Ddl Zan, riecco il buon Fedez. Dopo avere difeso la legge del Pd contro l’omotransfobia invocando il diritto del figlio a mettersi lo smalto. E dopo avere trasformato la festa del 1 maggio in una specie di gay pride. Non appagato dalla sua militanza attiva pro-Lgbt ora è insorto con una storia Instagram contro il Vaticano che ha attaccato la normativa che impone il gender a tutti gli italiani. La Chiesa teme una restrizione delle libertà dei cattolici, che sono garantire dal Concordato del 1984. E chiede una riformulazione del testo del ddl Zan.
Fedez pro legge Zan veste i panni dell’anticlericale
Ecco allora Fedez vestire in modo fulmineo i panni dell’anticlericale, accusando la Chiesa di interferire con lo Stato italiano che è laico.
Ecco le sue parole: “Se non avete letto l’ultima di oggi, ve la riassumo io. Il Vaticano ha detto all’Italia, che se convalidate il DDL Zan, state violando il concordato tra Vaticano e Italia. Ma chi c…o ha concordato il concordato? Ma non avevamo concordato amici del Vaticano, che ci davate delle tasse arretrate sugli immobili? Stimati dall’Unione Europea in cinque miliardi? Magari dateci quei soldi che facciamo ripartire il paese, e poi venite a rompere le palle sulle leggi italiane. No?”.
Il Festival “Todi Città del Libro” pensa già al 2022. L’Anpi? «La ringraziamo, ci ha fatto pubblicità»
Quattro giorni, una quindicina tra dibattiti e presentazioni di libri, oltre 20 ospiti. E, ancora, incontri su come valorizzare il territorio, serate di musica, cabaret e un concorso letterario. Il Festival “Todi – Città del libro”, che si è aperto il 17 giugno e si è chiuso ieri ed è stato organizzato dall’associazione “Castelli di Carta”, è stato un successo di pubblico e organizzazione, con buona pace di censori e detrattori di sinistra, che accusandolo di essere eccessivamente “di destra”, hanno scatenato polemiche e organizzato manifestazioni, intimando boicottaggi e ritiri di patrocini da parte delle istituzioni locali. Insomma, il solito bailamme con i soliti protagonisti: partiti di sinistra, Cgil, “studenti” e l’immancabile Anpi.
Anpi & co? «Li ringraziamo, ci hanno fatto pubblicità»
Un tentativo di mettere a tacere ospiti e, forse ancora di più, pensieri non graditi che però si è rivelato inutile: il festival non solo si è svolto come da programma, ma ha salutato Todi con un appuntamento al prossimo anno. «Un grazie infinito all’Associazione Castelli di Carta. È facile chiacchierare. Il difficile è fare i fatti», ha scritto su Facebook Andrea Nulli, consigliere comunale tuderte che è stato fra i primi interlocutori di “Castelli di Carta” per la promozione dell’evento. «Un grazie comunque anche ad una certa sinistra, che – ha poi sottolineato Nulli – con le sue imbarazzanti polemiche, ci ha donato un’importante e gratuita pubblicità».
Sondaggio Swg, è testa a testa tra Fratelli d’Italia e Lega, ancora in calo Pd e M5S
Nuovo passo avanti di Fratelli d’Italia nelle intenzioni di voto degli italiani, che ormai sfiora la Lega. È la fotografia scattata dal consueto sondaggio del lunedì di Swg per La7. Se si votasse oggi il Carroccio sarebbe ancora il primo partito con il 20,6%, ma in calo dello 0,3%. Mentre il partito di Giorgia Meloni, in crescita, raggiunge il 20,5% tallonando di un decimo di punto il partito di Salvini.
Swg, Fratelli d’Italia sfiora la Lega con il 20.5%
Il monitoraggio, illustrato da Enrico Mentana, descrive un testa a testa tra i due partiti di centrodestra, praticamente appaiati con Fratelli d’Italia giunta ormai ad un’incollatura dalla Lega. Forza Italia si mantiene stabile al 6,8%. Coraggio Italia di Giovanni Toti e Luigi Brugnaro passa dall’1,2% di una settimana fa all’1,3%. È un trend costante per FdI, unico partito all’opposizione del governo Draghi. Che nelle ultime settimane ha registrato una crescita continua, superando via via i 5Stelle e il Pd, fino a sfiorare il Carroccio, in lento calo.
Nelle università gli studenti sono stufi del dogma transgender: lo racconta The Economis
Basta con il dogma transgender nelle università del mondo anglosassone. Se ne occupa l’Economist in un articolo che prende le mosse dal caso della docente di criminologia Jo Phoenix. La quale, invitata all’Università di Essex per un seminario, si è vista contestare dagli studenti in quanto colpevole di transfobia. L’incontro è così saltato mettendo a repentaglio la reputazione della professoressa.
Il caso della docente Jo Phoenix
Riguardo all’essere descritta come una nemica dei trans la docente la docente ha dichiarato alla BBC: “È semplicemente ridicolo dire che qualcuno è transfobico perché desidera mettere in discussione e comprendere l’attuazione delle politiche di identificazione personale in un contesto carcerario”.
La lista nera degli evasori: ecco chi rischia grosso
Italia e Germania a braccetto per scovare gli evasori fiscali con patrimoni all'estero, dopo che Berlino ha acquisito i dati di milioni di cittadini a rischio, fisco italiano e guardia di finanza potrebbero seguire la stessa strada
L'Italia ha chiesto alla Germania, attraverso l'Agenzia delle Entrate, i dati dei cittadini italiani contenuti nei file acquistati da Berlino da una fonte anonima relativi a persone con patrimoni negli Emirati Arabi, in particolare a Dubai, per andare a caccia degli evasori fiscali. La richiesta sarebbe già stata avanzata dall'Agenzia delle Entrate, dietro regia del Mef. Lo spiegano all'Adnkronos fonti di governo.
Il fisco a caccia di evasori italiani a Dubai
Chiesta alla Germania la lista delle attività italiane negli Emirati Arabi Uniti. I dati erano stati venduti ai tedeschi da un informatore anonimo
Gli evasori fiscali italiani che hanno portato fondi a Dubai farebbero bene a preoccuparsi. L’Italia ha chiesto alla Germania, che li ha acquisiti, i dati dei cittadini italiani contenuti nella cosiddetta “lista Dubai“, un elenco di milioni di operazioni mobiliari e immobiliari e di centinaia di migliaia di conti correnti e altre attività finanziarie detenute da cittadini italiani e stranieri negli Emirati Arabi Uniti. Dell’operazione è incaricata l’Agenzia delle Entrate.
Come già aveva fatto con analoghe operazioni in Svizzera e Liechtenstein, la Germania ha acquisito negli Emirati Arabi Uniti un cd con milioni di dati che era stato proposto alle autorità federali da un anonimo informatore. Il primo contatto è avvenuto a gennaio e già a febbraio l’Ufficio federale delle imposte (BZSt) ha ritenuto che i dati erano genuini e ha trattato l’acquisto per un importo di due milioni di euro. È quindi arrivato il via libero del ministero delle finanze federale e l’operazione si è concretizzata. Il cd è stato consegnato a maggio e nei giorni scorsi è stato girato alle autorità dei Lander tedeschi per procedere alle verifiche caso per caso.
L’inchino (ipocrita) del calcio non è a George Floyd, ma all’ideologia del “politically correct”
Black lives matter: le vite dei neri contano. Una constatazione prima ancora che un impegno. Tanto che nessuno potrebbe sostenere il contrario senza sconfinare nella disumanità. Intesa non come efferatezza bensì come estraneità a tutto ciò che connota il genere umano. Ma è proprio per questo che non può essere un inchino in favore di telecamere a dividere gli anti-razzisti dai razzisti. Vale anche per i cinque “azzurri” –Donnarumma, Bonucci, Bastoni, Jorginho e Verratti – rimasti in piedi mentre nel campo tutti s’inginocchiavano ricordando George Floyd, l’afroamericano morto soffocato sotto il ginocchio del poliziotto Derek Chauvin. Accadeva il 20 maggio del 2020. La partita Italia-Galles si è giocata invece ieri 20 giugno del 2021. Non un anniversario, dunque. E fortunatamente neppure una riedizione di quel brutale assassinio.
Speranza ko, via le mascherine dal 28 giugno. Meloni: «Ultimi ad abolire un obbligo assurdo»
Finalmente l’Italia si allinea al resto d’Europa. Con tutto il Paese zona bianca da lunedì 28 giugno arriva lo stop all’obbligo delle mascherine all’aperto (tranne che in caso di assembramenti). Roberto Speranza da sempre contrario a togliere il dispositivo di protezione individuale ha ceduto al pressing. «Dal 28 giugno – ha scritto infatti il ministro della Salute in un post su Facebook – superiamo l’obbligo di indossare le mascherine all’aperto in zona bianca, ma sempre nel rispetto delle indicazioni precauzionali stabilite dal Cts».
Mascherine, Meloni: «Ultimi ad abolire un obbligo assurdo»
Durissima Giorgia Meloni . «Speranza – scrive su Twitter – annuncia trionfante abolizione obbligo mascherine all’aperto in zona bianca dal 28/06. Quanta grazia, ministro. Siamo tra le ultime nazioni in Occidente ad abolire un obbligo assurdo, privo di fondamento scientifico, e ha pure la faccia tosta di rivendicare il risultato».
Ddl Zan, la Chiesa scende in campo: «Il testo viola il Concordato e attenta alla libertà dei cattolici»
«Così com’è il ddl Zan attenta alla libertà di pensiero dei cattolici». È questa in sostanza la posizione ufficiale del Vaticano sul testo contro l’omotransfobia in gestazione al Senato. E che, attraverso monsignor Gallagher, la Chiesa avrebbe ufficialmente notificato al governo italiano. Il tutto, spiega il Corriere della Sera, nel quadro dei rapporti scolpiti dalle modifiche apportate nel 1984 dal Concordato del 1929. La notizia è clamorosa perché, almeno in forma pubblica, mai era accaduto che le gerarchie ecclesiastiche bussassero al portone della Farnesina per intervenire su un iter legislativo. Evidentemente, il ddl Zan fa storia a sé.
Nota formale del Vaticano al governo: «Fermate il ddl Zan»
Lo confermano due interventi ufficiali della Cei. Il primo nel giugno del 2020 e l’ultimo solo un mezzo fa attraverso una nota del presidente dei vescovi Gualtiero Bassetti. Ma qual è l’aspetto del ddl Zan che il Vaticano ritiene lesivo dello spirito del Concordato e tale da attentare alla libertà dei cattolici? Il documento consegnato al nostro ministero degli Esteri fa esplicito riferimento all’articolo 7 che estenderebbe alle scuole private l’obbligo di istituire la Giornata nazionale contro l’omotransfobia e la lesbofobia. Sotto tale aspetto, considerato che gran parte delle scuole private, sono gestite da religiosi, l’articolo in questione minerebbe la «libertà di organizzazione dei cattolici».
Franco Bechis, l'africano di Roma Termini e il poliziotto: "Cari benpensanti, cos'ho visto sul treno". "Immigrati e zing***i", vergogna italiana
Un immigrato irregolare, sabato sera 19 giugno, ha terrorizzato i passeggeri della stazione Termini di Roma minacciandone molti mentre urlava stringendo in mano un coltellaccio da cucina. La polizia ferroviaria lo ha rincorso e cercato di catturarlo. La scena è stata ripresa da qualche passante e a bordo della sua auto anche da un tassista che se li è trovati all'improvviso di fronte. Uno degli agenti ad un certo punto ha puntato la pistola e sparato mirando alle gambe e ponendo termine a una mezz' ora ormai di terrore nella zona. Immediata la polemica sul poliziotto "che a dire dei benpensanti non avrebbe mai dovuto premere quel grilletto", scrive Franco Bechis sul Tempo. Il clandestino è Ahmed Ibrahim ha 44 anni e non rischia la vita. Ha numerosi precedenti, ha devastato chiese nel centro di Roma, preso di mira ogni simbolo religioso, tentato di entrare con la forza in piazza San Pietro, assalito perfino un centro islamico ferendo l'Imam che era lì a pregare.
Euro 2020, Nicola Porro contro Claudio Marchisio: "Inginocchiati per i neri americani? La Rai non può rompere i cogl***"
La Rai è finita nel mirino di Nicola Porro per i commenti di Claudio Marchisio sui calciatori della nazionale italiana che hanno deciso di non inginocchiarsi per la causa del Black Lives Matter prima del fischio d’inizio del match di Euro 2020 con il Galles. In particolare il conduttore di Quarta Repubblica se l’è presa con Claudio Marchisio, che in diretta ha sgridato chi non si è inginocchiato. “Mi sono saltati i nervi guardando la partita dell’Italia - ha esordito Porro - tra l’altro dei sei azzurri che si sono inginocchiati vorrei sapere quanti sanno davvero cos’è successo e che cos’è il Black Lives Matter”.
“Io me ne strafotto del conformismo multiculturale - ha dichiarato - quei sei azzurri sono liberi di inginocchiarsi per quello che gli pare. Anche se prima urlano ‘siam pronti alla morte’ per l’Italia e poi si inginocchiano per una questione tra neri americani e poliziotti americani. Questa roba non ci riguarda minimamente”. Le critiche più feroci sono però tutte per la Rai e per Claudio Marchisio: “Ex centrocampista e quasi candidato del Pd, si è indignato da solo, senza contraddittorio. A quelli che non si sono inginocchiati ha detto che hanno fatto male”.
Michele Merlo di Amici, Francesca Verdini distrutta al funerale. Risponde a Selvaggia Lucarelli: "Meschina e vuota, vergognati"
Selvaggia Lucarelli contro Giorgia Meloni e Matteo Salvini presenti ai funerali di Michele Merlo, il giovane cantante di Amici morto a soli 28 anni per una leucemia fulminante, forse sottovalutata dai medici del pronto soccorso. La verità è che la penna del Fatto quotidiano ignora i rapporti di amicizia tra Francesca Verdini, fidanzata di Salvini, e lo sfortunato artista e non sa che il padre di Michele, Domenico, è stato scelto per guidare il circolo di Fratelli d'Italia di Rosà, la cittadina in provincia di Vicenza dove si sono celebrate le esequie. Francesca Verdini ha replicato duramente alla Lucarelli: "Meschina e vuota. Si vergogni". Peraltro, le foto degli occhi gonfi di pianto della compagna del leader leghista, la smorfia di dolore intuibile pur se nascosta sotto la mascherina e l'abbraccio struggente e disperato alla madre di Michele, testimoniato da varie foto, avrebbe dovuto consigliare alla sempre puntuta Lucarelli un po' più di prudenza nel suo giudizio sommario.
Primarie a Bologna, la renziana Isabella Conti contro il Pd: "Nega i dati dei voti online e un giudice terzo"
A poche ore dal verdetto delle primarie del centrosinistra a Bologna esplode una bomba in casa Pd. A sganciare il siluro è Isabella Conti, la volitiva candidata di Italia Viva che sfida il favorito esponente dem Matteo Leopore, assessore sostenuto dal potente apparato emiliano e nazionale del Partito democratico. La renziana, scrive Jacopo Iacoboni sulla Stampa, "ha denunciato che il Pd le nega sia i dati sulle registrazioni online dei votanti, sia un controllo nella fase di scrutinio".
La richiesta del comitato della sindaca di San Lazzaro di Savena, abbastanza ovvia trattandosi di un confronto tra due forze politiche alleate (si fa per dire) ma distinte, era che le procedure di voto online fossero sottoposte a un auditing esterno, vale a dire una autorità terza ed indipendente. La Conti aveva anche individuato un possibile nome, quello di Stefano Zanero, professore di cybersecurity al Politecnico di Milano. Il Pd però ha rifiutato Zanero e non ha acconsentito nemmeno a trovare un altro candidato "arbitro". "Forse - suggerisce polemico Iacoboni - perché un team di esperti avrebbe potuto vedere come era fatto il sistema di voto informatico, e se fosse manipolabile o alterabile?".
Matteo Salvini, "vogliono arrestarlo?". L'Anm e i referendum sulla giustizia, le parole inquietanti di Turco
I magistrati si delegittimano da soli, altro che referendum sulla giustizia. Quindi, chiede polemicamente Maurizio Turco, esponente dei radicali e promotore dei quesiti referendari appoggiati anche dalla Lega, "cosa volete fare? Arrestare me, Salvini, tutti?".
Fanno discutere le durissime parole di Giuseppe Santalucia, presidente dell'Anm, il sindacato delle toghe. A suo dire, i referendum sulla giustizia farebbero intendere "la volontà di chiamare il popolo a una valutazione di gradimento della magistratura, quasi a voler formalizzare e cristallizzare i risultati dei vari sondaggi di opinione che danno in discesa l'apprezzamento della magistratura". "Credo che spetti all'Anm - ha concluso Santalucia - una ferma reazione a questo tipo di metodo".
Marta Cartabia, l'attacco durissimo alla magistratura: "La riforma della giustizia? So che tutto ciò che verrà fatto non basterà"
E' un attacco durissimo alla magistratura quello della ministra Marta Cartabia durante un colloquio organizzato da Taobuk per discutere dei tempi relativi alla possibilità di una "giustizia riparativa", così come avviene già in altri Paesi. "Tanto stiamo facendo su mille fronti, diversi cantieri delle riforme che sono enormi per vastità di materie. Tratteremo l'ordinamento giudiziario, il consiglio superiore della magistratura, cambieremo tutto ciò che si deve cambiare sulle sanzioni disciplinari, sistemi elettorali, progressioni di carriera", spiega la guardasigilli, "ma siamo consapevoli che tutto ciò che verrà fatto non basterà. Perché c'è bisogno di qualcosa che va oltre la cornice normativa di come si svolge la funzione giurisdizionale".
E ancora, ha detto la Cartabia: "Mi colpisce che proprio in questo momento di crisi e credibilità e fiducia nella magistratura si cerchino degli esempi, questo celebrare Livatino è un desiderio di alzare lo sguardo e di identificarsi in qualcosa di nobile e alto. Ritengo che un aiuto enorme in questo complesso lavoro di ricostruzione della giustizia debba passare anche dal portare in evidenza i tanti 'Livatino, i tanti giudici magari non eroici come lui, i tanti giudici che in Italia svolgono una funzione nascosta in modo dedito disciplina ed onore e vengono travolti dai fatti più clamorosi che troppo spesso dobbiamo guardare. Un aiuto da parte dei mezzi di comunicazione nel far emergere questi esempi può aiutare".
L'insulto a don Angelo Tarticchio, il prete ucciso dai comunisti. Beppe Sala "censura" la targa
L'esercizio della memoria, quando l'ideologia continua a far velo (o si usa la burocrazia come scudo), non è cosa facile. E diventa ancor più difficile se di mezzo c'è un prete, Don Angelo Tarticchio, finito nelle Foibe per mano dei partigiani titini, comunisti. Perché non si può dire, non si può ricordare, non si può celebrare. Nemmeno a Milano, città Medaglia d'Oro della Resistenza. Segno che la memoria condivisa, invocata anche dal capo dello Stato, Sergio Mattarella, è ancora di là da venire. Così accade che una targa dedicata al prelato, deliberata dal Municipio 2 (a guida di centrodestra), viene stoppata dal Comune, per un cavillo burocratico. Come se i martiri dovessero essere «vidimati» da qualcuno. Ma, soprattutto, guai a parlare di «comunisti jugoslavi di Tito».
«Il comitato "Milano è Memoria", secondo il protocollo di Palazzo Marino, avrebbe dovuto avvallare la targa prima dell'affissione», spiega Samuele Piscina, presidente leghi sta del Municipio 2 che ha promosso l'iniziativa, «peccato che il suddetto comitato, come precisato in delibera, riguardi la memoria unicamente di Milano», spiega l'amministratore, «e quindi fatti o persone relativi alla nostra città e non sicuramente di un martire delle foibe vissuto e ucciso in Istria. Singolare è stata anche la richiesta informale, avanzata per vie traverse da un funzionario del Comune, di eliminare le parole infoibato dai comunisti jugoslavi di Tito dalla targa, per trovare una conciliazione, poi tramontata dalla continua opposizione comunale».
Asia Argento, ennesima confessione choc: “Ho preso qualsiasi droga per fuggire dalla depressione…”
L’attrice ricorda l’abuso di stupefacenti in gioventù: “Ho lasciato dei neuroni per strada”. E aggiunge, candidamente: “Per noi era come andare al luna park”
Asia Argento si confessa e racconta di aver abusato in gioventù di diverse sostanze stupefacenti. È l’ennesima rivelazione choc della figlia di Dario Argento e Daria Nicolodi. Che ora sostiene che “quelle droghe psichedeliche ti facevano provare le allucinazioni. Ho lasciato dei neuroni per strada. Per noi era come andare al luna park” – FOTO | VIDEO 1 | VIDEO 2
CACCIATA DI CASA - Dopo le recenti accuse di stupro al regista Rob Cohen a mezzo stampa (GUARDA), l’attrice torna a far parlare di sè con dichiarazioni choc. Parlando a Serena Bortone, nel corso di “Oggi è un altro giorno”, Asia ricorda infatti la sua gioventù: “Se non avessi imparato ad amarmi, non sarei andata avanti: è una cosa che ho sviluppato sin da bambina. Mi cacciavano di casa sia mamma che papà, io prendevo il gatto e facevo chilometri a piedi. Ero un po’ anestetizzata, il mio dolore lo esternavo poco, lo tenevo per me quello che mi capitava”.
vEnrico Letta messo con le spalle al muro dal Pd: se perde a Roma rischia le dimissioni
Sale grande l’attesa per domenica 20 giugno. Smorziamo subito gli entusiasmi dei tifosi azzurri però, non parliamo del match della Nazionale all’Olimpico contro il Galles. Per quei tanti che non se ne fossero accorti, il Pd ha indetto le primarie per scegliere il candidato sindaco. Il duello tra Gualtieri e Fassina, in verità, scalda meno di un raggio di sole a Capo Nord. Se non fosse per quelle beghe tutte interne al Pd romano. Quel Pd capitolino che ancora vede in Goffredo Bettini il demiurgo e nel duo Zingaretti e D’amato i sodali pretoriani. Sono convinti i tre di vincere ugualmente nonostante il candidato.
Si dice invece che Enrico Letta, vedendo circolare i sondaggi interni, sia molto preoccupato. Al punto che fosse quasi tentato dal ritirare l’economista Roberto Gualtieri. «Se perdo a Roma mi faranno dimette» avrebbe confidato ai suoi (pochi) fidati. Si sente all’interno dell’ingranaggio, senza saper come contromanovrare.
Fedez, Orietta Berti e Achille Lauro denunciati per il videoclip di "Mille": "Che cosa c'è nascosto"
Denuncia per Fedez, Orietta Berti e Achille Lauro. Tutta colpa della loro Mille, improbabile tormentone estivo (considerando non la canzone in sé, ma la singolare collaborazione artistica) che sta sbaragliando gli avversari risultando il più trasmesso dalle radio e il più ascoltato sulle piattaforme streaming. Ma c'è un problema: il Codacons, con cui Fedez ha già avuto in passato più di un contenzioso.
Secondo l'associazione di tutela dei consumatori, il video di Mille sarebbe veicolo per pubblicità occulta e per questo il Codacons ha presentato un esposto all'Antitrust e all'istituto di Autodisciplina pubblicitaria per chiedere adeguate sanzioni e il divieto di trasmettere il video in tv e sul web, oltre a un embargo radiofonico. Motivo? I riferimenti alla Coca Cola espliciti, ma non dichiarati come "pubblicità" in maniera evidente e diretta.
Stasera Italia, "terrore e bugie". Vittorio Sgarbi azzanna il virologo Pregliasco sulle mascherine all'aperto: da stupidi
A “Stasera Italia Weekend”, il programma sull’attualità di Rete 4, sabato 19 giugno, Vittorio Sgarbi travolge il virologo Fabrizio Pregliasco: “La mascherina all’aperto è da stupidi!”
Il professore dell’Università di Milano raccomanda ancora prudenza sulla mascherina all’aperto anche perché si dimostra un dispositivo utile a contenere il contagio da Covid-19: “Ci aspettiamo un colpo di coda con le varianti, tuttavia la velocità della vaccinazione e la cautela ci mettono in una buona posizione”, ma il parlamentare Vittorio Sgarbi: “Non mi fido del Ministro della Salute Speranza perché il contagio all’aperto, in base ai dati, è quasi impossibile, e lui ci ha tenuto chiusi un anno dove è più facile contagiarsi, è un’ammissione di colpa. Camminare in spiaggia o in montagna non comporta rischi all’aperto, era sbagliato imporci lì la mascherina. Hanno inventato regole ed è stato un grande atto di criminali che si sono voluti arricchire. Io ho avuto il cancro, spero di esserne uscito però malattie come la mia sono state messe in secondo piano per una patologia che dai 60 anni in giù non comporta alcun rischio mortale. Anche il vaccino ai 13enni è sbagliato. Devono avere rigore e dico a Pregliasco di dire la verità, di smettere di dire bugie, smettete di creare terrore! Avete enfatizzato il Covid trascurabile rispetto ad altre malattie. Portare la mascherina all’aperto è da stupidi, stupidi, stupidi, stupidi!”.
Pregliasco replica con pacatezza sottolineando che sta sbagliando e non sta dicendo una cosa corretta, ma Sgarbi inveisce alzando il tono dello scontro e sostituendo il famigerato “capra, capra, capra” con: “E’ da stupidi, stupidi, stupidi! Portare la mascherina all’aperto da soli è da stupidiiiii! E tu Pregliasco lo sai benissimo”. Il virologo ribadisce la sua posizione e tira una frecciata al premier Mario Draghi: “Ha un po’ sbagliato a dire che, dopo la prima dose con AstraZeneca, si sarebbe fatto la seconda dose con Pfizer perché lui ha più di 60 anni e non corre rischi. Il mix è indicato per i giovani e per le donne con meno di 50 anni. Lì ha un po’ pasticciato”.
di Giada Oricchio per www.iltempo.it
Il triste declino di Giuseppe Conte che sognava di essere un re: l'avvocato dei cinesi finirà nell'irrilevanza
Caro direttore, «Giuseppi» come Calimero, piccolo e nero. Nero di rabbia perché nell’agenda di giugno aveva segnato una bella gita in Cornovaglia con il debuttante Joe per il G7 e «vertice Nato» insieme, tra gli altri, ad Angela, Ursula e all’autobiografico Rocco. Si è ritrovato, invece, con una pizza doppia mozzarella «da Michele» a Forcella con la fascinosa consigliera regionale grillina Valeria Ciarambino. Piccolo perché nonostante il nodo degli iscritti al movimento sia sciolto, i sondaggi non lo premiano affatto. Allora la nostalgia dei tempi andati lo assale, il pensiero degli Stati Generali di un anno fa, organizzati in pompa magna attorno al premier-Sole dal gran maestro di cerimonie Casalino lo intristisce.
Sembra gli si addica perfettamente la sindrome di Propp, uno studioso russo dei riti di iniziazione e delle origini delle fiabe nelle società tribali, in cui i personaggi sono coltivatori di buoni propositi, quasi mai realizzati. L’ex Premier da tempo sta cercando di costruirsi un’immagine fuori dagli schemi, che rassicuri e stupisca, appunto, come in una fiaba. Gli è riuscito per un po’, ma poi l’incantesimo si è spezzato perché la sua immagine si è ormai indelebilmente legata al periodo più cupo nella storia del nostro Dopoguerra, quando dalle sue conferenze improvvise a reti unificate e in diretta social gli italiani aspettavano con ansia di conoscere il proprio destino, su cosa fosse «consentito» e cosa no. E ancora oggi vive un continuo conflitto di personalità, quasi fisico: da un lato, la formichina laboriosa nel piccolo ufficio che la sua premurosa fidanzata Olivia gli ha allestito «Chigi style» a pochi passi da piazza Colonna, dall’altro, il leader descamisado alla Peron che va incontro alle folle «Mastellate» nei vicoli di Napoli con la grancassa della propaganda Rai, finché c’è.
Mario Draghi è stanco della burocrazia dei ministeri: filo diretto con il Cts e guerra a chi fa resistenza
Basta sbandamenti, bisogna restare sulla giusta rotta per sconfiggere definitivamente il Covid e vincere la guerra con la pandemia. Il messaggio di Mario Draghi alla sua squadra di Governo è chiaro e ora il Premier adotterà una nuova strategia per percorrere il tratto finale della strada che porta alla luce post-virus. Il Corriere della Sera evidenzia che è stata messa a punto una triangolazione sempre più stretta tra presidenza del Consiglio, ministero della Salute e struttura del commissario Francesco Paolo Figliuolo. Da Palazzo Chigi ci saranno poi comunicazioni più dirette con il Cts e in particolare con Franco Locatelli e Silvio Brusaferro, i due maggiori rappresentanti.
Il problema tra Draghi e Roberto Speranza riguarda la struttura del ministero della Salute, da cui negli ultimi tempi sarebbero usciti messaggi imprecisi o incompleti, o comunque non in linea con la “trasparenza totale” voluta dall’ex banchiere. Soprattutto per i documenti che escono dal dipartimento Prevenzione della Salute e che non rispettano i dettami del Cts. Ma sempre il Corsera rivela che Draghi e il suo staff nutrono perplessità anche nei confronti della struttura del ministero dell'Istruzione, che come quella della Salute non implementa a volte, o persino, intralcia le scelte del governo. Draghi è molto infastidito dalla resistenza di certi uffici e settori della Pubblica amministrazione, che non aiutano a portare avanti le decisioni politiche. Anzi le ostacolano.
Conte e Speranza hanno mandato i medici al massacro e sminuito la pandemia: il report sul Covid è devastante
Un documento russo fa a pezzi Giuseppe Conte e la sua gestione del Covid. Il report di 11 pagine è stato stilato dai due scienziati a capo della task force arrivata dalla Rusia in compagnia di 104 militari per lavorare a Bergamo dal 22 marzo al 9 aprile 2020 nella battaglia che i medici italiani stavano portando avanti contro la pandemia. “Medici mandati al massacro. Molti e ripetuti errori. Ritardi nelle chiusure che hanno amplificato i contagi. Misure restrittive applicate altrove eppure ignorate dal premier. Errori decisivi sul tracciamento, tranne che in Veneto. Iniziative politiche che hanno sminuito la gravità della pandemia, monitorata ma non impedita” la sintesi de Il Giornale dopo aver letto il documento.
ILCORTO.EU
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Il concorso “L’INFINITO di LENTINI Film Festival 2024” prevede due sezioni: 1) "TEMA LIBERO"; 2) "GENTILEZZA". I cortometraggi possono essere di qualu... -
Elenco dei Cortometraggi Premiati alla 15° edizione Concorso “ILCORTO.IT Festa Internazionale di ROM...
Lunedì 18 Dicembre 2023 sono stati premiati i migliori cortometraggi arrivati alla 15° edizione del Concorso “ILCORTO.IT Festa Internazionale di ROMA... -
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Truffa online, basta un clic: come ti svuotano il conto corrente
Accetta tutto, rifiuta tutto, solo i necessari, conferma le mie scelte: quante volte mentre cerchiamo di navigare in santa pace su internet veniamo le... -
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Instagram è dannoso per la salute mentale delle ragazze. Zuckerberg lo sa e non fa nulla
Facebook sa che Instagram è un social pericoloso per la salute mentale delle ragazze adolescenti, ma non fa nulla per arginare il problema. E’ quanto... -
Carne bovina, due casi di mucca pazza. "Stop alle vendite", torna il terrore: ecco cosa evitare
Torna l'allarme mucca pazza. Certo, non alle porte dell'Italia, ma il caso fa subito paura. In Brasile - il più grande esportatore di carne bovina al... -
Facebook e la lista di vip intoccabili: Zuckerberg ha protetto dalla censura 6 milioni di profili “famosi”
«Gli standard della community di Facebook si applicano a tutti nella stessa maniera», è il mantra che Mark Zuckerberg ama ripetere a tutti. Ma è veram... -
Così muore in pochi secondi il Covid: l'immunologo Clerici ha scoperto l'arma letale che uccide il virus
Una spallata che può essere definitiva nella guerra con il Covid. Mario Clerici, docente di Patologia generale all’Università Statale di Milano e dire... -
Elon Musk da paladino “verde” a inquinatore seriale
Elon Musk proprietario di Tesla e del gruppo Space X ha cercato di rivoluzionare, oltre al mercato automobilistico anche lo stile di vita dei nuovi ri...
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