Sblocco dei licenziamenti per l’industria manifatturiera ed edilizia con l’eccezione per il tessile e i settori ad esso collegati (calzaturiero, moda). E’ questo uno dei punti sui quali è stato trovato l’accordo nel corso della cabina di regia presieduta dal presidente del Consiglio Mario Draghi, alla quale hanno partecipato i ministri Renato Brunetta, Andrea Orlando, Giancarlo Giorgetti, Roberto Speranza, Elena Bonetti, Daniele Franco e Stefano Patuanelli. Contestualmente le aziende di quei settori potranno fruire della cassa integrazione gratuita. Lo si apprende da fonti di Palazzo Chigi.
Non solo le aziende che hanno tavoli aperti al Mise – come era stato ipotizzato in un primo momento – ma sarà possibile chiedere ulteriori 13 settimane di cassa integrazione gratuita anche per quelle aziende che hanno terminato gli ammortizzatori. La proposta, a quanto si apprende, è stata avanzata dal ministro Andrea Orlando durante la cabina di regia con il premier Mario Draghi. Una proposta che riguarda una platea molto più vasta di aziende, in linea con la ricerca di trovare strumenti alternativi ai licenziamenti. Sarà possibile fare richiesta entro il 31 dicembre.
La possibilità di accedere ad altre 13 settimane di cigs gratuita, per quelle aziende che avessero esaurito tutti gli ammortizzatori ma che ne avessero la necessità, prevede comunque l’impegno da parte dell’impresa che accede al beneficio di rispettare il blocco dei licenziamenti. Le 13 settimane si possono richiedere entro il 13 dicembre prossimo.
Bollettino Covid, 782 casi e 14 vittime. Figliuolo: a fine settembre i vaccinati saranno l’80%
Sono 782 i positivi al test del coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 838. Sono 14 le vittime, mentre ieri i decessi erano stati 40. Sono 138.391 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati. Ieri erano stati 224.493. Il tasso di positività è stabile allo 0,5% (ieri era 0,4% ). 294 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, con un calo di 4 rispetto a ieri.
Figliuolo: a fine settembre 80% di vaccinati
Il generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario all’emergenza coronavirus, intervenendo a ‘Domenica In’ su Raiuno, si è detto convinto che a fine settembre si raggiungerà il traguardo dell’80% di vaccinati. “Nonostante tutto – ha detto ancora Figliuolo – i nostri concittadini hanno dimostrato di essere migliori di questa confusione che si è creata. Su AstraZeneca ci sono state più di 10 indicazioni diverse nel tempo, ma questo è figlio di un virus nuovo e sconosciuto e dei progressi della farmacovigilanza. Ci sono state delle motivazioni da parte della gente. In un’altra condizione si utilizzava tutto quello che avevamo per far calare la curva dei contagi, ora invece possiamo usare altri vaccini per l’eterologa con la seconda dose” di Astrazeneca.
Altro che pace, "le grida di Conte contro Grillo si sentivano dalla strada"
Le grida si sentivano fino dalla strada. Non è stato proprio una conversazione tra vecchi amici quella che è andata in scena ieri sera al telefono tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo. Una chiamata molto burrascosa, almeno stando alla testimonianze di alcuni militanti che proprio ieri, mentre era in corso la telefonata, sono andati a manifestare la propria solidarietà all'ex premier e sono rimasti senza parole quando hanno sentito le urla dell'ex premier.
Chi ha assistito a quella scena, poi, ha raccontato tutto in alcuni gruppi chiusi a sostegno di Conte. La testimonianza sarebbe finita anche su Facebook, come scrive il Fatto Quotidiano. Oggi pomeriggio, quando Conte parlerà in conferenza stampa, scopriremo quale sia davvero il suo umore. Forse cercherà di dissimulare lo scontro. E' certo, però, che non ha per nulla gradito gli strali che Grillo l'altro giorno ha lanciato nei suoi confronti davanti ai parlamentari del M5s. E' molto deluso del trattamento ricevuto proprio da chi gli aveva affidato il compito di tirare fuori il Movimento dalle secche in cui è sprofondato.
Foggi: 60enne sequestrato, massacrato e gettato tra i rifiuti. Orrore di un senegalese per 70 euro
Choc a Foggia: un 60enne italiano senza fissa dimora è stato picchiato, legato e abbandonato tra i rifiuti per un presunto debito di circa 70 euro. A ridurlo in quello stato sarebbe stato un cittadino senegalese di 47 anni, che la polizia ha già arrestato ieri mattina con le accuse di sequestro di persona, lesioni e rapina. La vittima è un senzatetto della città di Foggia che di solito - stando ai testimoni della zona - si rifugia in un casolare abbandonato in via San Severo, alla periferia della città.
A dare l'allarme alle forze dell'ordine è stato un gruppo di rom rumeni che vive in quella parte della città e che a un certo punto ha notato l'uomo legato in più punti, mani, piedi e ginocchia e riverso sopra un cumulo di rifiuti. Arrivati sul posto, gli agenti della polizia hanno liberato la vittima e a pochi passi dal luogo del ritrovamento, hanno individuato e bloccato il presunto aggressore.
Variante Delta, Bassetti: in Inghilterra non c’è emergenza in corso. I decessi sono come prima
Basta terrorismo e, soprattutto, parlare di lockdown e zone rosse: «I vaccini funzionano eccome contro la variante Delta. Bisogna dirlo e ripeterlo. Gli studi parlano chiaro». Lo dice forte e chiaro Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie Infettive San Martino di Genova, che parlando con Libero della situazione Covid e della variante Delta in Gran Bretagna, aggiunge anche: «È vero che stanno aumentando i casi, ma le ospedalizzazioni e i decessi sono come prima: bassissimi. E questo perché i vaccini funzionano eccome contro la variante». E ancora: «chi parla di lockdown fa terrorismo psicologico. Non si deve pronunciare quella parola: non ha senso. Non ne parlano nemmeno in Inghilterra dove la variante Delta è largamente predominante. Nel Regno Unito hanno semplicemente rinviato delle riaperture, fine, altro che zone rosse e assurdità varie che sento in questi giorni! E chi dice che in Inghilterra la situazione continua a peggiorare non sa leggere i numeri, o non vuole».
Nel Pd c’è chi si è stufato dei Cinquestelle: «Non possiamo assistere alle botte mangiando popcorn»
Il dem Tommaso Nannicini invita il Pd ad agire. Lo scontro tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte che sta squassando il M5S preoccupa i dem. Una preoccupazione, a quanto si riferisce, che corre lungo le chat dei parlamentari Pd. Sia per la tenuta dei pentastellati sui prossimi passaggi parlamentari, a cominciare dal ddl Zan, sia nell’ottica di un’alleanza per il voto. Per non parlare di eventuali ripercussioni sul governo. E c’è chi esce allo scoperto. Il senatore Nannicini è uno dei pochi, infatti, ad affrontare in chiaro il tema del caos M5S e invita i dem a non perdere tempo e a passare ai fatti. «Potremmo sederci sulla riva del fiume e osservare le botte che volano nel M5S. Ma la politica non è mangiare i pop-corn, piuttosto convincere gli elettori che Grillo dovrebbe tornare al suo nobile mestiere: il comico e basta. Non c’era bisogno di essere politologi per anticipare che sarebbero esplose mille contraddizioni nel Movimento».
Vince Tempera, da Capitan Harlock che la Rai voleva censurare al negro Zumbon che dispiacque alla Boldrini
Vince Tempera, uno dei più grandi compositori di tutto il mondo, parla della sua carriera e dei suoi successi in una intervista a Radio Padania Libera che oggi La Verità ha pubblicato a firma di Francesco Borgonovo.
Un artista, Vince Tempera, che ha collaborato con Paolo Villaggio e Francesco Guccini e che ha reso popolari molte sigle di cartoni animati a cominciare da quella di Ufo Robot, nel 1978. Molto divertenti gli aneddoti che Vince Tempera racconta, come quello che riguarda la sigla di Capitan Harlock in un periodo in cui il politicamente corretto non era così pressante come oggi ma cominciava ad affacciarsi per conformismo o per pavidità.
«Io e Luigi Albertelli – racconta – scriviamo la sigla di corsa perché in Rai ci avevano chiesto di attivarci appena 10 giorni prima. Andiamo a Roma, dalla dirigente responsabile dei cartoni, e quando sente la sigla scuote la testa: c’è qualcosa che non va. “Eh”, ci dice, “c’è quella frase che dovete tagliare”. E noi: “Quale?”. “Teschio nero”». Beh, Capitan Harlock è un pirata, è normale che ci fossero di mezzo dei teschi… «Secondo la dirigente Rai “ricordava il fascismo“. Siamo dovuti tornare a Milano, tagliare con le forbici quelle parole, montarne altre, e rimandare la sigla. Che è uscita in versione censurata da questa signora molto ossequiosa».
Rave party nel Lodigiano, caccia agli organizzatori. FdI: Lamorgese intervenga, basta con simili raduni
Occupazione abusiva di terreni aggravata. E questo il reato, secondo quanto apprende l’Adnkronos, che la procura di Lodi è pronta a contestare agli organizzatori – in corso di identificazione – del rave clandestino di sabato sera in un’ex cava abbandonata, di proprietà privata, a Maleo (Lodi), comune dove si registra la presenza di alcuni contagiati con la variante Delta.
La Procura vuole procedere per occupazione abusiva aggravata
In violazione delle norme anti Covid – senza mascherine e senza distanziamento – un migliaio di giovanissimi hanno preso parte all’evento non autorizzato che si è volto a pochi chilometri da Codogno, città simbolo della prima ondata di pandemia in Italia. Una volta identificati tutti gli organizzatori, la procura guidata da Domenico Chiaro provvederà all’apertura del fascicolo contro di loro.
Scontro in tv, Rinaldi attacca i virologi: «Avete detto tante fregnacce». E Pregliasco s’inalbera
"Il M5s è finito", Gasparri smaschera i giochetti dei cinquestelle
“Agorà Estate” fa il suo debutto nella puntata di lunedì 28 giugno. Il talk show mattutino, condotto da Roberto Vicaretti apre la trasmissione sulla frattura interna al Movimento Cinque Stelle. A poche ore dal confronto tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo, nel salotto di Rai 3 si discute sul futuro che spetta ai pentastellati.
Quando tutto sembrava fatto, arriva un nuovo cortocircuito tra il leader in pectore e il fondatore del movimento sulla definizione del campo d’azione di ognuno di loro. Compromesso o frattura definitiva? Questa è la domanda che riecheggia negli studi di Agorà. A commentare il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri che senza troppi giri di parole smaschera i tira e molla interni ai cinquestelle: “Sono un gruppo politico improvvisato. Adesso stanno discutendo sul terzo mandato perché molti di loro sono diventati casta ormai, stanno bene dove stanno e vogliono essere rassicurati - poi affonda - Hanno contraddetto tutte le regole, dicevano che non si sarebbero mai alleati con nessuno e si sono alleati con chiunque. Dicevano che non volevano restare lì a vita e stanno pensando solo a quello”.
Il Giappone rilancia il Foip con l’Occidente per contenere la Cina
Dopo anni di staticità, grazie al recente cambio nell’amministrazione statunitense e ad un’Europa ora disposta ad ascoltare, può finalmente prendere forma l’idea del Giappone di una strategia di investimento in infrastrutture per rispondere a quella elaborata dalla Cina. Tuttavia c’è ancora molto lavoro da fare, e vari Paesi asiatici rimangono scettici all’idea di schierarsi dal lato opposto a quello cinese.
Durante la visita di questo giugno in Europa da parte del presidente degli Stati Uniti Joe Biden — dal G7, alla Nato, all’Unione europea — in mezzo al turbinio di dichiarazioni per cui la Cina sarebbe un avversario di cui preoccuparsi, una di queste frasi di Stati Uniti ed Europa ha catturato l’attenzione di una Cina in ascolto.
“Vogliamo lavorare insieme ai nostri partner per un Indo-Pacifico libero ed aperto”. Così recita la dichiarazione, e non è un caso che abbia menzionato proprio il nome della strategia sviluppata dal Giappone e dagli Stati Uniti come risposta occidentale alla Belt and Road Initiative cinese. Che i leader europei abbiano scelto di utilizzare tali parole è di estrema importanza, poiché l’Europa si era rivelata finora scettica di fronte al piano di Tokyo. Può essere che il presidente Joe Biden sia riuscito a mettere d’accordo l’Occidente sul Free and Open Indo-Pacific come risposta alla Bri?
L'ira della Meloni: "Guardate questo cristo Lgbt..."
Al corteo arcobaleno di Roma compare anche il "Cristo Lgbt". Meloni: "Se sei convinto delle tue idee e delle tue posizioni, non hai bisogno di insultare nessuno"
Mentre si continua a discutere in merito al Ddl Zan, sale la tensione per le strade italiane, dove proprio oggi hanno sfilato cortei a favore dei diritti Lgbt. Almeno sei le città dello stivale coivolte, da Milano a Roma, fino ad arrivare ad Ancona, L'Aquila, Faenza e Martina Franca, in provincia di Taranto. Nel corso delle sfilate, anche manifestazioni di insofferenza: al gay pride di Bologna, nella giornata di apertura, impronte rosa sono state volutamente impresse sui volti di alcuni famosi politici appartenenti alla destra, come Matteo Salvini, Giorgia Meloni, Simone Pillon, Mario Adinolfi, Viktor Orbàn e Donald Trump.
Lo sfregio al Gay Pride: calpestati i volti dei leader di destra
A Bologna inizia la settimana transfemminista. Per la performance di apertura, le impronte rosa imbrattano volti noti
In testa una mitra rosa, il tradizionale copricapo del vescovo, e in mano cartelloni e bandane dello stesso colore. Lasciano impronte (anche queste rosa) sui volti di personaggi noti, come Matteo Salvini, Giorgia Meloni, Simone Pillon, Mario Adinolfi, Viktor Orbàn, Donald Trump e Papa Francesco. La chiamano "performance", ma è l'ennesima manifestazione violenta del popolo arcobaleno. È andata in scena in piazza Nettuno a Bologna per lanciare la settimana transfemminista e transnazionale che, da oggi fino al 3 luglio coinvolgerà diverse realtà del territorio bolognese. La trovata non distende certo gli animi in un momento dove la politica si sta già profondamente dividendo sul ddl Zan.
Euro 2020, Italia Austria 2-1: le pagelle degli azzurri. Chiesa il migliore, Spinazzola ok
Ecco i voti della nazionale che ha strappato il pass per i quarti
L'Italia soffre ma supera l'Austria per 2-1 staccando così il pass per i quarti degli Europei. La nazionale di Mancini ringrazia Chiesa e Pessina, autori dei gol arrivati solo ai tempi supplementari (al 5' e al 15'). Ecco dunque i voti degli azzurri.
Il ct Mancini: "Avanti con merito"
Federico Chiesa: voto 8
Deve aspettare 84 minuti per varcare la soglia di Wembley, invocato praticamente da ogni tifoso dalla Sicilia a quelli presenti sugli spalti. Affonda l’Austria con una giocata da campione qual è: stop, dribbling e sinistro imparabile. La freddezza dei fuoriclasse.
Gianluigi Donnarumma: voto 6,5
Convincente e sicuro nelle uscite, fino a quella un po’ avventata in occasione dell’1-0 di Arnautovic: ma per sua fortuna, il Var annulla il gol. Tiene la porta inviolata fino al 114’, superando il record detenuto da Dino Zoff con i suoi 1.143 minuti di imbattibilità. Non è un caso che questa nuova pagina di storia azzurra (1.168') venga scritta con il suo nome in maiuscolo (insieme a quelli di Sirigu, Cragno e Meret).
Giovanni Di Lorenzo: voto 6,5
Prestazione generosissima su cui, inevitabilmente, incide molto il confronto spontaneo con l’altro binario azzurro. Non avrà le bollicine di Spinazzola, ma contiene benissimo Baumgartner, uno degli austriaci più temibili. Si fa notare per un grande stacco su un calcio d’angolo di Insigne a fine primo tempo: salta sopra Alaba e Grillitsch, ma angola troppo e non inquadra la porta.
Leonardo Bonucci: voto 5,5
Serata decisamente al di sotto delle sue possibilità. Una prestazione che si offre ai detrattori, a quelli che ne considerano il valore condizionato alla presenza o meno di Chiellini. Soffre molto la fisicità di Arnautovic che gli scappa un paio di volte, e sono brividi grossi per noi: la prima a inizio partita su un bel lancio di Sabitzer; la seconda a inizio ripresa quando, con un goffo controllo di coscia, spalanca il contropiede sempre dell’ex interista.
Francesco Acerbi: voto 6
L’Austria riempe poco l’area di rigore, così lui spesso può staccarsi dalla linea per salire e supportare lo sviluppo della manovra, proponendosi nel palleggio per provare a superare il muro di nove uomini messo da Foda tra Bachmann e Arnautovic. Nessuna sbavatura a livello difensivo: una prestazione che conferma la scelta di Mancini nel designarlo come "terzo" titolare della difesa.
Nicolò Barella: voto 6,5
Nei sessantasette minuti in cui resta dentro l’arena di Wembley, è il leone azzurro che si batte di più. Nel primo tempo domina la classifica dei più ricercati d’Austria, nel senso che gli avversari lo riempono di calcioni, a cominciare da quello di benvenuto che Arnautovic gli rifila dopo nemmeno due minuti. Suo il primo grande tiro, ma trova un Bachmann attento e reattivo. Unico neo: quel giallo per eccessive proteste.
Jorge Luiz Frello Jorginho: voto 6,5
Paga forse un pochino il calo fisiologico ed era un rischio prevedibile e previsto. Dopo tre gare con i giri altissimi, il serbatoio delle gambe è un po’ scarico: e così mancano i rifornimenti alle idee. Il grande pregio, però, del regista del Chelsea è quello di sapersi gestire nell’arco dei 120 minuti e di restare sempre dentro la partita. Anche questo un segno della caratura internazionale ormai raggiunta.
Leonardo Spinazzola: voto 7,5
In condizione strepitosa: su quella fascia manda in confusione Laimer e Lainer al punto che non sanno più nemmeno loro il cognome giusto. La prima chance è sua, con un tiro mancino fuori di poco. Poi mette la firma su tutte le occasionissime, dalla prima per Barella allo splendido cross nel finale sprecato malamente da Berardi. Chi se non «Speedy Spina» poteva fornire l’assist per il gol partita?
Marco Verratti: voto 6
Impossibile tenerlo fuori dopo quei novanta minuti di calcio totale con il Galles: e infatti Mancini non lo lascia fuori. Molto bene nella prima mezz’ora, quando sintetizza due ruoli in uno: incontrista e regista aggiunto a Jorginho. La fisicità della mediana austiaca, però, alla lunga lo sfianca. Cala alla distanza, fino all’inevitabile sostituzione al 67’ per esaurimento scorte.
Ciro Immbile: voto 6,5
Clamoroso il palo che colpisce al 32’ con un destro improvviso da fuori area che lascia Bachmann di ghiaccio e gli italiani con le mani nei capelli. Quanto a generosità non è davvero secondo a nessuno, ma nell’economia di una prestazione, forse gli manca il mestiere del fuoriclasse, quel sapere giocare palloni che scottano: come i Benzema o i Lukaku, tanto per scomodare paragoni giganti. Esce stremato:questo, sì, un grande merito.
Lorenzo Insigne: voto 6
Nei novanta minuti si fa notare più per le occasioni non capitalizzate a dovere, che per quanto di buono comunque costruisce. Resta una presenza costante a sinistra, cerca sempre il dialogo con Immobile, anche se raramente le loro conversazioni arrivano al punto. Grande calcio di punizione in chiusura di primo tempo supplementare, ma Baichmann si presenta all’appuntamento.
Variante Delta, Bassetti smonta le zone rosse: "Non possiamo..."
Variante Delta, Bassetti smonta le zone rosse: "Non possiamo..."
Per il direttore della Clinica di malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova occorre proseguire con la campagna vaccinale ed aumentare il sequenziamento dei casi
La diffusione di una delle mutazioni del Covid-19, la cosiddetta variante Delta, ha portato le autorità competenti ad ipotizzare l'introduzione di zone rosse per arrestare l'avanzata di questa nuova tipologia del virus, particolarmente contagiosa.
"Non serve parlare di lockdown"
Contrario a questa eventualità è il direttore della Clinica di malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova Matteo Bassetti, che pur temendo la circolazione delle varianti, ritiene ormai inutili altre chiusure. Secondo il medico, infatti, solo i vaccini possono realmente combattere il virus e le sue mutazioni."Parlare oggi di zone rossa o lockdown non serve, occorre che gli italiani si vaccinino perché con la variante Delta gli obiettivi finali della campagna vaccinale sono cambiati: dobbiamo immunizzare l'80-85% della popolazione", ha dichiarato l'infettivologo ai microfoni di Adnkronos Salute.
Ddl Zan, all’ora di educazione civica la classe deve sorbirsi il monologo di Fedez. Genitori infuriati
Continuano le denunce di presunti abusi educativi in diverse scuole italiane, in particolare durante l’ora di educazione civica sul tema gender e ddl Zan. Sotto i riflettori l’istituto comprensivo Niccolò Pisano, a Pisa dove in una prima e terza media, durante l’ora di educazione civica, l’insegnante ha proiettato il monologo del rapper Fedez del primo maggio, per parlare di ddl Zan e transgender.
Ddl Zan, le proteste dei genitori
Sulla vicenda, denunciata da un gruppo di genitori allarmati dalla presunta assenza di contraddittorio è intervenuta Giusy D’Amico, presidente dell’Associazione “Non si Tocca la Famiglia”, che all’Adnkronos riferisce: «Abbiamo inviato più volte alle direzioni didattiche segnalazioni e richieste di sano confronto per la valorizzazione del pluralismo culturale a fondamento della formazione del libero pensiero critico delle nuove generazioni. Ma nessuna risposta». Contattato dall’Adnkronos, il preside Lucio Bontempelli conferma: «Ho ricevuto, letto le email e non ho risposto. Ma le richieste dell’Associazione (scritte su richiesta di un gruppo dei genitori della scuola – ndr) erano irricevibili. Violano il buon senso e sono inaccoglibili da una struttura pubblica».
“Vi ammazzo tutti”, paura a San Pietro: minaccia i passanti col coltello e sputa sulla gente
Gridava ” vi ammazzo tutti”, minacciando i passanti con un coltello da cucina: un uomo che si dirigeva verso la basilica di San Pietro ha seminato terrore nel bel mezzo del pomeriggio. Scena di ordinaria follia. Siamo nel cuore di Roma e poteva accadere di tuttose non fosse intervenuta la Polizia Locale di Roma Capitale a fermarlo. L’accaduto ha dell’incredibile. Intorno alle ore 17 e sono stati i caschi bianchi del I Gruppo “Prati” a fermare il 46enne, che in stato di totale alterazione stava seminando il panico nel Rione Borgo. Come ricostruito dalla polizia locale, l’uomo, di nazionalità francese, brandiva un coltello da cucina verso i passanti. Addirittura ne ha posato uno sul viso di una donna italiana, che seduta ad un ristorante di zona. Non solo, l’uomo sputava ovunque addosso alla gente e continuava a urlare: “Vi ammazzo tutti”.
Variante delta, terrorismo a tutto spiano. Ma per fortuna i ricoveri non aumentano
Quanto circola la variante Delta, la più contagiosa insieme alla Delta plus, nel nostro Paese? A nome del Cts il coordinatore Franco Locatelli avverte che nelle aree dove ci sono focolai sarebbero auspicabili nuove chiusure. L’Italia appena passata in zona bianca, dunque, si trova ancora alle prese con la paura del Covid. Con il rischio del lockdown, con l’obbligo della mascherina.
Locatelli (Cts) paventa nuove chiusure
Un allarme giustificato? Intanto lo stesso Locatelli fa sapere che la stima di una diffusione del 26% della variante Delta in Italia è esagerata. Ma una vera stima ancora non c’è. Il ministro Speranza è come al solito in ritardo: le ultime stime – annuncia – parlano di una diffusione all’1% ma sono state eseguite nuove verifiche e i dati saranno resi noti nei prossimi giorni. E poi ripete le parole di Angela Merkel: non è finita, anche se in terapia intensiva ci sono solo circa 320 pazienti. Un dato incoraggiante rispetto ai 4000 della terza ondata.
Immigrazione, Meloni: “Il governo ha fallito, ma Draghi è soddisfatto. Incomprensibile”
“Incomprensibile la soddisfazione del presidente del Consiglio Draghi per le conclusioni del Consiglio europeo sull‘immigrazione. Al rinnovo dell’accordo con la Turchia di Erdogan e allo stanziamento di altri tre miliardi di euro da versare ad Ankara corrisponde, infatti, il nulla totale sul fronte del Mediterraneo centrale. Poche e generiche righe sulla Libia, nessun impegno concreto per bloccare le partenze; zero azioni risolutive per arginare il flusso incontrollato di immigrati. Risultato: l’Europa abbandona l’Italia al suo destino. Un clamoroso fallimento del nostro Governo che non può essere nascosto sotto il tappeto. Blocco navale, hotspot in Nord Africa per valutare chi ha diritto all’asilo ed equa distribuzione nei 27 Paesi Ue, rimpatrio dei clandestini: questa è l’unica strada che l’Esecutivo deve percorrere se vuole affrontare davvero l’emergenza immigrazione. Tutto il resto è propaganda”. Una scheda perfetta quella stilata da Giorgia Meloni sui suoi profili social del nulla di fatto sul fronte immigrazione. Una sintesi ineccepibile.
"Insulti agli azzurri che non si mettono in ginocchio", Salvini prende a pallonate Letta: penoso
Enrico Letta vuole tutta l'Italia in ginocchio e intima ai giocatori impegnati negli Europei di calcio ad aderire al Black Lives Matter, il movimento anti-razzista nato negli Stati Uniti contro violenze e discriminazioni nei confronti degli afroamericani, altrimenti scatta la gogna.
Una scelta assurda che Matteo Salvini torna a criticare aspramente dopo gli attacchi ai cinque azzurri che non si sono piegati alla protesta virale, ossia Bonucci, Donnarumma, Verratti, Bastoni e Jorginho. "Insultati sui social e messi sotto processo dal Pd che, tramite Letta, intima loro di 'inginocchiarsi TUTTI!”'Grazie ai nostri ragazzi perché ci stanno regalando un sogno, lasciamoli fuori dalla politica e da polemiche penose e assurde. #forzaazzurri", è il tweet del leader della Lega.
Gli attacchi sui social anche sulla scia delle uscite di esponenti del Pd si sprecano. “Lasciamo che giochino a pallone, stanno regalando un sogno alla nazione dopo un periodo complicato. Il razzismo si combatte sui banchi di scuola, dando diritto d’asilo a chi davvero scappa dalla guerra, ma dicendo anche no agli immigrati e ai clandestini che non scappano dalla guerra, ma la guerra ce la portano in Italia”, aveva tuonato in precedenza Salvini a QUarta Repubblica, la trasmissione di Rete4 condotta da Nicola Porro.
Armato di un palo di ferro spacca tutto, africano crea il panico in centro a Firenze
Dopo il jihadista armato di coltello alla stazione Termini e la mega-rissa tra immigrati a Lecco spunta un altro caso, per fortuna finito senza gravi sonseguenze, in pieno centro a Firenze. Stamattina intorno alle 10, in via del Porcellana, a due passi da Piazza Santa Maria Novella, un africano in evidente stato di alterazione è salito sopra un'auto in sosta brandendo un palo di ferro con un base di metallo, di quelli utilizzati nella cantieristica stradale.
Nel video si vedono i poliziotti intervenuti sul luogo che per lunghi minuti cercano di calmare l'uomo che dice cose non comprensibili ed è evidentemente agitato. “Stai calmo, vogliamo aiutarti”, dicono gli agenti ma l'africano è fuori controllo e spacca il lunotto posteriore dell'auto con il palo di ferro che gli sfugge di mano prima di creare altri danni e fare del male a qualcuno. A quel punto scattano i poliziotti che lo immobilizzano e fanno scattare le manette ai suoi polsi.
Vaticano contro ddl Zan, un "fronte conservatore" dietro la diffusione della nota? L'ipotesi: agguato a Papa Francesco
"Un fronte conservatore dietro la manina che ha rivelato la nota". Titola così il quotidiano La Repubblica l'articolo pubblicato a pagina 3 sulla "genesi" della nota del Vaticano sul ddl Zan. La tesi è che se quel documento è stato tirato fuori, la "colpa" è di chi voleva creare scompiglio sul disegno di legge contro la omotransfobia perché contrario alla sua approvazione. Quindi, si legge ancora, quella "manina" sarebbe del fronte conservatore della Chiesa (in opposizione a Papa Francesco) e di Matteo Salvini ed Elisabetta Casellati (in opposizione alla sinistra). Insomma, Repubblica quando c'è da tirare in ballo Salvini non si tira mai indietro....
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Accetta tutto, rifiuta tutto, solo i necessari, conferma le mie scelte: quante volte mentre cerchiamo di navigare in santa pace su internet veniamo le... -
YouTube rimuove i “non mi piace”. Ecco come favorisce il politicamente corretto
L’amministratore delegato di YouTube, Susan Wojcicki, ha annunciato mercoledì scorso che la piattaforma di condivisione video più famosa al mondo rimu... -
Le terapie anti-Covid non esistono, giusto? Sbagliato. L’Aifa sbugiarda i virologi star
La ricetta Speranza a base di «tachipirina e vigile attesa» è già stata messa in discussione da diversi studi scientifici. Adesso, però, sta per croll... -
Pfizer, "abbiamo sbagliato vaccino". Campagna contro il Covid, studio sconcertante: tutto ribaltato, chi rischia
Sono 82.278.770 le dosi di vaccino somministrate in Italia, l'87,8% del totale di quelle consegnate, pari finora a 93.749.420 (nel dettaglio 66.025.41... -
Dodici milioni di animali uccisi per i test scientifici: Parlamento Ue chiede fine della “mattanza”
Il Parlamento Ue chiede si fermare la “Mattanza” degli animali da laboratrio: nell’Unione europea, nel 2017, circa 12 milioni di animali sono stati al... -
Instagram è dannoso per la salute mentale delle ragazze. Zuckerberg lo sa e non fa nulla
Facebook sa che Instagram è un social pericoloso per la salute mentale delle ragazze adolescenti, ma non fa nulla per arginare il problema. E’ quanto... -
Carne bovina, due casi di mucca pazza. "Stop alle vendite", torna il terrore: ecco cosa evitare
Torna l'allarme mucca pazza. Certo, non alle porte dell'Italia, ma il caso fa subito paura. In Brasile - il più grande esportatore di carne bovina al... -
Facebook e la lista di vip intoccabili: Zuckerberg ha protetto dalla censura 6 milioni di profili “famosi”
«Gli standard della community di Facebook si applicano a tutti nella stessa maniera», è il mantra che Mark Zuckerberg ama ripetere a tutti. Ma è veram... -
Così muore in pochi secondi il Covid: l'immunologo Clerici ha scoperto l'arma letale che uccide il virus
Una spallata che può essere definitiva nella guerra con il Covid. Mario Clerici, docente di Patologia generale all’Università Statale di Milano e dire... -
Elon Musk da paladino “verde” a inquinatore seriale
Elon Musk proprietario di Tesla e del gruppo Space X ha cercato di rivoluzionare, oltre al mercato automobilistico anche lo stile di vita dei nuovi ri...
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Spiaggia Dune di Sabaudia La Spiaggia Dune di Sabaudia è situata nel comune di Sabaudia e fa parte del Parco Nazionale del Circeo, istituito nel 1934.... -
Le 10 spiagge più belle della Liguria | Skyscanner Italia
Calette cristalline, spiagge attrezzate e baie tutte da fotografare: sono le spiagge della Liguria, per un viaggio tra borghi marinari, aree marine pr... -
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