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Migrante pesta carabinieri e urla: “State attenti ho il Coronavirus”L’immigrata si trovava all’interno di una tabaccheria di Portomaggiore, Ferrara, quando ha iniziato a dare di matto, costringendo i presenti a richiedere l’intervento le forze dell’ordine
L’immigrata si trovava all’interno di una tabaccheria di Portomaggiore, Ferrara, quando ha iniziato a dare di matto, costringendo i presenti a richiedere l’intervento le forze dell’ordine.
Invitata dai carabinieri intervenuti ad uscire fuori dall’esercizio commerciale, ha prima minacciato i militari, poi si è letteralmente buttata a terra, salvo poi rialzarsi e tentare di rivolgere una violenta raffica di calci e pugni all’indirizzo dei carabinieri.
A questo punto è stato richiesto l’intervento del personale medico del 118. Al loro arrivo i sanitari sono stati minacciati dalla straniera, la quale ha iniziato ad urlare “State attenti ho il coronavirus. Sono malata di coronavirus”. Come da prassi l’esagitata è stata così portata all’ospedale di Ferrara, dove i medici l’hanno sottoposta a tampone ed a tutti gli esami previsti dal protocollo, i quali hanno dato esito negativo. Da qui inevitabili per lei sono scattate le manette ai polsi.
Coronavirus, mobilitazione mondiale per l'Italia: arrivati medici da Cuba e dalla Russia
Proseguono gli aiuti dalla Cina: arriverà giovedì il primo carico con 3 milioni di mascherine
E' atterrata a Milano Malpensa nel pomeriggio di domenica la delegazione composta da 37 medici e 15 infermieri cubani che lavorerà presso l'ospedale da campo approntato dall'Esercito italiano a Crema. Dalla Russia è arrivato il primo aereo con a bordo militari e attrezzature destinati all'Italia per un aiuto alla lotta contro il coronavirus. Dalla Cina arriverà giovedì il primo carico con 3 milioni di mascherine.
I medici cubani sono partiti dall'aeroporto Jose Marti dell'Havana avvolti dal calore di un lungo e caldo abbraccio. La loro preparazione è nota in tutto il mondo. Sono intervenuti ad Haiti, sconvolta dal terremoto e poi dal colera. Hanno lavorato in Sierra Leone per aiutare chi lottava contro l'ebola. Sono pronti a rifarlo ancora una volta qui da noi, a Crema.
La brigata, composta da 52 medici e infermieri specializzati nel trattamento di pazienti colpiti da virus, quindi virologi e immunologi, è atterrata a Milano per poi spostarsi nell'ospedale da campo della cittadina lombarda creato dagli uomini del Terzo reparto sanità di Bellinzago Novarese in collaborazione con la Protezione civile.
Vittorio Feltri glaciale: "L'unica terapia conosciuta per il coronavirus? Un colpo di pistola"
Non è ancora tempo di ottimismo per Vittorio Feltri. La curva di decessi e contagi, pur essendo ancora in crescita, è risultata in frenata per due giorni consecutivi. Resta una situazione drammatica e soprattutto lo strazio di pazienti, familiari e personale sanitario."Il mio medico è molto spiritoso - ha commentato sulla propria pagina Twitter il direttore di Libero -. Dice che l’unica terapia scoperta finora contro il virus è un colpo di pistola alla tempia. Si smette subito di soffrire". In attesa del vaccino, insomma, non ci si può nemmeno accontentare.
Tamponi ai calciatori, è polemica. Un medico attacca: 'E' discriminazione'. Esposto del Codacons per abuso d'ufficio
Tampone a calciatori, politici e persone dello spettacolo, ma non ai medici. E' questa l'accusa lanciata da Nicola Mumoli, primario di Medicina dell’ospedale di Magenta, che in una lettera al Corriere della Sera parla apertamente di "discrimazione". Sono tanti i protagonisti della Serie A che hanno avuto la possibilità, grazie a un'innegabile corsia preferenziale, di fare il test, nella maggior parte dei casi senza una reale necessità, mentre "i normali cittadini e addirittura medici e infermieri vengono ignorati quando chiedono di sottoporsi al tampone". Mumoli è un fiume in piena: "Una dottoressa al lavoro fra pazienti affetti da Covid-19 si è ammalata, ma dopo molte chiamate ai numeri nazionali le è stato negato il tampone. Eppure le pagine delle cronache riportano le buone condizioni di calciatori, attori e politici, a cui il tampone è stato fatto".
'IPOCRITI' - La lettera si chiude con parole pesanti, che fanno riflettere: "Inevitabile il pensiero di chiunque: grande solidarietà con il personale sanitario, striscioni ovunque, slogan buonisti sbandierati da tutti ma di fatto solo discriminazione e ipocrisia. Se si deve scegliere tra un calciatore e un medico non ci sono dubbi e ci sentiamo condannati a sparire sotto quella mascherina che indossiamo ogni giorno con grande fierezza, esercitando un lavoro che mai come ora consideriamo un privilegio".
Matteo Salvini contro i calciatori: "Hanno una corsia preferenziale per fare i tamponi per il Covid-19, assurdo"
Da giorni sta montando la polemica sui tamponi garantiti ai "privilegiati". Si parla di personaggi famosi e calciatori che, temendo di essere stati contagiati dal coronavirus, vengono accontentati con tamponi che alle persone normali non vengono effettuati. Una situazione che manda su tutte le furie Matteo Salvini: "Se mi chiedi perché fanno il tampone ad alcuni calciatori, e non ad alcuni medici... non ne ho la più pallida idea. Mi sembra assurdo che qualcuno abbia corsia preferenziale". Queste le parole pronunciate dal leader della Lega a 7gold, su Aria Pulita. E ancora, sempre sullo stesso tema: "Non so perché succeda, ma pare abbiano una corsia preferenziale. È una cosa assurda".
Poi sulla positività di Guido Bertolaso: "Mi spiace, lui era in giro come un matto, anche nelle Marche, non si è risparmiato, sono sicuro che anche da casa darà il suo contributo" ha chiosato, facendo ancora i complimenti al commissario per la Lombardia.
Roberto Calderoli contro Giuseppe Provenzano: "Aiutare i lavoratori in nero per il coronavirus? Vergogna, si dimetta"
"Se l'epidemia fosse scoppiata al Sud sarebbe stata un’ecatombe". Lo ammette amareggiato Giuseppe Provenzano, ministro per il Sud, aggiungendo che tutto questo è frutto del disinvestimento nella sanità pubblica. Ma i problemi vanno ben oltre perché il meridione deve fare i conti anche con la questione lavoro. "Qui l'economia ha una vasta zona grigia di sommerso che ha riflessi anche sull’economia legale". Finora, come previsto, le misure del governo a sostegno dei lavoratori hanno riguardato "l'emerso". Ma, per Provenzano, "se la crisi si prolunga, dobbiamo prendere misure universalistiche per raggiungere anche le fasce sociali più vulnerabili: le famiglie numerose, oltre a chi lavorava in nero. Non basta la cassa integrazione in deroga per gli artigiani".Una frase che non è piaciuta al leghista Roberto Calderoli: "Pensavo di aver viste tutte, ma mi mancava un ministro che chiede allo Stato di sostenere anche chi lavora al nero". E ha aggiunto: "Forse Provenzano lo ignora, ma chi lavora in nero ruba a tutti e usufruisce senza mettere un euro dei servizi finanziati da chi le tasse le paga e quindi ruba due volte". Per questo il vicepresidente del Senato si appella a Giuseppe Conte: "Il premier può e deve revocargli le deleghe. Se il premier Conte non lo fa allora significa che condivide il pensiero di Provenzano e quindi a dimettersi dovrebbe essere lui".
Matteo Salvini, coronavirus: la delibera del 1° febbraio sullo stato di emergenza. "Perché non è stato fatto?"
L'accusa di Salvini a #governo e Giuseppe Conte: "Stato d'emergenza, perché non si è passati dalle parole ai fatti?". #Coronavirus, la delibera del #CdM che imbarazza il premier
Carte che imbarazzano il governo. Carte rilanciate sui social da Matteo Salvini. Si tratta di una pubblicazione in Gazzetta Ufficiale che risale a sabato 1° febbraio 2020, quando l'emergenza-coronavirus in Italia non era ancora scoppiata. Giorni in cui tra i pochi che chiedevano la serrata immediata del Paese c'era proprio Salvini, accusato di sciacallaggio e di fare politica su un'emergenza sanitaria che, ancora, apparentemente non ci riguardava. Come siano poi andate le cose è sotto agli occhi di tutti. Ma ora si viene alle Carte, a quella pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale: una delibera del Consiglio dei ministri. La quale recitava: "Dichiarazione dello stato di emergenza in conseguenza del rischio sanitario connesso all'insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili", ovvero il Covid-19.
M5s pronti a far cadere Giuseppe Conte sul Mes. Retroscena: la minaccia di Vito Crimi
Il Movimento 5 stelle minaccia Giuseppe Conte di uscire dall'esecutivo sul Mes. "Se qualcuno, per risollevarci dall' emergenza, pensa di portare in Italia la troika di Bruxelles, ci saranno problemi seri per il governo", minaccia il gruppo in Parlamento, secondo quanto riporta un retroscena della Stampa anticipato dal sito dagospia. Nel mirino la sua idea di facilitare l'emissione straordinaria di Coronabond facendoli passare dal Mes. Scelta che porrebbe l'Italia di fronte all'obbligo di firmare un memorandum d'intesa con la Ue in cui inserire tagli e riforme strutturali: "Sarebbe, di fatto, un commissariamento; uno sciacallaggio, nel momento del bisogno", si sfogano i grillini.
Avigan, Vittorio Feltri: "Qui si crepa, perché scartarlo senza nemmeno provarlo?"
Di seguito, la risposta di Vittorio Feltri a Melania Rizzoli, che su Libero in edicola martedì 24 marzo metteva in guardia circa l'uso dell'Avigan contro il coronavirus: "Non è dimostrato che faccia bene".
Scusa, Melania Rizzoli, tu sei medico e conosci la materia, per cui ti ospitiamo volentieri e facciamo tesoro delle tue sagge parole. Io invece non sono neanche infermiere e neppure portantino, tuttavia consentimi una obiezione al tuo dotto discorso. In Giappone, che non è il Burundi, è stato usato un farmaco che consente alla popolazione di tirare un sospiro di sollievo, nel senso che almeno in parte funziona contro il Coronavirus.
Forse è una bufala. Tuttavia prima di scartarlo come tale, visto che qui si crepa come mosche, io lo sperimenterei, sicuro che peggio di ora le cose non potrebbero andare. Che ci vuole a darlo a un centinaio di nostri infettati e attendere i risultati? Il problema temo che sia il solito: in Italia i medicinali sono amministrati da una dittatura che punta al profitto e non alla guarigione dei pazienti. Spero di sbagliare. Io comunque sono pronto ad assumere questo intruglio onde verificare che sia efficace o no.
Silvio Berlusconi, l'elogio di Vladimir Putin: "Coronavirus, un sacrificio che non dimenticheremo"
Tra Vladimir Putin e Silvio Berlusconi non è mai mancata la stima. E anche in questa drammatica situazione che sta vivendo l'Italia, il Cav tiene a ringraziare il presidente russo. Il motivo? Da Mosca continuano ad arrivare aiuti per il nostro Paese alle prese con il coronavirus: macchinari per la sanificazione, laboratori mobili, mascherine, tute protettive, tamponi, ventilatori, medici specializzati ed esperti. Il tutto per un totale di 14 aerei da trasporto militari Ilyushin 76 partiti dalla Russia per aiutare l'Italia. "Un vero sacrificio compiuto per amicizia e amore verso l'Italia e gli italiani - ha scritto il leader di Forza Italia nella lettera inviata all'amico -. Grazie di cuore non lo dimenticheremo".A fargli eco anche Luigi Di Maio: "Questo dimostra che l’Italia non è sola - ha esordito il ministro degli Esteri in prima fila al momento dell'atterraggio -. Questo è stato possibile grazie all’amicizia coltivata con altri Paesi, tra cui la Federazione russa". Eppure dietro alla solidarietà di Putin, secondo Il Giornale, non ci sarebbe il grillino bensì un deputato tedesco che ha ascoltato la richiesta d'aiuto del leghista Paolo Grimoldi.
Meloni a Conte: “I soldi che abbiamo dato alla Ue ora devono tornare ai cittadini. E basta” martedì 24 marzo 13
“Riprendiamoci i nostri soldi e basta”, dice Giorgia Meloni. Al premier Giuseppe Conte “ho posto la questione” del Mes “facendo riferimento proprio a quegli Paesi che ci hanno sempre dato lezioni. Al presidente Conte ho detto che non possiamo in alcun modo rischiare l’attivazione di condizionalità che sarebbero mortali per i risparmi degli italiani. Ci ridurrebbero come la Grecia. Forse è meglio che ci riprendiamo i soldi che ognuno ha messo il quel fondo. Punto”.
Meloni: troppi Stati ci vogliono dare lezioni
“L’Olanda dice che non consentirà l’attivazione senza condizionalità. Allora io ho detto a Conte: vi do un consiglio, andate alla riunione dell’Eurogruppo a porre il problema di quelle Nazioni che in Europa hanno attivato paradisi fiscali. Chiedete sanzioni per quei Paesi, come appunto l’Olanda, che drenano soldi dagli Stati membri consentendo alle grandi aziende di non pagare le tasse in patria. Così vediamo se queste nazioni così brave a dare lezioni agli altri,abbassano le penne”. Lo ha detto Giorgia Meloni, intervistata da La Stampa.
Papa Francesco questi sono i veri preti
Muore per donare respiratore a malato più giovane: l'ultimo gesto di don Giuseppe
Muore per donare il respiratore ad un paziente più giovane di lui. È stato questo l’ultimo gesto di don Giuseppe Berardelli, 72enne sacerdote deceduto dopo essere risultato positivo al coronavirus all’ospedale di Lovere, nella Bergamasca. A riportare la vicenda è la testata locale Arabeara.
“Mi commuove profondamente il fatto che l’arciprete di Casnigo, don Giuseppe Berardelli – cui la comunità parrocchiale aveva comprato un respiratore – vi abbia rinunciato di sua volontà per destinarlo a qualcuno più giovane di lui”: le parole sono di un Operatore Sanitario di lungo corso della Casa di Riposo San Giuseppe di Casnigo.
Don Giuseppe svolgeva la sua missione a Casnigo. Ora l’ex sindaco della cittadina Giuseppe Imberti racconta del parroco:
La Federazione della stampa contro Conte: “Basta monologhi. Non può sottrarsi alle domande”
“Checché ne pensino cattivi consiglieri e improvvisati spin doctor, l’articolo 21 della Costituzione è pienamente in vigore”. A ricordarlo al governo è stata la Federazione nazionale della stampa, all’indomani del monologo social di Giuseppe Conte, fatto passare per “conferenza stampa”. Una scelta, quella del premier (o di chi per lui), che subito ha suscitato perplessità e critiche, visto che le modalità non prevedevano alcuna domanda. Dunque, non consentivano ai giornalisti di svolgere correttamente il proprio lavoro, in un momento tanto delicato per la nazione.
“I cittadini hanno il diritto di conoscere”
“La fase eccezionale che vive il Paese non può diventare il pretesto per impedire ai giornalisti di fare il loro lavoro e di rivolgere domande. Chi ha responsabilità di governo, a tutti i livelli, ha il dovere di rispondere alle domande dei giornalisti perché i cittadini hanno il diritto di conoscere“, hanno ricordato il segretario generale e il presidente della Fnsi, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti. “La sospensione temporanea di diritti e libertà democratiche in nome del bene supremo della salute non può giustificare in alcun modo la cancellazione del diritto di cronaca e della libertà di espressione. L’articolo 21 della Costituzione – hanno ricordato i vertici della Fnsi – è pienamente in vigore, checché ne pensino cattivi consiglieri e improvvisati spin doctor”.
Coronavirus, Matteo Bassetti a Non è l'arena: "Farmaci sperimentali? L'ultimo decreto e la burocrazia complicano l'accesso"
Neanche l’emergenza coronavirus ferma la burocrazia, anzi la complica. Un classico dell’Italia, che è investita dall’epidemia eppure si complica la vita da sola anche quando la soluzione per migliorarla sembra essere sotto il naso. Parliamo dei farmaci sperimentali, che in alcuni casi stanno dando buoni risultati, pur non essendo ancora riconosciuti ufficialmente. A Non è l’arena è intervenuto sull’argomento Matteo Bassetti, il direttore di malattie infettive dell’ospedale S. Martino di Genova: “I farmaci sperimentali per un virus nuovi sono fondamentali. Purtroppo la burocrazia non ci aiuta in questo momento perché abbiamo tanti malati da curare, ma purtroppo bisogno stare anche ore al pc per mandare mail e ricevere risposte. A Genova abbiamo un team esclusivamente dedicato a questo, ciò significa che dei medici sono distolti dal lavoro di tutti i giorni. L’accesso ai farmaci sperimentali - sottolinea Bassetti - è qualcosa che va semplificato. Invece l’ultimo decreto addirittura complica ulteriormente la situazione: non puoi più avere i farmaci tramite i comitati etici locali, ma devi richiederli all’istituto Spallanzani e al ministero. Quindi adesso sarà ancora più complesso reperire i farmaci sperimentali”.
L’Umbria chiede 60 respiratori. Ne arrivano 10, utilizzabili 5. FdI protesta
“Dei 10 ventilatori inviati all’Umbria per la terapia intensiva, quasi tutti sembrano inutilizzabili. Si provveda subito con una fornitura funzionante in grado di supportare la sanità umbra”. Così in una nota i deputati di Fratelli d’Italia, Emanuele Prisco e Franco Zaffini.
“Alla richiesta della presidente Tesei al governo di fornire 60 ventilatori per la terapia intensiva – prosegue la nota dei due deputati umbri – è seguita una fornitura di soli 10 ventilatori: 2 per uso domiciliare, 3 portatili, senza batterie e con grafiche in cinese e soltanto 5 utili per i posti fissi di rianimazione di cui 3 richiedono addirittura di essere modificati e adeguati”.
I deputati di FdI dell’Umbria protestano
“Se i ventilatori non arriveranno in tempo utile – proseguono Prisco e Zaffini – si vanificherà lo sforzo della Regione Umbria per non farsi trovare impreparata ad ulteriori emergenze e dare ai cittadini umbri le migliori risposte possibili. Di questo abbiamo anche informato immediatamente il ministro Speranza.
L’arrivo dei medici cubani è una lezione all’Europa che ha lasciato pilatescamente perseguitare l’isola liberata da Fidel Castro. Intervista a Vasapollo
La solidarietà internazionale e umana è la cifra della Rivoluzione cubana. Oggi, più che mai, possiamo toccare con mano l’altruismo e la dedizione di Cuba nei confronti dell’umanità. Sono, infatti, giunti oggi i 53 medici cubani che aiuteranno i loro colleghi impegnati in prima linea a combattere il coronavirus negli ospedali della Lombardia. Cuba ha inviato i loro medici in tutto il mondo, soprattutto nelle aree più colpite da malattie e contagi, per sostenere paesi in difficoltà e spesso abbandonati dall’occidente. Anche il Venezuela, legato all’Avana da una forte amicizia e spirito di solidarietà, seguirà Cuba nel suo spirito missionario. È sintomatico, che due paesi considerati stati “canaglia, spendano gran parte delle loro risorse per la sanità pubblica e riescano ad esportare all’estero le loro cure e medicine.Il FarodiRoma ha deciso di intervistare l’economista e militante rivoluzionario Luciano Vasapollo, docente alla Sapienza e delegato del rettore per i rapporti internazionali con l’America Latina, che da molti anni conosce la realtà di Cuba e del Venezuela e ha avuto l’occasione di collaborare con due giganti della storia dell’umanità: Hugo Chavez e Fidel Castro. Vasapollo, studioso di fama internazionale, ha manifestato da sempre la massima solidarietà a Cuba, esprimendo il proprio dissenso per il blocco e le sanzioni che gli Stati Uniti, spalleggiati in maniera più o meno riluttante da altri paesi, hanno imposto all’Avana. Nel 2004 ha contribuito a fondare la Rete di Intellettuali ed Artisti in Difesa dell’Umanità, che si propone di difendere i popoli oppressi dall’imperialismo propugnando una visione alternativa alle politiche economiche e sociali imposte dai regimi neoliberisti. La colpa di Cuba, appunto, è principalmente quella di non essersi inchinata ai parametri socio economici considerati validi da Washington, rivendicando la propria sovranità. Vasapollo ha dedicato più libri alla storia e alla realtà di Cuba, fra cui possiamo ricordare “Che Guevara economista” e una “Settimana a Cuba conil Papa, Raul, Fidel e molti altri”. Vasapollo è altresì in costante dialogo con il mondo cattolico di base e della radicalità cristiana.
Farmaco Avigan, ok dell’Aifa. Da domani si sperimenta in tutta Italia
Via libera del governo alla sperimentazione del farmaco Avigan. “Il direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), Nicola Magrini, mi ha comunicato che la riunione del Comitato tecnico-scientifico di questa mattina, dopo una prima analisi sui dati disponibili relativi ad Avigan, sta sviluppando un programma di sperimentazione e ricerca per valutare l’impatto del farmaco nelle fasi iniziali della malattia”. Lo dichiara il ministro della Salute, Roberto Speranza, dopo l’incontro con il direttore generale di Aifa. “Nei prossimi giorni i protocolli saranno resi operativi, come già avvenuto per le altre sperimentazioni in corso”, precisa il ministro.
La soddisfazione del governatore Zaia
“Apprendo con piacere la comunicazione del Ministro Speranza e benvenga la decisione dell’AIFA di sperimentare l’utilizzo del farmaco Avigan sul territorio nazionale, per testare le capacità di combattere il coronavirus”. E’ il commento del Presidente del Veneto, Luca Zaia, all’annuncio del Ministro della Salute, Speranza, sull’avviso della sperimentazione delfarmaco. “Non bisogna lasciare nulla di intentato nella lotta alla peggiore epidemia dal dopo guerra ad oggi”, conclude.
Tamponi ai calciatori e non ai medici: discriminazione
«Una dottoressa al lavoro fra pazienti affetti da Covid-19 si è ammalata, ma dopo molte chiamate ai numeri nazionali le è stato negato il tampone. Eppure le pagine delle cronache riportano le buone condizioni di calciatori, attori e politici, a cui il tampone è stato fatto». Nella sua lettera al CorriereNicola Mumoli, primario di Medicina dell’ospedale di Magenta, parla di «discriminazione».
Gentile redazione,
dirigo l’Unità operativa di Medicina dell’ospedale di Magenta da più di due anni dove da settimane, con immenso e costante sforzo dei miei collaboratori, trovano cura oltre 130 pazienti affetti da Covid 19. L’impegno di ognuno di loro si concretizza in giornate di lavoro che ormai, è noto, disconoscono orari, riposo e recuperi, ma che soprattutto, si nutre inspiegabilmente di quella generosa follia che ci fa esporre ogni giorno allo stesso rischio da cui chiunque invece si difende. Sono attualmente 2.629 i sanitari contagiati — l’8,3% del totale dei colpiti — e tra essi 14 vittime. Tutti hanno nascosto sotto una mascherina la propria identità, nessuno ha cercato visibilità, di loro nessuno ha parlato perché queste notizie «non fanno più rumore del crescere dell’erba», come scriveva Ungaretti. Una mia collaboratrice, impegnata da subito in questa battaglia e con contatti quotidiani con pazienti affetti da Covid 19 disease, pochi giorni fa si è ammalata, manifestando sintomi e segni tipici della patologia virale; contattati più volte i numeri di emergenza nazionale, le è stato negato il tampone. Invece oggi le pagine delle cronache riportano le buone condizioni di calciatori, attori e politici che esattamente come la mia collaboratrice hanno avuto «contatto con persone positive e sintomi da virosi» ma cui, a differenza della dottoressa, è stato eseguito il tampone e quindi formulato un corretto programma sanitario di controllo. Non conoscere, ma solo ipotizzare per la mia collaboratrice un contagio da Coronavirus, oltre a essere ragione di preoccupazione e angoscia, non le consente di applicare le linee guida in fieri sull’eventuale assunzione di farmaci antiretrovirali né di scegliere i corretti tempi del rientro al lavoro. Inevitabile il pensiero di chiunque: grande solidarietà con il personale sanitario, striscioni ovunque, slogan buonisti sbandierati da tutti ma di fatto solo discriminazione e ipocrisia. Se si deve scegliere tra un calciatore e un medico non ci sono dubbi e ci sentiamo condannati a sparire sotto quella mascherina che indossiamo ogni giorno con grande fierezza, esercitando un lavoro che mai come ora consideriamo un privilegio.
Italia blindata? Una balla: i clandestini continuano a sbarcare sulle nostre coste
Italiani – giustamente – chiusi in casa e navi da crociera – altrettanto giustamente – bloccate nei porti. Eppure, nell’Italia blindata a causa del coronavirus, i clandestini riescono lo stesso ad approdare tranquillamente sulle nostre coste. Come se nulla fosse, o quasi. La denuncia arriva dalla Calabria, dove ieri a Crotone un gruppo di uomini è arrivato su un’imbarcazione da pesca nella zona della “Passerella”.
In 12, solo uomini, su una barca da pesca
La barca, come spiega il quotidiano online Il Crotonese, era partita due giorni fa dalla Grecia. A bordo c’erano solo uomini, dodici, provenienti – così è stato dichiarato – da Siria, Iraq e Iran. Una pattuglia dei carabinieri, che era impegnata nei giri di controllo sul rispetto dei divieti, li ha intercettati e bloccati, evitando così che se ne andassero in giro. La scena è stata ripresa in un video, rilanciato anche sui social.
Zingaretti ha aumentato lo stipendio di 10mila euro al capo del Cerimoniale. FdI: “Vergognati”
In piena emergenza Coronavirus qualcuno in barba alla tragedia nazionale che si sta abbattendo sugli italiani ha tutt’altre priorità: le promozioni. Accade nel Lazio di Zingaretti. Il capo del cerimoniale della Regione ha ricevuto un ritocco al rialzo dei propri emolumenti. Mica bruscolini. Lo ha stabilito un decreto del presidente della Regione del 28 febbraio scorso: col quale si aumenta di diecimila euro (da 65mi1a a 75mila euro lordi l’anno) il compenso di Francesco Scoppola, responsabile del «Cerimoniale»: struttura di diretta collaborazione del governatore Nicola Zingaretti. Certo una grande priorità…
Interrogazione di Fabrizio Ghera
Quel decreto ora è oggetto di una interrogazione presentata in Consiglio regionale dal capogruppo di Fratelli d’Italia Fabrizio Ghera. L’esponente di FdI ricorda come «con decreto del presidente della Regione Lazio del 7 maggio 2018 è stato conferito al dottor Francesco Scoppola l’ incarico di responsabile della struttura di diretta collaborazione Cerimoniale; con decorrenza dalla data di sottoscrizione del relativo contratto individuale di lavoro; a tempo pieno e determinato fino alla scadenza della legislatura in corso. Nello stesso decreto si stabilisce il trattamento economico lordo onnicomprensivo in euro 65mila».
Ma il 20 febbraio 2020 – ricorda Ghera nell’interrogazione – Zingaretti decide di effettuare un “ritocchino”. Perché? «In considerazione della rilevanza e complessità delle attività da espletare, nonché della particolare e comprovata professionalità di Scoppola»: è la motivazione addotta nel decreto da Zingaretti. Che chiede pertanto “di adottare gli atti amministrativi necessari per procedere a un aumento del trattamento economico”.
Giorgia Meloni a Senaldi: "Conte fa il capetto, qui si rischia la deriva autoritaria"
Presidente Meloni, d' accordo che gli italiani sono costretti a casa a girarsi i pollici, ma queste continue comunicazioni notturne del presidente del Consiglio, che senso hanno: Conte ci vuol dare la buonanotte? «La polemica m' interessa poco in questa fase. Però fin dall' inizio ho avuto il sospetto che Conte abbia ritenuto che l' emergenza potesse essere un' occasione per acquisire consenso e che molte scelte, comprese quelle di comunicazione notturna, rientrino in questa logica».
Devo pensare che il premier abbia improvvisato a mezzanotte di sabato la comunicazione al Paese di chiusura totale per non lasciare le copertine ai governatori di centrodestra di Lombardia e Piemonte, che l' avevano decisa per le loro Regioni nel tardo pomeriggio?
«Non cado nel tranello del gioco delle parti. Quando l' emergenza Covid sarà sconfitta, allora non faremo sconti, tireremo fuori tutto e gli italiani potranno vedere chi ha lavorato per il Paese e chi pensando a se stesso. Però certo, fabbriche e uffici la domenica sono chiusi già di loro, la serrata si poteva comunicare con tutta calma ieri; e così magari si sarebbe potuto anche spiegarla meglio. Ma poi che c' entra farla dalla pagina personale di Conte su Facebook e non dai canali istituzionali? Ha notato che grazie a questo motivo la pagina del premier si è arricchita di 600mila seguaci? Dobbiamo pensare che anche le comunicazioni urgenti o di servizio rientrino nella bulimia comunicativa del premier? Sarebbe imperdonabile».
Coronavirus, Toti: "Tamponi e mascherine sono un feticcio, dovete solo tapparvi in casa"
Il governatore: "Non servono a fermare i contagi, il merito è delle misure di distanziamento sociale"
“Capisco che sia più facile individuare nei tamponi di massa e nelle mascherine delle cose alle quali si può aggrappare un sentimento di speranza, che però non può essere riposta in questi strumenti – ribadisce Toti -. Inizialmente i tamponi sono stati fatti a tappeto anche in Liguria per tracciare alcuni focolai di epidemia. Il calo dei contagi in zone come Wuhan non è dovuto ai tamponi, ma al fatto che la gente sia rimasta tappata in casa, come dovrebbe avvenire anche a Genova e in Liguria. In quelle zone c’erano misure di distanza sociale molto elevate”.
Coronavirus, Filippo Facci contro Rocco Casalino: "Se lo incontro, lo prendono al pronto soccorso"
Giuseppe Conte e Rocco Casalino sono finiti nel mirino di Filippo Facci, che è molto critico sulla gestione dell'emergenza coronavirus e soprattutto sulle scelte di comunicazione. Al di là della tanto discussa diretta su Facebook di sabato notte, il giornalista di Libero ha rilanciato l'articolo del New York Times che fa a pezzi il governo italiano per i tanti errori che commessi nella battaglia contro il Covid-19. "Una figura di m*** internazionale", è stato il commento calzante di Facci, che poi si è scagliato contro il portavoce del premier: "Non sono nervoso, no. Vi ho detto che non sono nervoso. Pero vi assicuro che se incontro Casalino, lui, al pronto soccorso, lo prendono".
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Il concorso “L’INFINITO di LENTINI Film Festival 2024” prevede due sezioni: 1) "TEMA LIBERO"; 2) "GENTILEZZA". I cortometraggi possono essere di qualu... -
Elenco dei Cortometraggi Premiati alla 15° edizione Concorso “ILCORTO.IT Festa Internazionale di ROM...
Lunedì 18 Dicembre 2023 sono stati premiati i migliori cortometraggi arrivati alla 15° edizione del Concorso “ILCORTO.IT Festa Internazionale di ROMA... -
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Truffa online, basta un clic: come ti svuotano il conto corrente
Accetta tutto, rifiuta tutto, solo i necessari, conferma le mie scelte: quante volte mentre cerchiamo di navigare in santa pace su internet veniamo le... -
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Instagram è dannoso per la salute mentale delle ragazze. Zuckerberg lo sa e non fa nulla
Facebook sa che Instagram è un social pericoloso per la salute mentale delle ragazze adolescenti, ma non fa nulla per arginare il problema. E’ quanto... -
Carne bovina, due casi di mucca pazza. "Stop alle vendite", torna il terrore: ecco cosa evitare
Torna l'allarme mucca pazza. Certo, non alle porte dell'Italia, ma il caso fa subito paura. In Brasile - il più grande esportatore di carne bovina al... -
Facebook e la lista di vip intoccabili: Zuckerberg ha protetto dalla censura 6 milioni di profili “famosi”
«Gli standard della community di Facebook si applicano a tutti nella stessa maniera», è il mantra che Mark Zuckerberg ama ripetere a tutti. Ma è veram... -
Così muore in pochi secondi il Covid: l'immunologo Clerici ha scoperto l'arma letale che uccide il virus
Una spallata che può essere definitiva nella guerra con il Covid. Mario Clerici, docente di Patologia generale all’Università Statale di Milano e dire... -
Elon Musk da paladino “verde” a inquinatore seriale
Elon Musk proprietario di Tesla e del gruppo Space X ha cercato di rivoluzionare, oltre al mercato automobilistico anche lo stile di vita dei nuovi ri...
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