Mattia Santori, il leader delle Sardine, attacca il Movimento 5 Stelle sulla decisione di scendere in piazza contro i vitalizi ai parlamentari. "Piuttosto pensino ai decreti sicurezza", scandisce il capo dei pesciolini anti-leghisti parlando con i giornalisti di Repubblica. "Da loro riceviamo solo attacchi", si lamenta.Ma in realtà, polemiche a parte, il movimento delle sardine e quello di Beppe Grillo hanno più di un punto in comune. A partire dal vizio di "reprimere" il dissenso interno. Solo che invece della piattaforma Rousseau le sarde hanno i gruppi WhatsApp. Nei fatti però cambia poco. Lo dimostra l’espulsione dal gruppo di Vincenzo Petrone, la sardina lucana che mercoledì sera aveva contestato davanti alle telecamere proprio Mattia Santori.
Lula ladro e sodale di Battisti. Zingaretti lo coccola
Lula ladro e sodale di Cesare Battisti. Il curriculum giusto, quello dell’ex presidente del Brasile uscito di galera per essere ricevuto in pompa magna da Nicola Zingaretti. E anche una trentina di secondi con il ministro Gualtieri, che per fortuna non aveva oggetti di valore con sé.
Ma come gli viene in mente a questa gente di coccolare uno così e farlo sapere pure al mondo. Ci sta che Lula sia stato ricevuto dal Papa. Bertoglio fa un altro mestiere, perdona, assolve.
Ma che il segretario del partito democratico e governatore del Lazio Zingaretti potesse fare anche questo francamente non ce l’aspettavamo. Un’altra bravata per i compagni dei centri sociali sicuramente; una gioia per D’Alema e soci; ma ci pensa quando fa cose del genere?
La finta pulizia dello Ior: nessuno tocca i trenta conti "sporchi"
Ior sinonimo di intrighi e giochi di potere, partite tra cardinali e affari segreti. Da Marcinkus, il banchiere di Dio, fino ai giorni nostri, la cosiddetta Banca vaticana è stata travolta da numerosi scandali, finanziari e no. Tra questi, solo per citarne alcuni, il crac del Banco Ambrosiano, l'inchiesta della procura di Roma e la condanna di monsignore Nunzio Scarano per riciclaggio. Insomma, un covo di segreti, denaro nero, paradisi fiscali. Con Papa Francesco le cose sono cambiate? La tanto sospirata operazione di pulizia e trasparenza è arrivata? La verifica dei conti? L'allineamento alle norme internazionali e alle procedure previste da Moneyval, il Comitato di esperti per la valutazione delle misure contro il riciclaggio di denaro del Consiglio d'Europa, è avvenuto?
Torregiani: "Incomprensibile l'abbraccio del Papa a Lula"
"Che venga accolto a braccia aperte, che venga 'benedetto' dalla guida spirituale del cristianesimo, colui che per definizione politica ed umana è per essenza l'esatto opposto di tutto il pensiero cristiano, no, questo va oltre ogni singolo ragionevole pensiero. Santo Padre, mi è davvero difficile comprendere il suo comportamento e fra le varie ragioni, quella più consona, mi è apparsa la cortesia. Mi perdoni però, sua santità, ma non vedo nulla di cortese nel suo gesto". Lo afferma Alberto Torregiani, figlio di Pierluigi Torregiani, ucciso nel 1979 da un commando dei Pac davanti alla gioielleria di famiglia a Milano, in lungo post su Fb accompagnato dalla foto del Papa con l'ex presidente del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva, riferendosi al colloquio dei giorni scorsi. Lula si oppose all'estradizione in Italia dell'ex terrorista del Pac Cesare Battisti.
“Nella banca vaticana fondi di Castro, Lula, Maduro e altri leader di sinistra”. Lo Ior: “Fake news”
Dalla Colombia spunta un dossier al veleno contro la banca vaticana. Rispondendo alle domande dei giornalisti sulla presenza di conti allo Ior attribuibili a presidenti ed ex presidenti di Paesi latinoamericani, il direttore ad interim della Sala Stampa, Alessandro Gisotti, dice: «Dopo verifica con le autorità competenti, posso affermare che nessuna delle persone menzionate nell’articolo di El Expediente ha mai avuto un conto allo Ior, né lo ha tuttora, né ha firma di delega su conti terzi, né avrebbe – sulla base della nuova normativa adottata dall’Istituto – alcun titolo ad aprire alcuna posizione presso di esso. I documenti portati come prova sono falsi. Lo Ior si riserva la facoltà di adire le vie legali».
Filippo Roma aggredito alla manifestazione anti-vitalizi: militanti M5s contro l'inviato de Le Iene 15 Febbraio 2020 A A A È ormai risaputo che quando gli attivisti del Movimento 5 Stelle vedFilippo Roma aggredito alla manifestazione anti-vitalizi: milita
È ormai risaputo che quando gli attivisti del Movimento 5 Stelle vedono Filippo Roma, l'invitato delle Iene, perdono completamente la testa e dimenticano ogni principio democratico e di civiltà. Il giornalista è stato aggredito verbalmente da alcuni manifestanti in piazza Santi Apostoli, dove si svolge l'evento anti-vitalizi. "Servo, vai dai tuoi padroni", gli hanno gridato alcuni grillini. Filippo Roma è stato così scortato verso l'uscita per evitare che la situazione degenerasse. In pochi mesi l'odio del M5S si è scatenato nuovamente contro l'inviato delle Iene, che lo scorso ottobre a Napoli era stato protagonista suo malgrado di "un tentativo di linciaggio", come lo aveva lui stesso definito all'Adnkronos. I grillini lo detestano per le inchieste che ha fatto sul M5S, dimenticando che Filippo Roma si è occupato anche di membri del Pd e di Forza Italia: ma questo a loro non interessa, vietato toccare le malefatte del loro adorato Movimento.
Flop delle sardine a Scampia, in piazza giusto 4 gatti. Ma dal movimento nessuna autocritica…
Le sardine incassano il flop. Un boccone amaro da mandare giù. Ma tant’è: a Scampia c’erano davvero solo quattro gatti incuriositi dal menù propagandistico dei pesciolini rossi. Il movimento si depaupera a ogni nuova mossa. In principio fu l’assist a Bonaccini a mettere contro i vertici di Bologna e Modena. Pochi giorni fa, incauta fu la foto con Benetton: a cui si deve la scissione dell’ala romana. E adesso la simbolica piazza di Scampia rimasta semi-deserta. Le sardine annaspano. E rischiano di affondare. Pronto a prenderle all’amo, però, ci sarebbe Giuseppi…
Flop delle sardine a Scampia, poche decine in piazza
C’è maretta tra le sardine: i pesciolini rossi navigano in acque agitate. E il fallimento dell’inziativa organizzata ieri nel Napoletano lo dimostra una volta di più. Solo poche decine di persone si sono ritrovate per il flashmob, indetto inizialmente contro la manifestazione della Lega. Appena qualche irriducibile, ma poca gente. E come riferisce tra gli altri il sito de la Repubblica, «le Sardine, davanti alla stazione Piscinola-Scampia della Metropolitana Linea 1 di Napoli, ancora chiusa per l’incidente del 14 gennaio scorso, hanno raccolto poche decine di simpatizzanti. Qualche attivista del Comitato elettorale di Sandro Ruotolo, padre Alex Zanotelli, due operai con le casacchine della Whirlpool e gli ex trotzkisti de “La Comune”».
Le sardine abboccano al Pd. E si spaccano (già). Gelo tra i leader di Modena e Bologna
Le sardine abboccano al Pd. E il movimento appena nato, già si spacca. Tra i vertici è calato il gelo. Complice l’inesperienza a sopravvivere alle correnti interne e al dissenso della base – di cui il Pd è invece grande esperto – e una mossa “egocentrica” del leader modenese, salito sul palco della convention dem. I fondatori delle sardine insorgono: «Ha fatto di testa sua. È incompatibile»…
Le sardine si spaccano: cala il gelo tra i leader di Modena e Bologna
Aria di editto bulgaro tra le sardine. All’interno del movimento fresco di ufficializzazione, esplode il primo dissapore interno. Una frattura che fa scricchiolare il consenso interno dei vertici e lo stesso equilibrio tra giovani leader. L’epicentro del terremoto politico è tra Bologna e Modena, le piazze che hanno visto uscire allo scoperto i dissidenti ittici. Lo scossone arriva quando i leader modenesi intervengono alla convention elettorale del centrosinistra, organizzata in vista del voto regionale in calendario il prossimo 26 gennaio. Orologio indietro a due giorni fa, alla polisportiva Gino Pini va in scena la reunion di tutte le componenti politiche di sinistra, Pd compreso. Tutte le fazioni dem che alle ultime amministrative hanno sostenuto la candidatura del sindaco Gian Carlo Muzzarelli. Tra gli ospiti nel carnet, Stefano Bonaccini, che incontra. Saluta. Ascolta e, quando è il suo turno, parla. Tutto molto entrocentrico alla sinistra, Se non fosse che, a un certo punto, sul palco sale per un intervento anche Jamal Hussein, numero uno delle sardine modenesi.
Il terremoto dopo lo spot elettorale di Hussein a Stefano Bonaccini
Un intervento che fa la differenza, il suo. Come scrive non a caso Il Giornale che alla attuale siotuazione di crisi delle sardine dedica un ampio servizio di apertura in esclusiva, «lo studente di Ingegneria. Marchigiano d’origine con genitori libanesi. S’è lasciato andare ad un accorato appello al voto per Stefano Bonaccini. Ha ricordato le 7000 persone scese in piazza sotto la pioggia»… E dopo l’Amarcord fresco fresco, ha invitato la platea (e oltre) «a far sentire la propria voce il 26 gennaio nell’urna». Insomma un endorsement in piena regola. Un vero e proprio spot propagandistico che non è andato giù ai quattro leade di Bologna. Anzi, quel boccone amaro da ingoiare, loro lo hanno trovato proprio indigesto. E così, riferisce sempre il quotidiano milanese diretto da Sallusti, «Mattia, Giulia, Roberto e Andrea si dissociano e scaricano i due colleghi modenesi. “Non siamo per niente contenti del fatto che abbia fatto di testa sua”, spiega al Giornale.it Santori. Hussein e gli esponenti bolognesi ne avevano parlato, ma dalla città delle due torri gli avevano detto “di andare come uditore. Ma assolutamente di non salire sul palco”».
La sardine fanno flop: non si presenta nessuno a contestare Salvini
Le “6000 Sardine Umbria” raggiungono quota 13 mila. Su facebook. Ma pare trattarsi dei soliti ‘like’ fasulli, visto che po, alla prova del nove, la mobilitazione di ieri a Terni in piazza Tacito in coincidenza dell’arrivo di Salvini all’hotel Michelangelo, ha fatto flop: si sono ritrovati soltanto in cento.Molte insegnanti in pensione avevano rinunciato a passare il pomeriggio a dare da mangiare ai piccioni pur di essere presenti al “primo raduno delle sardine a Terni”, ma sono rimaste deluse. “Tutto qui? Non si poteva fare di meglio?”. “Si poteva proprio evitare”, le fa eco un ex amministratore di sinistra. Perché sono sempre i soliti, con altro nome.
Santori minimizza il flop di Scampia. E annuncia che le sardine torneranno in piazza
Il leader del movimento spiega che saranno a Roma il 16 febbraio, a Napoli il 18 e a Lecce il 19 febbraio. E sottolinea che sono stati contattati "anche da partiti che non ci saremmo mai aspettati" ma non dalla Lega.Mattia Santori non è d’accordo sul calo di appeal delle sardine. Rilancia una seconda fase e annuncia varie manifestazioni di piazza.Nonostante questo, giovedì a Scampia erano presenti poche decine di persone. “Lì era previsto l' arrivo di Salvini - prova a minimizzare il fondatore del movimento -. Ma il leader della Lega ha poi cambiato idea e il presidio ha perso significato”.
Santori spiega che le sardine saranno a Roma il 16 febbraio, a Napoli il 18 e a Lecce il 19 febbraio. Il leader promette grandi eventi e aggiunge che ci sarà “una staffetta con Tina, la Sardina di 40 metri che abbiamo mostrato in piazza San Giovanni e che ha preso il nome dalla partigiana Costa. Perché per noi l'antifascismo è un tema fondante”.
Lula vede Papa Francesco. Hanno parlato di “un mondo più giusto”
CITTA’ DEL VATICANO. – Papa Francesco ha incontrato a Casa Santa Marta l’ex Presidente del Brasile Luiz Inacio Lula da Silva. Si è parlato di “un mondo più giusto e fraterno”, ha fatto sapere lo stesso Lula in un tweet in cui ha postato anche un paio di foto con il pontefice sorridente e mentre benedice il politico brasiliano.Grande riserbo invece su questo incontro, durato circa un’ora, da parte del Vaticano perché considerato strettamente privato e informale. Dopo aver visto il Papa, momento centrale del suo viaggio a Roma, Lula è andato alla sede della Cgil.
Ha incontrato tra gli altri Nicola Zingaretti. “Guardare negli occhi ogni persona. Affrontare i problemi senza paura, senza scorciatoie della destra estrema che indica i nemici e poi fa crollare l’economia. Bellissima conversazione con Lula, uno straordinario protagonista delle battaglie per combattere disuguaglianze”, ha commentato il leader del Pd.
Bergoglio abbraccia Lula, l’ira dei familiari delle vittime di Cesare Battisti: «Oltre al danno, la beffa»
Il tour di Lula in Italia crea polemiche. L’ex presidente rosso, il brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva è stato scarcerato a novembre ed è in attesa della sentenza definitiva dopo diciannove mesi passati nella prigione di Curitiba. In Italia è stato accolto a braccia aperte. Prima l’accoglienza di Nicola Zingaretti, poi quella del ministro Gualtieri e quella Cgil. Nella lista degli incontri c’è stato anche quello con Papa Francesco.
L’incontro a Santa Marta
Il pluricondannato, nonché protettore per anni dell’ex terrorista Cesare Battisti è stato, infatti, ricevuto anche dal Pontefice. L’incontro privato e informale è durato più di un’ora. Lula è arrivato dalla Porta del Perugino, dietro Santa Marta. È stato lui stesso a diffondere al termine dell’incontro due foto con il pontefice su Twitter, una con gli occhi chiusi mentre Bergoglio gli posa una mano sulla testa, e a scrivere: «Incontro con Papa Francesco per parlare di un mondo più giusto e fraterno».
Papa Francesco abbraccia il pluricondannato rosso Lula
Dopo aver snobbato per mesi Salvini, disco verde all'ex presidente brasiliano. I critici: «A Roma per confessarsi»San Paolo Due volte condannato in appello per corruzione e riciclaggio, l'ex presidente del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva sarà ricevuto oggi da Papa Francesco.Una visita che non potrebbe essere più attuale visto che, proprio ieri, il Santo Padre ha presentato l'attesa esortazione apostolica Querida Amazonia, in cui non ha accolto la proposta di permettere l'ordinazione di preti sposati, come chiesto dal Documento finale del Sinodo dello scorso ottobre. Una richiesta che era stata fatta per rispondere alle esigenze delle sperdute comunità amazzoniche che ricevono l'Eucaristia anche solo una volta l'anno. Lula è arrivato ieri a Roma dopo essere partito da San Paolo, per la prima volta dopo tanti anni, usando un volo di linea su cui è stato l'ultimo a imbarcare, dopo avere atteso in una sala riservata senza passare per i normali controlli di sicurezza. Ad accompagnarlo due avvocati, Cristiano Zanin e Manoel Caetano. Non un caso visto che, per essere ricevuto oggi da Francesco, Lula aveva chiesto proprio tramite i suoi legali un permesso speciale al giudice Ricardo Leite, del decimo tribunale federale di Brasilia.
Io, la prima sardina espulsa dal branco
Dopo le critiche a Mattia Santori, il lucano Petrone parla di scarsa democrazia interna. Per l’attivista il movimento avrebbe ignorato la questione del petrolio in Basilicata
POTENZA – «Con dieci voti su 78 iscritti al gruppo WhatsApp, sono stato espulso dalle “Sardine lucane”». Lo ha scritto, in un comunicato, Vincenzo Petrone, evidenziando di essere stato espulso «per aver protestato ieri contro il leader nazionale Mattia Santori per non aver inserito la Basilicata nella delegazione ricevuta dai Ministri Provenzano e Boccia e per la scarsa democrazia interna nel Movimento in cui i ruoli sono autoelettivi e i temi lanciati sul mercato politico sono casuali e frutto di nessuna discussione interna (si veda l’appoggio al mantenimento dei vitalizi)».
Petrone – che si firma come un lucano che vive a Roma – ha inoltre evidenziato che «è vero che le Sardine sono giovani e molto inesperte, ma non possono avere la presunzione, a pochi mesi dalla nascita, di parlare a nome di tutti, di farsi ricevere dal Governo, di mettere temi non discussi sul tappeto, di espellere chi dissente da questi metodi, di non ascoltare le ragioni dell’avversario (altre e sono molte sardine come loro) e di preoccuparsi solo che il “nemico” danneggi l’immagine a favore di telecamere del Movimento».
Vittorio Feltri contro Ezio Mauro e Repubblica: "Come galletti in difesa di un pollaio pieno di escrementi"
Caro Ezio Mauro, dopo aver scritto una letterina garbata a Francesco Merlo, ne scrivo una pure a te, che sei un grande giornalista, già ottimo direttore, onde rispondere al tuo articolo di fondo di ieri. Nel quale rimproveri Salvini per aver attaccato la Repubblica durante il suo discorso difensivo pronunciato in Senato. Sferzare i cronisti non è esercizio simpatico, puzza di censura e mira a intimidirli. Da anni anche io nel mio piccolo vengo bistrattato dalla classe politica perché mi permetto di dissentire, pertanto capisco che di fronte alle reprimende salviniane i colleghi del tuo quotidiano provino profonda irritazione.
Tuttavia vorrei farti notare che la Repubblica da tempo si scaglia con accenti brutali contro il capo della Lega e la Lega in generale. Non mi riferisco ai vostri rilievi politici ovviamente legittimi, piuttosto al disprezzo che avete manifestato nei confronti del cosiddetto Capitano, quasi questi fosse un nemico personale della redazione di cui tu sei la punta di diamante. Ammetti caro Ezio che i primi ad esagerare nel rimproverare aspramente Matteo siete stati voi, e ora non potete lagnarvi se lui vi risponde a tono. Nelle polemiche le cose vanno da sempre così, a uno schiaffone si risponde con un ceffone e non è il caso di stupirsene.
“SI INIZIA A FARE LA CONTA DEI FLOP DELLE SARDINE”
ALDO GRASSO TUMULA IL MOVIMENTO: “QUATTRO GATTI A SCAMPIA; PIAZZA MEZZA VUOTA A PISTOIA; LA PHOTO INOPPORTUNITY CON I BENETTON; I PRIMI DISSIDI INTERNI NELLE PAROLE DI STEPHEN OGONGO - LO SPONTANEISMO È BELLO ALL'INIZIO, DOPO ARRIVA IL PANTANO - EVAPORATO L'ENTUSIASMO, RESTA L'INCOMODO DI ANDARE AVANTI. PASSATO IL DILETTO, RESTA IL DILETTANTE” - LE SARDINE TORNANO IN PIAZZA: PARTE LA STAFFETTA PER LE REGIONALI…
1 - GLI ANTICORPI DELLA (NUOVA) PARTECIPAZIONE
Aldo Grasso per il “Corriere della Sera”
Un movimento politico s' instaura sul crollo di un' esaltazione: i raggiri di quello non si addicono a questa. Altrimenti Lenin non avrebbe mai scritto «Che fare?». Lo spontaneismo è bello all'inizio, nella fase aurorale, quando c' è mobilitazione, la partecipazione dei nauseati dalla politica, quando non esistono gerarchie, burocrazie. Dopo però arriva il pantano, l'irrealismo, l'obliquità: i raggiri, appunto.