per nulla, anzi. “Giovanna lavora in Rai dal 1996, l’ha voluta lo sponsor e a me è stato comunicato a cose fatte. Lei mi ha detto: se ti creo problemi, rinuncio. Ma perché avrebbe dovuto? Ci si stupisce della moglie quando non lo si fa per le amanti”. La replica di Amadeus in una intervista a Oggi è molto irritata e anche un po’ velenosetta.
Giovanna Civitillo è finita al centro delle polemiche perché sarà la conduttrice di PrimaFestival, il notiziario flash dedicato alla manifestazione. Ballerina e valletta all’Eredità dal 2002 al 2006, è in questo periodo che conosce e inizia la relazione con Amadeus, conduttore del programma, ha al suo attivo  Fantastica Italiana, Carramba! Che sorpresa, Beato tra le donne, Domenica In. Dal 2002 al 2006 è nel cast dell’Eredità, all’epoca condotto da Amadeus, quindi I raccomandati, condotto da Carlo Conti, Detto Fatto e la fiction L’allieva.

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Roma, 17enne viene inseguito da un uomo con un’ascia e muore di paura: arresto cardiaco

capture 213 02032021 102441Dramma a Roma nel quartiere di Acilia. È morto per arresto cardiaco un sedicenne, Riccardo Pica. Inseguito da un uomo con un accetta nel parco della Madonnetta.  Sotto la minaccia dell’ascia il ragazzo ha iniziato a correre a perdifiato. Una corsa di 500 metri e Riccardo si è accasciato a terra. Lo racconta la mamma disperata.  Che si è precipitato sul luogo dove ha trovato l’ambulanza. E il figlio senza vita. Inutile ogni tentativo di rianimarlo. Per lo sfortunato ragazzo non c’è stato nulla da fare.

Acilia, 16enne  scappa da un uomo con l’accetta. Muore dallo spavento

Dalle prime notizie risulta che è  stato un improvviso malore a causare la morte. Un arresto cardiaco sopraggiunto per il grande spavento. La tesi sarà confermata dall’autopsia disposta dal magistrato. In un primo momento( il dramma è avvenuto nel pomeriggio di venerdì)  si era parlato di un incidente mentre il ragazzo faceva jogging. Poi la svolta. Dopo tre giorni  le parole della mamma di Riccardo, raccolte da Repubblica. Con il racconto della fuga da un uomo armato di ascia. Che sarebbe comparso all’improvviso. Uscito, forse,  da un edificio fatiscente all’interno del parco.

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Matteo Renzi nel mirino delle toghe rosse, Minzolini: "Puntano a lui" per far cadere il governo

capture 212 02032021 101345La storia si ripete: Matteo Renzi torna nel mirino delle toghe. L'Italia - si legge in un articolo su Questione Giustizia "deve stringere un cordone sanitario intorno a Renzi". La frase è stata pronunciata da niente di meno di Nello Rossi, già ideologo di Magistratura Democratica. E pensare che si tratta di un uomo - come lo definisce Augusto Minzolini - di peso in quanto "ha avuto una lunga carriera nelle Procure caratterizzata anche da una certa influenza sull'Associazione nazionale magistrati", mette a dir poco i brividi. Per il retroscenista del Giornale "Rossi prende spunto dal caso dei rapporti di Renzi con l'Arabia Saudita per inviare questo segnale al mondo giudiziario". Uno spunto, appunto, una sorta di alibi perché dietro per Minzolini ci sarebbe ben altro. D'altronde a sostenere Giuseppe Conte, fatto cadere proprio dal leader di Italia Viva, c'era parte della magistratura. 

"Solo - prosegue - che la storia di questi ultimi venti anni dimostra che quando questi settori della magistratura sono insofferenti, c'è da aspettarsi qualche reazione, inchiesta, arresto o altro, che indirettamente punti a destabilizzare il quadro politico, o per condizionarlo, o per farlo venire a patti". E così nella nuova maggioranza allargata si teme già il peggio. "Quella frase su Renzi fa paura", ammette il viceministro per le infrastrutture, il leghista Alessandro Morelli. Tutti sono dunque d'accordo che le toghe - come spiega a Minzolini Felice D'Ettore - abbiano puntato Renzi.

Basterebbe un'inchiesta su qualche leader della maggioranza o un ministro, per far saltare il faticoso equilibrio interno raggiunto nel Movimento 5 Stelle per dire di sì a Mario Draghi. "Questa è gente malata - sbotta Riccardo Magi, seguace di Emma Bonino -: fanno tanto casino sui rapporti tra Renzi e Riad, ma basta guardare i dati per sapere che il traffico delle armi con l'Egitto, dopo il caso Regeni, è ripartito con i governi Conte uno e Conte due. Di queste cose dovrebbero parlare. Ecco perché sono convinto che mirino ad altro: la verità è che ci sono pezzi di magistratura orfani dell'equilibrio precedente".

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Vaccini, l'esempio del dottore italiano che lavora a Londra: "Sbagliate, meglio fare la prima iniezione a più individui"

capture 211 02032021 101035«Gli inglesi, parliamo di gente pratica, quando hanno capito che i vaccini potevano arrivare in ritardo - perché anche qui inizialmente c'è stato qualche problema - hanno deciso di somministrare tutte le dosi disponibili senza preoccuparsi di esaurire le scorte per i richiami. Hanno puntato sulla prima immunità, che come per il vaccino antinfluenzale dura alcuni mesi, e hanno fissato il richiamo dopo 12 settimane. I risultati sono evidenti: il numero di nuovi casi di Covid-19 è sceso del 40% nell'ultima settimana, e i decessi sono diminuiti di un terzo. È stato applicato un principio base della medicina, nulla di straordinario, ed è servito a proteggere già circa il 30% della popolazione. Perché l'Italia non l'ha fatto?». L'Italia, il dottor Pierluigi Struzzo, 68 anni, pneumologo di fama internazionale - nel curriculum collaborazioni con l'Oms e la Commissione Europea - l'ha lasciata due anni fa. Da Udine a Londra. «Mi ero stancato dei meccanismi che regolano il settore e mi sono messo sul mercato», dice a Libero. «In un attimo le agenzie che reclutano medici mi hanno contattato». È consultant, l'equivalente del nostro primario, al Queen's Hospital di Romford, nella zona 4, ed esercita la professione come privato all'Italian Medical Clinic London, di fronte al British Museum, in Little Russel Street. Ha lavorato anche come medico di base a Barnet. «Lì amavo correre, la mia passione. Andavo al Regent' s Park... Meraviglioso. Mi perdoni, mi dica».

Professore, torniamo alla seconda dose dopo 12 settimane: è stata una scelta dettata solo dai ritardi delle forniture?

«Soltanto all'inizio. Mentre venivano effettuate le vaccinazioni gli scienziati del Regno Unito hanno continuato a studiare i dati e si sono accorti che la fiala successiva è addirittura più efficace se viene somministrata dopo 3 mesi. Gli esperti hanno usato la ricerca per capire se ciò che stavano facendo aveva riscontri positivi, e ora la Public Health Scotland ha pubblicato i risultati. Però mi scusi, la domanda da farsi è un'altra». Quale? «Perché l'Italia tiene le dosi in frigorifero invece di somministrarle?».

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Il capolavoro in tre mosse di Draghi. Colpisce duro senza dire una parola

capture 210 02032021 100826Non ha pronunciato una parola. Non ha fatto un proclama, né fatto trapelare prima nemmeno la più pallida indiscrezione. Però in pochi giorni Mario Draghi ha rivoluzionato la struttura di comando con cui l’Italia stava naufragando nella sua battaglia più importante, quella delle vaccinazioni. Ieri in pochi minuti e con un comunicato stringato di formale e freddo ringraziamento per il lavoro fatto, il premier ha dato il benservito a Domenico Arcuri e nominato nuovo commissario straordinario all’emergenza il generale Francesco Paolo Figliuolo, un militare che ha comandato la missione del contingente italiano in Afghanistan e di quello Nato in Kosovo e che da due anni e mezzo era il responsabile della logistica dell’Esercito.

Senza mai dire nulla dunque il premier ha cancellato in tre mosse un anno di errori nella lotta alla pandemia e tutta la tigna del suo predecessore, Giuseppe Conte, nell’insistere sugli sbagli e sugli uomini che sbagliavano rivendendo con slogan ogni caduta in un improbabile ma celebratissimo successo. Coordinamento della lotta alla pandemia a un uomo del fare come Franco Gabrielli, passato dalla guida della Polizia a palazzo Chigi come sottosegretario braccio operativo del premier. Ritorno alla guida della Protezione civile di Fabrizio Curcio, altro manager dell’emergenza abituato a operare più che a chiacchierare come il predecessore Angelo Borrelli (brav’uomo, intendiamoci, ma non adatto al ruolo).

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Meghan Markle e principe Harry, "ecco perché siamo fuggiti": una bomba sulla morte di Lady Diana, a cosa si riducono per soldi

capture 209 02032021 092306L’improvviso attivismo mediatico di Harry e Meghan preoccupa la Regina Elisabetta e tutta Buckingham Palace. A creare apprensione è soprattutto la lunga e intima intervista che i due hanno concesso a Oprah Winfrey e che andrà in onda il prossimo 7 marzo. L'emittente Cbs ne ha trasmesso un’anticipazione. Nella clip di 30 secondi andata in onda, la coppia spiega il motivo dell’addio al Regno Unito e la fuga negli Stati Uniti.

Il principe Harry e sua moglie, infatti, hanno lasciato la Royal Family più di un anno fa in cerca di maggiore privacy. Da allora, in nome di un’emancipazione anche economica, hanno firmato diversi contratti di lavoro, con Netflix e Spotify per esempio, da centinaia di milioni di dollari. Una sorta di "caccia dei soldi sfruttando l’aurea reale", come scrive Dagospia. Tra i motivi dell’allontanamento, comunque, c’entrerebbe anche la madre di Harry, Diana. “Non riesco neanche a immaginare come possa essere stato per lei fare questo percorso da sola. Perché per noi è stato estremamente dura ma almeno avevamo l'un l'altra", ha detto il principe.

Già qualche giorno fa, Harry ha confessato in un’intervista al The Late Late Show che la stampa britannica stava mettendo a dura prova la sua sanità mentale e che la situazione stava diventando tossica. “La mia più grande preoccupazione era che la storia potesse ripetersi", ha rivelato il principe riferendosi alla madre.

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La br Mara Cagol con Pertini e Berlinguer nell’album di famiglia Pci. Finalmente hanno ammesso la verità…

capture 208 01032021 173526La brigatista Mara Cagol, compagna di Renato Curcio e uccisa in un conflitto a fuoco con i carabinieri nel 1975, può stare accanto a Pertini e Berlinguer nel pantheon della sinistra? La domanda è lecita dopo che il gruppo Repubblica-L’Espresso, pubblicizzando una iniziativa editoriale sui 100 anni del Pci,  nella manchette accosta le tre figure: “La travagliata fine del Pci attraverso le figure di Cagol, Berlinguer, Craxi, Bobbio e Pertini”. A scrivere di Mara Cagol è Benedetta Tobagi, figlia di una vittima del terrorismo rosso. 

L’accusa di Rossana Rossanda nel 1978

Finalmente senza più imbarazzi Repubblica ammette ciò che a destra e in tutto il paese sapevamo da tempo: le Br fanno parte a pieno titolo della storia della sinistra italiana. Lo scrisse Rossana Rossanda nel 1978 sul Manifesto, suscitando un vespaio: “Chiunque sia stato comunista negli anni Cinquanta riconosce di colpo il nuovo linguaggio delle Br. Sembra di sfogliare l’album di famiglia: ci sono tutti gli ingredienti che ci vennero propinati nei corsi Stalin e Zdanov di felice memoria. Il mondo, imparavamo allora, è diviso in due. Da una parte sta l’imperialismo, dall’altra il socialismo”.

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Giorgia Meloni "scrofa"? Si dimette il direttore della radio da cui il prof la insultava: "Devo metabolizzare gli insulti"

capture 207 01032021 173330C'è il primo addio dopo gli insulti a Giorgia Meloni. Raffaele Palumbo, direttore editoriale di Controradio, si è dimesso. Nella trasmissione da lui condotta, Bene bene Male male, il professore Giovanni Gozzini aveva definito la leader di Fratelli d'Italia una "scrofa", "rana dalla bocca larga" e "pescaiola". Non è dunque bastata la sospensione del docente dall'università di Siena, anche Palumbo ha voluto fare la sua parte. "Lo faccio per riflettere su quanto accaduto, per metabolizzare gli insulti, le minacce e le offese ricevute, talvolta inferiori per lesività a certe analisi di persone che non sanno di cosa parlano. Ma soprattutto, sopra ogni altra cosa, per difendere l'onorabilità e la credibilità di una radio che ha 45 anni di storia e una storia che parla, e che racconta una vicenda completamente e sempre diversa da quanto accaduto in quei 27 minuti di trasmissione", ha giustificato il suo gesto lasciando l'amaro in bocca all'emittente.

Il cda di Controradio - ha replicato - "prende atto con rammarico di tale decisione e, nell'accettare le sue dimissioni, desidera ringraziare Raffaele Palumbo per il lavoro fin qui svolto, auspicando la possibilità di una prossima, nuova e proficua collaborazione" e la redazione "nel prendere atto della decisione di Raffaele Palumbo, e nel comprendere le sue sincere e sofferte motivazioni", sottolinea "l'onestà intellettuale e umana che ha sempre contraddistinto il suo modo di operare".

A far battaglia affinché si prendessero provvedimenti Leonardo Batistini, consigliere della Lega e presidente della Commissione di garanzia e controllo, insieme al responsabile di FdI Claudio Gemelli. I due avevano annunciato la convocazione di "una commissione di garanzia e controllo per valutare i rapporti di consulenza che il Comune ha con Raffaele Palumbo". Non solo, Gemelli aveva chiesto "che il Comune valuti se mantenere i rapporti col conduttore di quella trasmissione. Quanto avvenuto è davvero molto grave; certi episodi vanno stigmatizzati sempre, non solo se le vittime sono affini alla sinistra".

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Vaccino, la rinuncia di un 91enne commuove l'Italia: "La dose prima a questa signora". A chi la offre (senza riuscirci?)

capture 206 01032021 144946Un uomo di 91 anni a Massa ha offerto la propria dose di vaccino anti-Covid a una madre con un figlio disabile, che si chiama Mattia. Una donna che deve proteggere se stessa per proteggere suo figlio. «Vaccinate prima lei - ha detto il 91enne - È una mamma con un bambino disabile, lei davvero non può ammalarsi, e non può permettersi di portare il virus in casa. Io ho 91 anni...». La donna ha infatti spiegato che nonostante il figlio, 22 anni e affetto da una grave disabilità, sia stato chiamato dal centro Anffass che frequenta a Massa per essere sottoposto a vaccinazione, hanno deciso di rifiutarla perché «la vaccinazione potrebbe essere pericolosa» per il giovane. L'anziano ha appuntamento dal medico curante di famiglia per la vaccinazione giovedì e vorrebbe lasciare il suo posto rinviando a un altro momento il suo turno per vaccinarsi.

Così l'anziano ha appuntamento dal medico curante di famiglia per la vaccinazione il prossimo giovedì e vorrebbe lasciare il suo posto rinviando a un altro momento il suo turno per vaccinarsi. Resta però ancora da comprendere se il gesto di generosità possa superare i protocolli, insomma, non è chiaro se sarà approvato dalla autorità sanitaria.

Nel dettaglio, la donna ha spiegato che nonostante il figlio, 22 anni e affetto da una grave disabilità, sia stato chiamato dal centro Anffass che frequenta a Massa per essere sottoposto a vaccinazione, hanno deciso di "declinare l'invito" perché "la vaccinazione potrebbe essere pericolosa" considerate le condizioni del ragazzo. Da qui la proposta di vaccinare loro, i genitori, per proteggere il figlio disabile, cosa che dovrebbe essere diritto di tutte le famiglie che hanno a che fare con la disabilità in casa. "In uno scenario come questo il vaccino per noi genitori che lo assistiamo potrebbe essere una soluzione alle nostre paure e come noi anche altre famiglie vivono la nostra stessa ansia. Mattia vive in una bolla al riparo da ogni possibile contagio", ha spiegato la madre di Mattia in un toccante appello.

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I 10 errori più clamorosi della storia

capture 205 01032021 143025Quando l'abbaglio può costare carissimo...

JK Rowling (Olyccom)

La bozza di Harry Potter è stata rifiutata da ben 12 case editrici prima che la figlia di 8 anni del presidente di Bloomsbury convincesse il padre che quel maghetto aveva dei numeri. I libri, tradotti in oltre 60 lingue, hanno fatto guadagnare alla Rowling circa un miliardo di dollari.

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Immigrazione, la procura di Ragusa indaga sulla Ong Mare Jonio: "Soldi in cambio del trasbordo di migranti"

capture 204 01032021 142523Soldi in cambio del trasbordo. È questa l'accusa ipotizzata alla Mare Jonio, la nave operante per conto della ong Mediterranea saving humans. I fatti risalgono all'12 settembre scorso quando 27 migranti, dalla nave danese Maersk Etienne che li aveva soccorsi 37 giorni prima, sono saliti sulla Mare Jonio. Secondo la Procura di Ragusa il trasbordo sarebbe avvenuto "dopo la conclusione di un accordo di natura commerciale tra le società armatrici delle due navi, in virtù del quale" quella "della Mare Jonio ha percepito un'ingente somma quale corrispettivo". Al momento sono quattro le persone indagate, tra soci, dipendenti o amministratori, di fatto o di diritto, della società proprietaria ed armatrice del rimorchiatore Mare Jonio.

Nell'inchiesta che ipotizza i reati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e di violazione alle norme del codice della navigazione, la Procura ha disposto perquisizioni a Trieste, Venezia, Palermo, Bologna, Lapedona (FM), Mazara Del Vallo (TP), Montedinove (Ap) e Augusta (SR). L'obiettivo è quello di "ricercare ed acquisire ogni elemento documentale e/o su supporto elettronico utile a comprovare i rapporti tra gli indagati e tra essi e la società danese armatrice della Maersk Etienne, nonché di eventuali altre società armatoriali".

Fino ad ora le indagini hanno fatto "emergere che il trasbordo dei migranti effettuato dall’equipaggio della Mere Jonio" sarebbe avvenuto "senza nessun preventivo raccordo con le sutorità maltesi, competenti per l’evento Sar, o con quelle italiane ed apparentemente giustificato da una situazione emergenziale di natura sanitaria, "documentata" da un report medico stilato dal team di soccorritori imbarcatosi illegittimamente a bordo del rimorchiatore". La motonave danese era infatti in attesa di un porto sicuro dopo un evento Sar disposto da Malta. Tutti dettagli che generano sospetti su come siano andate davvero le cose.

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Coronavirus, crollano i casi Covid in Gran Bretagna: venti milioni di vaccinati. E nell'Ue scoppia la rivolta

capture 202 01032021 110545Aumentano le critiche nei Paesi dell'Est Europa all'Ue per i ritardi nella campagna vaccinale. Dopo lo strappo dell'Ungheria, che per prima ha avviato la somministrazione del vaccino russo Sputnik V e di quello cinese Sinopharm, a bypassare Bruxelles questa volta è la Repubblica Ceca. Il presidente Milos Zeman ha inviato una lettera al suo omologo Vladimir Putin per chiedergli di fornire a Praga il siero russo, mentre il primo ministro Andrej Babis ha affermato che il Paese non aspetterà il via libera dal regolatore europeo - l'Agenzia europea per i medicinali (Ema) - per utilizzare lo Sputnik V.

I due Paesi, che fanno parte del gruppo di Visegrad, sono più volte andati allo scontro con Bruxelles, su vari temi, e ora al centro delle discussioni ci sono i ritardi sulle immunizzazioni. Un problema che il blocco dei 27 si è impegnato a colmare accelerando lo sviluppo, la produzione e la distribuzione dei sieri, e invitando però gli Stati membri ad aumentare il coordinameto nella lotta al virus. Ma Repubblica Ceca e Ungheria sono decise a marciare da sole. "Se sono stato informato correttamente, la mia richiesta" a Putin "sarà soddisfatta", ha detto il presidente ceco Zeman, specificando che "ovviamente, ci sarà bisogno di una certificazione (per lo Sputnik V)" ma che questa "non dovrà venire necessariamente dall'Ema". "Per me sarà sufficiente un certificato del regolatore dei farmaci ceco", ha specificato il presidente. La stessa posizione è stata espressa dal premier Babis.

Lo Sputnik V, ma anche il siero Sinopharm sono stati già somministrati alla popolazione ungherese. Lo stesso premier Viktor Orban oggi ha ricevuto il vaccino cinese. "I vaccini riservati dall'Ue semplicemente non stanno arrivando o stanno arrivando più lentamente del previsto. Se non avessimo i vaccini russi e cinesi, saremmo in grossi guai", ha detto il primo ministro durante un'intervista radiofonica.

L'Ue nei giorni scorsi ha assicurato che, se fosse stata presentata richiesta, l'Ema avrebbe valutato lo Sputnik V seguendo la procedura prestabilita ma la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen aveva avvertito che in aggiunta si sarebbero dovute tenere delle ispezioni nei siti di produzione visto che questi erano all'esterno dell'Ue.

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Donald Trump, il tycoon si riprende il partito dopo la show a Orlando

capture 203 01032021 110900"Torneremo, in qualche modo" aveva promesso Donald Trump lasciando la Casa Bianca. A poco più di un mese di distanza il tycoon si riprende la scena e rientra nell'agone politico dopo settimane di silenzio intervallate da sporadiche dichiarazioni. Forte dell'assoluzione al processo di impeachment per l'assalto al Campidoglio del 6 gennaio, l'ex presidente ha parlato alla convention dei conservatori a Orlando, in Florida, nel primo intervento in pubblico dalla fine del suo mandato. E proprio ad Orlando per l'annuale Conferenza dei conservatori americani (Cpac) è andato in scena il mega show.

Il messaggio arriva forte e chiaro: sono tornato e non ho alcuna intenzione di farmi da parte. I vertici del partito repubblicano sono avvertiti. Così come sono avvertiti Joe Biden e i democratici: "Ho vinto io", è il suo mantra, lungi dall'abbandonare la tesi delle elezioni rubate e dal rinnegare le sue parole prima dell'assalto al Congresso del 6 gennaio. Secondo un ultimo sondaggio, il 59% lo vuole ancora leader e il 54% afferma che lo voterebbe comunque se si candidasse nel 2024. Il tradizionale `straw poll` alla fine della kermesse non può che confermare questa tendenza. Abbandonata l'idea di creare un terzo partito (almeno per il momento) Trump si concentra nel cementare i repubblicani attorno alla sua figura, indicando intanto un obiettivo più ravvicinato  rispetto alle presidenziali: le elezioni di metà mandato nel 2022, in cui i repubblicani possono riconquistare la maggioranza al Senato azzoppando Biden.

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Orban saluta l'Europa, l'Ungheria si vaccina con i cinesi

capture 201 01032021 110015Viktor Orban, premier ungherese, non vuole perdere tempo con l’Europa e si vaccina direttamente con il Sinopharm contro il Covid-19. L’Ungheria è il primo Stati della Ue ed acquistare e autorizzare l’uso di vaccini cinesi. "I vaccini riservati dall'Ue semplicemente non stanno arrivando o stanno arrivando più lentamente del previsto. Se non avessimo i vaccini russi e cinesi, saremmo in grossi guai", ha detto il primo ministro durante un'intervista radiofonica. E dopo lo strappo dell'Ungheria, che per prima ha avviato la somministrazione del vaccino russo Sputnik V e di quello cinese Sinopharm, a bypassare Bruxelles è anche la Repubblica Ceca. Il presidente Milos Zeman ha inviato una lettera al suo omologo Vladimir Putin per chiedergli di fornire a Praga il siero russo, mentre il primo ministro Andrej Babis ha affermato che il Paese non aspetterà il via libera dal regolatore europeo - l'Agenzia europea per i medicinali (Ema) - per utilizzare lo Sputnik V.

Le regole Ue consentono a uno Stato membro l'autorizzazione per uso di emergenza di un medicinale e quindi anche di un vaccino in circostanze eccezionali come una pandemia. Lo Stato membro però si prende la responsabilità della scelta e decide autonomamente quali dati sono necessari per l'autorizzazione e quali requisiti imporrà per l'uso.

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Sprechi e consulenze d'oro, i conti pazzi del Teatro di Roma

capture 200 28022021 170027Non c’è due senza tre. E così il Collegio dei Revisori dell’Associazione Teatro di Roma è tornato a bocciare, per la terza volta di seguito, appunto, il Bilancio preventivo del 2021. E non solo, ribadendo nella missiva inviata ai soci, ovvero Roma Capitale, Regione Lazio, Ministero dei Beni Culturali, che le osservazioni rilevate dagli esperti contabili nelle precedenti occasioni non sono state prese in considerazione.

Del Teatro di Roma, che gestisce il Teatro Argentina, il Teatro India, il Teatro Torlonia e il Teatro Valle, si era già occupato questo giornale poco più di un mese fa con una denuncia su appalti «sospetti» e perquisizioni da parte dei carabinieri, e un question time del deputato FdI e componente della Commissione Cultura alla Camera dei Deputati, Federico Mollicone. Adesso la relazione del Collegio dei revisori e soprattutto l’informativa ai soci, nella quale i contabili hanno riscontrato, tra l’altro, «macroscopiche anomalie di saldi contabili doppi». Tra le evidenze, i ricavi da sponsorizzazione da «Bonus Art». In proposito «il Collegio ha segnalato al Consiglio - si legge nella relazione - che nella nota del 24 novembre, la società incaricata di supportare l’Associazione nella redazione del previsionale, riporta che per il 2021 questa voce sarà pari a zero. Nella nota esplicativa al Budget 2021 è invece riportato che la voce "ricavi da sponsorizzazione" accoglie un importo di circa 70mila euro per l’Art Bonus 2021. Tale stima - spiegano i Revisori - è stata effettuata tenendo conto dell’Art Bonus previsto da Acea nel 2021 per 50mila euro e che, in vista di una campagna di promozione dell’Art Bonus, si possano ottenere almeno ulteriori 20mila euro». Una previsione che tuttavia era stata già ridimensionata, causa pandemia, con un piano «progressivo» al quale si garantiscono al momento 10mila euro. E balza agli occhi, sempre in tempo di emergenza Covid e con l’attività ferma praticamente da un anno, la voce «consulenze e collaborazioni». Nella stesura di gennaio «pesava» sul bilancio dell’Associazione per ben 560.430 euro, per poi scendere - dopo un forte richiamo dei revisori - a 468.928. Un «ribasso» guarda caso "riassorbito" nella voce «costo del personale» aumentata, spiccio più spiccio meno, della stessa cifra.

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Anche l’Austria accelera per lo Sputnik. Italia ancora ferma al palo

capture 199 28022021 165554Il Guatemala è diventato il 37esimo Paese ad aver rilasciato l’autorizzazione all’uso di emergenza per lo Sputnik V. Adesso la lista degli Stati che hanno approvato il vaccino russo inizia a farsi consistente, ed è impossibile non prendere atto della diffusione mondiale del siero sviluppato dall’istituto Gamaleya di Mosca. Se in un primo momento persisteva uno scetticismo di fondo sull’efficacia del farmaco, spesso derivante da motivazioni geopolitiche, adesso quelle incertezze stanno lentamente evaporando come neve al sole.

Anche perché Pfizer-BioNTech, Moderna e AstraZeneca, ovvero le Big Pharma benedette dall’Unione europea, hanno annunciato un improvviso taglio nella consegna delle fiale. E poi perché i vaccini realizzati dalle altre case farmaceutiche sono ancora in attesa di ricevere il via libera da Bruxelles. Insomma, i Paesi membri dell’Ue, seguendo lo scellerato piano vaccinale di Ursula von der Leyen, si sono ritrovati a secco di dosi. Perché – iniziano a chiedersi molti governi – non sopperire all’emergenza approvando anche altri vaccini, come quello russo o quelli cinesi?

Lo scatto di Vienna

Finché era San Marino a battere i pugni sul tavolo per chiedere lo Sputnik, quasi nessuno, ai piani alti di Bruxelles, prestava attenzione alla richiesta della piccola Repubblica incastonata nel cuore dell’Italia. Ora che altri Paesi, più influenti, iniziano a muoversi per ottenere il vaccino russo, la partita potrebbe presto cambiare. Sebastian Kurz, cancelliere austriaco, ha intrattenuto una conversazione telefonica con il presidente russo, Vladimir Putin, discutendo delle forniture e della produzione congiunta dello Sputnik V.

La notizia è stata riportata dall’ufficio stampa del Cremlino, il quale ha specificato che la conversazione si è svolta su iniziativa austriaca. Tradotto: è l’Austria che ha chiesto alla Russia informazioni sul vaccino. Un segnale evidente, questo, del fatto che in giro per l’Europa ci sono diversi Stati pronti ad autorizzare il siero russo, o quanto meno ad aprire le porte al suo utilizzo. L’iniziativa di Vienna potrebbe cambiare le carte in tavola, mettere pressione sull’Agenzia europea del farmaco (EMA), e spingere altri Stati a interessarsi dello Sputnik. A quel punto, Bruxelles non potrà restare inerme.

Vienna e Mosca hanno quindi allacciato i primi contatti ufficiali per valutare l’uso del siero russo nel territorio austriaco, anche attraverso una produzione congiunta. “Molti Paesi europei sono interessati e, come sapete, stiamo discutendo con la Germania l’opportunità di produrre il vaccino localmente”, aveva dichiarato l’amministratore delegato del Russian Direct Investment Fund (RDIF), Kirill Dmitriev, in un incontro con la stampa. Tra i Paesi interessati troviamo Germania, con Berlino interessato a produrre il vaccino localmente, Spagna, che ha tuttavia vincolato l’uso dello Sputnik all’approvazione dell’Ema, Slovacchia, Repubblica Ceca e Croazia.

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Il vaccino russo Sputnik arriva a San Marino

capture 197 28022021 164644Si apre la campagna vaccinale a San Marino, secondo stato in Europa ad utilizzare il vaccino russo Sputnik che, nel mentre, prende accordi per la produzione in Spagna.

È al nastro di partenza la campagna vaccinale della Repubblica di San Marino, secondo paese in Europa, dopo l’Ungheria, a utilizzare lo Sputnik V sviluppato in Russia che a differenza dei vaccini a mRNA di Pfizer-BioNTech e Moderna sfrutta la tecnologia a vettore virale come quelli di AstraZeneca e Johnson & Johnson.

La notizia dell’arrivo del vaccino russo ha destato particolare attenzione nell’opinione pubblica europea e molte regioni italiane hanno guardato con interesse alla scelta sammarinese che diventa un test e un campione territoriale di riferimento. Tutto nasce dal mancato arrivo della dotazione Pfizer garantita dall’accordo di mutua collaborazione sottoscritto l’11 gennaio con l’Italia per fronteggiare l’emergenza Covid. I vaccini non sono arrivati e il Governo sanmarinese ha scelto di richiederli alla Russia.

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Covid, tasso di positività al 5.8%, ma ci sono più morti. Bassetti: “Sul vaccino sì al metodo inglese”

capture 195 28022021 102519Si registra una flessione del numero dei contagi e del tasso di positività, aumentano però i morti. È quanto emerge dai dati odierni sull’andamento del coronavirus in Italia. Nelle ultime 24 ore i nuovi casi di Covid sono stati 18.916, a fronte dei 20.499 di ieri. Un calo che si riscontra a numero di tamponi pressoché invariato: 323.047 tra molecolari e antigenici contro i 325.404 di ieri. Intanto, si fanno sempre più insistenti gli appelli nella comunità scientifica a cambiare protocolli per la somministrazione del vaccino. La richiesta è di adottare il metodo inglese: la prima dose a quante più persone possibile, posticipando la seconda. Guardiamo ai «meravigliosi dati della Scozia», è stato l’invito di Matteo Bassetti. 

Cala il tasso di positività, ma aumentano i morti

Il tasso di positività passa così dal 6,3% di ieri al 5,8% di oggi. Sale, invece, il numero di morti che passa dai 253 di ieri agli attuali 280. Dall’inizio della pandemia il totale delle vittime arriva così a 97.507, avvicinandosi drammaticamente alle 100mila.

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Stellantis, Tavares: “Fabbriche italiane costano il doppio”

capture 196 28022021 102804Il CEO di Stellantis ha avvertito che i costi di produzione presso i siti italiani sono il doppio di quelli presso gli impianti di Francia e Spagna

Carlos Tavares inizia a mettere i primi punti sulle “i” nella sua gestione di Stellantis, il gruppo nato dalla fusione di FCA e PSA: il CEO del nuovo colosso dell’auto ha infatti sottolineato come le fabbriche italiane abbiano costi troppo elevati rispetto a quelli che si registrano negli altri stabilimenti, in particolare sarebbero il doppio di quelli presso i siti di Francia e Spagna. L’analisi di Tavares sarebbe emersa proprio nel corso della sua visita in Italia lo scorso martedì, quando il CEO di Stellantis ha visitato Torino e le fabbriche di Mirafiori e Grugliasco dove vengono prodotte nuova Fiat 500 e le Maserati Levante, Quattroporte e Ghibli.

Nel corso dell’incontro avuto con i rappresentanti sindacali, il manager portoghese avrebbe infatti sottolineato come i costi presso le fabbriche italiane fossero troppo elevati rispetto a quelli registrati in altri paesi in cui opera Stellantis. L’amministratore delegato vorrebbe subito agire per ridurre questi costi aggiuntivi, che secondo una fonte sindacale non sarebbero legati alla forza lavoro. Secondo quanto trapelato dall’incontro tra i rappresentati dei lavoratori e Tavares, il manager portoghese avrebbe mantenuto il confronto su un piano molto generale, senza entrare nel dettaglio delle scelte future ma rassicurando comunque i sindacati su come le problematiche non fossero strettamente legate alla forza lavoro.

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Vaccino anti Covid, lo Sputnik V è già approvato in 38 Paesi

capture 194 28022021 101610Il siero russo è utilizzato, tra gli altri, in Turchia. L'Ungheria è l'unico Paese europeo che ha già autorizzato la somministrazione, su iniziativa di Orban. Anche l'Austria è interessata a un possibile acquisto del prodotto e ad un'eventuale produzione congiunta. Ma ancora Mosca non manda i dati sugli studi clinici all’Agenzia Europea del farmaco, che così non può dare il via libera

Sono già 38 i Paesi nel mondo ad aver approvato l'uso del vaccino russo Sputnik V contro il coronavirus, ma manca ancora l'autorizzazione dell'Ema - finora non richiesta da Mosca - per farlo entrare nel novero di quelli acquistabili da Bruxelles

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Miki Mantakas vive e lotta nei nostri cuori.

capture 192 28022021 100817Io mi ricordo della tragica morte di Miki Mantakas, giovane studente greco di cui oggi ricorre l’anniversario della morte, che aderì, appena giunto in Italia per studiare, al FUAN.

Il giovane camerata era a Roma, e partecipò ad una manifestazione, in cui scoppiarono forti scontri, durante il processo agli accusati per il rogo di Primavalle. Alla televisione raccontarono che al culmine di una mattinata di tensione, intorno alle 13, la teppaglia comunista decise di raggiungere la sede del MSI di via Ottaviano. All’interno dei locali vi erano una decina di giovani militanti missini, che sentirono distintamente i numerosi colpi di pistola esplosi contro la sezione.

Miki Mantakas uscì dalla porta sul retro, e si diresse verso l’ingresso principale, ma appena svoltò l’angolo, fu colpito mortalmente da un proiettile sparato da Alvaro Lojacono, un comunista già noto alle forze dell’ordine. Io mi ricordo che furono tempi duri per noi militanti di destra. Tempi, in cui, la caccia al fascista era l’attività preferita specie nelle scuole e nelle università.

In particolare lo furono per me che da pochi mesi frequentavo il Liceo Vincenzo Cuoco di Napoli e da subito mi ero unito ai camerati del nucleo di istituto. Una lotta continua con la mia mamma che, spaventata da quanto accaduto, voleva che io smettessi di fare politica. Anche la mattina successiva all’assassinio di Mantakas tentammo di distribuire un volantino tra gli studenti per denunciare l’accaduto ma fummo quasi subito aggrediti da quelli di Lotta Continua. Paradosso dei paradossi, per il governo e la magistratura, il problema eravamo noi con la nostra determinazione a voler rappresentare la nostra idea e a difendere i nostri valori, non chi vigliaccamente ci aggrediva per impedirci di parlare.

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L’effetto-Draghi è già un ricordo. Piero Angela: «Un uomo solo non basta a cambiare un Paese»

capture 191 28022021 095727L‘effetto-Draghi è solo un ricordo. La formula del “governo dei migliori” già trascolora in quella dei “migliorabili” mentre più d’uno comincia a chiedersi se davvero sia sufficiente un premier a fare la differenza. È una schiera di italiani sempre più folta. E che ora si arricchisce anche della presenza di un big della cultura come Piero Angela. «Guardo a Draghi con grandi speranze, ma non credo che basti un uomo a cambiare un intero Paese», ha infatti risposto il principe dei divulgatori all’Huffington Post. Che è un po’ come dire che la squadra di ministri e sottosegretari non è all’altezza di chi la dirige.

Piero Angela: «Guardo al premier con speranza, ma…»

Le parole di Piero Angela sono emblematiche. Perché rendono autorevolmente l’idea della velocità con cui il giudizio che separa Draghi dai suoi collaboratori vada diffondendosi. Se ne trova significativa conferma anche nell’odierno sondaggio del Corriere della Sera. Ne emerge infatti che il governo sia tutt’altro che in deficit di fiducia. Ma precisa anche che il gradimento è quasi interamente legato alla figura del premier. È come se gli italiani scindessero l’aspettativa che hanno riposto nell’ex-presidente dalla Bce dalla rassegnazione nel vederlo a capo di una squadra meno discontinua di quanto auspicassero.

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Sputnik V, Ema potrebbe autorizzare il vaccino russo entro aprile o maggio

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Obama Casalino e la Bellanova. ​Ecco il peggio della settimana

capture 198 28022021 165001Dal PCI di Zingaretti ai grillini liberali, il nuovo Obama Casalino e il lockdown dei virologi... Tutto il peggio

La prima settimana di Mario Draghi a Palazzo Chigi è già passata e ancora non si riesce a capire quale sia la differenza con il Conte Ter. Tutto resta come prima, eccetto qualche nuovo ministro.

In Aula le distanze tra i nuovi alleati si percepiscono e la Lega fa ancora opposizione, bacchettando il ministro Speranza. Loro, come Forza Italia, chiedono riaperture ma Draghi sembra non volerne sentir parlare. Mette un bavaglio ai virologi del Cts e firma il prossimo Dpcm. Ma come? Non era anche per i Dpcm che le forze politiche della vecchia ed attuale maggioranza hanno scaricato Giuseppi? Povero avvocato, tornerà ad insegnare all’università, ma per poco. Presto lo rivedremo sulla scena politica, oggi riunione “segreta” con l’elevato Grillo. Sul tavolo il futuro del Movimento che non è più quello di una volta. I grillini sognano di stare al centro e governare con tutti. Già lo hanno fatto. Gli espulsi, considerati peccatori, eretici hanno chiesto una mano al vecchio Antonio Di Pietro che, come Lucio Quinzio Cincinnato è tornato in campo e ha ceduto volentieri il simbolo con l’uccello. I duri e puri del movimento ora hanno le ali e possono volare, non solo nei sondaggi. L’alternativa c’è, e questo i grillini delusi lo sanno.

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I 20 insetti più velenosi del mondo

capture 187 28022021 094329Hai paura degli insetti? Nel mondo ci sono milioni di specie di insetti e tutti svolgono un ruolo fondamentale nell'equilibrio tra vita e natura. Molti sono innocui, ma altri sono estremamente pericolosi e possono provocare una morte lenta e dolorosa nelle loro vittime.

In questo articolo di AnimalPedia condividiamo un elenco dei 20 insetti tra i più velenosi al mondo. Presenteremo le loro caratteristiche, quanto sono letali e le conseguenze per chi viene a contatto con il loro veleno. Vuoi saperne di più? Continua a leggere!

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1. Mosca tse-tse (Glossina morsitans morsitans)

La mosca tse-tsé è un insetto originario del continente africano. Misura tra 6 e 16 mm di lunghezza e il suo corpo ha toni di grigio e marrone.

Questa specie è responsabile della malattia del sonno, un'infezione parassitaria che colpisce sia l'uomo che gli animali. Causa una infiammazione del cervello e colpisce il sistema nervoso della vittima, che si ritroverà con febbre, emorragie e può, addirittura, entrare in coma. La malattia viene trasmessa attraverso il morso della mosca. Per evitare il contagio, si consiglia di disinfestare le aree in cui vi è abbondanza di questa specie per impedirne la riproduzione.

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Coronavirus e cibo cinese: cosa devi sapere

capture 186 27022021 205255Mangiare nei ristoranti cinesi NON è pericoloso per la trasmissione del Coronavirus. Lo sottolinea l’Istituto superiore di sanità, specificando che il virus non si trasmette per via alimentare e che in Europa è vietata l’importazione di animali vivi e di carne cruda dalla Cina. Anche il referente in Confcommercio a Milano, Francesco Wu, ribadisce che: “Non si propaga attraverso il cibo”.

I soggetti a rischio, spiega l’Istituto superiore di sanità, sono quelli che negli ultimi quindici giorni si sono recati nelle zone coinvolte dall’epidemia e che manifestano una sintomatologia simile alle infezioni delle alte vie respiratorie come febbre, tosse, dolore muscolare, affaticamento e difficoltà respiratoria o che siano state in contatto con persone colpite dal coronavirus. C’è poi un ulteriore motivo di preoccupazione, ovvero la possibilità, non insolita per le malattie infettive, che persone asintomatiche possano trasmettere il virus.

Non ci sono inoltre prove a supporto della trasmissione del nuovo coronavirus attraverso oggetti importati dalla Cina.

I coronavirus umani si trasmettono da una persona infetta a un’altra attraverso:

  • la saliva, tossendo e starnutendo
  • contatti diretti personali (come toccare o stringere la mano e portarla alle mucose)
  • toccando prima un oggetto o una superficie contaminati dal virus e poi portandosi le mani (non ancora lavate) sulla bocca, sul naso o sugli occhi
  • contaminazione fecale (raramente).

E’ possibile ridurre il rischio di infezione, proteggendo se stessi e gli altri, seguendo alcuni accorgimenti:

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Vaccino, l'Europa spedisce dosi in Messico (mentre gli Stati Uniti non fanno uscire nulla)

capture 185 27022021 205101Siate orgogliosi: l'Unione Europea sta facendo la storia. La storia dell'idiozia: quando mai nel pieno di una epidemia si erano visti Paesi produrre antidoti e spedirli all'estero invece di usarli? Oggi la situazione è esattamente questa: dalla Ue partono vaccini per tutto il pianeta. Esportiamo in Nord America, anche se pure da quelle parti fabbricano i farmaci e gli Usa risultano addirittura in anticipo rispetto alle previsioni per la campagna di immunizzazione (l'Italia ha fatto circa il 50% di quanto annunciato). Esportiamo verso alcuni Stati del Sud America, per il semplice fatto che lì non ci sono impianti e i governi locali hanno pagato bene per saltarci nella coda. Esportiamo nel Regno Unito. Gli inglesi hanno iniziato a soffiarci i medicinali di Pfizer, Moderna e AstraZeneca prima ancora che il loro uso fosse autorizzato dalla Ue. Esportiamo nella penisola arabica. E ovviamente lì ci siamo fatti fregare sui soldi. Difficile calcolare quante dosi lasciamo volare fuori dal nostro continente, ma sicuramente parliamo di svariati milioni. Proviamo a fare qualche conto.

Fabbriche

Il nodo principale riguarda la Pfizer, che attualmente realizza la maggior parte degli antivirus esistenti al mondo in tre stabilimenti: uno negli Stati Uniti, uno a Puurs, in Belgio, e un terzo a Marburgo, in Baviera. Quest' ultimo è diventato operativo da poche settimane, quindi per ora non ha confezionato quantità significative. Quello americano si trova a Kalamazoo, in Michigan, e fabbrica farmaci praticamente solo per gli Stati Uniti. Poi c'è l'impianto del Benelux, che per ironia della sorte si trova a pochi chilometri da Bruxelles. Questa industria dirotta ciò che esce dai suoi cancelli in mezzo mondo, sotto il naso dei geniali contrattatori della commissione Ue. La Pfizer, infatti, vende chiaramente al miglior offerente, anche se produce in Europa. Una cosa che la Casa Bianca invece non tollera. Come dicevamo, dall'Europa sono partite fialette perfino verso il Nord America, dove la Pfizer produce vaccini. Il problema è che gli Usa non si sono mostrati particolarmente generosi con i loro vicini di casa. Il Messico, per ora, è riuscito a coprire appena l'1,6% dei suoi cittadini. Il Canada è fermo al 4,1% della popolazione. Questi due Paesi hanno stretto degli accordi con la Pfizer, la quale piuttosto che sfidare Washington ha preferito far arrivare le casse dal Belgio (in tutto si parla di più di due milioni di dosi) con tanto di servizio fotografico all'arrivo delle casse all'aeroporto. Il tutto mentre le forniture ai Paesi della Ue venivano tagliate per problemi di produzione. Sempre dai dintorni di Bruxelles arrivano i vaccini destinati ad Israele. E anche qui parliamo di milioni di dosi, circa 3,5. Per Tel Aviv il ragionamento è identico a quello degli Emirati Arabi, del Bahrein e dell'Arabia saudita (almeno 5 milioni di dosi somministrate in tutto). Basta pagare: è ormai noto che il governo Netanyahu spende circa il doppio di quanto fa la Ue. E i vicini arabi hanno seguito l'esempio. Tutti importano dagli europei. E hanno ormai percentuali di immunizzati ben oltre il 50% (Israele al 91%).

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Vaccino, la ricetta di Guido Bertolaso: "Una dose a tutti, ma prima a chi lavora"

capture 184 27022021 204935Per Guido Bertolaso c'è una sola soluzione per uscire dall'incubo Covid: garantire una prima dose di vaccino a tutti. L'ideatore dell'ospedale della fiera di Milano, nonché ex capo della Protezione civile, ha un'idea ben chiara sul da farsi. Archiviato Domenico Arcuri, l'obiettivo tutto italiano è "puntare sulla prima dose". Una proposta, quella lanciata sulle colonne del Corriere della Sera, che Bertolaso non ha tenuto per sè: "lo sto dicendo da una settimana e mi pare che anche il presidente del Consiglio lo stia sottolineando. Se ho 100 mila dosi di vaccino le uso per 100 mila persone, non mi riduco a 50 mila per poi fare il richiamo". Da qui il lecito dubbio: "Se basterà? C’è tanto di studio che dice che con la prima dose c’è copertura immunitaria. Parlo da uomo delle emergenze, che deve ridurre il danno. Il mio compito non è estirpare definitivamente il Covid. L’obiettivo, con la prima dose, è ridurre l’ospedalizzazione. È ciò che dicono i numeri di altri Paesi, come Israele".

Bertolaso ribalta anche la "classifica" degli aventi diritto all'antidoto: "Fermo restando che medici, infermieri e Rsa devono essere vaccinati, ci sta anche che si facciano gli over 80. Ma poi non si può continuare a scendere seguendo la fascia anagrafica". In poche parole il consulente della Lombardia punta a garantire il vaccino prima a chi produce, a chi è in grado di rimettere in moto l'economia: "Sotto con chi lavora - conferma all'Eco di Bergamo - chi sta in fabbrica, chi si muove, chi non ha potuto lavorare in questi mesi come bar e ristoranti".

Di pari passo, per limitare la diffusione della pandemia, il Paese deve mandare giù le nuove restrizioni. "Sono misure giuste - premette per poi far leva sul tema di attualità che vede l'Europa alla disperata ricerca di dosi -. Ma il vaccino è un’arma che fino a pochi mesi fa non avevamo, un’arma purtroppo ancora in quantità scarsa. Bisogna usarla meglio".

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Coronavirus, Sardegna la prima regione "zona bianca": ecco le cifre che spingono verso la riapertura

capture 183 27022021 185954La Sardegna conquista la zona bianca. È lei la prima regione, quella governata da Christian Solinas, a ottenere le misure di contenimento minime, che entreranno in vigore lunedì 1 marzo con il nuovo Dpcm. "Stiamo intravedendo la luce in fondo al tunnel, finalmente bar, locali e ristoranti potranno accogliere i clienti anche la sera", ha commentato a caldo Nicola Murru, direttore di Confesercenti Cagliari, che pronostica un’impennata di consumi ma frena gli entusiasmi. I bassi contagi da coronavirus non andranno di pari passo con un "liberi tutti". "A Cagliari il rischio di assembramento", ricorda Murru, "è concentrato in poche zone: sappiamo che l’attività di controllo nelle strade è difficile ma ne abbiamo bisogno". Insomma, bisogna comunque rimanere nei limiti imposti.

L'Rt dell'isola è il più basso in Italia e si ferma a 0.68 con 29,47 casi per 100.000 abitanti. Nell'ultimo aggiornamento dell'Unità di crisi regionale sono stati rilevati 70 nuovi casi, con un tasso di positività sceso all'1,7 per cento. Numeri che stridono con quanto sta accadendo nelle altre regioni, tanto da far schizzare l'Rt nazionale a 0,99 e costringere diversi realtà a cambiare colore. Tra queste Molise e Basilicata che passano in zona rossa e Lombardia, Piemonte e Marche in area arancione. Per tutti una nuova regola: i parrucchieri in zona rossa torneranno tra gli esercizi chiusi come nel periodo di pieno lockdown.

L'isola da tre settimane registra meno di 50 casi ogni 100mila abitanti e rientra perciò nei parametri per la zona bianca, dove vige la libertà di spostamento e l'apertura di tutte le attività: bar e ristoranti, anche alla sera, piscine, palestre, luoghi di cultura, cinema e teatri. In zona bianca andrebbero comunque sempre osservate rigidamente le norme sull'obbligo di mascherina e di distanziamento nei luoghi pubblici sia al chiuso che all'aperto. Tuttavia, come detto, la riapertura completa potrebbe non partire da lunedì: quali saranno le modalità si saprà dopo l'incontro in corso. Speranza ha comunque aggiunto: "Bisogna fare attenzione, non è un liberi tutti".

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    Nascere sul mare e, dovunque andrai, porterai sempre con te un impercettibile grumo di sale sulla punta delle labbra. Il 5 giugno 1946 Otello Sandrell...
  • Quando il confine fu venduto: il massacro nascosto di italiani

    La storia di due fratelli, al termine della Seconda guerra mondiale, e il confine orientale ceduto ai titini Nei Promessi Sposi, Alessandro Manzoni le...
  • Quel fascista di Gramsci (o forse no)

    La storia di Mario, il fratello dimenticato del fondatore del Partito comunista italiano. E il giallo sulla sua fine: morì davvero mussoliano? Esiste...
  • L’Odissea è “razzista”, un’altra follia della sinistra: un liceo cancella Omero. Meloni: «Ridicoli»

    Non bastavano le critiche ai grandi classici della cultura, della letteratura e della filmografia Grease, Via col Vento e Shakespeare. Il politically...
  • Che fine ha fatto il corpo di Adolf Hitler?

    Il 30 aprile del 1945 Hitler si uccise nel suo bunker a Berlino. Ma che fine ha fatto il suo corpo? Lo rivelano alcuni documenti desecretati del Kgb B...
  • MimìBeni Culturali Antonio Ligabue, l’urlo dalle pareti di un museo Superando la barriera dei pregiu...

    Nei grandi musei italiani Antonio Ligabue non è mai entrato. Eppure il riconoscimento del suo valore è stato unanime. Ma le convenzioni sono state più...
  • Rileggere la storia Comunismo e fascismo, due facce della stessa medaglia totalitaria. Ma il Pci fu...

    Secondo lo storico Alberto De Bernardi, bisogna condannarli allo stesso modo, perché costituiscono i due lati della tara che ha insanguinato l’Europa...
  • Apologia di comunismo; paesi dove il comunismo è illegale.

    Sono oramai tristemente note le vicende legate alla legge Fiano, una proposta del partito democratico che consiste in nuovo articolo nel codice penale...
  • “Banzai” di Alessio Di Mauro. Quando la satira di destra fa centro, più pungente che mai

    C’è una bella satira di destra elegante, pungente, intelligente, che non ha nulla da invidiare ai soliti noti. Uno degli autori più brillanti è Alessi...
  • Il Novecento e il confronto sulla modernità: da Longanesi a Marinetti, dal Futurismo a Pasolini

    Sorpresa: una famosa scrittrice di libri scolastici, autrice di una delle diverse vignette di un libro scolastico per le elementari col testo “politic...

Scienza & Tecnologia

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    La virologa cinese Li-Meng Yan ha riferito durante un'intervista che il governo cinese ha creato e diffuso il nuovo coronavirus intenzionalmente. Ma l...
  • Coronavirus, scoperta una nuova variante inglese: potrebbe sfuggire ai vaccini

    Come se non ne avessimo già abbastanza, sarebbe stata scoperta adesso una nuova variante inglese del Covid-19. Denominata B.1.525, è stata trovata in...
  • Coronavirus, "morti ridotti del 60%": ecco che cosa "ammazza" il Covid, una scoperta che può fare la storia

    Da uno studio, una speranza contro il coronavirus. Una speranza che risponde al nome di vitamina D, che ridurrebbe le morti per Covid-19 del 60 per ce...
  • Ivermictina, "di coronavirus non si muore quasi più": l'antiparassitario sconvolge la scienza, cifre pazzesche

    Un antiparassitario riuscirebbe a ridurre la mortalità nei pazienti Covid-19 con malattia moderata o grave. Si tratta dell'ivermictina, un medicinale...
  • Vaccino anti-Covid, "febbre, allergie gravi e paresi facciale". Il bugiardino con gli effetti indesiderati di Pfizer Biontech

    Gli effetti e le controindicazioni del vaccino anti-Covid della Pfizer, svelati dal rapporto ufficiale dell'Ema, l'agenzia europea del farmaco. Il Tem...
  • Coronavirus, così l'acqua ossigenata lo combatte: lo studio italiano, ma il ministero frena

    Una scoperta tutta italiana: per prevenire e combattere il contagio da Covid nei soggetti paucisintomatici (con sintomi inferiori o di inferiore inten...
  • Coronavirus, il farmaco che ferma il Covid: iniziati i test in Inghilterra, un'alternativa al vaccino

    Dopo il vaccino si lavora per un farmaco in grado di sconfiggere il Covid. Gli scienziati britannici stanno lavorando all'ipotesi che una persona espo...
  • Coronavirus creato in laboratorio a Wuhan, la denuncia in diretta tv della dottoressa Li-Meng Yan: "Il governo sapeva e ha nascosto tutto"

    "Il coronavirus è stato creato in laboratorio a Wuhan". La dottoressa Li-Meng Yan ha lavorato alla Hong Kong School of Public Health prima di denuncia...
  • Coronavirus, lo studio che stravolge tutto: "Mortalità ridotta del 30 per cento", è la cura definitiva?

    Secondo uno studio italiano, l'idrossiclorochina, il vecchio antimalarico tornato alla ribalta in questi mesi per il suo uso (contestato) nella cura d...
  • I grandi esperti 2 / Ancora Ricciardi (Oms): le mascherine ai sani non servono a niente, inutile vadano a ruba

    Quante ne sa l’Oms! Una più del covid. Ecco un significativo documento video datato 25 febbraio 2020 in cui l’autorevole consigliere del governo profe...

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