Forse a gran parte dei lettori non sarà capitato di vedere nemmeno un frammento di Squid game, la nuova serie tv sudcoreana prodotta da Netflix e molto popolare soprattutto fra i giovani. È la storia di un gruppo di disperati, falliti nella vita o per motivi assai diversi dal futuro incerto che accetta di partecipare a un terribile gioco di sopravvivenza che avrà in palio una cifra colossale (l'equivalente di 33 milioni di euro) con cui cambiare vita. I giochi da affrontare sono anche semplici, come quelli che tutti abbiamo fatto da bambini: un-due-tre-stella o simili. Ma chi sbaglia quei giochi viene ucciso da chi ne ha in mano la conduzione, e ognuno che cade sul campo fa alzare il montepremi finale. E' una trama drammatica, come lo fu qualche anno fa la saga cinematografica di Hunger Games, dove a tema era un altro gioco di sopravvivenza. Nella serie ci sono immagini crude, e vista la trama molta violenza. A qualcuno piace, ad altri no, e non ne scriviamo per consigliarla a chicchessia. Solo che Squid game è diventata subito di moda, ha contagiato i ragazzi e a quanto pare anche i bambini che non so come la conoscono e non solo ne discutono in classe, ma provano pure ad emulare le scene chiave nonostante tutta la violenza che ne promana. Hanno iniziato a preoccuparsene presidi e insegnanti, che hanno già tante difficoltà nelle loro scuole da non dovere aggiungere quella regalata a sorpresa da una moda del momento.
Sta sorgendo un nuovo centro? Ecco i partiti che ne farebbero parte
I media hanno la capacità, talvolta, di discutere per giorni — se non per settimane — di questioni politiche che alla politica non interessano per niente: alcuni dicono che questo sta avvenendo anche ora che si discute del nuovo centro politico (quello che qualcuno chiama il nuovo Ulivo oppure quello che altri chiamano il centro europeista, contrapposto ai partiti sovranisti). Forse, però, in questo caso non sono soltanto chiacchiere. E allora ci si può domandare: esiste veramente la possibilità che alle prossime competizioni elettorali si sfidino due fazioni, da una parte quella europeista e dall’altra quella populista-sovranista? E, se sì, dove si collocherebbero gli attuali partiti?
Sta sorgendo un nuovo centro?
Cominciamo dalla prima domanda: sta sorgendo un nuovo centro? E questo centro è europeista? La formazione di centrosinistra è viziata da un elemento: l’alleanza, più o meno voluta ma comunque necessaria per poter far continuare la legislatura, fra il PD e il M5S. Un’alleanza che ha distrutto politicamente i 5S, e che ha portato molte critiche al PD – anche se, lo si sa, gli elettori del PD hanno lo stomaco forte: lo votano in ogni caso, a meno che votarlo non significhi retrocedere un po’ in termini di sicurezza e di benessere personale.
Il centrosinistra è una caricatura, la fucilata di Moni Ovadia
"Il centrosinistra è una caricatura di se stesso". A parlare non è un "temibile" esponente sovranista ma Moni Ovadia, attore, cantante e musicista. L'artista ha parlato nel corso di Coffee Break in onda su La7.
"Più che centrosinistra lo chiamerei centro diminuito - ha affondato Ovadia - Insomma mi fa davvero ridere". Beato lui...
Giorgia Meloni rende omaggio alla rivolta ungherese contro il comunismo
Giorgia Meloni rende omaggio alla rivolta ungherese contro il comunismo. Sessantacinque anni fa il popolo di Budapest si ribellava al potere comunista: a scrivere la canzone "Avanti ragazzi di Buda" fu Pier Francesco Pingitore ed è quella che gli studenti ungheresi intonano in italiano in un emozionante video che oggi, in occasione della ricorrenza della rivolta d’Ungheria, la leader di Fratelli d'Italia ripropone sui suoi profili social.
"Nell'anniversario della rivolta del popolo ungherese contro l'occupazione sovietica, ripropongo volentieri questo emozionante video girato in una scuola in Ungheria" spiega la Meloni
Bergoglio, lo sfregio alle vittime delle marocchinate. Ecco cosa farà il 2 novembre
L’Associazione nazionale vittime delle marocchinate insorge contro la decisione di Papa Francesco di celebrare messa al cimitero di guerra francese — dove sono seppelliti soldati francesi e marocchini — a Roma il 2 novembre, nel giorno dei morti. Una mossa inaccettabile per il presidente della associazione Emiliano Ciotti, che commenta esterrefatto all’AdnKronos: «Ci sentiamo offesi da una messa in ricordo dei carnefici di 60mila stupri e omicidi che hanno colpito il nostro Paese, e non solo. La cosa che mi lascia più perplesso è che i soldati delle truppe coloniali marocchine, che agirono sotto l’impulso dell’odio francese, erano quasi tutti di religione islamica».
Spieghiamo a Bergoglio cosa sono le marocchinate
Le Marocchinate, lo ricordiamo furono episodi di stupri di massa compiuti ai danni di 60mila abitanti dell’Italia centro-meridionale, di ambo i sessi e di tutte le età (ma soprattutto di donne). Esecutori di questa bestiale barbarie furono i goumier francesi inquadrati nel Corpo di spedizione francese in Italia, durante la campagna d’Italia della Seconda guerra mondiale (1943-1944). Questi episodi di violenza, di una ferocia inenarrabile, sfociavano spesso in esecuzioni degli abitanti delle zone sottoposte a razzia e violenza, e raggiunsero l’apice durante i giorni immediatamente successivi allo sfondamento della linea Gustav da parte degli Alleati.
Budapest, in decine di migliaia ricordano la rivolta del 1956 (Foto)
Tricolori al vento, sorrisi, canti e l’aria fiera del popolo libero. Decine di migliaia di ungheresi sfilano oggi a Budapest per commemorare la rivolta antisovietica del 1956. I manifestanti – presente anche una delegazione italiana dell’Ugl – marciano compatti, lungo il Danubio verso il centro della capitale d’Ungheria dove il premier Viktor Orban sta tenendo un discorso. Non si tratta soltanto di ricordare la spinta rivoluzionaria di una terra che non si è mai piegata alla propaganda e ai carri armati comunisti.
Budapest ricorda la rivolta del 1956. Orban: “Difendiamo anche oggi la nostra nazione”
Quello di oggi è anche un messaggio all’Europa, dal cuore dell’Europa. “Noi crediamo in un’Ungheria forte e indipendente”, dice Orban. “Noi difendiamo anche oggi la nostra nazione. Difendiamo i nostri figli, la nostra cultura, le nostre tradizioni, la nostra famiglia. Oggi come nel 1956, domani come oggi”. E ancora: “Avvertiamo i nostri nemici che vorrebbero svendere l’Ungheria a forze internazionali: noi non ci arrenderemo mai, noi non scapperemo mai. E vinceremo di nuovo”.
Emergenza immondizia dall'Eur ai Parioli. Le strade di Roma sono discariche per i rifiuti
Non poteva che iniziare dal territorio del VI Municipio questa nostra nuova cavalcata per le vie della Capitale tra i secchioni strabordandi di immondizia. La foto grande a destra immortala la situazione nel quartiere Torre Angela. E a Tor Bella Monaca, lì vicino, non va certo meglio. Siamo proprio nel VI, il municipio guidato da Nicola Franco, l’unico minisindaco che l’altro ieri sera non era in Campidoglio a colloquio con il neo sindaco Roberto Gualtieri perché «non invitato» alla tavola rotonda «improvvisata» dal sindaco proprio sul tema del decoro urbano. Il nodo dei rifiuti è il primo e più importante problema che la Capitale chiede di sciogliere al nuovo primo cittadino, dal momento che l’assurda e stupida guerra che si sono fatti Regione e Comune fino ad ora e prima ancora di adesso non ha risolto l’emergenza. Anzi, in verità andiamo avanti da più di 10 anni, quando la chiusura della discarica di Malagrotta era ancora un incubo.
Zingaretti e Raggi sul tema se le sono suonate senza esclusione di colpi lasciando di fatto, e queste foto lo dimostrano, l’immondizia per terra. Ma ora che il Partito democcratico governa qua, in Campidoglio, e governa là, in Regione, e visto che tra Zingaretti e Gualtieri è stato già siglato un patto, seppur a parole, per una leale e costruttiva collaborazione, vogliamo sperare, per il bene della città che Roma possa nel più breve tempo possibile, contare su impianti di nuova generazione per il trattamento delle 4 mila tonnellate che produce ogni giorno, della tanto agognata discarica di servizio dove conferire gli scarti delle lavorazioni, di un’impennata della quota di differenziata (che in era Raggi è rimasta al palo) e magari in una diminuzione della tariffa dei rifiuti, visto che è la più alta d’Italia. Già togliere i rifiuti dalle strade sarebbe comunque un buon risultato da ottenere a breve termine.
Milite Ignoto, scempio a Vizzini: il Comune abbatte il monumento
Uno scempio. Si può descrivere solo così quanto accaduto a Vizzini sotto gli occhi increduli dei cittadini che dall’oggi al domani si sono visti privare del proprio monumento al Milite Ignoto. Letteralmente estratto dalla parete che ospita anche le lastre marmoree con i nomi dei caduti in guerra. Per completare “l’ingegnosa opera” anche una pala meccanica che ha distrutto i gradini in cui per decenni si sono commemorati i soldati. Gli eroi che hanno difeso la nostra patria, e che non ci sono più.
A Vizzini il Comune abbatte il monumento al Milite Ignoto, la protesta di CasaPound
Immediata la reazione dei vizzinesi, della politica cittadina e soprattutto delle associazioni che, appresa la notizia hanno reagito duramente. Da ieri sera al loro fianco anche CasaPound Italia che con i propri militanti ha esposto uno striscione: “L’eroismo non può essere abbattuto. Miserabili“, accompagnato da una nota diffusa alla stampa in cui oltre a condannare il gesto si annunciano nuove azioni. “Sull’esempio iconoclasta la distruzione del monumento ai Caduti a Vizzini è un atto che non può passare inosservato. E saremo pronti ad altre azioni, anche più eclatanti, se non verrà ripristinato nella sua forma originaria“.
“Con circolazione virus così bassa niente vaccino per i bambini”. Rasi prudente anche sulla terza dose per tutti
“Se la circolazione del virus restasse così bassa, il vaccino dei bambini under 12 potrebbe essere evitato“: parola di Guido Rasi, ex direttore dell’Ema, Agenzia europea per i medicinali, e consulente per la campagna vaccinale del generale Figliuolo. Rasi peraltro considera “non scontata la copertura dei più piccoli, così come non lo è la terza dose a tutti”. Insomma, un esperto fuori dal coro di quelli che vorrebbero far vaccinare i più piccini, così come estendere la terza dose a tutta la popolazione (scenario per ora non previsto). Ma soprattutto Rasi pone l’accento su un dato di fatto che viene volutamente minimizzato – per perseverare con l’allarmismo: il virus circola sempre di meno.
Rasi: “Con circolazione virus così bassa può essere evitato vaccino ai bambini”
In un’intervista a La Stampa,il professore ordinario di Microbiologia a Roma Tor Vergata spiega che nonostante la leggera crescita dei positivi legata ai tanti tamponi per ottenere il green pass, “il tasso di positività rimane stabile”. Ciò significa che il virus è sempre meno diffuso. “Anche se l’inverno è lungo ed è presto per cantare vittoria – precisa Rasi -. Un quadro chiaro si avrà a fine novembre, quando dovrebbe arrivare l’autorizzazione dell’Ema per la vaccinazione degli under 12. A quel punto si capirà se è davvero necessaria, così come la terza dose, cioè se la nostra immunità di comunità sarà sufficiente o meno”. La nostra situazione è migliore di altri Paesi, spiega l’esperto. “Negli Stati Uniti si nota una crescita di casi pediatrici, ma in Italia grazie a green pass e mascherine potrebbe andare diversamente”.
Trump lancia il suo social: si chiama Truth. Ecco come funziona
Da tempo evocato, eppure mai realizzato davvero. Stavolta però Donald Trump, ex presidente degli Stati Uniti estromesso dai principali social network, sembra proprio fare sul serio. Il tycoon ha annunciato infatti il lancio della sua piattaforma social. “Truth” (verità), è il nome scelto per “combattere la tirannia Big Tech”. Quando si dice lanciare il guanto di sfida con obiettivi decisamente ambiziosi.
Quando sarà online Truth, il social di Trump
Nel comunicato dell’ex presidente Usa si legge che la proprietà del nuovo social si chiamerà Trump Media and Tecnology Group (Tmtg), e dovrebbe nascere ufficialmente il prossimo mese. Mentre il social vero e proprio, Truth, dovrebbe vedere la luce nel 2022 e andrà a sostituire il blog (From the desk of Donald J. Trump) con cui l’ex inquilino della Casa Bianca era tornato qualche mese fa a a farsi sentire sul web. Un’operazione evidentemente poco incisiva, perché non dava la possibilità agli utenti di interagire immediatamente con Trump. Si perdeva così l’efficacia della capillarità, dovuta ai martellanti cinguettii dell’ex presidente, con conseguenti condivisioni e commenti compulsivi.
Via il green pass e niente più restrizioni sul Covid. Bassetti a L'Aria che tira detta la linea per la libertà
Matteo Bassetti detta le condizioni per il ritorno alla normalità a “L’Aria che Tira”, giovedì 21 ottobre. Il direttore della clinica di Infettivologia presso l’ospedale policlinico San Martino di Genova, interviene nel talk show mattutino di La 7, sotto la conduzione di Myrta Merlino, per commentare gli sviluppi dei numeri della pandemia. L’infettivologo si mostra preoccupato per il rialzo dei contagi in Gran Bretagna perché “il virus è tornato a circolare e i contagi ne sono la prova. Le ospedalizzazioni non sono così elevate ma bisogna dire che il numero dei decessi si è raddoppiato rispetto il mese scorso”. Dopo aver criticato l’approccio inglese in merito all’abolizione delle misure di contenimento del contagio, Bassetti ribadisce la necessità di della “gradualità” nella ripresa delle normali attività.
“Se si riesce ad arrivare al 90% - questo il traguardo puntato dal professore - tra vaccinati e immuni, cioè anche quelli che hanno fatto la malattia, sulla popolazione generale e non dei vaccinabili, credo che quello sia il momento in cui probabilmente noi possiamo tornare alla vita di prima. Perché vuol dire avere una fettina di bambini che non si possono vaccinare perché il vaccino in quella fascia non è approvato ma avremo due milioni e mezzo di italiani che rimangono scoperti. Due milioni e mezzo per un paese grande come il nostro, con un sistema sanitario come il nostro, possiamo permetterci di togliere le restrizioni e il green pass”.
Bonus, Draghi rimette Franceschini al suo posto: il sistema salta. Duro confronto nel Governo
Ogni giorno che passa cresce la tensione all’interno del governo e le elezioni amministrative non hanno fatto altro che aumentare i dissidi interni. Nel Consiglio dei ministri di martedì è andata in scena una protesta nei confronti di Mario Draghi, visto che i rappresentanti dei partiti hanno dovuto approvare il Documento programmatico di bilancio “senza che ci sia stato nemmeno distribuito il testo”. Il mal di pancia è stato espresso in particolare dal Pd e dal M5S, che per bocca di Orlando e Patuanelli hanno denunciato: “Non era mai successo”.
Ma non è tutto. Come raccontato dal Corriere della Sera il Cdm è stato il palcoscenico per l’ennesimo faccia a faccia tra Draghi e Dario Franceschini. Il ministro della Cultura ha chiesto di reintrodurre i fondi per la ristrutturazione delle facciate: “Questo bonus è stato uno dei proveddimenti su cui si è caratterizzata l'azione del governo precedente. Pertanto il tema va affrontato per l'importanza che ha”. I testimoni hanno descritto il momento così: “Il confronto è diventato molto duro”. Draghi ha replicato in maniera molto seccata al ministro dem: “Ha ragione, questo provvedimento era del precedente governo. Come lo era il reddito di cittadinanza, come lo era quota cento, come lo sono adesso il taglio delle tasse, i fondi per gli ammortizzatori sociali. Le risorse però sono finite, ministro. Altrimenti il sistema salta”.
Roma, la prima mazzata di Roberto Gualtieri agli automobilisti: aumenti e stop a parcheggi gratuiti e abbonamenti
La prima idea di Roberto Gualtieri per Roma rappresenterà una vera e propria batosta per gli automobilisti. Il primo cittadino della Capitale è pronto, come riferisce Il Giornale, a rivoluzionare il sistema dei parcheggi, aumentando le tariffe per le strisce blu ed eliminando ogni tipo di agevolazione o abbonamento che permetta di usufruire di sconti. Oltre all’impennata dei prezzi sono destinare a sparire anche numerose strisce bianche, che saranno sostituite da quelle blu: l'obiettivo finale è quello di arrivare a 100mila strisce blu rispetto alle attuali 70mila. Tutto questo a fronte dei 16.816 parcheggi gratuiti, che praticamente sparirebbero del tutto. E a farne le spese saranno in particolare le zone commerciali e quelle del Centro.
"Lo scopo non è fare cassa, ma disincentivare l'utilizzo dell'auto legando la riforma al potenziamento del trasporto pubblico”, si giustificano i collaboratori di Gualtieri. È inoltre previsto l’addio all’abbonamento mensile da 70 euro, una mano santa per tutti quei pendolari in automobile che possono parcheggiare nei pressi dell’ufficio o del luogo di lavoro senza troppi patemi d’animo e con un esborso più o meno contenuto. Sarà cassato pure il bonus che permetteva di parcheggiare per 8 ore consecutive dietro il pagamento di 4 euro.
Drago I Re d’Italia
Viva il Re, è tornato il Regno d’Italia. Dopo settantacinque anni ingloriosi e rissosi di repubblica, l’Italia è tornata allo splendore della Monarchia. Non c’è stato bisogno di un nuovo referendum, è bastato il suo nome, il suo ritorno in Patria, poi l’intrigo di corte del ciambellano fiorentino e l’acclamazione del Parlamento con poche defezioni ha fatto il resto.
Drago I, al secolo Mario Draghi, è ormai il nuovo sovrano d’Italia. Presidente del consiglio a tempo indeterminato, Presidente della Repubblica in pectore, Presidente dell’Europa in fieri. È venuta in Italia perfino Angela Merkel a fare le consegne a lui, prima di andarsene dopo il suo lungo regno germano-europeo.
Cani e gatti, sinistra e lega, renziani, berlusconiani e grillini si sono stretti intorno a lui. E lui è disceso tra i sudditi, si è fatto premier, ha concesso la sua augusta persona alle sorti del suo paese d’origine. È stato incoronato in Quirinale dalla Queen Mother, Mattarella, sempre più confinato nel ruolo di Regina Madre, in attesa di quiescenza.
Camilla Canepa è morta per gli effetti collaterali del vaccino AstraZeneca: la perizia sulla morte per trombosi
La morte di Camilla Canepa, la ragazza 18enne deceduta la scorso giugno all’ospedale di Genova San Martino, «è ragionevolmente da riferirsi a effetti avversi da somministrazione di vaccino anti Covid19». È quanto si legge nella perizia disposta dalla procura e ora a disposizione dei pm. La causa del decesso, si legge nel documento, «è legata una trombosi massiva complicata da una diffusa emorragia che è ragionevolmente da riferirsi a effetti avversi da somministrazione di vaccino anti Covid19» scrivono i consulenti medici.
Camilla si era vaccinata con AstraZeneca a un open-day lo scorso 25 maggio e il 3 giugno aveva accusato i primi sintomi. Inizialmente ricoverata all’ospedale di Lavagna, è poi morta al policlinico di Genova San Martino. «Prendiamo atto che è stato chiarito che la ragazza non aveva alcuna patologia e che non aveva assunto farmaci che potessero avere una correlazione con la sua morte - afferma l’avvocato Angelo Paone che assiste la famiglia - Faremo le opportune valutazioni dopo aver esaminato la perizia con il nostro consulente di parte».
Belgio, la situazione contagi precipita: quarta ondata Covid con più vaccinati completi dell'Italia
Il Belgio ha più vaccinati completi dell'Italia: 73,2% della popolazione generale contro il 70,4% ma il Covid non gli risparmia la quarta ondata. "Deve prepararsi ad affrontare la quarta ondata di coronavirus" annuncia il ministro federale della Sanità Frank Vandenbroucke.
Nel Paese - tornato in rosso nella mappa dell'Ecdc aggiornata oggi - sono in aumento il numero di persone contagiate, ospedalizzate e anche quello dei decessi. Secondo le cifre fornite dall'istituto della sanità Sciensano, tra l'11 e il 17 ottobre sono state contagiate dal virus in media ogni giorno 3.249 persone, un incremento del 53% rispetto alla settimana precedente. In quell'arco di tempo sono decedute circa 12 persone al giorno, un aumento del 32% rispetto ai 7 giorni precedenti. I dati indicano inoltre che la settimana scorsa si sono registrate ogni giorno 87,7 ammissioni in ospedale, un aumento del 53% rispetto ai 7 giorni precedenti. Il tasso di positività, in base ai test effettuati, è arrivato al 13% mentre il tasso di riproduzione del virus è a 1,33.
Forza Nuova, lo scioglimento è una sceneggiata. Il Pd poteva già chiuderla ma non l'ha mai fatto
Il film sembra quasi identico alla sceneggiata vissuta in questo ultimo mese. Data: 27 dicembre 2000. L'Italia è attraversata da una serie di episodi di violenza e anche qualche attentato, come la bomba piazzata alla redazione del Manifesto a Roma. Episodi di matrice neofascista ben più gravi e violenti di quell'assalto alla sede della Cgil del 2021.
Tutti puntano il dito contro Forza Nuova, il movimento riportato in Italia dopo una lunga latitanza da Roberto Fiore e Massimo Morsello, che morirà poco dopo. Non è molto che sono state aperte decine di sedi lungo la penisola. E la matrice è chiara, visto che lo stesso Morsello la rivendicava all'epoca: “Forza Nuova si ricollega direttamente al ventennio fascista, quando sono state fatte cose importanti come creare la giustizia e la previdenza sociale”.
L'identità non era affatto nascosta, e quelle sedi furono tutte aperte con questo imprinting che ne avrebbe consentito l'immediata chiusura, con il primo ex comunista arrivato a palazzo Chigi: Massimo D'Alema. Ma nessuno con lui alla guida chiuse le sedi di Forza Nuova e pensò di sciogliere il movimento che era appena nato. Certo, con l'attentato al Manifesto e l'aggressione al giornalista Guido Ruotolo in quei giorni delle feste di Natale 2000 e con un altro governo di sinistra in carica, questa volta guidato da Giuliano Amato, il pressing sullo scioglimento di Forza Nuova prese grande forza. Il primo a pretenderlo fu Franco Giordano, allora capogruppo alla Camera di Rifondazione comunista. E ovviamente tornarono di attualità la legge Scelba e quella Mancino, che avrebbero potuto consentire quello scioglimento.
Ruby-ter, Silvio Berlusconi assolto a Siena: "Il fatto non sussiste". Cene eleganti e corruzione? Ancora una volta solo fango
L'ultimo, clamoroso, trionfo in tribunale per Silvio Berlusconi. L'ennesima bolla di sapone che esplode. L'ennesima inchiesta che finisce in nulla: il tribunale di Siena, infatti, lo ha assolto al processo Ruby-ter, dove è imputato per corruzione in atti giudiziari, insieme al pianista senese Danilo Mariani, parimenti assolto. La sentenza spazza via la richiesta del pm, che al termine della discussione in aula di oggi aveva chiesto 4 anni di reclusione per entrambi gli imputati. La camera di Consiglio è durata circa un'ora ed è arrivata alla conclusione che "il fatto non sussiste". Insomma, assoluzione con formula piena.
"Grandissimo risultato, tutti e due assolti con formula piena: sono veramente contento. Non stupito: è il giusto epilogo di questo processo che forse si doveva fermare un po' prima". Queste le parole, subito dopo la sentenza, dell'avvocato del Cav, Enrico De Martino.
Il falconiere non si pente: “Il mio era un saluto militare, alla spagnola”
Saluto romano? Macché, alla spagnola. E’ la versione di Juan Bernabé, falconiere addestratore dell’aquila Olimpia finito nella bufera nelle ultime ore e sospeso dalla Lazio. “Sono dispiaciuto per quello che è successo, in Spagna il gesto fascista si fa con il braccio teso in una linea retta”, dice Bernabé all’Adnkronos. “In Italia a quanto pare è anche così, dandosi una pacca sul petto. Io sono una persona assolutamente di destra, del partito Vox in Spagna come pure tanti amici calciatori, ma non di idea fascista, non è proprio nella mia mentalità”, fa sapere il falconiere.
Il falconiere della Lazio: “Saluto fascista? No, militare”
Spagnolo, 53 anni, da anni Bernabé addestra l’aquila che il club biancoceleste ha deciso di far volare prima del fischio di inizio delle partite interne all’Olimpico. Al termine della gara contro l’Inter dello scorso sabato, il falconiere della Lazio ha alzato due volte il braccio destro al cielo, salutando così i tifosi laziali. “Sono un uomo che ha girato il mondo, che fa business in tutto il mondo e che ha rapporti con persone di tutte le razze”, precisa l’addestratore dell’aquila Olimpia, che adesso verrà sostituito dal fratello. “E’ stato un gesto dettato dall’impulso – dice ancora – festeggiando il finale di una partita. Un saluto militare, mai fascista. Tuttavia va bene, queste cose fanno parte della vita, ci sono momenti brutti e belli. E questo per me è un momento brutto”.
Bilanci falsi, indagato il sindaco Orlando e tutto il Comune di Palermo
Falsi nei bilanci negli anni 2016, 2017, 2018 e 2019: indagato il sindaco di Palermo Leoluca Orlando e altri 23, tra attuali ed ex dirigenti, assessori e revisori dei conti. Per loro l’accusa è di falso materiale in atto pubblico. Al momento Orlando, accanito immigrazionista e amicone delle Ong, non ha rilasciato dichiarazioni.
Falsi nei bilanci, indagato sindaco di Palermo Orlando e tutta la macchina amministrativa del Comune
La procura di Palermo ha inviato al primo cittadino del capoluogo siciliano e agli altri indagati un avviso di conclusione delle indagini. Secondo la ricostruzione dei magistrati, come riporta Live Sicilia, sarebbero falsi i numeri delle entrate e delle uscite inserite nei bilanci degli anni dal 2016 al 2019. Le irregolarità riguarderebbero alcuni settori come l’ufficio del condono edilizio a quello dei tributi, dalle risorse patrimoniali alle politiche abitative. “I pubblici ufficiali sottoscrivevano e inviavano all’ufficio Ragioneria generale delle schede di previsione di entrate sovrastimate. Tenuto conto dei dati – a loro noti – degli effettivi accertamenti delle entrate nelle annualità precedenti. Così inducendo in errore il consiglio comunale di Palermo sulla verità dell’atto. Determinandolo ad adottare la deliberazione con la quale veniva approvato il bilancio di previsione”, scrive la procura. Bilanci gonfiati, insomma.
“Quota 102 beffa inaccettabile”. Non solo Lega, anche i sindacati contro Draghi
E’ battaglia sulle pensioni: non solo la Lega ma anche i sindacati sono contrari a Quota 102, tuttavia il premier Mario Draghi non intende lasciare grandi margini di trattativa. All’indomani della presentazione del Documento programmatico di bilancio da 23 miliardi (già inviato all’Ue), con la Lega che ha chiesto di mettere a verbale la “riserva politica” sul superamento di Quota 100, si scatenano le ire dei sindacati. “Quota 102 è un po’ una presa in giro: noi abbiamo proposto una riforma vera del sistema e questa non lo è”, va all’attacco Maurizio Landini della Cgil. Per la Cisl il meccanismo individuato è “inaccettabile“, per la Uil “è una beffa“.
Scontro sulle pensioni, dopo la Lega anche i sindacati contro Quota 102
Quota 100 va superata, e lo sa pure la Lega. Il punto è come. Il piano del ministro dell’Economia Daniele Franco è alzare l’età pensionabile in due step. Il Carroccio quindi chiede “uno strumento per garantire flessibilità in uscita con una misura che sia attrattiva”, come spiega il presidente dei senatori leghisti Massimiliano Romeo. In sostanza un fondo che permetta di anticipare le finestre di uscita, senza perdere contributi, per l’intera platea che ora si troverà a dover rispettare nuove quote: 102 (64 anni di età più 38 di contributi) nel 2022, 104 (66+38) nel 2023. Una richiesta eccessiva, che Draghi non intende accogliere. E’ un problema di coperture. Nel Dpb sono stanziati in deficit per il prossimo anno 600 milioni, ma anche i sindacati chiedono di più: una riforma organica.
Rai, Mediaset e La7 non si fidano del vaccino e del green pass: a casa loro pretendono il tampone
Se ascolti i loro conduttori, da Lilli Gruber e Myrta Merlino su La7 a Giuseppe Brindisi e compagnia su Mediaset, ad ogni mezzobusto Rai, nulla è più salvifico per l'Italia e l'umanità dell'avere fatto due dosi di vaccino ottenendo quel green pass che consente non solo di lavorare, ma di aprire ogni porta, perfino quelle del Paradiso visto che sulla stessa linea è gran parte della Chiesa. Non mi piace questo fare continui appelli come se ogni giornalista e conduttore si sentisse in dovere civico di fare da megafono delle scelte del governo, ma ognuno è libero di interpretare la professione come meglio crede. Pace. Solo che mi è capitato di essere invitato in presenza in trasmissioni di tutti e tre i grandi gruppi della tv generalista. E ogni volta dalle redazioni è arrivato l'avviso: “Mi raccomando, almeno un'oretta prima dell'inizio che dobbiamo fare il tampone”. Ho protestato: “Ma io ho un green pass valido fino an giugno 2022!”. Risposta ovunque: “Capisco, ma l'azienda vuole il tampone per sicurezza”.
Ora io due dosi di vaccino le ho fatte come mi è stato suggerito: sono inserito fra i soggetti fragili perché ognuno ha la salute che si trova (e infatti mi hanno già chiamato anche per fare il vaccino influenzale). E quindi ho quel green pass che sta tanto a cuore dei miei colleghi conduttori e delle loro aziende che evidentemente hanno deciso come linea editoriale di dare una mano al generale Francesco Paolo Figliuolo nella sua campagna vaccinale. Solo che dall'esperienza ho appreso che tutti - aziende e colleghi conduttori tv - predicano in un modo e razzolano in ben altro: del vaccino sono i primi a non fidarsi. Non che sbaglino in questo: un vaccinato può contrarre il virus e attaccarlo ad altri anche in modo grave, come i dimostrano eloquentemente pubblicati ogni settimana nei bollettini di sorveglianza dell'Iss (oggi la stragrande maggioranza degli ultraottantenni che si contagiano di Covid, che finiscono in ospedale, che finiscono in terapia intensiva e purtroppo anche che muoiono è di vaccinati a ciclo completo).
“Chavez finanziava il Movimento 5 Stelle”, l’ex capo degli 007 del Venezuela accusa i grillini
Il regime venezuelano di Hugo Chavez ha finanziato il Movimento 5 Stelle? Sì, secondo ‘El Pollo’, all’anagrafe Hugo Carvajal, ex capo dell’intelligence militare di Hugo Chavez. Carvajal ha messo queste accuse nero su bianco in un documento consegnato al giudice del Tribunale nazionale spagnolo Manuel Garcia-Castellon: l’ex capo dell’intelligence è recluso in Spagna dove è stato arrestato nel settembre scorso.
Nel Paese iberico aveva fatto domanda di asilo per evitare l’estradizione negli Stati Uniti, dove è ricercato per traffico di droga: una richiesta che ieri è stata respinta dal ministero dell’Interno spagnolo.
Dal carcere di Estremera (Madrid) dove è recluso, Carvajal ha presentato nei giorni scorsi alla magistratura spagnola una serie di documenti e informazioni relative a presunte operazioni di finanziamenti illeciti internazionali che riguarderebbero in particolare Podemos, il partito di sinistra di Pablo Iglesias alleato dei Socialisti al governo, ma anche il Movimento 5 Stelle , lo scomparso ex presidente argentino Néstor Kirchner, Evo Morales in Bolivia, Inácio Lula da Silva in Brasile, l’ex vescovo Fernando Lugo in Paraguay, Ollanta Humala in Perù, Manuel Zelaya in Honduras, Gustavo Petro in Colombia.
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Anteprima Cinematografica di “Amanda” di Barbara Patarini
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Confutatis Maledictis: il nuovo singolo di Opera Dance Music
GIA’ DISPONBILE SU TUTTE LE PIATTAFORME: Confutatis Maledictis, IL NUOVO SINGOLO di Opera Dance Music. L’ultima traccia del format musicale fondato da... -
Come seguire un corso di Cortometraggi gratis
Volete conoscere tutto sui Cortometraggi? Volete imparare ad analizzare un film al cinema od in TV? Volete provare a scrivere e poi realizzare il vost... -
Come usare uno smartphone per registrare le scene di un Cortometraggio
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Analizzare un lungometraggio per fare un buon Cortometraggio
Si può imparare moltissimo dai lungometraggi per realizzare un buon cortometraggio, poiché essi rappresentano un distillato di tecniche narrative e ci... -
Ecco i CORTOMETRAGGI FINALISTI e PREMIATI al 16° CONCORSO “ilCORTO.it FESTA INTERNAZIONALE di ROMA 2...
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Premiazione del Concorso di Cortometraggi: FESTA INTERNAZIONALE DI ROMA 2024
La Premiazione avverrà il giorno SABATO 1 FEBBRAIO 2025 a partire dalle ore 17,00 al CineTeatro "Della Forma" a Roma L'Entrata è GRATUITA ( dalle ore... -
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Ecco l'elenco dei 410 Cortometraggi SELEZIONATI dalla Giuria tra i 1.259 inviati al Concorso Indipendente di Cortometraggi: “ilCORTO.it FESTA INTERNAZ...
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Accetta tutto, rifiuta tutto, solo i necessari, conferma le mie scelte: quante volte mentre cerchiamo di navigare in santa pace su internet veniamo le... -
YouTube rimuove i “non mi piace”. Ecco come favorisce il politicamente corretto
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Le terapie anti-Covid non esistono, giusto? Sbagliato. L’Aifa sbugiarda i virologi star
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Pfizer, "abbiamo sbagliato vaccino". Campagna contro il Covid, studio sconcertante: tutto ribaltato, chi rischia
Sono 82.278.770 le dosi di vaccino somministrate in Italia, l'87,8% del totale di quelle consegnate, pari finora a 93.749.420 (nel dettaglio 66.025.41... -
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Carne bovina, due casi di mucca pazza. "Stop alle vendite", torna il terrore: ecco cosa evitare
Torna l'allarme mucca pazza. Certo, non alle porte dell'Italia, ma il caso fa subito paura. In Brasile - il più grande esportatore di carne bovina al... -
Facebook e la lista di vip intoccabili: Zuckerberg ha protetto dalla censura 6 milioni di profili “famosi”
«Gli standard della community di Facebook si applicano a tutti nella stessa maniera», è il mantra che Mark Zuckerberg ama ripetere a tutti. Ma è veram... -
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Una spallata che può essere definitiva nella guerra con il Covid. Mario Clerici, docente di Patologia generale all’Università Statale di Milano e dire... -
Elon Musk da paladino “verde” a inquinatore seriale
Elon Musk proprietario di Tesla e del gruppo Space X ha cercato di rivoluzionare, oltre al mercato automobilistico anche lo stile di vita dei nuovi ri...
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MARATONA 2022 con ben 230 CORTOMETRAGGI proiettati
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