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Casapound vince il ricorso contro Facebook. «Riattivare il profilo, penale di 800 euro al giorno»
Chi è fuori da Facebook è «di fatto escluso, o fortemente limitato dal dibattito politico italiano»: il tribunale civile di Roma accoglie il ricorso di Casapound e ordina all'azienda di Menlo Park «l'immediata riattivazione» delle pagine del movimento di estrema destra e del segretario romano Davide di Stefano, condannando il social network anche al pagamento di 15mila euro di spese legali e a 800 euro di penale per ogni giorno di ritardo nell'esecuzione del provvedimento. La sentenza porta la firma del giudice Stefania Garrisi e fa riferimento alla decisione presa dall'azienda di Zuckerberg lo scorso 9 settembre, quando bloccò non solo la pagina Fb ma anche quella Instagram di Casapound e i profili di Forza Nuova.
«Le persone e le organizzazioni che diffondono odio o attaccano gli altri sulla base di chi sono - motivò le sue scelte il social - non trovano posto su Facebook e Instagram. Candidati e partiti politici, così come tutti gli individui e le organizzazioni devono rispettare queste regole, indipendentemente dalla loro ideologia». Per il giudice però le cose stanno diversamente. Facebook, scrive nella sentenza, «è un servizio mediante il quale gli utenti di tutto il mondo possono entrare in contatto, condividere informazioni e discuterne tra loro nell'ottica, dichiarata dalla stessa Facebook, della libertà di espressione del pensiero».
Filippo Facci: come si crepa con il coronavirus addosso
L' altro ieri mattina è morto un paziente aero-trasportato: questo per confermare che gli infetti di Coronavirus (con Coronavirus) è opportuno non trasportarli se non per tratti relativamente brevi, meglio se in ambulanza, magari tra regioni confinanti. E questo per confermare che il miracolo a Milano ossia il capiente ospedale in Fiera - si farà magari con tempi cinesi, sì, ma l' errore sarebbe credere che possa derivarne lo stesso pendolarismo sanitario di cui la sanità lombarda è già epicentro da anni: non sarà possibile, ed è la ragione per cui l' esperienza meneghina dovrebbe essere imitata creando altri grandi centri nella Capitale e in una città del Sud, per esempio Bari. Dicono che ci stanno lavorando.
Per ora, oltretutto, va al contrario: i pochi trasporti aerei sono stati da Nord a Sud, perché è il Nord a scoppiare; l' altro ieri, un paziente è stato portato da Bergamo a Bari ma è morto durante il tragitto; era un caso grave e in quel momento a Bergamo non c' era più posto, quindi, spacciato per spacciato, hanno provato un complicato e speranzoso trasporto. Non è andata male specificamente per via del trasporto: ma il trasporto certo non aiuta.
Per Renzi e Salvini il Parlamento deve riaprire i battenti
I leader di Italia Viva e Lega incalzano il governo e i presidenti delle Camere, che però non ci stanno e replicano. Casellati: "Nessuna limitazione all'attività legislativa"
Il Parlamento resta aperto. Roberto Fico e Elisabetta Casellati non si stancano di ripeterlo. E anche oggi la presidente di palazzo Madama è tornata sul punto: "Nessuna limitazione all'attività legislativa, nessuna restrizione a quelle che sono le prerogative parlamentari", afferma con forza Casellati. Non è da meno Fico: "Le Camere sono e devono restare centrali, ma soprattutto devono lavorare per dare risposte alle persone. Chi parla di Parlamento chiuso è confuso o distratto: non abbiamo mai chiuso e non chiuderemo".
Eppure, in piena emergenza coronavirus, Camera e Senato stanno facendo i conti con le forti restrizioni imposte dal governo alla circolazione, a cui si aggiunge la paura di nuovi contagi tra i parlamentari. E faticano a riavviare l'attività. Niente sedute né riunioni questa settimana, mentre la prossima settimana l'Aula della Camera sarà impegnata mercoledì con il primo question time dell'era coronavirus (in forma ampliata) e da lunedì prenderà il via l'esame del 'decretone' in commissione Bilancio del Senato, con l'audizione del ministro dell'Economia Roberto Gualtieri, in agenda martedì.
Facebook ha riattivato la pagina di CasaPound (ma non è finita qui)
Il Tribunale di Roma ha accolto il ricorso presentato dall’associazione in seguito alla disattivazione di pagine e profili avvenuta il 9 settembre scorso. Il social network: «Abbiamo rispettato l’ordinanza»
Facebook non può escludere arbitrariamente associazioni o partiti politici dalla sua piattaforma. È quanto emerge da un'ordinanza del tribunale di Roma (qui il testo), che ha accolto il ricorso di CasaPound contro l'eliminazione della sua pagina e dei profili dei suoi leader dal social network. Il caso risale allo scorso 9 settembre, quando Facebook ha applicato la sua norma sulle persone e organizzazioni pericolose e ha bandito sia il movimento romano sia Forza Nuova. Secondo la giudice Stefania Garrisi, «è evidente il rilievo preminente assunto dal servizio di Facebook, con riferimento all'attuazione di principi cardine essenziali dell'ordinamento come quello del pluralismo dei partiti politici (49 Cost.), al punto che il soggetto che non è presente su Facebook è di fatto escluso dal dibattito politico italiano». A Facebook Ireland viene imposto il ripristino della pagina e del profilo del suo amministratore Davide Di Stefano e il pagamento di 15 mila euro. Era prevista anche una penale di 800 euro al giorno se la pagina non fosse tornata online: da venerdì mattina risulta però di nuovo raggiungibile.
Coronavirus, parla Francesca Totolo: “Vi spiego tutto quello che non torna sull’epidemia”
Da oggi è ufficialmente in prevendita, sul sito di Altaforte Edizioni, il nuovo libro scritto dalla reporter Francesca Totolo intitolato Coronavirus – Tutto ciò che non torna sull’epidemia che ha scosso il mondo (160 pag, 13,00€). La giornalista domese, dopo il successo di Inferno Spa, ha deciso di immergersi nella pandemia che ha messo a soqquadro l’intero globo. Un lavoro minuzioso che parte dall’evoluzione della piaga sviluppatasi a Wuhan fino ad arrivare alla disastrosa profilassi anti-Coronavirus messa in campo dal Governo Conte. Per questo motivo abbiamo sentito l’autrice facendoci spiegare tutti i punti oscuri dietro a una vicenda dai risvolti impronosticabili.
Complotto, fantascienza o realtà? Secondo lei quanto c’è di “volontario” dietro il Coronavirus?
La realtà spesso è stata capace di replicare fedelmente la fantascienza. Il romanzo di Dean Koontz, “The eyes of darkness”, pubblicato nel 1981 e rieditato nel 1996, ha sostanzialmente predetto quello che poi sarebbe successo realmente a cavallo tra il 2019 e il 2020. Allo stato attuale, non si possono ancora trarre conclusioni al di sopra di ogni ragionevole dubbio sulla volontarietà della diffusione del Nuovo Coronavirus. Quello che è palese è la non trasparenza degli organismi sovranazionali, come l’Organizzazione mondiale della Sanità, e dei governi nazionali coinvolti. Le teorie sull’origine del virus e sulla sua rapida diffusione globale, anche in Paesi non certamente conosciuti per l’apertura delle frontiere come l’Iran, cambieranno e verranno modificate nei prossimi mesi, spesso proprio per celare la verità.
Coronavirus, Salvini: "Si riunisca il Parlamento per fare chiarezza sul Dl Cura Italia"
Il leader della Lega su Facebook: "Urgente cambiare e migliorare il decreto del governo"
(LaPresse) "La Lega chiede la convocazione immediata del Parlamento, anche i parlamentari devono andare al lavoro", a dirlo è Matteo Salvini in una diretta Facebook fuori da Palazzo Madama. "È urgente cambiare e migliorare il decreto del governo: è impensabile far pagare le tasse già da questo venerdì, non si può pensare che 600 euro per gli autonomi, precari, stagionali, interinali, siano sufficienti ed è inaccettabile lo svuota-carceri".
Coronavirus, quello che il governo può fare per famiglie ed imprese
l governo sta per intervenire con una serie di provvedimenti che avranno lo scopo di creare una sorta di paracadute in questa situazione di parziale congelamento delle attività economiche. Una specie di territorio sospeso nel quale probabilmente dovremo vivere per le prossime settimane. In economia si cercando paragoni con situazioni passate, a ben guardare il quadro che stiamo vivendo appare più dirompente del 2011. Nove anni fa il tema riguardava il debito sovrano dei paesi, la tenuta dell’euro e soprattutto la necessità di garantire la liquidità del sistema bancario, che funziona un po’ come la circolazione sanguigna nel corpo umano.