Sale grande l’attesa per domenica 20 giugno. Smorziamo subito gli entusiasmi dei tifosi azzurri però, non parliamo del match della Nazionale all’Olimpico contro il Galles. Per quei tanti che non se ne fossero accorti, il Pd ha indetto le primarie per scegliere il candidato sindaco. Il duello tra Gualtieri e Fassina, in verità, scalda meno di un raggio di sole a Capo Nord. Se non fosse per quelle beghe tutte interne al Pd romano. Quel Pd capitolino che ancora vede in Goffredo Bettini il demiurgo e nel duo Zingaretti e D’amato i sodali pretoriani. Sono convinti i tre di vincere ugualmente nonostante il candidato.
Si dice invece che Enrico Letta, vedendo circolare i sondaggi interni, sia molto preoccupato. Al punto che fosse quasi tentato dal ritirare l’economista Roberto Gualtieri. «Se perdo a Roma mi faranno dimette» avrebbe confidato ai suoi (pochi) fidati. Si sente all’interno dell’ingranaggio, senza saper come contromanovrare.
Fedez, Orietta Berti e Achille Lauro denunciati per il videoclip di "Mille": "Che cosa c'è nascosto"
Denuncia per Fedez, Orietta Berti e Achille Lauro. Tutta colpa della loro Mille, improbabile tormentone estivo (considerando non la canzone in sé, ma la singolare collaborazione artistica) che sta sbaragliando gli avversari risultando il più trasmesso dalle radio e il più ascoltato sulle piattaforme streaming. Ma c'è un problema: il Codacons, con cui Fedez ha già avuto in passato più di un contenzioso.
Secondo l'associazione di tutela dei consumatori, il video di Mille sarebbe veicolo per pubblicità occulta e per questo il Codacons ha presentato un esposto all'Antitrust e all'istituto di Autodisciplina pubblicitaria per chiedere adeguate sanzioni e il divieto di trasmettere il video in tv e sul web, oltre a un embargo radiofonico. Motivo? I riferimenti alla Coca Cola espliciti, ma non dichiarati come "pubblicità" in maniera evidente e diretta.
Stasera Italia, "terrore e bugie". Vittorio Sgarbi azzanna il virologo Pregliasco sulle mascherine all'aperto: da stupidi
A “Stasera Italia Weekend”, il programma sull’attualità di Rete 4, sabato 19 giugno, Vittorio Sgarbi travolge il virologo Fabrizio Pregliasco: “La mascherina all’aperto è da stupidi!”
Il professore dell’Università di Milano raccomanda ancora prudenza sulla mascherina all’aperto anche perché si dimostra un dispositivo utile a contenere il contagio da Covid-19: “Ci aspettiamo un colpo di coda con le varianti, tuttavia la velocità della vaccinazione e la cautela ci mettono in una buona posizione”, ma il parlamentare Vittorio Sgarbi: “Non mi fido del Ministro della Salute Speranza perché il contagio all’aperto, in base ai dati, è quasi impossibile, e lui ci ha tenuto chiusi un anno dove è più facile contagiarsi, è un’ammissione di colpa. Camminare in spiaggia o in montagna non comporta rischi all’aperto, era sbagliato imporci lì la mascherina. Hanno inventato regole ed è stato un grande atto di criminali che si sono voluti arricchire. Io ho avuto il cancro, spero di esserne uscito però malattie come la mia sono state messe in secondo piano per una patologia che dai 60 anni in giù non comporta alcun rischio mortale. Anche il vaccino ai 13enni è sbagliato. Devono avere rigore e dico a Pregliasco di dire la verità, di smettere di dire bugie, smettete di creare terrore! Avete enfatizzato il Covid trascurabile rispetto ad altre malattie. Portare la mascherina all’aperto è da stupidi, stupidi, stupidi, stupidi!”.
Pregliasco replica con pacatezza sottolineando che sta sbagliando e non sta dicendo una cosa corretta, ma Sgarbi inveisce alzando il tono dello scontro e sostituendo il famigerato “capra, capra, capra” con: “E’ da stupidi, stupidi, stupidi! Portare la mascherina all’aperto da soli è da stupidiiiii! E tu Pregliasco lo sai benissimo”. Il virologo ribadisce la sua posizione e tira una frecciata al premier Mario Draghi: “Ha un po’ sbagliato a dire che, dopo la prima dose con AstraZeneca, si sarebbe fatto la seconda dose con Pfizer perché lui ha più di 60 anni e non corre rischi. Il mix è indicato per i giovani e per le donne con meno di 50 anni. Lì ha un po’ pasticciato”.
di Giada Oricchio per www.iltempo.it
Il triste declino di Giuseppe Conte che sognava di essere un re: l'avvocato dei cinesi finirà nell'irrilevanza
Caro direttore, «Giuseppi» come Calimero, piccolo e nero. Nero di rabbia perché nell’agenda di giugno aveva segnato una bella gita in Cornovaglia con il debuttante Joe per il G7 e «vertice Nato» insieme, tra gli altri, ad Angela, Ursula e all’autobiografico Rocco. Si è ritrovato, invece, con una pizza doppia mozzarella «da Michele» a Forcella con la fascinosa consigliera regionale grillina Valeria Ciarambino. Piccolo perché nonostante il nodo degli iscritti al movimento sia sciolto, i sondaggi non lo premiano affatto. Allora la nostalgia dei tempi andati lo assale, il pensiero degli Stati Generali di un anno fa, organizzati in pompa magna attorno al premier-Sole dal gran maestro di cerimonie Casalino lo intristisce.
Sembra gli si addica perfettamente la sindrome di Propp, uno studioso russo dei riti di iniziazione e delle origini delle fiabe nelle società tribali, in cui i personaggi sono coltivatori di buoni propositi, quasi mai realizzati. L’ex Premier da tempo sta cercando di costruirsi un’immagine fuori dagli schemi, che rassicuri e stupisca, appunto, come in una fiaba. Gli è riuscito per un po’, ma poi l’incantesimo si è spezzato perché la sua immagine si è ormai indelebilmente legata al periodo più cupo nella storia del nostro Dopoguerra, quando dalle sue conferenze improvvise a reti unificate e in diretta social gli italiani aspettavano con ansia di conoscere il proprio destino, su cosa fosse «consentito» e cosa no. E ancora oggi vive un continuo conflitto di personalità, quasi fisico: da un lato, la formichina laboriosa nel piccolo ufficio che la sua premurosa fidanzata Olivia gli ha allestito «Chigi style» a pochi passi da piazza Colonna, dall’altro, il leader descamisado alla Peron che va incontro alle folle «Mastellate» nei vicoli di Napoli con la grancassa della propaganda Rai, finché c’è.
Mario Draghi è stanco della burocrazia dei ministeri: filo diretto con il Cts e guerra a chi fa resistenza
Basta sbandamenti, bisogna restare sulla giusta rotta per sconfiggere definitivamente il Covid e vincere la guerra con la pandemia. Il messaggio di Mario Draghi alla sua squadra di Governo è chiaro e ora il Premier adotterà una nuova strategia per percorrere il tratto finale della strada che porta alla luce post-virus. Il Corriere della Sera evidenzia che è stata messa a punto una triangolazione sempre più stretta tra presidenza del Consiglio, ministero della Salute e struttura del commissario Francesco Paolo Figliuolo. Da Palazzo Chigi ci saranno poi comunicazioni più dirette con il Cts e in particolare con Franco Locatelli e Silvio Brusaferro, i due maggiori rappresentanti.
Il problema tra Draghi e Roberto Speranza riguarda la struttura del ministero della Salute, da cui negli ultimi tempi sarebbero usciti messaggi imprecisi o incompleti, o comunque non in linea con la “trasparenza totale” voluta dall’ex banchiere. Soprattutto per i documenti che escono dal dipartimento Prevenzione della Salute e che non rispettano i dettami del Cts. Ma sempre il Corsera rivela che Draghi e il suo staff nutrono perplessità anche nei confronti della struttura del ministero dell'Istruzione, che come quella della Salute non implementa a volte, o persino, intralcia le scelte del governo. Draghi è molto infastidito dalla resistenza di certi uffici e settori della Pubblica amministrazione, che non aiutano a portare avanti le decisioni politiche. Anzi le ostacolano.
Conte e Speranza hanno mandato i medici al massacro e sminuito la pandemia: il report sul Covid è devastante
Un documento russo fa a pezzi Giuseppe Conte e la sua gestione del Covid. Il report di 11 pagine è stato stilato dai due scienziati a capo della task force arrivata dalla Rusia in compagnia di 104 militari per lavorare a Bergamo dal 22 marzo al 9 aprile 2020 nella battaglia che i medici italiani stavano portando avanti contro la pandemia. “Medici mandati al massacro. Molti e ripetuti errori. Ritardi nelle chiusure che hanno amplificato i contagi. Misure restrittive applicate altrove eppure ignorate dal premier. Errori decisivi sul tracciamento, tranne che in Veneto. Iniziative politiche che hanno sminuito la gravità della pandemia, monitorata ma non impedita” la sintesi de Il Giornale dopo aver letto il documento.
Papa Francesco, "scisma in Vaticano nel nome di Joe Biden". Chiesa sull'orlo del baratro?
I vescovi americani sfidano Papa Francesco. L’assemblea online della conferenza episcopale Usa, a maggioranza conservatrice, ha votato a favore della creazione di linee guida sulla Comunione: una decisione controversa che potrebbe portare a limitazioni nei confronti di politici cattolici che, come il presidente Joe Biden o la speaker della Camera Nancy Pelosi, sono pro aborto. Questa scelta rende più profonda la spaccatura tra la Chiesa americana e Bergoglio, che si è sempre detto contrario alla trasformazione della Comunione in uno strumento politico.
La misura - come riporta il Corriere della Sera - è passata con 168 voti favorevoli, 55 contrari e sei astensioni dopo oltre tre ore e mezza di dibattito. Intanto, il vescovo Kevin Rhoades, presidente del "comitato dottrinale" che preparerà il testo con le linee guida sulla Comunione, ha detto che il documento "didattico" sarà aperto a emendamenti, non farà nomi e non imporrà alcun obbligo ai vescovi.
Covid, 1.147 infezioni e 35 vittime. Brusaferro: la curva italiana dei contagi tra le più basse d’Europa
Mentre la zona bianca si appresta ad accogliere tutte le regioni, ad eccezione probabilmente della Valle d’Aosta, anche sul fronte del report sulle nuove infezioni le notizie volgono a un progressivo miglioramento. E allora, secondo il bollettino di oggi sui dati del ministero della Salute, sono 1.147 i nuovi contagi da Coronavirus in Italia. Mentre riguardo ai decessi nella tabella si fa riferimento ad altri 35 morti, mentre ieri erano state 37 le vittime. Nelle ultime 24 ore gli operatori hanno eseguito 216.026 tamponi, con un tasso di positività allo 0,5%. Infine, alla voce ricoveri risultano 416 i degenti in, ossia 28 in meno rispetto a ieri nel saldo quotidiano tra entrate e uscite.
Brusaferro (Iss), la curva dei contagi italiana è fra le più basse in Europa
Dati in ribasso, dunque, confortanti. Che hanno indotto il presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss), Silvio Brusaferro, ad evidenziare come, «guardando all’andamento dell’epidemia a livello di Unione Europea, possiamo vedere come, settimana dopo settimana, i colori della mappa mostrano come ci sia un decremento dei nuovi casi: un dato estremamente positivo. A questo corrisponde anche l’andamento della curva italiana, che risulta fra le più basse oggi a livello dei principali paesi Ue», ha quindi aggiunto l’esperto durante la conferenza stampa sull’analisi dei dati del Monitoraggio regionale Covid-19 della Cabina di Regia.
Principe Harry, "lo fa solo per Meghan". La nuova vita nella villa di Los Angeles
Harry d’Inghilterra alla frutta? Il Principe si è dato all’orto per amore di Meghan Markle dopo la nascita di Lilibet “Lili” Diana, la secondogenita venuta al mondo il 4 giugno scorso. Il fiocco rosa nella magione da 14 milioni di dollari a Montecito, Los Angeles, ha convinto i Duchi di Sussex a concedersi un congedo parentale di 5 mesi anche se non si può dire che siano stati mai oberati da impegni di lavoro. Ad esempio, finora, hanno prodotto un unico podcast di 35 minuti su Spotify a fronte di un contratto di circa 18 milioni di dollari. Anche “The Bench”, il primo libro di Meghan Markle non è stata una fatica memorabile: ha fallito la top 50 e la Duchessa dovrà fare un po’ di promozione per risalire nelle vendite. Ma la famiglia viene prima di tutto per Harry, a patto, of course, che non sia la Royal Family. E qui sta la notizia.
Un amico dei Sussex ha rivelato al Daily Express: “Mai come in questo momento, Harry si comporta da devoto padre di famiglia. Fa di tutto per dare una mano in casa, raccoglie le verdure dall’orto per preparare succhi di frutta freschi per Meghan e sta con Archie quando la moglie ha bisogno di riposare. Harry adora portarlo a guardare le galline o a fare una nuotata nella loro piscina”.
Terapia domiciliare Covid, Ministero ricorre al Consiglio di Stato. Il Comitato: «Ricorso in appello va contro voto del Senato»
«Chiediamo al Ministro della Salute Speranza delucidazioni in merito alla decisione di ricorrere in Appello, alla luce dell’opposto indirizzo votato dal Senato» scrive in una nota Erich Grimaldi, Presidente del Comitato Cure Domiciliari Covid-19
«Il Senato della Repubblica Italiana, l’8 aprile scorso, ha espresso con votazione praticamente unanime la necessità di impegnare il Governo per istituire un tavolo di lavoro per la revisione delle linee guida nazionali per la cura domiciliare precoce, tenendo conto delle esperienze dei medici del territorio. Le fondamenta di questa tipologia di cura, in special modo durante una pandemia, sono sostanzialmente due: la libertà dei medici di fare riferimento alla propria esperienza e formazione per curare i pazienti in “scienza e coscienza”, con libertà prescrittiva dei farmaci ritenuti più efficaci e la necessità di agire tempestivamente, ovvero entro le prime 72 ore, differentemente dalla “vigile attesa con Paracetamolo” sostenuta dalla ormai decaduta linea guida nazionale (vedasi decisione del Tar del Lazio del 7 marzo scorso)». È quanto si legge in un comunicato del Comitato Cure Domiciliari Covid-19 presieduto dall’Avvocato Erich Grimaldi.
ELISABETTA FREZZA-Presentazione
Questo sito raccoglie quanto negli ultimi anni ho scritto, o detto, sui temi che più mi stanno a cuore, e in particolare: la vita, che oggi si manifesta anche nella sua sfolgorante versione sintetica quale manufatto (eu)geneticamente assemblato; la famiglia, che ci appare anch’essa artificialmente rifratta in un caleidoscopio di grottesche controfigure; la formazione delle giovani generazioni, snaturata dentro una scuola che è ridotta ormai a parodia di se stessa, ovvero a un incrocio tra un luna park e un laboratorio di rieducazione etico-sociale collettiva.
Del resto, addomesticare tutti per via istituzionale – dall’asilo all’università – al monopensiero globalizzato, alle idee effimere e alla omologazione coatta serve a predisporre quel materiale umano omogeneo e obbediente che, sollevato dall’onere del ragionamento perché acquattato in un sicuro e confortevole stato di analfabetismo, confluisca felice nella massa inerte a trazione mediatica. Strutturalmente incapace di intralciare le simmetrie del potere.
Covid-19: la tesi che cambia tutto
Finora smentita, data per scientificamente confutata, la tesi dell’origine artificiale appare più forte che mai.
Era appena il febbraio 2020 e ai primi accenni ad un’ipotesi di origine artificiale del virus Sars Cov 2, che è l’agente patogeno dell’epidemia Covid-19, la stampa mainstream si scagliava con grande ferocia contro chi la proponesse.
Veniva detto che era stata scientificamente confutata ogni possibilità che il virus fosse stato ingegnerizzato, chi parlava di questa ipotesi veniva sottoposto alla gogna mediatica, colpito attraverso la sua carriera se un universitario e il video rimosso da Youtube, un caso su tutti la trasmissione del canale “Il vaso di Pandora” in cui si parla di questo e la conseguente aggressiva reazione da parte della “voce del padrone”, la testata “Open”.
Perché la scienza non può e non deve sostituirsi alla politica
Le decisioni politiche non possono essere prese dalla scienza, le separa un invalicabile limite epistemologico.
Il governo degli scienziati era stato teorizzato Francis Bacon nella Nuova Atlantide, il racconto utopico pubblicato postumo nel 1627 nel quale essi sarebbero stati sacerdoti laici in abito bianco e illuminati dispensatori della scienza, sotto di loro l’umanità avrebbe conosciuto una nuova Età dell’Oro.
Su quell’idea venne poi realizzata la Royal Society che nacque dopo tre decadi, nel 1660, un’istituzione che avrebbe dovuto guidare l’Inghilterra e il mondo intero verso una nuova era.
A quell’idea e a quella istituzione, anche se inconsapevolmente, si deve la pretesa di molti che a governarci debba essere “la scienza”, anche se a questo termine non si sa cosa debba esattamente corrispondere.
Mix di vaccini, ecco cosa non dovete fare. L'infettivologo svela tutto
A Otto e Mezzo, il programma di Lilli Gruber su LA7, giovedì 17 giugno, l’infettivologo Federico Gobbi ha fatto chiarezza sul mix di vaccini: “Si può fare AstraZeneca-Pfizer ma non il contrario perché i più efficaci sono i vaccini mRNA messaggero”.
L’infettivologo dell’ospedale “Sacro Cuore Don Calabria” di Negrar, Federico Gobbi, ospite di Lilli Gruber a Otto e Mezzo, riconosce che in Gran Bretagna c’è stato un aumento dei casi (11.000 in un giorno), ma sottolinea che non c’è stato un aumento dei ricoveri e della mortalità: “Questo ci fa capire che dobbiamo stare attenti e monitorare perché il virus circola e la battaglia non è stata ancora vinta. Le mascherine sono stata un’ottima misura per limitare il rischio di contagiare e di essere contagiati, ma all’aperto la possibilità di essere infettati è molto bassa. Quindi sull’obbligo o no della mascherina, io richiamerei alla responsabilità individuale: da soli all’aperto si può togliere, non è un problema, ma è altrettanto necessario indossarla quando siamo a meno di un metro di una persona, anche all’aperto. Il green pass è una misura utile per ridurre il rischio, ma ricordate che non sarà mai un rischio zero”.
L'ultimo regalo dei giallorossi: le toghe liberano le Ong
Il precedente governo ha tolto le multe alle Ong e oggi la nave Eleonore, come certificato dalla sentenza del tribunale di Ragusa, può tornare in mare: via la confisca e la maxi multa al proprietario
Via la sanzione e annullata la confisca. La nave Eleonore della Ong tedesca Mission Lifeline può tornare nelle mani del suo proprietario e soprattutto può tornare nuovamente in mare. Una conseguenza diretta delle mosse degli esponenti "giallorossi" della precedente maggioranza. Il 16 giugno infatti il tribunale civile di Ragusa ha annullato le precedenti sanzioni, applicando i nuovi decreti sicurezza approvati dai giallorossi durante il governo Conte II.
La vicenda
Tutto nasce nell'estate del 2019, quella più calda nel contesto del braccio di ferro tra Ong e l'allora ministro dell'Interno Matteo Salvini. Quest'ultimo, quando la vicenda Eleonore si sviluppa, per la verità da qualche giorno non è più titolare del Viminale in quanto l'esecutivo gialloverde ha già preso la via del tramonto. Ma sono in vigore in quel momento i decreti sicurezza da lui fortemente voluti e approvati l'8 agosto 2020, dodici giorni prima della caduta del Conte I.
La legge non vale per gli islamici: Giorgia Meloni esplode sul caso Saman e spara a zero sul silenzio della sinistra
Giorgia Meloni scatenata sul tema dell’integrazione degli islamici in Italia, un argomento tornato di primaria importanza nel dibattito politico a seguito della sparizione di Saman Abbas. Nell’intervista a Dritto e rovescio, programma di Rete4 condotto da Paolo Del Debbio, la leader di Fratelli d’Italia ha parlato del dramma della giovane ragazza che abitava a Novellara e di cui non si hanno più notizie da giorni di vana ricerca da parte degli inquirenti che hanno arrestato un cugino e che sospettano che la ragazza sia stata uccisa dall’intera famiglia e sepolta da qualche parte nelle campagne. “Una delle grandi differenze tra la religione cattolica e quella islamica è - accusa la numero uno di Fdi - che c’è un interpretazione ufficiale dei testi sacri, nell’Islam non è così, non c’è un’interpretazione ufficiale del Corano e non c’è una gerarchia religiosa. Questo comporta che chiunque può interpretare a suo piacimento la legge coranica e questo accade anche a casa nostra. Il caso di Saman non è il primo caso, ammesso che sia confermato quello che si sospetta. Sono stata choccata dal sms della madre di Saman, la mamma l’avrebbe attirata in una trappola. Sono madre, per me è inconcepibile”.
Tassisti, trasportatori, ciclisti. Le ciclabili scontentano tutti
Da Buenos Aires a Fulvio Testi a viale Legioni Romane proteste per il traffico, per il caos e la scarsa sicurezza
Mezzo che hai, problemi che trovi. Se sei un ciclista devi allenarti allo slalom. Se guidi l'auto occorre armarsi di santa pazienza: la fila è lunga. Se hai da fare consegne, meglio affidarsi ai santi in paradiso: trovare posteggio è un miracolo.
Altro che «rivoluzione piste ciclabili». Tredici mesi dopo la creazione di centinaia di chilometri di strade dedicate alle biciclette con la scusa della pandemia, lo stravolgimento viabilistico voluto dalla giunta Sala genera ancora il caos. Viale Fulvio Testi, via Verdi, via Sardegna, solo per citarne alcune. Il discorso è valido in diverse zone della città. In via Legioni Romane, per dire, complice la ciclabile, la carreggiata è stata ridotta della metà a una sola corsia. Ai lati hanno disegnato parcheggi a lisca di pesce e uscire in retromarcia è quasi impossibile. Il traffico ovviamente ne risente, senza contare gli autobus e i mezzi Amsa costretti a fermarsi in mezzo alla strada: «Quando passano loro - racconta un residente - qui si trasforma nell'inferno».
Il 60% delle bambine e ragazzine figlie di immigrati in Italia abbandona la scuola dell’obbligo o per tornare nel Paese d’origine per matrimoni forzati, o perché i genitori non intendono far loro assimilare uno stile di vita occidentale
Il caso Saman – la povera ragazza pachistana barbaramente uccisa in provincia di Reggio Emilia dalla sua famiglia per il rifiuto di un matrimonio combinato – in Italia continua a far discutere. Ma non è stata una gara alla denuncia più puntuale della realtà. Piuttosto s’è trattato di un circo di banalità e inesattezze, che ha reso protagonisti dei salotti showgirl e politici molto poco informati.
Saman era arrivata in Italia dal Pakistan, che non è esattamente “una piccola comunità chiusa”, ma il quinto Stato più popoloso nel mondo. E per capire cos’è successo vanno raccontate prima un bel po’ di cose. Il Pakistan è una repubblica parlamentare federale democrat
È pakistana la scuola hanafita, scuola giuridica di interpretazione della shari’a – prima delle quattro dell’islam sunnita.
Romanowsky: “Il discorso d’odio è un pretesto per esercitare pressione sui paesi che non accettano cambiamenti imposti dalle élite e dai neomarxisti di Bruxelles”.
Proponiamo l’intervista di Álvaro Peñas a Marcin Romanowski, vice ministro della giustizia polacco, pubblicata su El Correo de Espana.
Romanowsky, Dottore in legge, è stato direttore dell’Istituto di Giustizia tra il 2016 e il 2019. Il 4 giugno 2019, il ministro della Giustizia, Zbigniew Ziobro, lo ha nominato sottosegretario di Stato al ministero della Giustizia e responsabile della sicurezza informatica del sistema giudiziario e dell’implementazione delle nuove tecnologie nel campo della giustizia. Marcin Romanowski appartiene a Solidarna Polska (Polonia unita), uno dei tre partiti che compongono la coalizione di governo Zjednoczona Prawica (Destra unita).
L’anno scorso è entrata in vigore in Polonia una controversa riforma giudiziaria, sostenuta dalla grande maggioranza dei polacchi, ma aspramente criticata dall’Unione europea. Di fatto, la Commissione europea ha denunciato ancora una volta il suo paese. Questa riforma è riuscita a risolvere i problemi del sistema giudiziario polacco? Cosa pensa di questa continua interferenza di Bruxelles negli affari interni di un paese sovrano?
Le priorità della sinistra? "Una legge per dire ministra"
Elena Bonetti chiede una legge per introdurre il termine "ministra". Giorgia Meloni: "Vivono su un altro pianeta"
Mentre si parla di ripartenza, mascherine, stato d'emergenza e mix vaccinale - quindi problemi che toccano le viscere degli italiani - qualcuno si perde in chiacchiere. E tira fuori dal cilindro la battaglia della declinazione femminile dei termini. Sembravano lontani i tempi in cui Laura Bodrini chiedeva di essere chiamata la presidente della Camera e invece... eccoci di nuovo qui.
La nuova eroina femminista (a comando) è Elena Bonetti, ministro per le Pari opportunità e la Famiglia. Intervenuta nella trasmissione di Rai Radio1, Un giorno da pecora, l'ha sparata piuttosto grossa. "Come vuole essere chiamata? Ministra o ministro?", le domanda il conduttore. "Sempre ministra. Sul sito del governo c'è scritto 'ministro'? Faremo una legge anche per questo, perché il titolo ufficiale è ministro, io però penso sia giusto chiamarmi ministra". Ma davvero il ministro vuole scomodare il parlamento per questa "legge"? Sono davvero queste le sue priorità?
Parrebbe proprio di sì. E a sostegno della sua tesi, si butta sul "pratico". "All'Università sono professore associato, formalmente, anche se mi faccio chiamare professoressa - sottolinea convinta e orgogliosa -. Io credo che sarebbe importante promuovere la declinazione al femminile del linguaggio. Se vogliamo testimoniare che le donne possono accedere a qualsiasi ruolo della P.A., vivendolo nell'esperienza del femminile, penso che anche il linguaggio debba avere la declinazione al femminile".
Grillo "depotenziato": scoppia la guerra Beppe-Giuseppi
Il comico genovese viene descritto come irritato dall'ipotesi di un ridimensionamento del suo ruolo: "Vuole restare arbitro del Movimento, al di sopra di tutto"
C'è grande fermento nel Movimento 5 Stelle in attesa della presentazione del nuovo Statuto targato Giuseppe Conte, che si appresta a far decollare il progetto di rifondazione dopo mesi di ritardo dovuti anche al braccio di ferro con Davide Casaleggio per sciogliere il nodo Rousseau. L'ex presidente del Consiglio ha già elaborato una bozza del testo e nella giornata di oggi dovrebbe essere limato per arrivare alla versione definitiva. Prima però c'è uno step fondamentale: deve passare per le mani di Beppe Grillo. Che di certo non si può dire entusiasta dai contenuti del nuovo ordine, visto che i suoi poteri rischiano seriamente di essere limitati rispetto a quelli esercitati fino ad ora.
Palamara, il gup: intercettazioni utilizzabili. I legali: ricorso in Cassazione e alla Corte Europea
Le intercettazioni del procedimento a carico dell’ex-consigliere del Csm Luca Palamara, imputato per varie ipotesi di corruzione, sono utilizzabili secondo il gup di Perugia Piercarlo Frabotta. Che ha respinto anche la richiesta della difesa di Palamara di disporre una perizia sul server a Napoli di Rcs, la società che ha fornito ai magistrati gli apparati e i programmi per svolgere le intercettazioni a carico dell’ex-pm. Perizia a cui si erano opposti i pubblici ministeri della Procura di Perugia Mario Formisano e Gemma Miliani, guidati da Raffaele Cantone.
Ma la questione è tutt’altro che chiusa. I difensori di Palamara hanno già annunciato che andranno fino in fondo: “Ricorreremo nelle sedi opportune, in Cassazione e alla Corte Europea” avvertono i legali dell’ex-potente consigliere del Csm.
Guai per Zingaretti, la Corte dei Conti indaga sulle dosi di Astrazeneca buttate. Sos dei medici di base
Guai per Nicola Zingaretti. La Corte dei Conti ha aperto un’indagine sulla distribuzione dei vaccini agli under 60 nel Lazio. Dopo il caos delle prescrizioni sul mix dei sieri.
Vaccini, la Corte dei Conti indaga sul Lazio
A insospettire la magistratura contabile l’allarme dei medici di base sulle dosi di Astrazeneca buttate via. Dopo il no del ministero alla seconda dose del siero anglo-svedese per gli under 60. L’istruttoria parte da alcune notizie raccolte dalla stampa. Corriere della Sera in primis, che ha dato voce alla preoccupazione dei medici di famiglia sugli sprechi. La prudenza per i giudici è d’obbligo.
Fichi, non solo stop-stitichezza: le proprietà "magiche", il frutto ai raggi X
I fichi sono uno dei frutti più antichi e tipici della stagione estiva, eppure non tutti sanno che hanno molti benefici per il nostro corpo. In particolare possono essere preziosi alleati di chi ci tiene alla linea, essendo ricchi di fibre e poco calorici: 100 grammi di fichi contengono soltanto 50 categorie e questo li rende un alimento ideale da inserire nelle diete. C’è però una distinzione da fare quando si parla dei fichi secchi: essendo ottenuti togliendo tutta l’acqua al loro interno, questi hanno una quantità di calorie molto maggiore (249 per 100 grammi).
Quello che un po’ tutti sanno che è i fichi sono consigliati a chi soffre di stitichezza o ha problemi intestinali: questo perché sono ricchi di fibre e quindi rappresentano dei veri e propri lassativi naturali. Sono molto efficaci soprattutto se presi a stomaco vuoto. Inoltre i fichi sono considerati una riserva di energia naturale, utile specialmente per chi fa attività sportiva: questo perché contengono zuccheri, vitamine e sali minerali.
"Ha criticato Bettini": sospeso dirigente Pd. E nel partito scoppia il caos
Goffredo, hai un pò scocciato", è la frase incriminata per la quale Enrico Sabri, segretario Pd del quartiere Balduina-Montamario, è stato sospeso per un mese dal partito
"Possibile che un segretario del Pd venga sospeso perché ha contestato un'intervista di un tizio? Possibile che un segretario del Pd venga sospeso per un post su Facebook? Possibile che si decida di sospendere un segretario del Pd a ridosso di elezioni comunali?". A scriverlo Dario Corallo, giovane candidato alle primarie del 2019, sul suo profilo social dove ha raccontato nel dettaglio la singolare vicenda di Enrico Sabri, reo di aver criticato Goffredo Bettini sull'alleanza col M5S.
Parla Enrico Michetti: vi libererò da Raggi e Zingaretti. Roma è ferma da anni
Avvocato Michetti, siamo alla prima settimana di campagna elettorale a Roma. Secondo lei, com’è la città che si riaffaccia alla vita dopo il Covid?
«Una città con molti problemi strutturali, in cui negli ultimi anni è mancata manutenzione e progettualità. La pandemia ha reso tutto più difficile colpendo in particolare alcune categorie che sono allo stremo: bar, ristoranti, tassisti, tutta la filiera del turismo, solo per citarne alcune. I ristori del governo non bastano a recuperare quanto perso in questi mesi e il Campidoglio nei prossimi anni dovrà fare la sua parte. Dobbiamo aiutare le categorie e le aziende a ripartire. O avremo un ulteriore contraccolpo economico e occupazionale».
A mettere in fila i problemi non basterebbe un libro. Partiamo dai più sensibili. Il primo è senz’altro il ciclo rifiuti. Cinque anni di convivenza Raggi-Zingaretti e non è stato chiuso. Che fare?
«È evidente che si è giocata una partita politica. Sindaca e Governatore hanno cercato di mettersi in difficoltà a vicenda. Si è perso tempo prezioso. Ora ci troviamo con la città sull’orlo dell’emergenza. E a dirlo è la stessa Ama. Se ne esce con la raccolta differenziata e la realizzazione di impianti di trattamento dei rifiuti. Ma bisogna fare presto».
Perché l’idea che il coronavirus sia nato in Italia piace molto alla Cina
Mentre al G7 in Cornovaglia si chiedeva una nuova indagine dell’Oms sull’origine di Sars-CoV-2, già da qualche giorno stava circolando la notizia che proprio l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha richiesto di effettuare una seconda serie di test sui campioni di uno studio che suggeriva che la malattia circolasse al di fuori della Cina già a ottobre del 2019.
C’è infatti una crescente pressione internazionale per saperne di più sulle origini della pandemia che ha ucciso più di 3 milioni di persone in tutto il mondo ed il ritorno in auge della teoria sulla possibile fuga da un laboratorio cinese, che sta ribaltando totalmente la narrazione ufficiale degli scorsi mesi, sta mettendo alle corde l’organismo delle Nazioni Unite retto da Tedros Adhanom Ghebreyesus, che lo scorso 22 gennaio ebbe a dire, subito dopo la sua visita in Cina, che apprezzava “l’impegno dei massimi dirigenti e la trasparenza che hanno dimostrato” qualche giorno dopo che proprio l’Oms dichiarava, in un tweet, che basandosi sui dati raccolti dalle autorità cinesi non si riscontrava “nessuna evidenza di trasmissione tra uomo e uomo”. A marzo ci ricordiamo tutti come andò a finire.
Mascherine, Roberto Speranza vuole l'obbligo ovunque fino a metà luglio. Contrario Burioni e Bassetti si ribella: "Io la tolgo"
Dopo metà luglio potremo abbassare la mascherina. E' questa l'indicazione di massima arrivata dal ministero della Salute. E mentre da una parte c'è sempre molta cautela da parte di Roberto Speranza, dall'altra molti esperti spingono per l'abbandono immediato del dispositivo di sicurezza. Roberto Burioni, per esempio, ha scritto in un tweet: "Disneyland (California) non richiede più mascherine o altre precauzioni per gli ospiti vaccinati. Da noi cosa stiamo aspettando? Liberiamo i vaccinati". Uguale Matteo Bassetti, infettivologo del San Martino di Genova: "Andrò in vacanza ad agosto al mare, nella mia Liguria, e in spiaggia non terrò la mascherina. La indosserò solo dove ritengo che serva, in tutti gli ambienti chiusi dove non è possibile il distanziamento".
L'abbandono della mascherina, comunque, potrà essere possibile solo nei luoghi dove non c'è affollamento. E infatti anche se potremo metterla via, ci sarà sempre - come riporta Repubblica - l'obbligo di tenerla con sé, in modo da metterla subito sul viso in caso di bisogno. "Sarà come con gli occhiali da vista per leggere da vicino che si portano sempre in tasca — ha spiegato il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri — tutti gli studi ci dicono che in una situazione epidemiologica sotto controllo come in Italia la possibilità di contagio all’aperto con la metà della popolazione vaccinata almeno con la prima dose è quasi nulla".
AstraZeneca, l'ex dg dell'Aifa contro la scelta dell'ente: "Mix di vaccini? Inspiegabile e pericoloso, ecco cosa si rischia"
L’autorizzazione dell’Aifa “al mix vaccinale è incomprensibile e irrazionale. Una scelta basata su studi e dati deboli e rischia di rivelarsi presto un pericoloso boomerang“. Lo scrive sul Foglio Luca Pani, ex direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco Aifa, oggi docente alla University of Miami negli States e a Modena in Italia. “Il comunicato e la decisione della Cts dell’Aifa sono inspiegabili e incomprensibili pur con tutta la buona volontà di immedesimarsi nei ragionamenti di una Commissione di cui ho fatto parte per un quinquennio“, osserva Pani.
“Non ci si capisce più niente, meno il fatto che una pezza sopra l’altra hanno trasformato la saga AstraZeneca in un mostro figlio della paranoia e dell’avversione alla responsabilità. Il danno più preoccupante – rimarca Pani – è la gravissima perdita di credibilità delle agenzie regolatorie dei medicinali che dovrebbero promuove e proteggere la salute umana grazie all’uso corretto dei prodotti farmaceutici".
"L’Ema (Agenzia europea dei medicinali), visti i molti elementi di disinformazione in merito alla valutazione scientifica del vaccino incriminato, è stata costretta a ribadire che il rapporto rischi-benefici resta positivo confermando il valore della sua autorizzazione per tutta la popolazione, indipendentemente dall’età. La frittata era però già fatta, soprattutto nel nostro paese – continua l’ex direttore generale dell’Aifa – grazie a un articolo che aveva citato erroneamente uno degli stessi esperti Ema e quindi la notizia andava rettificata in modo che le vaccinazioni, soprattutto quelle con AstraZeneca, di cui abbiamo milioni di dosi inutilizzate, potessero riprendere speditamente. Andavano poi non abbandonati nel limbo di una indecisione angosciante le centinaia di migliaia di pazienti che attendono la seconda dose, da mesi. Non la deve aver pensata allo stesso modo la nostra Agenzia italiana del farmaco (Aifa) che il giorno dopo l’annuncio dell’Ema, ha approvato invece in tutta fretta un protocollo di vaccinazione mista (AstraZeneca prima e vaccini mRna poi) per i cittadini con meno di sessant’anni“, ha concluso Pani.
L’Ungheria approva una legge che vieta la propaganda gay rivolta ai minori nelle scuole
L’Ungheria ha approvato una legge che vieta la ‘promozione’ dell’omosessualità ai minori. La normativa, presentata la scorsa settimana da Fidesz, mira principalmente a combattere la pedofilia, ma include anche emendamenti che vietano altre forme di rappresentazione di orientamento sessuale oltre alla eterosessualità, nei programmi di educazione sessuale nelle scuole, nei film e nelle pubblicità rivolte agli under 18.
La misura è stata criticata da Amnesty International e altre organizzazioni come un duro colpo contro i diritti Lgbtq.
La legge, promossa dal partito del premier Viktor Orban, è passata con 157 voti a favore e un solo contrario. Oltre 5.000 persone si sono radunate ieri sera davanti al parlamento ungherese per protestare contro la legge. I manifestanti sostengono che la nuova norma “limita gravemente” la libertà di espressione e i diritti dei bambini. Per i gruppi Lgbtq è una misura paragonabile a quelle in vigore in Russia.
“Al fine di garantire la protezione dei diritti dei bambini, la pornografia e i contenuti che raffigurano la sessualità fine a se stessa o che promuovono la deviazione dall’identità di genere, il cambiamento di genere e l’omosessualità non devono essere messi a disposizione delle persone di età inferiore ai diciotto anni”, si legge nel testo normativo. Le lezioni di educazione sessuale infine “non dovrebbero essere finalizzate a promuovere la segregazione di genere, il cambiamento di genere o l’omosessualità”.
La mafia tra vecchi business e il nuovo "affare" della crisi post Covid, allerta scarcerazioni
Nella relazione della Dia al Parlamento il quadro di Cosa nostra: l'organizzazione tra mandamenti e famiglie con i contatti oltreoceano, la corruzione come "arma" sempre più efficace e il "ricambio generazionale" con frizioni e possibili scontri anche violenti
Una struttura che si adatta ai nuovi tempi, che anche se "perde" il vertice si riorganizza e riallaccia i rapporti con le propaggini all'estero, che intercetta nuovi bisogni e che vede nella crisi economica innescata dalla pandemia Coronavirus un'invitante quando facile occasione per infiltrarsi nel tessuto economico. E' il quadro di Cosa nostra che emerge dalla relazione semestrale della Dia al Parlamento. Seicento pagine in un cui il fenomeno è analizzato in ogni suo aspetto: dalle declinazioni territoriali alle attività "preferite", dalle operazioni portate a segno dalle forze dell'ordine alle reazioni delle cosche.
L'organizzazione
La Dia spiega che "la struttura delle organizzazioni malavitose nel territorio siciliano risulta eterogenea evidenziando nella parte occidentale dell’Isola 'famiglie' più rigidamente strutturate ed ancorate al territorio di riferimento, mentre in quella centro-orientale sodalizi dai contorni più fluidi e flessibili. Tuttavia, la pervasività della criminalità mafiosa appare su tutta la Regione ugualmente aggressiva. Cosa nostra continua a presentarsi, nell’area occidentale della Sicilia, come un’organizzazione verticistica, coordinata e strutturata in famiglie raggruppate in mandamenti anche se impossibilitata a ricostituire un organismo di vertice deputato alla regolazione delle questioni più complesse e delicate"
Coffee Break, "sbarchi in massa e variante delta". L'allarme di Gasparri e zittisce la giornalista in studio
Battibecco geografico tra Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia, e la giornalista Claudia Fusani nella puntata di “Coffee Break”, mercoledì 16 giugno, su LA7: "Voglio aprire i parchi, non i porti", “Vada in Norvegia”. La ripresa degli sbarchi preoccupa molto l’ex ministro Gasparri che, rispondendo a una domanda del conduttore di “Coffee Break”, Andrea Pancani, chiede al governo di intervenire con decisione bloccando i migranti: “Voglio aprire parchi e discoteche, non altro. Ora in un’agenzia Adnkronos leggo che la variante Delta del Covid è arrivata in Sicilia: 10 migranti arrivati dal Bangladesh sono risultati positivi all’incrocio della modifica inglese con quella indiana. Ora sono in quarantena. Io voglio aprire i parchi, ma non i porti. Qui non c’è nessun razzismo, ma un Paese che si deve difendere. Questa ripresa degli sbarchi a Lampedusa è pericolosa sotto il profilo della sicurezza, del traffico di persone che arricchisce i criminali e aumenta naufragi e morti e adesso pure la notizia della variante Delta, questo desta preoccupazione. Lamorgese (ministro dell’Interno, nda) sveglia!”.
Il meeting Biden-Putin sarà più pragmatico di quello che pensiamo
Gli incontri a Ginevra sembrano sempre essere forieri di svolte epocali, tanto da tenere il mondo con il fiato sospeso: dallo storico vertice del 1955 tra i Big Four all’odierno meeting tra Joe Biden e Vladimir Putin. L’atmosfera è di quelle al fulmicotone, tra i due che, negli scorsi mesi, si sono interfacciati a suon di “macho da Hollywood” e “killer”. Troppe le reminiscenze, infinite le similitudini che ci portano, oggi, a parlare di una nuova Guerra Fredda tra Russia e Stati Uniti, concetto galvanizzato dal fatto che i due leader abbiano reciprocamente ammesso che, sulla carta, i rapporti non sono mai stati così bassi dal freddo cinquantennio.
No, non è la Guerra Fredda
Una narrazione alla quale ci siamo abituati ma che fa perdere il senso di quello che davvero sta accadendo. Innanzitutto, non siamo nel bel mezzo di uno scontro tra Est e Ovest, o tra liberismo e comunismo; secondo, non veniamo da un conflitto devastante ma siamo nel bel mezzo di una pandemia che ha ribaltato la geopolitica intera; terzo, in ballo non c’è l’Europa, ma decine di sfide e una gragnola di attori che non sono esclusivamente a Mosca o a Washington. Al netto del vaso di Pandora costituito dai diritti umani, che restano l’ultimo residuo bellico dello scontro ideologico tra due mondi opposti, in questa nuova cold war di ideologico c’è poco. C’è invece un nucleo fortemente pragmatico fatto di zone d’influenza, di risorse energetiche, Nato e controllo delle armi. Quello che di certo sappiamo è che, al termine del vertice, non ci sarà nessuna conferenza stampa congiunta ma dichiarazioni separate ai giornalisti. E stando al Cremlino, la scelta viene dagli americani.
"Linciata perché di destra. Vi rivelo qual è la deriva che ci travolgerà..."
La Nazionale 'non inclusiva', Saman e il silenzio delle femministe, il ddl Zan, Letta e il “paternalismo dell’accoglienza”. Hoara Borselli mette in fila i paradossi del politicamente corretto e i punti di forza della destra in cui crede
Dichiaratamente di destra, attaccata, da sinistra, per le opinioni scomode. Nel mirino per il passato da showgirl, giudicato incompatibile con le attuali ambizioni giornalistiche. Hoara Borselli scomoda continua ad esserlo (scrive per il Secolo d’Italia ed è spesso presente come opinionista a Non è l’Arena e a Quarta Repubblica), dimostrando, anche a ilGiornale.it, di non temere i diktat del conformismo politicamente corretto. Perché la vera battaglia in favore delle donne è dimostrare che si può parlare di politica anche in minigonna.
L’Italia ha esordito agli Europei di calcio e ha vinto. Ma i francesi, ne ha scritto anche lei, ci contestano che non abbiamo giocatori di colore nella rosa. Si sta esagerando con il politicamente corretto?
“Non è che si stia esagerando si sta andando verso una deriva pericolosissima. Il politicamente corretto vuole riscrivere completamente i nostri usi e costumi, le nostre parole, il nostro modo di mangiare. Siamo al punto che addirittura la torta di mele viene definita razzista. Quello che mi preoccupa, ancora di più della deriva che stiamo prendendo, è la massa che ci va dietro. È un’onda che si autoalimenta e che ci vuole schiavi di un unico pensiero. Insomma, Orwell non è mai stato attuale come in questo periodo: abbiamo il neo-pensiero, la neo-lingua che ci impongono nuovi diktat da seguire. E questo è pericolosissimo”.
Diego Dalla Palma, l'orrore subito dal guru della moda: "Pestato dal mio fidanzato fino a farmi perdere i sensi"
Diego Dalla Palma ha confessato di essere stato picchiato dal suo compagno fino a perdere i sensi. L’uomo è stato immediatamente denunciato, ma si trova ancora in libertà. Il guru della moda si è messo a nudo svelando anche dettagli molto personali e delicati della sua vita. "Sono stato molto amato da alcune persone che non potevo amare. In generale, ho avuto tre storie d’amore molto importanti: una con una donna, Anna, le altre due con due uomini che non vogliono che faccia il loro nome. Non ci sentiamo più e questo per me è un vuoto enorme: perché non avere contatti? Allora quello di un tempo non era amore», confessa.
Il visagista ha ammesso di essere stato vittima di manipolazioni psicologiche. "C’è un uomo che mi ha picchiato quattro anni fa. Fu uno shock enorme, mi ha picchiato fino al punto di farmi perdere conoscenza. Quell’uomo è stato denunciato ma grazie alla legge se ne sta tranquillamente in giro per l’Italia. Non ho paura di rivederlo. Una sola cosa mi fa paura: lo stordimento, il non capire chi sono, il dipendere da altri. Se avessi delle avvisaglie in questo senso, farei una scelta precisa: andarmene", confessa.
Sul Ddl Zan si dice favorevole: "Sono assolutamente favorevole al DDL Zan. Ma gli omofobi, che sono dei perdenti alla ricerca disperata di dare un senso ai loro fallimenti esistenziali, continueranno ad esistere fino a quando non ci sarà una profonda rivoluzione culturale. Cosa penso di Platinette che è contraria a questa legge? L’ho trovato sorprendente, sono sincero", conclude.
Vaccini, troppo caos sui sieri anti-Covid: li facciamo ma non siamo cavie
È un frastuono di voci, la Babele delle parole, l’ordine disordinato: signori, vaccinatevi e qualcosa succederà. E’ vero, ci sono meno morti. Così come trova miracolata conferma la previsione del calo enorme dei contagi da Covid. Un anno fa dicevamo che andrà tutto bene, e grossomodo ce la stiamo cavando, visto che grazie a Dio e a chi si è battuto, con le riaperture si torna a respirare.
Ma è tutto così rassicurante? Evidentemente no se in giro monta di nuovo il timore popolare. La domanda “che succederà” torna ad essere la parola d’ordine. Il casino è straordinario ed è doveroso chiedersi se ci sia un’autorità degna di questo nome che spieghi finalmente la situazione. E tocca innanzitutto al ministro Roberto Speranza “illuminare” il popolo. Anziché farsi marchettare dal compagno Pierluigi Bersani, il titolare delle politiche della Salute ha il dovere di pronunciare parole di chiarezza. Lui e il Cts, perché non se ne può più delle “direttive” in perfetta contraddizione.
Nell’ordine, con le ovvie dimenticanze del caso. Sulle varianti che minano l’efficacia dei vaccini sappiamo solo che è proibito indicarle per nazionalità. Delta al posto di India e così via, ma la soluzione sul virus aggravato non ce la garantisce nessuno.
La tempistica tra una dose e l’altra è affidata alla cabala. Succede che in ospedale ti dicano torni i primi di luglio e che poi la tua regione ti scriva invece appuntamento a metà mese o più avanti senza che tu possa aver commesso chissà quale infrazione. Se poi ci sarà la terza punturina lo sanno lassù e quelli che decidono nelle case produttrici dei vaccini.
Per non parlare delle fasce d’età, qualche illustre scienziato tra poco ci spiegherà la bontà del vaccino inoculato via biberon per i nostri bimbi. No, non ci si capisce più nulla. Se pure uno come Vincenzo De Luca smonta la propria credibilità decisionista negando la miscela tra prima dose Astrazeneca e seconda a scelta tra Pfizer e Moderna salvo poi ripensarci, vuol dire che la musica è davvero stonata.
Euro 2020: Ungheria-Portogallo, il calcio batte il virus. Spalti pieni, festa e nessuno con la mascherina
Ha fatto impressione vedere Ungheria- Portogallo in diretta tv e sapere che non si trattava di immagini di archivio di chissà quanto tempo fa, ma proprio della diretta dagli europei in corso.
Alla Puskàs Arena di Budapest infatti per la prima volta in epoca coronavirus lo stadio era pieno in ogni posto (può tenere 66 mila spettatori) anche in una competizione internazionale come questa. Tifosi dell'una e dell'altra squadra con bandiere sventolanti e forse pure qualche fumogeno e petardo di troppo, ma soprattutto tutti privi di mascherine di protezione di qualsiasi genere che invece in Italia sarebbero obbligatorie anche all'aperto.
Una festa dei tifosi, anche se quelli ungheresi che ospitavano i portoghesi alla fine hanno potuto festeggiare ben poco, avendo subito un secco 3-0 con tutti e tre i goal segnati solo negli ultimi dieci minuti, quando è riapparso Cristiano Ronaldo che ha segnato una doppietta su rigore e su azione.
Cartabianca, fucilate di Massimo Giletti ai big di La7: chi mi ha deluso. Resa dei conti, in Rai...
A #cartabianca, l’approfondimento sull’attualità di Rai3, martedì 15 giugno, Massimo Giletti svela il suo futuro televisivo e fa nomi e cognomi di chi lo ha deluso: “Da Lilli Gruber, Corrado Formigli e Giovanni Floris zero solidarietà”.
Nel corso dell’ultima puntata di #cartabianca, Bianca Berlinguer ospita Massimo Giletti ed è inevitabile pensare che i corridoi di Viale Mazzini custodiscano per il giornalista i ricordi più importanti di una carriera iniziata quando aveva 28 anni. La conduttrice ha davanti a sé il pezzo pregiato del telemercato: “Ci sono troppe voci che ti riguardano. Ma partiamo dalla scorta, da quanto tempo vivi così per le minacce del mafioso Filippo Graviano?” e Giletti si leva il primo sassolino dalla scarpa: “Sono sotto scorta da un anno, la vita cambia perché la affidi ad altre persone. Non è tanto per me, io sono famoso, noto, ma ci sono tanti giornalisti, donne e uomini, che rischiano ogni giorno senza essere protetti. Il problema è perché chi si occupa di mafia deve finire sotto scorta? Sono solo e amareggiato. A chi mi riferisco? Soprattutto all’inizio mi aspettavo qualche segnale dai colleghi. Ma l’amarezza aiuta a temprarsi, nelle tempeste che affronti… anche un messaggio banale… da chi? Da Lilli Gruber, Floris, Formigli” e la Berlinguer: “In pratica da tutta LA7”.
Pipistrelli vivi e quel black-out prima del disastro. Inchiesta esplosiva: cos'è successo al laboratorio di Wuhan
Pipistrelli in gabbia nel laboratorio cinese di Wuhan, nutriti dai ricercatori con vermi. Un’indagine dei media australiani getta nuovi dubbi sul laboratorio della megalopoli cinese da dove è partita la pandemia, al centro di sospetti e inchieste.
Guardando le riprese del Wuhan Institute of Virology di cui è entrato in possesso il quotidiano The Australian, c’erano pipistrelli tenuti in gabbia nel laboratorio che è sotto i riflettori internazionali: le immagini smentiscono quanto affermato nel dicembre 2020 da uno degli esperti dell’Oms, lo zoologo Peter Daszak, che prima delle indagini a Wuhan scartava l’ipotesi di pipistrelli vivi nel laboratorio parlando di «teoria del complotto». Daszak ha poi ammesso nelle scorse settimane che durante la visita al Wuhan institute of Virology del team di esperti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, non è stato chiesto agli scienziati cinesi se tenessero pipistrelli in laboratorio. «Ci sono molte cose che né lui, nè il team di esperti dell’Oms hanno chiesto quando sono andati a Wuhan», ha dichiarato la giornalista Sharri Markson, autrice della scoperta, ai microfoni di Sky News Australia.
Markson ha dedicato un libro alle sue indagini, «What really happened in Wuhan», di imminente pubblicazione. Il video dell’Accademia Cinese delle Scienze risale al 2017 ed è stato ripreso per l’apertura del laboratorio di livello 4 di bio-sicurezza, il più alto in assoluto.
Nel video compaiono le immagini dei pipistrelli in gabbia e di uno scienziato che ne nutre uno dandogli un verme. Al centro dei sospetti, secondo il quotidiano australiano, ci sarebbero poi un black-out verificatosi nell’edificio a ottobre 2019, e la scomparsa, il mese prima, di un database sui virus. La settimana scorsa, Markson aveva gettato nuovi dubbi sul laboratorio citando il caso di uno scienziato militare cinese, Zhou Yusen - morto nel maggio 2020 - che aveva depositato un brevetto per un vaccino contro il Covid-19 già a febbraio 2020, dato che retrodaterebbe la comparsa del virus.
Roma, Meloni contro il Pd: fanno il dibattito sulle primarie in un palazzo occupato. Con quale coraggio?
“A Roma, un palazzo occupato – sede di bivacco e di illegalità – diventa il luogo di confronto tra i candidati alle primarie del centrosinistra. Una vicenda sconcertante che lascia increduli. Mi chiedo con quale coraggio certe forze politiche – che si candidano a governare la Capitale d’Italia – possano erigere a simbolo chi non rispetta le regole e fa dell’illegalità la propria bandiera”. Lo scrive su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. Un attacco che inaugura la prima vera polemica politica della campagna elettorale a Roma.
Il Pd tende la mano ai centri sociali, indignazione di Fratelli d’Italia
Diventa infatti un caso la scelta del Pd di fare un dibattito sulle primarie allo SpinTime di via di Santa Croce in Gerusalemme. Un’opzione che è anche una precisa scelta di campo, per ottenere l’appoggio dei centri sociali della Capitale al candidato sindaco dem. Un segnale a quel mondo “disobbediente”, una mano tesa che si tradurrà in politiche compiacenti verso le “okkupazioni”. Di qui il commento di Giorgia Meloni, cui fa eco Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera.
Giustizia, l'affondo di Gaia Tortora contro Sergio Mattarella: "Cossiga sguainava la spada", dal Colle un silenzio sospetto
Il dolce sorriso di Gaia Tortora è increspato da un furore biblico. Le cronache registrano l'ennesimo scanda lo sulla magistratura (stavolta i pm Fabio De Pasquale e Sergio Spadaro indagati per rifiuto d'atti d'ufficio per Eni Shell/Nigeria), la riforma della giustizia rischia di diventare materia plotiniana, logge segrete spuntano come funghi, complotti, arresti. Per chi come lei fa l'anchorwoman e il vicedirettore del TgLa7 e soprattutto porta le stigmate domestiche della malagiustizia è davvero troppo.
Cara Gaia. Non ti ho mai sentito così inferocita. Sei colpita dalla pioggia di arresti (Ilva, Taranto), scontri fra bande e avvisi di garanzia?
«La magistratura sta offrendo uno spettacolo intollerabile, terribile. Ancor più terribile è che non ci sia nessuno che alzi la voce. Qua siamo oltre la riforma del processo. L'altro giorno, addirittura, Palamara in tv lanciava messaggi a chissà chi facendo vedere il WhatsApp su Capristo, procuratore arrestato: "Le pressioni riguardavano solo le correnti nella magistratura. Non mi occupai delle nomine di Taranto ma quando Capristo si presentò per la mia corrente a Bari", come dire: non indagate a Taranto, guardate a Bari. Ma che roba è?».
Il segno dei tempi. La crisi del Csm, la procura di Brescia che indaga su Milano, quella di Taranto su Potenza, logge Ungheria come piovesse, pentiti come Amara che sparlano da Formigli e una settimana dopo vengono arrestati. Che succede?
«Niente, come al solito. Niente. Guarda, il caso De Pasquale su Eni è emblematico di una situazione di assuefazione alla malagiustizia. Tutti a parole condannano, poi nessuno fa niente e i magistrati rimangono alloro posto. E quelli che come me credono ancora nella giustizia si ritrovano invece a filosofeggiare sul "sorteggio" dei membri del Csm, sul "voto singolo trasferibile". Ma dài. E lagen te comune resta a guardare tra errori giudiziari, giustizia lenta, corruzione».
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