L'intemerata di Alberto Contri contro il green pass ma anche contro molte verità date per acquisite su Covid e vaccino gela lo studio di Agorà. Il docente di comunicazione sociale, per anni presidente della Fondazione Pubblicità progresso, lunedì 20 settembre è ospite in collegamento di Luisella Costamagna nel programma di Rai3. Prende la parola dopo il professor Massimo Galli e si scatena il putiferio.
Infatti Contri non solo attacca il provvedimento dell'obbligo di certificazione verde per lavorare, come preventivava la conduttrice. Ma parte lancia in resta puntando il dito su tutta la comunicazione inerente al virus da due anni a questa parte, a partire dal fatto che la quasi totalità dei morti, dice il docente, aveva altre patologie.
"Si parla di vaccini e questi non sono vaccini... Perché non chiedete agli ospiti il motivo per cui il Novavax viene rallentato mentre Pfizer e gli altri hanno dei processi di accelerazione" per le approvazioni, attacca Contri. "La gente ha paura di questi vaccini, non del vaccino" in genere. Il professore è un fiume in piena: "Le motivazioni" addotte dal governo per le restrizioni "sono risibili. Ogni giorno ci sono 250 morti per fumo, e che facciamo?". "I morti di Covid sono risibili" fraintende la conduttrice, "a questo punto devo far intervenire qualcuno". "Ma fa' intervenire chi vuoi. Sento affermazioni apodittiche senza basi scientifiche", risponde l'ospite e gli animi si scaldano.
Chiara Ferragni e Fedez sotto attacco, Pio e Amedeo: "Le persone perbene", parole pesantissime
Non vengono mai citati, Fedez e Chiara Ferragni, ma il velenosissimo discorso di ringraziamento di Pio e Amedeo sembra rivolto proprio a loro. E sicuramente ai Ferragnez domenica sera saranno fischiate le orecchie. Il duo comico pugliese diventato famoso con Emigratis ha ricevuto il Premio Satira Politica a Forte dei Marmi, giunto alla 49esima edizione. Tutto questo pochi giorni dopo la clamorosa polemica a distanza dal palco dei Seat Music Awards a Verona proprio con la influencer e imprenditrice e il rapper milanese.
Pio e Amedeo avevano accusato Fedez di aver fatto polemica contro la Rai perla "censura al Concertone del Primo maggio" solo per ottenere facile pubblicità e vendere di più. Apriti cielo, sono arrivate le risposte piccate via social del diretto interessato e della moglie, a sua volta pizzicata dai comici sulla "beneficenza in Lamborghini". Su Instagram, Twitter e Facebook si è aperta la guerra dei followers, durata diversi giorni. Ricevuto il premio, proprio su Instagram i due piccantissimi foggiani hanno cercato, in apparenza, di gettare acqua sul fuoco. Ma qualche passaggio particolarmente pepato sembra indicare l'esatto contrario.
Pfizer, "abbiamo sbagliato vaccino". Campagna contro il Covid, studio sconcertante: tutto ribaltato, chi rischia
Sono 82.278.770 le dosi di vaccino somministrate in Italia, l'87,8% del totale di quelle consegnate, pari finora a 93.749.420 (nel dettaglio 66.025.417 Pfizer/BioNTech, 13.731.164 Moderna, 12.034.049 Vaxzevria-AstraZeneca e 1.958.790 Janssen). Le persone che hanno completato il ciclo vaccinale sono 40.916.433, il 75,76% della popolazione over 12. Da tempo l'Unione europea ha deciso di investire su Pfizer. Peccato che uno studio scientifico dei "Centers for disease control and prevention", l'organismo di controllo sulla sanità pubblica degli Stati Uniti riveli che il vaccino Moderna è più efficace nel prevenire i ricoveri rispetto a Pfizer.
Lo studio è stato condotto su un campione di 3.689 persone con più di 18 anni ricoverate in 21 ospedali negli Usa. Sono stati esclusi coloro che presentavano "condizioni di immunocompromissione". Risultato: l'efficacia media del vaccino contro i ricoveri per Covid-19 nell'intero periodo preso in considerazione "è risultata più alta per Moderna (93 per cento) rispetto a Pfizer-BioNTech (88 per cento)". In entrambi i casi molto superiore al 71 per cento del vaccino di Johnosn & Johnson che, come noto, è stato messo in commercio con un'unica dose.
Elezioni in Russia, il partito di Putin ha conquistato i due terzi del Parlamento
Veleggia verso il previsto successo il partito Russia Unita del presidente Vladimir Putin alle elezioni parlamentari che si sono svolte nel Paese dove ora è in corso il conteggio dei voti.
Il Partito di Putin ha già annunciato di aver conquistato oltre i due terzi dei seggi della Duma, il parlamento russo. E commentando i risultati ancora provvisori, il segretario del Consiglio generale del partito, Andrei Turchak, ha spiegato che sono stati conquistato almeno 315 seggi sui 450 a disposizione.
La Costituzione russa permette di emendare la Costituzione con una maggioranza dei due terzi.
Secondo la Commissione elettorale, Russia Unita ha raccolto il 49.42 per cento dei voti di lista, che eleggono la metà dei deputati della Duma in Russia.
Papa Ratzinger come Oriana Fallaci? Il retroscena drammatico sulla frase "anti Islam"
La Forza della Ragione è la via maestra sulla quale l'Occidente poteva (e potrà) ritrovare sé stesso. Dagli ultimi epocali scritti di Oriana Fallaci alle parole più complesse e meno capite di Benedetto XVI, quelle pronunciate all'università di Regesburg nel settembre di quindici anni fa, il passo è davvero breve. Il susseguirsi, in questi giorni, di anniversari e conseguenti riletture di fatti, figure e pensieri di inizio millennio, costringe quasi naturalmente a tornare anche a riscoprire le parole che Joseph Ratzinger consegnò al mondo visitando l'ateneo tedesco in cui era stato professore. Il Papa oggi emerito, nella prolusione divenuta tristemente nota solo per la marginale citazione di una frase, letta come anti-islamica, dell'imperatore bizantino Manuele II Paleologo, si era caricato dell'onere di mostrare, in una delle sue formidabili lezioni, la strada per uscire dal buio in cui quegli anni era precipitato (e ancora in realtà vaga) il mondo occidentale. Citava il Vangelo, ovviamente, Benedetto: «In principio era il lògos», viaggiando nel solco tracciato da Giovanni Paolo II, pochi anni prima, nella bellissima enciclica intitolata proprio Fides et ratio del 1998. Di fatto Papa Ratzinger, in quel discorso, si trovò a descrivere «un mondo nuovo», dove fede e ragione coesistono e agiscono l'una al servizio dell'altra. Un percorso addirittura assolutamente incline all'ecumenismo e mirato proprio alla forma più autentica possibile del dialogo tra religioni e culture. Quel dialogo nel quale ci si dice tutto, senza escludere nulla, ovviamente - trattandosi di un Papa - in primis non tagliando fuori, anzi rimettendo al centro la parola di Dio.
Montesano: mi augurano la morte. Ma sul Covid non dicono tutta la verità
Enrico Montesano in un'intervista a La Verità torna sulle sue posizioni critiche contro le misure del governo nella lotta al coronavirus e le verità ufficiali sulla pandemia. Accuse che gli sono valse l'etichetta di negazionista. "Non ne posso più di questa parola, la trovo inappropriata. Casomai i negazionisti sono quelli che negano la realtà delle cose, non chi la difende o diffonde. E poi è un termine nato per l'Olocausto, non c'entra. Comunque, se lo vuole sapere, non nego nulla". Perché, sostiene, che il Covid ci sia è un dato di fatto: "è una forma di influenza virulenta e rognosa, e se si sbagliano o ritardano le terapie - in maniera colpevole - causa poi rischi e pericoli per la vita".
Anche sui vaccini l'attore e comico romano non si nasconde: non sono un No vax, dice, "io di vaccini ne ho fatti tanti". Ma anche qui coltiva dubbi. L'Aifa "dice che anche se l'efficacia del vaccino è molto alta, 90%, ci sarà sempre una porzione di vaccinati che non svilupperà la difesa. E non sanno ancora se l'infezione può essere trasmessa. Alla domanda se la vaccinazione consenta di tornare alla vita di prima, rispondono quindi che 'non conferisce un certificato di libertà'. Non sapevo che ci volesse una patente per la libertà. E quindi dicono occorre continuare con i comportamenti che definiscono corretti, con il distanziamento sociale. Sociale: una parola che mi preoccupa da sempre. Perché ci stanno dicendo che non bisogna essere sociali, ma a-sociali", commenta Montesano che dice che si vaccinerà se glielo consiglierà il suo medico.
Bufera social su Faraone (Iv) per la frase offensiva contro i no vax: siete una bomba in circolazione…
Una bufera social sta investendo il senatore di Italia Viva Davide Faraone per le dichiarazioni rilasciate giovedì 16 Settembre durante il programma condotto da Paolo Del Debbio “Dritto e Rovescio”. Il confronto che lo ha visto protagonista insieme a Francesco Borgonovo, vicedirettore de La Verità ed Elisabetta Gardini di Fratelli d’Italia, era incentrato sull’argomento che la sta facendo da padrone in tutti i talk televisivi, ovvero il Green pass e la sua estensione nel pubblico e privato.
La frase di Faraone contro chi non si vaccina
A seguito dell’intervento di alcuni cittadini che rivendicavano la libertà di scelta rispetto alla vaccinazione, il senatore Faraone, visibilmente contrariato, ha pronunciato una frase che migliaia di utenti hanno mal digerito. “Voi siete una bomba in circolazione…”. Parole forti che risuonano come una sentenza senza appello. Chi non si vaccina, secondo il senatore, rappresenta un’arma di distruzione di massa e non è contemplato potersi porre domande o avere dubbi riguardo al siero.
Covid, allarme al Viminale: "Sono 17mila i poliziotti non vaccinati", sicurezza a rischio
Migliaia di agenti penitenziari, una moltitudine di rappresentanti di forze dell'ordine e chissà quanti altri senza Green pass rischiano, a stretto giro, astenendosi volontariamente dal presentarsi al lavoro, di mettere in ginocchio l'organizzazione della macchina pubblica della sicurezza. Partiamo dalla carceri. La bellezza di 13mila agenti penitenziari (dati del 13 settembre forniti dall'amministrazione penitenziaria, Dap), non risultano vaccinati. Da metà ottobre, quindi, o si sottoporranno ai test periodici (a pagamento), oppure non potranno più prestare servizio. E visto che già gli organici nelle carceri soffrono di una carenza di 17mila addetti, c'è da scommetterci che salterà fuori un bel pasticcio tra organici non coperti e turni sguarniti. «Più di un terzo, gli appartenenti al corpo di polizia penitenziaria», spiega Gennarino De Fazio, segretario generale della UilPa Polizia Penitenziaria, «che non si sono ancora sottoposti neppure alla prima dose della vaccinazione anti-covid. Cosa succederebbe, allora, in caso di sospensioni dal servizio che si andrebbero a sommare alla gravissima deficienza degli organici già esistente e quantificata, dallo stesso Dap, in 17mila unità mancanti?».
Monica Cirinnà "senza ricco cane al seguito". I soldi nella cuccia, bomba di Dagospia: dove la hanno beccata
Da qualche settimana, Dagospia ha sempre una parola perfida per Monica Cirinnà, la senatrice Pd paladina dei diritti LGBTQ incappata dopo Ferragosto in una più che imbarazzante vicenda personale. In una cuccia per cani "dimenticata" della sua tenuta di campagna a Capalbio erano stati ritrovati 24mila euro conservati in pessimo stato. Assolutamente ignota, nonostante le indagini ancora in corso, la provenienza di quel denaro. Il sospetto è che un delinquentello li avesse nascosti in attesa di recuperarli e che poi si sia ritrovato impossibilitato a recuperare la refurtiva.
La Cirinna e il marito Esterino Montino, sindaco dem di Fiumicino, ovviamente non sono minimamente sospettati. Ma il loro è stato un autogol, perché di fronte alle inevitabili ironie della rete intorno alla coppia perfetto esempio della sinistra radical chic della Capitale hanno reagito con uno sfogo al Corriere della Sera che ha fatto il giro d'Italia, peggiorando la situazione. "Ero già nei pasticci di mio, nelle ultime settimane - aveva confidato la Cirinnà -. Nei pochi giorni di ferie, cinque per la precisione, sto facendo la lavandaia, l'ortolana, la cuoca. Tutto questo perché la nostra cameriera, strapagata e messa in regola con tutti i contributi Inps, ci ha lasciati da un momento all'altro. Volete sapere il motivo? Mi ha telefonato un pomeriggio e mi ha detto, di punto in bianco: 'Me ne vado perché mi annoio a stare da sola col cane'". Apriti cielo: la senatrice di ultrasinistra che si lamenta perché costretta ad abbassarsi alle più umili mansioni. Quelle che per inciso qualsiasi comune mortale conosce fin troppo bene ed esegue senza proferir parola.
Taglio chic per il cane: è boom anche in Italia. Ecco il parrucchiere per Fido
Lunghi, corti, raccolti con un fiocchetto o morbidi e naturali. Anche le acconciature per gli amici a quattro zampe seguono le tendenze e le mode. Chi non ricorda la mitica scena del film «Edward mani di forbice» dove, rapito da un estro creativo, il protagonista inizia a tosare i cagnolini del quartiere creando dei look eccentrici. Una cosa è certa, bellezza a parte, prima di realizzare tagli ad hoc bisogna fare attenzione alla buona condizione del pelo. Già, perché il pelo dei cani ha numerose funzioni, contrariamente a quello che si può pensare aiuta anche la termoregolazione proteggendo dai raggi solari, infatti, eliminarlo significherebbe esporre la pelle a contatto diretto con i raggi del sole rischiando di provocare scottature, irritazioni, eritemi e secchezza. Dall'isola di Taiwan, intanto, sta divampando una nuova moda che consiste nel toelettama anche Maltesi e Bichon, vittime di questi nuovi tagli e di una competizione sfrenata dei proprietari sui social. In ogni modo, l'effetto è sorprendente e ci regala una straordinaria galleria di cani dalle teste quadrate o rotonde.
La Meloni: “Covid affare milionario per la sinistra. Vogliamo un’indagine”
Ieri Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, era in piazza del Popolo a Roma per la campagna elettorale del candidato sindaco per il centrodestra Enrico Michetti. Ma non si è lasciata sfuggire l’occasione per un’invettiva contro il governo nella gestione del covid che, a suo dire, è diventato una “mangiatoia di sinistra”.
Meloni: “Covid è un enorme affare per la sinistra”
“Dov’è la magistratura che sta così attenta e sta ancora lì a perseguitare Berlusconi a cui va la nostra solidarietà. Non ha nulla da dire sulla mangiatoia del Covid?” ha detto Giorgia Meloni a margine della manifestazione di Fdi in piazza del Popolo a sostegno di Enrico Michetti. ”Vogliamo dimostrare -ha detto la leader di Fdi- come il Covid si sia trasformato in un enorme affare per i soliti circuiti della sinistra: mascherine, appalti agli amici, consulenze milionarie…”.
Toscana “in rosso”: ecco i tagli alla sanità della Regione a guida Pd
Siamo ancora in emergenza sanitaria? Dunque la Regione Toscana – a guida Pd – si regola di conseguenza, avviando i tagli alla sanità. Potrebbe sembrare un brutto scherzo, ma non lo è. Perché il presidente dem Eugenio Giani, assieme all’assessore alla Salute Simone Bezzini, ha comunicato ai direttori generali delle aziende sanitarie un piano a dir poco spaventoso. Come riportato da La Nazione, soltanto a titolo esemplificativo tra le richieste arrivate dalla Regione ci sono tagli per “cento milioni di spesa da qui a fine anno”.
Così la Regione Toscana avvierà tagli alla sanità
Ma come si è arrivati a questa incredibile decisione? A causa delle magre casse della Regione e al timore di un commissariamento. Già, di fatto se il bilancio della sanità toscana dovesse andare in default il rischio sarebbe proprio quello. A quel punto secondo la Regione a pagarne le conseguenze sarebbero i cittadini, poiché si vedrebbero ridimensionati i servizi. Al momento c’è un disavanzo di almeno 430 milioni, ma la cifra esatta fino al 31 dicembre non è quantificabile. Può darsi che “il buco” sia addirittura più grande. Nonostante questo Giani sostiene che non vi siano affatto “buchi”, visto che il bilancio si chiude nel 2022. Di sicuro c’è un problema però, e bello grosso.
A tal punto che pure la Cgil, non propriamente ostile a chi la Toscana la governa da decenni, si riunirà lunedì con gli altri sindacati Cisl e Uil. Si affronterà il tema dello stato di agitazione e le iniziative di mobilitazione che i sindacati intendono intraprendere prima possibile per impedire il blocco delle assunzioni. Anche perché in vista c’è il congelamento delle assunzioni oltre ai tagli alla spesa si dà che daranno il là al blocco dei pagamenti degli straordinari. Non solo, verranno anche chiusi in anticipo gli hub vaccinali.
Insorge il centrodestra
“Il buco di 400 milioni c’è o non c’è? Come si pensa di risanare la passività? E soprattutto come verranno garantiti servizi e prestazioni senza le adeguate assunzioni?”, chiede il consigliere della Lega Marco Landi.
“A luglio è uscita la graduatoria del maxi-concorso Estar: circa 600 infermieri aspettano di essere chiamati dalla Regione Toscana. Sarebbero solo 50 gli infermieri arrivati alla Asl Toscana Centro a fronte degli almeno 137 richiesti dal direttore Marchese. E, addirittura, nessuno dei vincitori del concorso per la Asl Sud Est, cioè 135 professionisti, sarebbe stato chiamato”, tuona il consigliere regionale di FdI Francesco Torselli. “Intanto sono partite le sospensioni del personale sanitario non vaccinato: un problema che si somma all’ormai cronica carenza di personale. E Giani fa spallucce e si esalta per la digitalizzazione. Siamo al grottesco”, conclude Torselli.
Via “da uomo” e “da donna” dalle etichette dei profumi: l’ultima fesseria correct
Il monopensiero correct colpisce pure i profumi. Per l’esattezza le etichette con le diciture che identificano le fragranze ‘per uomo’ o ‘per donna’. Bandite d’un tratto, stracciate perché non più in linea con la fluidità gender, la sola contemplabile, la sola ammissibile in particolare nel mondo dello spettacolo e della moda. Via dunque l’esaltazione dell’uomo che non deve chiedere mai, vade retro fascino e grazia femminili, i profumi devono essere unicamente genderless. Dunque niente etichetta che ne consigli l’utilizzo all’uomo anziché alla donna.
Così bandiscono le diciture “uomo” e “donna” dai profumi
E’ quanto emerso dall’appuntamento mondiale Fragranze, fiera della profumeria artistica che si sta svolgendo in questi giorni a Firenze e a cui partecipano 140 marchi internazionali. Tra questi c’è ad esempio il brand 19-69, del fotografo e designer Johan Bergelin, che spiega così la sua scelta di togliere il genere dalle etichette dei profumi prodotti. “L’anno del 1969 rappresenta un’era di libertà, tolleranza e controcultura”. E cosa c’entra con il genderless? Nulla, ma fa cool citarlo. Stessa decisione di Atelier Oblique che opta per fragranze prive di genere. Mentre Heeley Parfums introduce profumi, realizzati dal profumiere e designer inglese James Heeley, pensati sia per lui che per lei.
Afghanistan, quel drone Usa che ha ucciso sette bambini
Venti anni di guerra, pochi mesi per la ritirata ingloriosa. Il disastro Usa in Afghanistan, in cui anche l’Italia si è fatta trascinare, è ormai sotto gli occhi di tutti. Ora però il Pentagono ha ammesso pure l’ultimo emblematico fallimento.
Il drone Usa ha ucciso 10 innocenti
L’attacco compiuto con un drone a Kabul, poco prima del definitivo ritiro dei militari americani, ha centrato un’auto sbagliata uccidendo 10 civili innocenti. Ad ammetterlo, con relativo ritardo considerato che il tragico errore era emerso chiaramente, è ora il generale Kenneth McKenzie, del Comando centrale statunitense.
Il pericolo “no vax” esiste solo tra chi cerca un nemico da crocifiggere
È proprio come dice Michel Houellebecq: quando la sinistra governa il controllo sociale sale alle stelle. E con esso anche l’ipocrisia dei suoi comportamenti schizofrenici e vagamente insopportabili. L’ultima, oltre oceano, con la deputata liberal Alexandria Ocasio-Cortez. La quale si è presentata all’evento più mondano di Manhattan munita di biglietto d’ingresso dal costo di 35mila dollari e vestito cucito da una sarta afroamericana recante lo slogan “Tax the rich”. Ben Affleck e Jennifer Lopez, invece, si sono esibiti allo stesso evento in un appassionante bacio con mascherina indossata, nonostante abbiano limonato per tutta l’estate girando per le coste italiane.
Veniamo al dunque. La sinistra oggi ha trovato il nuovo vessillo da sventolare e da sbatacchiare in faccia al rozzo popolo con stipendio medio. Quello che non affolla gli eventi mondani come quello di Manhattan. E’ l’idolatria del vaccino, l’idolatria del controllo sociale affinché nessuno si contagi, l’idolatria della contravvenzione. E del disprezzo pubblico nei confronti di chi chiede libertà e un minimo di onestà intellettuale.
Così i Paesi del G20 taroccano il Made in Italy per 100 miliardi
I prodotti alimentari italiani? Taroccati dai Paesi ricchi e il danno è enorme. “L’emergenza Covid con la frenata del commercio internazionale spinge a oltre 100 miliardi di euro il valore dei falsi Made in Italy nel mondo sottraendo risorse e opportunità di lavoro all’Italia con il paradosso che i più attivi taroccatori del cibo Made in Italy nel mondo sono proprio i paesi ricchi ed emergenti del G20 che approfittano della pandemia per sostituire i prodotti tricolori con imitazioni di bassa qualità”. A denunciarlo è la Coldiretti, con una nota diffusa oggi mentre si sta svolgendo proprio il G20 dell’agricoltura a Firenze.
Falsi Made in Italy, ecco quanto ci costano
Da notare che 100 miliardi è una cifra che supera il doppio dell’export tricolore. Questo significa che due prodotti italiani su tre in realtà sono falsi. Coldiretti chiede così ai “grandi della Terra un intervento immediato contro un fenomeno vergognoso che ha un impatto devastante sull’economia nazionale e che è ormai diffusissimo in tutti i Continenti e prolifera nei momenti di difficoltà delle aziende italiane”. Difatti, si legge sempre nella nota di Coldiretti, “l’85% degli italiani che hanno fatto nella propria vita almeno una vacanza all’estero si è imbattuto in un prodotto agroalimentare imitato o in una ricetta dei piatti tradizionali del Belpaese storpiata”.
Barbara Palombelli all'attacco: "Io vittima di diffamazione, ne risponderanno in tribunale"
"Tutti coloro che si sono resi protagonisti di questa palese falsità ne risponderanno in tribunale", avverte la giornalista, investita dalle polemiche dopo alcune frasi sui femminicidi
Dopo una prima replica e poi le scuse, Barbara Palombelli passa al contrattacco in seguito alla bufera che si è scatenata su di lei per le frasi sul femminicidio durante una puntata di Forum. La giornalista ha affidato a un post sul suo profilo Facebook la sua risposta.
"Sono stata vittima di una diffamazione senza precedenti. Il mio nome, accostato all'istigazione e alla giustificazione della violenza sulle donne. Tutti coloro che si sono resi protagonisti di questa palese falsità ne risponderanno in tribunale. Non posso accettare una simile aggressione completamente ingiustificata e superficiale". La giornalista ha poi aggiunto: "Aspetto le scuse dei rappresentanti delle istituzioni che non si sono documentati sui fatti prima di emettere sentenza via web. Continuerò a porre domande, anche scomode, perché è il mio mestiere. Ma non accetterò diffamazioni, da qualunque parte siano arrivate".
Tor Bella Monaca, scatta il maxi-sgombero delle case Ater occupate della Torre 50
Colpo alle occupazioni abusive nella Capitale. Dalle prime ore del mattino si sta svolgendo un'operazione finalizzata allo sgombero delle abitazioni Ater occupate illecitamente nella torre 50 di Tor Bella Monaca, periferia est della Capitale.
Circa cento uomini tra polizia di Stato, carabinieri, guardia di finanza e polizia locale, in supporto all'Ater, stanno liberando tutti gli appartamenti occupati del palazzo di via Santa Rita da Cascia. Lo si apprende da fonti della prefettura di Roma.
L'attività rientra in un'azione fortemente voluta dal prefetto di Roma, Matteo Piantedosi, all'interno del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica contro le maxi-occupazioni abusive. L'intervento ha l'obiettivo di riportare la legalità nelle case popolari con l'interruzione delle occupazioni abusive e le tempestive riassegnazioni agli aventi diritto.
Secondo quanto si apprende viene ricostruita la presenza, all'interno di appartamenti occupati nello stabile, di possibili esponenti della criminalità organizzata e persone congiunte o riconducibili ai clan stessi.
Bersani la spara grossa sui no vax: sono sì Dux… ma fu il Duce a introdurre il vaccino obbligatorio
Tra i no vax ci sono i “sì Dux”. Pierluigi Bersani non resiste alla battuta. Invoca persino la legge Mancino contro i contestatori dell’obbligo vaccinale perché appunto sarebbero colpevoli di cosa? Magari di ricostituzione del partito fascista? Bizzarra teoria, visto che i no vax a loro volta accusano di “nazismo” i favorevoli al green pass e al siero anti Covid. Ma Bersani non vede contraddizioni nel suo accusare: chi combatte contro i vaccini è fascista.
Bersani non sa cosa accadde nel 1939 col vaccino anti-difterite
Ma come, non ha letto i tweet ironici di Roberto Burioni che facevano riferimento alla vaccinazione obbligatoria contro la difterite, che il fascismo introdusse nel 1939? Evidentemente no. Agitare lo spauracchio del fascismo magari per quattro estremisti che arringavano le folle no vax nelle piazze fa sempre comodo.
Blitz francese contro lo Stato Islamico nel Grande Sahara, ucciso il sanguinario al-Sahrawi
L’attentato più eclatante che porta la sua firma fu quello contro i soldati americani nell’ottobre 2017 nel sud-ovest del Niger ma Adnan Abu Walid al-Sahrawi, fondatore del Sigs, ramo del sedicente Stato Islamico nel ‘Grande Sahara‘ ucciso dalle forze francesi – l’annuncio è stato dato in nottata su Twitter, dal presidente francese Emmanuel Macron – ha al suo attivo decine di attentati e di vittime anche civili.
Sulla testa di al-Sahrawi, considerato un terrorista feroce e sanguinario, responsabile di attacchi particolarmente cruenti in Mali, Niger e Burkina Faso, pendeva una taglia da cinque milioni di dollari.
La Supermedia dei sondaggi premia ancora la Meloni in vista delle elezioni: vola il centrodestra
Si avvicinano le elezioni del 3 e del 4 ottobre e YouTrend ha pubblicato l’ultima Supermedia dei sondaggi che riguardano il mondo della politica italiana. D’ora in avanti fino alla tornata elettorale dell’inizio del prossimo mese calerà il silenzio sui numeri dei partiti e quindi quella attuale è l’ultima fotografia prima della contesa: Fratelli d’Italia resta in testa e si conferma il primo partito italiano davanti alla Lega e al Partito Democratico.
Giorgia Meloni e i suoi si attestano in vetta alla classifica con un 20,3%, segno che la strategia di stare all’opposizione rispetto al Governo guidato da Mario Draghi sta pagando agli occhi degli elettori. La leader del partito di centrodestra si presenterà quindi al test delle urne in testa, con lo spoglio delle schede elettorali che darà un importante segnale rispetto alle posizioni del Paese.
Leggermente staccata da FdI c’è la Lega, che con il suo 19,8% è a breve distanza dal primato, ma con un margine sufficiente (+0,7%) rispetto al terzo partito d’Italia, il Pd di Enrico Letta. Dalla Supermedia emerge che i primi tre partiti sono tornati a essere racchiusi in uno spazio strettissimo, ampiamente entro il margine d’errore medio (+/- 3%) della grande maggioranza dei sondaggi. Stabile anche il Movimento 5 Stelle (16,3%), con la coalizione di centrodestra sempre ad un passo dalla soglia del 50%. Non sono arrivati scossoni in questa settimana, a parlare saranno i 12 milioni di elettori chiamati al voto.
Green pass, Maria Giovanna Maglie scatenata: in Corea godono. Che mazzate a Draghi a L'aria che tira
Senza green pass non si lavora. Arriva il via libera del governo sull’obbligo del certificato verde nei luoghi di lavoro, pubblici e privati, a partire dal 15 ottobre, nonostante la contrarietà di parte del centrodestra. Questo il tema di apertura della puntata di venerdì 17 settembre de “L’Aria che tira”.
Il talk show mattutino di La 7, sotto la conduzione di Myrta Merlino ospita Maria Giovanna Maglie per commentare la decisione dell’esecutivo sull’obbligatorietà della certificazione verde per tutti i lavoratori.
La giornalista appare da subito critica: “Sono sempre stata contraria ma diciamo che da oggi lo sono ancora un po' di più visto che il fatto si è compiuto. Oggi non voglio parlare della libertà perché sarebbe troppo facile per me dire che un governo di tecnici, un governo d'emergenza si sta prendendo dei poteri inusitati. È sotto gli occhi di tutti, Brunetta dice che siamo all'avanguardia, in Corea del Nord staranno morendo di invidia”.
Green pass, cosa cambierà dal 15 ottobre? Ecco tutto quello che c’è da sapere
Tra un mese il Green Pass sarà obbligatorio praticamente per fare tutto ma soprattutto per andare a lavoro, pubblico o privato che sia. L’Italia, ricordiamo, è il primo e fino ad ora unico Paese europeo ad aver adottato tale norma.
Green pass, cosa cambia per il lavoratore pubblico
Tutti i lavoratori del pubblico saranno obbligati a mostrare il Green Pass per lavorare (parliamo di 3.2 milioni di persone). Naturalmente tra di loro sono già compresi sanitari e dipendenti degli istituti scolastici. Adesso, però, anche funzionari e impiegati dei ministeri e delle amministrazioni regionali e locali dovranno dotarsi della certificazione verde. Obbligo anche per la presidenza del Consiglio, i ministeri, le autorità indipendenti, l’agenzia delle Entrate, il Demanio, i Monopoli e gli enti di previdenza. Idem per forze armate, forze dell’ordine e comparto giustizia (magistrati e dipendenti dei tribunali). E alla fine anche deputati e senatori dovranno esibire il Green Pass.
Dodici milioni di animali uccisi per i test scientifici: Parlamento Ue chiede fine della “mattanza”
Il Parlamento Ue chiede si fermare la “Mattanza” degli animali da laboratrio: nell’Unione europea, nel 2017, circa 12 milioni di animali sono stati allevati e uccisi nell’ambito di sperimentazioni scientifiche.
Parlamento Ue, verso lo stop agli animali da laboratorio
Una risoluzione votata a stragrande maggioranza nell’Aula di Strasburgo, invita la Commissione e Stati membri a “accelerare la transizione verso un sistema di ricerca che non utilizzi animali”. I deputati europei chiedono un piano d’azione a livello europeo, con obiettivi ambiziosi sì ma realizzabili, e anche scadenze precise per l’eliminazione graduale dell’uso di “cavie” da laboratorio nella ricerca e nella sperimentazione. Il parlamento Ue vuole ridurre, perfezionare e sostituire le procedure sugli animali vivi per scopi scientifici, non appena “scientificamente possibile”. Senza, per questo, abbassare il livello di protezione della salute umana e dell’ambiente.
L’acciaio di Terni torna italiano: ThyssenKrupp vende ad Arvedi
L’acciaio di Terni torna di proprietà italiana. La multinazionale tedesca ThyssenKrupp ha infatti annunciato di aver ceduto Acciai Speciali Terni (Ast) al gruppo Arvedi. Una svolta importante e che in qualche modo inverte la tendenza a cedere i nostri asset. Certo, non si tratta propriamente di un ritorno in grande stile dello Stato, parliamo di un colosso del settore siderurgico che acquista da un altro colosso. Eppure stavolta a spuntarla è stata un gigante italiano dell’acciaio. Ed è un’ottima notizia anche perché fino a pochi mesi fa l’acciaieria rischiava addirittura la chiusura.
ThyssenKrupp vende ad Arvedi: come l’acciaio di Terni è tornato italiano
Ad annunciare la cessione dell’acciaieria di Terni è stato direttamente il gruppo ThyssenKrupp, con una nota pubblicata sul proprio sito. “La vendita di Acciai Speciali Terni (AST), inclusa la relativa organizzazione commerciale in Germania, Italia e Turchia, alla società italiana Arvedi, raggiungendo così un nuovo traguardo nel riassetto del gruppo”, si legge nella nota. “È stato concordato di non divulgare il prezzo d’acquisto. La transazione è soggetta all’approvazione del Consiglio di Sorveglianza di Thyssenkrupp AG e all’autorizzazione dell’autorità antitrust europea”.
Instagram è dannoso per la salute mentale delle ragazze. Zuckerberg lo sa e non fa nulla
Facebook sa che Instagram è un social pericoloso per la salute mentale delle ragazze adolescenti, ma non fa nulla per arginare il problema. E’ quanto riportato dal Wall Street Journal, che fa sapere di essere entrato in possesso dei risultati di alcuni studi commissionati dall’azienda di Zuckerberg.
Tutti i danni di Instagram
Non ci vuole una laurea in ingegneria per capire che Instagram — social fotografico tutto incentrato sull’apparire, sul raggiungimento di canoni di bellezza impossibili e sulla distorsione delle immagini mediante filtri — ha effetti devastanti sulla psiche di molte ragazze. E secondo lo studio commissionato proprio dalla società di Menlo Park una ragazza su tre iscritta a Instagram sviluppa disturbi di percezione del proprio corpo, disturbi alimentari, angoscia e un aumento delle tendenze depressive.
La prima donna governatrice afghana contro Biden: una mossa irresponsabile ritirarsi
È netto e totalmente negativo il giudizio di Habiba Sarabi, la prima governatrice di una provincia dell’Afghanistan, quella di Bamiyan, sul caotico, disastroso, e frettoloso e disimpegno degli Stati Uniti deciso dall’attuale inquilino della Casa Bianca, il democratico Joe Biden.
”Un grosso errore”, dice Habiba Sarabi commentando la decisione di Biden. Di più: una mossa ”irresponsabile”.
Intervistata da France 24 da Izmir, in Turchia, dove ora vive, Sarabi si trovava a Doha quando i Talebani hanno preso il potere.
Secondo lei, la comunità internazionale deve ora ”correggere” l’errore che ha commesso. E gli Stati Uniti, in particolare, devono ”fare leva” sui Talebani, affinché rispettino i diritti umani fondamentali, compresi quelli delle donne.
Scuola, altro che green pass e controlli: mancano ancora 1.000 presidi (ed è tornata la Dad)
Altro che controlli e multe per chi non ha il green pass (genitori compresi), la scuola ha ben altri (irrisolti) problemi, come il fatto che a campanella suonata mancano all’appello ancora mille presidi. A lanciare l’allarme è l’associazione di categoria DirigentiScuola. “Mille scuole sono senza dirigenti, per questo siamo stati costretti a impugnare il decreto ministeriale del 15 maggio scorso facendo appello al presidente della Repubblica“. Lo annuncia Attilio Fratta, presidente di DirigentiScuola. “Non abbiamo avuto scelta – sottolinea Fratta – nonostante le promesse fatte dal ministero su organici, mobilità e affidamento dei nuovi incarichi, nulla è accaduto. E l’anno scolastico è iniziato, sotto questo aspetto, nel peggiore dei modi”.
DirigentiScuola: “Abbiamo passato mesi a parlare di problemi inesistenti tra vaccini e green pass”
“Abbiamo passato mesi – continua Fratta – a parlare di problemi inesistenti tra vaccini e green pass. Nessuno, tranne noi, ha posto l’accento sui drammi mai risolti della scuola italiana”. “Viviamo all’interno di una situazione folle: come è possibile che le graduatorie non scorrano una volta che i dirigenti si dimettono?” – si chiede Fratta. “Sta saltando il sistema. Non si stanno rispettando le leggi. E non si comprende perché il ministro, che viene sconfessato in continuazione, non reagisca con determinazione prendendo gli opportuni provvedimenti. Chiediamo un intervento immediato per porre subito rimedio a questa situazione vergognosa” conclude Fratta. Il grido di allarme è per un sistema che saltando a causa delle misure emergenziali per il Covid. Ma al di là dell’obbligo del green pass, non si è fatto molto neanche su questo fronte.
Gli operai chiudono la fabbrica a Giuseppe Conte: respinto all'ingresso della Gkn
Altro giro e altra porta sbattuta in faccia. Il tour italiano di Giuseppe Conte, nuovo leader del Movimento 5 Stelle, non sembra portare i risultati sperati e dopo i fischi e le contestazioni degli scorsi giorni ora l’ex presidente del Consiglio ha trascorso un’altra giornata movimentata. Come riporta La Nazione Giuseppi si è recato in visita alla fabbrica Gkn di Campi Bisenzio, comune dell’area metropolitana di Firenze, ma gli operai non lo hanno fatto entrare.
I lavoratori sono in presidio permanente da più di due mesi e per protesta hanno deciso di sbattere la porta in faccia a Conte, che sperava in uno spot elettorale migliore in vista delle amministrative del 3 e 4 ottobre. Con lui c’era anche Alessandra Todde, grillina e vice-ministro del Mise: la presenza di uno dei membri del Governo non ha smosso di una virgola gli operai.
“Dal 4 agosto non abbiamo avuto più notizie dal governo. Vogliamo la sospensione della procedura di licenziamento. Poi si discute il resto” ha chiarito Matteo Moretti della Rsu di Gkn. L’azienda ha confermato nell’ultimo incontro di agosto la procedura di licenziamento dei lavoratori, mentre il tavolo istituzionale del 4 agosto è rimasto sospeso, con la viceministra che ha promesso che sarà convocato per il 20 settembre. Ma non c’è più tempo per scherzare: il 22 settembre scadranno i 75 giorni fissati come tempo limite della trattativa e dal 23 potrebbero già partire le lettere di licenziamento. Conte ha provato a portare gli operai dalla sua parte - “Tutto il Movimento 5 stelle è con voi” - ma gli operai hanno ribadito il “no” secco alla visita allo stabilimento.
Quarantena ai vaccinati: pressing per rivedere le regole
L’ipotesi a scuola: isolare lo studente positivo e il compagno di banco, test per tutti gli altri. Renzi e Bonaccini: va scongiurata la Dad
Rivedere le regole sulle quarantene, sia per il lavoro sia per i più giovani evitando – per la scuola – il ritorno in Dad per intere classi? Per Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna, il governo dovrebbe pensarci. E anche Matteo Renzi sta su questa linea: "Spero che, per evitare la follia della Dad, cambino rapidamente le regole della quarantena per i vaccinati".
Il problema che si sta cominciando a porre anche in Italia – con la Germania e la Gran Bretagna che già hanno avviato una riflessione sul tema – è che le attuali regole possono determinare un ritorno in Dad a singhiozzo per molte classi durante tutto l’anno scolastico a causa dei contagi, vanificando gli sforzi che sono stati fatti per riportare gli alunni in presenza. Il pressing politico si sta facendo ogni giorno più forte intorno al governo e al ministero della Salute per rendere le norme più flessibili ed evitare un altro anno lontano dalle aule. Una delle idee è quella, in caso di contagio di un alunno, di mettere in quarantena solo chi risulta positivo e i suoi "compagni di banco" più vicini, facendo poi un test all’intera classe e permettendo il ritorno in presenza ai "negativi", ma è un’ipotesi che – al momento – il ministero della Salute "non sta prendendo neppure in considerazione". D’altra parte – si sottolinea – i protocolli e le linee guida del Cts "sono state firmate da tutti i presidenti di Regione" e tutti i governatori – quindi – sanno che solo in questo modo si può evitare "la ripartenza dei contagi su largo raggio".
Due giorni dopo il vaccino, 14enne entra in coma e poi muore in ospedale. Aperta un’inchiesta
La giovane ha ricevuto la seconda dose di vaccino Pfizer, in data 17 agosto. L’ Asl ha disposto l’autopsia, per verificare le cause della morte.
Aperta un’inchiesta per far luce sulla morte di una 14enne residente a Ruffano, ma di origini marocchine. L’adolescente, entrata in coma due giorni dopo la seconda dose di vaccino anti-Covid Pfizer, si è spenta all’Ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari, dove era stata accompagnata dal Cardinal Panico di Tricase quando il suo quadro clinico era peggiorato.
L’Asl ha disposto l’autopsia per verificare le cause del decesso. L’esame sarà eseguito nelle prossime ore e solo quando gli accertamenti medico-legali finiranno sul tavolo del Pubblico Ministero, Donatina Buffelli, la PM stabilirà se disporre ulteriori indagini come chiesto nella denuncia presentata, attraverso l’avvocato Pasquale Scorrano, dal padre della ragazza.
I fatti
La giovane ha ricevuto la seconda dose di vaccino Pfizer il 17 agosto. Il giorno dopo, il 18, lamentava malessere e dolori, forti. Per questo, è stata visitata da una guardia medica che ha riscontrato un gonfiore all’occhio. Il 19 agosto, si è recata, nella mattinata, presso l’ospedale di Tricase, per sottoporsi ad una visita oculistica e a una prima Tac, all’esito della quale non sono state riscontrate particolari problematiche. Dopo una seconda Tac, effettuata nel pomeriggio, sarebbe emersa la presenza di una forma tumorale.
Le condizioni di salute della ragazza, però, sono precipitate ed è entrata in coma irreversibile. Il giorno dopo, il 20, è stato disposto il trasferimento nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Giovanni XXIII di Bari, dove la 14enne è morta nella mattinata di ieri.
Atleti trans, debutta un altro uomo nell’Mma femminile Usa. E ovviamente vince
Ancora atleti trans biologicamente uomini che rubano premi alle donne: Alana McLaughlin, il secondo atleta apertamente trans a competere in arti marziali miste negli Stati Uniti dal 2014, ha vinto al suo debutto nella categoria femminile di Mma, battendo la sfidante Celine Provost per sottomissione ai preliminari del Combate Global a Miami.
McLaughlin ha vinto a 3 minuti e 32 secondi del secondo round praticando una strozzatura da dietro alla propria avversaria. Ex membro delle Forze speciali dell’esercito americano, McLaughlin segue le orme di Fallon Fox, primo trans a competere nelle gare Mma statunitensi. Fallon, famoso per avere sconfitto Tamikka Brents, provocandole una commozione cerebrale e rompendole 7 ossa craniche, si trovava a bordo gabbia osservando soddisfatto le mosse di McLaughlin. Nel primo round, la Provost aveva messo in difficoltà McLaughlin con una scarica di pugni. Nel secondo, McLaughlin ha ribaltato la situazione sbaragliando la Provost.
Quanti sono i morti collegati alla vaccinazione Covid?
A oggi 14 decessi sono considerati potenzialmente legati alla vaccinazione. Di questi, quasi la metà si riferisce a persone che hanno contratto Covid-19 dopo il vaccino
2,4 morti al giorno a causa del vaccino. È questa la cifra che in questi giorni sta circolando on-line e nei gruppi social dopo la pubblicazione nei giorni scorsi dell’ultimo Rapporto sulla Sorveglianza dei vaccini COVID-19, da parte dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa)
Ma è veramente così? Non proprio: ecco perché.
Da dove viene la cifra di 2 morti al giorno
Il valore di 2,4 morti al giorno è il risultato di una semplice divisione: il Rapporto riferisce di 555 segnalazioni spontanee di decessi potenzialmente correlati al vaccino. Basta dividere le segnalazioni per i circa 210 giorni passati dall’inizio della campagna vaccinale e si ha il risultato di quasi due morti e mezzi al giorno.
In realtà, il calcolo è molto più complesso. Le segnalazioni infatti, indicano, un semplice sospetto che ci possa essere un legame tra vaccino e morte, ma non dimostrano un nesso causale.
Padova, il tunisino re delle vetrine spaccate arrestato due volte in un giorno ed espulso
E’ finito in manette per due volte consecutive nel corso dello stesso giorno Lazhar Amor Ben Torch, tunisino noto come «il re delle vetrine spaccate».
Ritenuto dagli inquirenti uno degli autori delle 44 vetrine sfasciate avvenute nell’arco di cinque mesi a Padova tra la primavera e l’autunno 2018, irriducibile, recidivo, prima è stato arrestato per detenzione e spaccio di eroina — collezionando, peraltro, l’ennesimo decreto di espulsione. Poi, dando in escandescenze dopo che gli era stato notificato il provvedimento, ha distrutto l’ufficio della sezione Volanti della Questura, ribaltando tavoli, sedie e distruggendo i computer. I fatti si sono svolti domenica 12 settembre. A causa del raptus di violenza del tunisino uno dei poliziotti ha riportato tagli al volto e la frattura della mano, con prognosi di 21 giorni. Oltre allo spaccio e alla detenzione, si aggiungono le accuse di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni gravi e danneggiamento aggravato.
Time Out: “Roma città più sporca del mondo”. Un altro “invidiabile” spot …
Noi romani abbiamo guadagnato un altro primato che non ci invidia nessuno, quello di città più sporca del mondo. A decretare questa sentenza il magazine newyorkese Time Out, prestigiosa guida turistica e non solo per destreggiarsi nel mondo.
Time Out “boccia” Roma: l’unica città europea “sporca”
“Secondo gli intervistati, New York è una delle prime tre città “più sporche” del mondo, dopo Roma e Bangkok” si legge sull’articolo a firma Will Gleason. Il giornalista non risparmia critiche alla sua città, New York appunto, ponendo l’accento su come sia comunque riuscita a guadagnarsi il primo posto negli Stati Uniti. “In effetti, la maggioranza degli intervistati (55 percento, per l’esattezza) l’ha definita “sporco””, riporta il magazine, ripreso e tradotto da Vigilanza Tv, scrivendo però anche che secondo gli intervistati la Grande Mela starebbe migliorando, da quel punto di vista.
Anche Merkel e Johnson no vax? Meloni smaschera le bugie sul vaccino obbligatorio
Vaccino e green pass obbligatorio sono i temi in apertura di “Zona Bianca”, mercoledì 15 settembre. A commentare i nuovi sviluppi sulla prossima estensione della certificazione verde per tutti i lavoratori, pubblici e privati, è Giorgia Meloni. La leader di Fratelli d’Italia è ospite del talk show di Rete 4, condotto da Giuseppe Brindisi per una lunga intervista sulle questioni del momento, l’andamento della pandemia e le misure imposte dal governo di Mario Draghi.
“Non sono favorevole all'obbligo vaccinale per i vaccini covid – esordisce la Meloni- perché noi sappiamo che la grande differenza che esiste tra i vaccini covid e i vaccini per i quali esiste l'obbligo. Questi vaccini hanno un'autorizzazione condizionata perché mancano alcune fasi della sperimentazione, a differenza di quelli che noi appunto siamo abituati a conoscere che hanno un'autorizzazione regolare, alcune fasi della sperimentazione questi vaccini finiranno nel 2023”.
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