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Borgonzoni contro il giornalista Rai: "Ci voleva far credere che l'ex sindaco non c'entrasse più nulla"
Lucia Borgonzoni più agguerrita che mai sul caso Bibbiano. "Non so se avete sentito su Rai Tre il solito giornalista di sinistra - ha inveito sul suo profilo Facebook - voleva far credere che l'ex sindaco di Bibbiano (del PD) non c'entrasse più nulla e che l'inchiesta si fosse rivelata infondata, quando invece risulta indagato insieme ad altre 25 persone, 108 capi di imputazione in totale. È subito tornato sui suoi passi per non proseguire nella figuraccia. Ma pensano che gli italiani siano scemi???".Proprio così perché la candidata leghista fa riferimento all'inchiesta Angeli e Demoni alla conclusione delle indagini, atto che prelude il rinvio a giudizio. Quest'ultimo infatti è stato notificato a 26 persone e tra cui anche il sindaco di Bibbiano, Andrea Carletti. Il primo cittadino del Paese del reggiano era prima finito agli arresti domiciliari poi scarcerato dalla Cassazione. I capi di imputazione contestati dalla Procura reggiana sono 108, ma per Carletti passano da quattro a due: resta in piedi un'ipotesi di abuso di ufficio e di una di falso, mentre non sono più presenti due imputazioni di abuso di ufficio in concorso.
Fabiana Dadone collabora con uno studio albanese, ma non è avvocato: dopo l'Azzolina, un altro caso a 5 Stelle
“Come mai uno studio legale di Tirana continua a pubblicizzare tra i suoi soci la ministra per la Pubblica Amministrazione Fabiana Dadone, con tanto di campi di attività, specializzazione, telefono e indirizzo in Albania? E se ha fatto praticantato legale ma non è mai divenuta avvocato, come mai risulta presentata nel link web dello studio legale come “avv fabiana dadone”? Ah, saperlo…”: a parlare della vicenda che riguarda due deputati del M5S Fabiana Dadone e Andrea Colletti ieri è stato Dagospia, ed è significativo che subito dopo sia stata rimossa la pagina di Dadone, per la quale oggi rimane solo il permalink.
Ma Andrea Colletti c’è ancora e Guido Salvini sul Fatto ci spiega perché: Dadone, che ha sempre dichiarato di non averfinito la pratica forense prima di diventare parlamentare, viene inserita tra gli “Of Counsel”dello studio legale, ovvero tra i collaboratori esterni che vengono contattati per determinate prestazioni di lavoro.
Otto e mezzo, Massimiliano Fuksas: "Non si deve aver paura che vinca Salvini". La reazione della Gruber
Massimiliano Fuksas, ospite di Lilli Gruber, a Otto e mezzo, sconvolge la conduttrice. L'archistar, da sempre vicino alla sinistra, questa volta prende le distanze e dice infatti: "Le elezioni farebbero bene all'Italia. Non si può vivere con la paura che vincano gli altri, che vinca Matteo Salvini. E' illogico". Una dichiarazione, che a vedere la sua espressione, non trova d'accordo la conduttrice.La quale si deve scontrare con un'altra dichiarazione di Fuksas che loda la leader di Fratelli d'Italia: "Giorgia Meloni è più affidabile di Salvini. La coerenza della Meloni è unica, lei è stata sempre quello che è ed è profondamente legata al suo popolo".
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Matteo Salvini, anche Viktor Orban dalla sua parte: il primo ministro ungherese pronto a lascia il Ppe
Il primo ministro ungherese, Viktor Orban, è tornato a minacciare l'uscita del suo partito (Fidesz) dal Partito Popolare europeo, il primo raggruppamento a Strasburgo. La staffilata contro gli euro colleghi è arrivata da una conferenza stampa a Budapest. Secondo Orban, il Ppe sta diventando sempre più debole, "troppo liberale, socialista e centrista", mentre perde influenza, posizioni e dimentica i suoi valori fondativi. Ecco che Orban elenca due priorità, le quali potrebbero avvicinarlo a Matteo Salvini."Bilanciare il potere in Europa del presidente francese Macron e sostenere la politica estera degli Stati Uniti contro l'Iran". Su questi due temi, Orban chiede al suo partito di prendere una posizione netta, così come ha fatto a più riprese la Lega di Matteo Salvini. Se il primo ministro ungherese dovesse sposare il progetto sovranista, creando un nuovo gruppo con Matteo Salvini e il polacco Kaczinsky, il Ppe perderebbe un grande partito come Fidesz, il migliore, in termini relativi tra i popolari europei (52% alle ultime elezioni europee in Ungheria). La Repubblica parla di trattativa in corso tra il capogruppo leghista di Identità e Democrazia (il gruppo europeo al quale appartiene la Lega) e gli esponenti di Fidesz. La nuova formazione, che diventerebbe il terzo gruppo più folto, potrebbe chiamarsi "Conservatori e identitari".
Danilo Toninelli a L'aria che tira, la Merlino lo accoglie così: "Le abbiamo fatto un regalo", resta di sasso
"Abbiamo pensato di farle un regalino". Myrta Merlino accoglie Danilo Toninelli con un pensierino piuttosto malizioso a L'aria che tira. All'ex ministro dei Trasporti del Movimento 5 Stelle ("L'uomo più chiacchierato dello scorso governo", recita la conduttrice nella presentazione al pubblico) viene piazzato sotto il naso un bel vasetto pieno di sassolini. "Così se li toglie dalle scarpe", lo provoca la Merlino. D'altronde, tra grillini, Lega e Pd, i critici di Toninelli sono decine e decine in Parlamento. Lui osserva il cadeau decisamente stranito, al limite dell'allibito, con lo sguardo solitamente espressione di "massima concentrazione" che vaga nel vuoto, cercando appigli dietro le quinte. Poi, un moto d'orgoglio: "Non devo togliermi nessun sassolino dalla scarpa. È molto bella, la metterò sulla mia mensola". Contento lui.
Diego Fusaro: "Il Pd e Zingaretti sono milizie a beneficio delle classi dominanti contro le classi dominate"
"Invero, Zingaretti e il Pd sono le milizie del mondialismo atlantista e classista, a beneficio delle classi dominanti contro le classi dominate" parola di Diego Fusaro che commenta, sulla consueta rubrica di Affaritaliani.it, la convinzione di Nicola Zingaretti di "essere l'unica alternativa". Per il filosofo non si tratta di "un'alternativa all'ordine dominante, ma di una sua fulgida estrinsecazione": "L'ho detto e lo ridico. Il Pd è l'espressione massima del nuovo ordine globale in Italia. È il partito che santifica la realtà così com'è e si adopera attivamente per demonizzare in forma apriorica il possibile rovesciamento della situazione data".Fusaro ripercorre i punti su cui il segretario piddino ha marciato durante l'Assemblea nazionale del partito, tenuta a Roma. "
Amadeus, a Sanremo scoppia il caso Talpa in Rai: "Accanto a me avevo una spia, rivelava tutto"
"C'era una spia che raccontava tutto". Amadeus apre il caso "talpa a Sanremo". Alla conferenza stampa del Festival, il direttore artistico e presentatore rivela dettagli clamorosi sui giorni della fuga di notizie su Rula Jebreal, Rita Pavone e compagnia. "Mi sono accorto che appena dicevo una cosa, il giorno dopo usciva sui giornali", ha ammesso Amadeus, che poi si scusa con i giornalisti in sala per aver consegnato la lista dei 22 big a Repubblica in esclusiva, dopo le anticipazioni di Alfonso Signorini sul settimanale Chi. Un gesto mal digerito dai cronisti musicali, con tanto di minacce via Twitter.
"L'ho fatto con impulsività, sapendo che non vi avrebbe fatto piacere - sono le parole di Amadeus -. Ero arrabbiato. I nomi erano 24 da subito. Ho capito di avere vicino a me una spia".
Ratzinger ritira la firma, Antonio Socci: "Su di lui si è messa in moto la macchina del fango bergogliana" 14 Gennaio 2020 4
Benedetto XVI ha chiesto al cardinale Robert Sarah di ritirare la doppia firma dal libro, in uscita in Francia e contenente il monito a Bergoglio sul celibato. Una mossa che insospettisce molti, soprattutto dopo le lettere pubblicate dallo stesso autore e che dimostrano la complicità di Ratzinger. "La macchina del fango bergogliana - la definisce immediatamente Antonio Socci - si è messa in moto e ha preso di mira ovviamente il card. Sarah e Benedetto XVI".Per il giornalista, infatti, le lettere pubblicate dal card. Sarah sono chiarissime. "Benedetto XVI ha scritto con lui il libro e aveva rivisto pure la copertina - chiarisce sul suo profilo Twitter -. Ora quali pressioni ci sono state per indurlo a ritirare la firma? Tutto questo è profondamente inquietante". Insomma, il richiamo allo zampino di Papa Francesco è palese.
Sondaggio Swg per Mentana: centrodestra oltre al 50%, ma Giorgia Meloni per la prima volta frena
Il consueto sondaggio del lunedì di Swg per La7 certifica la fiducia della maggioranza degli italiani nei confronti della coalizione di centrodestra. Trainata dalla Lega di Matteo Salvini, che monopolizza un terzo dei voti (32,9%), la coalizione si attesta al 50%. Forza Italia recupera 0,3 punti percentuali rispetto a tre settimane fa (5,8%), mentre si ferma l'exploit di Fratelli d'Italia (-0,1% rispetto all'ultima rivelazione Swg, oggi al 10,4%). All'interno della coalizione di governo, invece, tendenze di segno opposto per Pd e Movimento 5 stelle.Significativo balzo in avanti per il Pd, che in questi giorni si è riunito per ridefinire l'agenda programmatica. Il partito di Nicola Zingaretti guadagna 1,4 punti percentuali e sale al 18,4%, confermandosi secondo partito d'Italia. Al contrario, quello del Movimento 5 stelle sembra un declino inesorabile: -0,5% rispetto al 23 dicembre 2019. In lievissima crescita Italia Viva di Matteo Renzi (+0,1), ma ancora sotto la soglia di sbarramento del 5%, contemplata dalla legge elettorale proposta dal M5s. Inoltre, rimarrebbero fuori dal Parlamento anche i partiti minori, come Azione di Calenda (2,9%); Leu (3,1%); +Europa (1,6%); Verdi (2,2%) e Cambiamo! di Giovanni Toti (1%).
Usa, due soldati trovati morti nel dormitorio della base di Spangdahlem in Germania. Sospetto: terrorismo?
Giallo in una base americana a Spangdahlem, in Germania. Due giovani soldati Usa sono stati trovati senza vita all'alba giovedì scorso nel dormitorio. Le cause del decesso dei due militari, entrambi di 20 anni, non sono ancora chiare e c'è una indagine sul caso. I due giovani si trovavano nel dormitorio della caserma, dove sono stati soccorsi mentre erano già in stato di incoscienza.L'allerta è massima visto che i militari americani, insieme a quelli inglesi, sono stati dichiarati "target" della rappresaglia dell'Iran dopo l'uccisione del generale Qassem Soleimani con un drone a Baghad, per volontà della Casa Bianca. Anche se le ostilità in Medio Oriente sembrano "raffreddate" dopo il bombardamento deciso da Teheran sulle basi Usa in Iraq, il fronte del terrorismo è sempre caldissimo.
Allarme del Copasir: aziende strategiche a rischio “scalate” straniere
L’Italia è sotto attacco e dovrebbe iniziare a prendere le adeguate contromisure. Qual è l’ombra che minaccia il nostro Paese? Le cosiddette “scalate ostili” provenienti da soggetti stranieri e mirate a conquistare, pezzo dopo pezzo, le aziende strategiche dell’economia nazionale italiana.Come sottolinea Il Sole 24 Ore, per la prima volta anche il Copasir ha deciso di approfondire questo tema altamente sensibile. Ricordiamo che il Copasir è il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, nonché un organo del Parlamento che ha il compito di esercitare il controllo parlamentare sull’operato dei servizi segreti italiani. Come dire: se anche il Copaisr vuole vederci chiaro, significa che l’ombra è più grande del previsto.Attenzione però, perché le scalate ostili possono intaccare, oltre alle aziende tradizionali, anche uno dei settori più delicati del sistema italiano: cioè quello delle banche e delle assicurazioni.
Matteo Renzi a L'aria che tira: "Non staremo per sempre con Luigi Di Maio, il M5s è finito"
Matteo Renzi è ospite di Myrta Merlino a L'aria che tira, in onda su La7. Con l'ex premier si parla della situazione del Movimento 5 Stelle, che sta cercando di arginare una grave crisi interna. "Un consiglio a Luigi Di Maio? Non credo di dovergliene dare - ha risposto il fondatore di Italia Viva - e soprattutto non credo che li accetterebbe da me. Comunque è chiaro che il M5s ha finito la sua parabola". Insomma, Renzi si esprime con termini categorici: "Io credo che paghino una doppia morale. Ora c'è questa polemica su Lucia Azzolina. Quando tocca agli altri, li massacrano. Quando tocca a loro, fanno finta di niente".Inoltre l'ex premier esclude la possibilità di stare insieme ai grillini una volta che questo governo sarà giunto al capolinea: "Non è pensabile, non credo si possa stare insieme per sempre sul reddito di cittadinanza, sui vaccini, sul giustizialismo. Italia Viva non può essere con i 5 Stelle, non è pensabile. Se il Pd vuole fidanzarsi con loro per l'eternità, facciano pure, gli faccio tanti auguri".
Lucia Azzolina e la tesi copiata, Nicola Porro: "Mi aspettavo un trattamento Madia, invece poca roba"
Il caso di Lucia Azzolina e della presunta tesi copiata sembra un déjà-vu. Il parallelo è quasi scontato: si tratta dell'analogo episodio che ha colpito, anni fa, l'allora ministro Marianna Madia. La differenza? Ad oggi il Movimento 5 Stelle preferisce il silenzio sulla sua grillina. All'epoca invece contro la dem era arrivato addirittura a chiederne le dimissioni.Un dettaglio che non passa inosservato a Nicola Porro: "Oggi mi aspettavo un trattamento Madia per la Azzolina. E invece poca roba. Meglio così" cinguetta su Twitter. Eppure il conduttore di Quarta Repubblica è in buona compagnia. Anche Matteo Salvini, non appena letto quanto spifferato da Udo Gumpel, si è interrogato sulla Azzolina: "Dovrebbe vergognarsi, deve tornarsene a casa dando le sue dimissioni". Chissà se i pentastellati possono ancora far finta non sia successo nulla.
Giorgia Meloni su Rula Jebreal a Non è l'Arena: "E se Mario Giordano fosse stato pagato per fare un monologo?"
La polemica su Rula Jebreal al Festival di Sanremo tiene ancora banco. A parlarne Giorgia Meloni che, ospite a Non è l'Arena su La7, interviene: "Se Rula va lì a presentare il Festival, visto che è anche una bella ragazza, io non ho nulla in contrario, ma se va lì per fare un monologo di mezz'ora senza contraddittorio e a spese dei contribuenti non mi sta bene".Poi la precisazione su uno dei tanti personaggi presenti spesso e volentieri al festival della musica: "Roberto Benigni è un artista, andava al Festival di Sanremo a recitare Dante. Rula Jebreal non fa parte del mondo dello spettacolo". Per la leader di Fratelli d'Italia, se durante un governo di centrodestra Mario Giordano fosse stato pagato 30mila euro per fare un discorso, "sarebbero arrivati i caschi blu dell'Onu, quelli che Di Maio vuole spedire in Libia".
Daniela Santanchè a L'aria che tira: "Anche Romano Prodi è rassegnato, sa che perderanno in Emilia Romagna"
Il "sentiment" di Daniela Santanchè "è che Prodi sia rassegnato, è già a conoscenza che perderanno l'Emilia Romagna". La senatrice di Fratelli d'Italia, ospite di Myrta Merlino a L'aria che tira su La7, commenta le dichiarazioni di Romano Prodi in vista del voto alle Regionali in Emilia Romagna: "Il Pd ha le stesse difficoltà del Movimento 5 Stelle, tutto il caos nasce dal fatto che hanno programmi completamente diversi, prescrizione, quota 100, reddito di cittadinanza diversi su tutto e oggi si trovano insieme. E ora hanno elettorato allo sbando, non si può combattere una visione e poi mettersi insieme per annullare la visione e il proprio credo". Quindi oggi, in Emilia Romagna, conclude la Santanchè, "l'elettorato dice 'vogliamo cambiare'. Questi hanno perso la loro credibilità e la loro visione".
Sorpresa referendum: il blitz della Lega blocca il taglio dei parlamentari
Il soccorso del Carroccio porta a 71 le firme e rinvia tutto. Salvini: «Ma così votiamo prima»
S ei leghisti veri, cinque di complemento, cioè azzurri vicini a Matteo Salvini, più uno di Leu, che non guasta mai. E così, con l'aiutino decisivo del Carroccio, il quorum per chiedere un referendum sul taglio dei parlamentari e stato raggiunto.
Servivano 64 firme, i promotori le avevano raccolte, poi all'ultimo momento quattro senatori di Forza Italia, tendenza Mara Carfagna, e alcuni del Pd le avevano ritirate. Conta e riconta ne mancavano due: panico. Anche perché la raccolta popolare promossa dal radicali è stata un ridicolo disastro: occorrevano mezzo milione di adesioni, ne hanno messe insieme solo 669. Ma niente paura, ci ha pensato il Capitano che, già in pressing da qualche tempo, ha convinto una pattuglia di forzisti e, per blindare i numeri, ha messo in campo i fedelissimi. Ora le firme sono 71, però Salvini ha dovuto lasciare le sue impronte su un'iniziativa legittima, forse pure ragionevole, però alquanto impopolare. La spiegazione? Semplice: «Abbiamo dato un contributo - dice l'ex ministro dell'Interno - per avvicinare la data delle elezioni e mandare a casa questo governo di incapaci».
La Segre declina l'invito al convegno di Salvini: "Ho già altri impegni"
La senatrice Liliana Segre non parteciperà all'evento contro l'antisemitismo organizzato dalla Lega. Salvini la ringrazia comunque
La senatrice Liliana Segre non presenzierà all'evento contro l'antisemitismo, a cui sarebbe potuta andare se avesse accettato l'invito di Matteo Salvini.
La motivazione è presto detta: la Segre ha scritto di avere già "impegni legati al Giorno della Memoria". Quelli per cui dovrà restare a Milano. Non un vero e proprio "no", dunque, ma un'impossibilità forse legata al pregresso organizzativo. Fatto sta che l'esponente politica ed istituzionale, che aveva anche aperto ad un incontro con il vertice del Carroccio, non prenderà parte al convegno leghista. Ma nella nota inoltrata all'ex ministro dell'Interno, la donna che siede sugli scranni dei senatori a vita ha anche aggiunto la disponibilità ad una "collaborazione", che dovrebbe avere luogo all'interno della Commissione nazionale contro l'odio e contro l'hate speech, che è stata istituita qualche settimana fa. Matteo Salvini ha già risposto alla missiva della Segre, dicendo di capirla e ringraziando la superstite dell'Olocausto.
Giampaolo Pansa morto a Roma a 84 anni: Bestiario e guerra civile, addio a un gigante del giornalismo
Giampaolo Pansa è morto a Roma a 84 anni: è stato uno dei più grandi e influenti giornalisti italiani del Secondo Dopoguerra. Nato a Casale Monferrato, in Piemonte, è stato vicedirettore di Repubblica sotto Eugenio Scalfari e condirettore dell'Espresso. Negli anni '70 è stata una firma storica anche per il Corriere della Sera, per il quale era tornato a scrivere nel novembre 2019 curando la rubrica "Ritorno in Solferino". Grande firma di Libero con Vittorio Feltri e poi con Maurizio Belpietro, ha curato per anni la sua famosissima rubrica Bestiario, con cui ha stilato ritratti indiscreti dei grandi protagonisti della politica italiana. Appassionato di storia, ha sviscerato con vari articoli e libri il tema della Resistenza e della guerra civile italiana tra partigiani e fascisti senza pregiudizi o ipocrisie, provocando le ire di quella sinistra in cui lo stesso Pansa, spesso da "eretico", si riconosceva. Nel novembre 2017 aveva sofferto per la improvvisa morte del figlio Alessandro, importante manager di Finmeccanica e Feltrinelli a cui aveva dedicato una commovente lettera pubblica di addio. Da tutta la redazione di Libero un saluto commosso a un grandissimo collega.
M5s, il comizio a Bologna è un flop: oltre i peggiori sondaggi. Quanti sono in sala
Il comizio del Movimento 5 Stelle a Bologna è stato un flop. Sala spoglia, sedie vuote e 44 i presenti alla presentazione dei candidati grillini. Nessuno sembra più credere nella creazione di Beppe Grillo, lo dimostrano anche i pochissimi rimasti ancora fedeli. "Se proprio mi chiedete chi preferisco in Emilia-Romagna dico Bonaccini" riferisce una persona nella sala mentre intorno a lei annuiscono convinti. E come spiega Il Corriere, non sono i soli: "Un sondaggio empirico condotto su campione di 20 astanti su 44 fornisce risultati abbastanza chiari. In 12 auspicano una riconferma di Stefano Bonaccini, l'attuale presidente targato Pd, otto non rispondono, nessuno spera in Lucia Borgonzoni". Tanto i Cinque Stelle non vincono, questo lo sanno bene. Lo dice pure il loro candidato, Simone Benini: "Dopo aver toccato il fondo, possiamo solo migliorare, noi saremo sentinelle utili". Poi il richiamo all'alleanza Pd-M5s: "Governano insieme, fanno vertici insieme, ma questo non significa nulla. Anche se trovo legittimo che i vertici e i parlamentari del M5S sperino di conservare gli attuali equilibri. Io sono contrario, come lo ero ai tempi della Lega. Per me sono uguali. Noi dovremmo governare da soli. Purtroppo, l'Italia è un Paese complicato".
Matteo Salvini, minacce sui social: "Non ti amo, spero che tu muoia". Ma lui: "Io mi sento benissimo"
Altre minacce a Matteo Salvini. Questa volta gli insulti arrivano da un certo Mohamed Hamal Goude che sul suo profilo scrive: "Salvini, non ti amo e spero che tu muoia". Immediata la replica del leader della Lega, che, ormai abituato agli odiatori seriali, scrive: "Simpatico come augurio ...... Bella educazione il signorino. Io mi sento più vivo che mai, alla faccia sua e di tutti quelli che vengono a insultare su questa pagina". Poi la solita frecciatina: "Un bacione". Solo qualche giorno fa, sempre sui social un certo Andrea Magnani si appellava senza così (senza alcuna nozione grammaticale) all'ex ministro: "Spero che il primo vero terrorista ti faccia fuori, così impari a dare aria hai denti, comunque ti aspetto a Cesena ce pronto un 7,57 magnum, fidati che fara centro...... cogl***e, pensaci bene noi non ti voglamo in casa nostra......".
Papa Francesco, il monito di Ratzinger: "Il celibato dei sacerdoti è indispensabile, non posso tacere"
Ratzinger torna a farsi sentire. Nel libro pubblicato a quattro mani con il cardinale Robert Sarah, Benedetto XVI bacchetta Papa Francesco: "In questi ultimi mesi, mentre il mondo risuonava del rumore assordante creato da uno strano sinodo dei media che aveva la meglio su quello reale. Noi ci siamo incontrati. Abbiamo scambiato le nostre idee e le nostre preoccupazioni. Abbiamo pregato e meditato in silenzio. Ognuno dei nostri incontri ci ha reciprocamente confortato e tranquillizzato. Le nostre riflessioni effettuate in modi diversi ci hanno portato a scambiare lettere".L'ex capo della Santa Sede fa riferimento al Sinodo sull'Amazzonia, che ha avuto tra i temi centrali di discussione la possibilità di ordinare come sacerdoti persone sposate. Proprio su questo tema Ratzinger ha chiosato: ""Io credo che il celibato dei sacerdoti abbia un grande significato ed è indispensabile perché il nostro cammino verso Dio possa restare il fondamento della nostra vita. Non posso tacere".
Sardine di Allah, nasce il partito islamico italiano: si chiamerà Nuova Italia
Chissà quale sarà il programma elettorale del "partito islamico italiano". Subordinare la Costituzione alla sharia, introdurre il velo obbligatorio per la donna, prescrivere solo cibo halal nelle scuole? Difficile a dirsi e, poste le garanzie della Costituzione, fortunatamente molto difficile a farsi. Quello che è certo è che uno degli obiettivi di Nuova Italia, la neonata lista elettorale figlia della comunità musulmana di Magenta (Milano) che intende presentarsi alle elezioni amministrative del 2022, è agevolare la costruzione della moschea cittadina, chiesta da anni senza esito positivo. Men che meno ora che, a guidare l' amministrazione, c' è una giunta di centrodestra con un sindaco, Chiara Calati, sostenuto dalla Lega. Ecco che allora la nascita di questa lista rappresentativa dei "nuovi italiani", oltre che un obiettivo religioso, si pone anche uno scopo politico: ossia depotenziare la Lega, sfidando con tanto di voti in mano Salvini.
A Castelnuovo di Porto non ci fu “deportazione”. Il sottosegretario grillino difende Salvini dalle accuse
Alla stregua di quelli che ogni giorno definivano “pidioti” – per non usare il linguaggio di Paola Taverna – tirarono giù, per giustificare l’atto parlamentare, l’articolo 2 della Costituzione sui diritti inviolabili dell’uomo. E poi l’articolo 10 della Carta sui “diritti inviolabili dello straniero”. Per finire l’articolo 32 sulla tutela del diritto alla salute.
Le cronache registrano anche un alterco durissimo sulla rete tra Fabio Fazio e Salvini. Il conduttore di Che Tempo che fa scrisse su Twitter: “È un’ulteriore prova di disumanità e incoerenza. Cancellare ogni tentativo di integrazione aumenta l’insicurezza. E soprattutto aumenta disperazione e ingiustizia”. Gli replicò a tomo il ministro dell’epoca: “Il milionario (a carico degli italiani) dice che sono disumano. Più si arricchiscono, più perdono il contatto con la realtà. Incassa che ti passa, io vado avanti nel nome del buon senso e del rispetto delle regole. Bacioni”.