L’ipotesi di tenere aperte le discoteche solo per i servizi di bar e ristorazione e senza la possibilità di ballare ha provocato una rivolta nel settore, che chiede di poter tornare a lavorare, rivendicando di poterlo fare in sicurezza. «Sarebbe come andare al ristorante e non poter mangiare o andare in chiesa e non poter pregare», ha commentato Giancarlino Bornigia, socio della storica discoteca romana Piper e delegato per il lazio di Assointrattenimento, che riunisce un migliaio di locali notturni in tutta Italia.
Il Piper: «Norme che rasentano l’idiozia»
Per Bornigia l’unico risultato della misura è «mettere in ulteriore difficoltà gli imprenditori con norme che rasentano l’idiozia, come la concessione di ballo ai matrimoni, ma solo se per non più di 15 minuti». «Il governo attuale è peggiore del precedente. Procede come un panzer senza consultare le associazioni di categoria, lavorando sottobosco e poi emettendo decreti legge», ha quindi commentato l’imprenditore, spiegando di confidare «nel pass verde» e annunciando che «se non sarà consentito il ballo o sarà imposto l’uso delle mascherine e del distanziamento, non riapriremo».
Dalla droga al servizio civile: lo Stato premia Anastasiya, coinvolta nell'omicidio Luca Sacchi
Anastasiya Kiylemnyk farà la spola tra il banco degli imputati, dove si ritrova accusata di violazione della legge sugli stupefacenti nel processo per l’omicidio di Luca Sacchi, e i banchi dei bambini, ai quali dovrà insegnare l’italiano per 439 euro mensili nella veste di volontaria del Servizio civile universale. Il dipartimento per le Politiche giovanili presso la presidenza del Consiglio dei ministri l’ha infatti selezionata tra 125.286 candidati di età compresa tra i 18 e i 28 anni. Da martedì scorso la ex babysitter ha preso servizio presso il Centro di aggregazione giovanile di Spinaceto («I ragazzi del muretto»), rivolto a giovani dagli 11 ai 18 anni e gestito da Arci Solidarietà onlus. È questa la singolare parabola della 26enne ucraina, nota alle cronache nazionali come la fidanzata di Sacchi, il personal trainer di 24 anni morto la sera del 23 ottobre 2019 a Roma davanti al pub John Cabot, in zona Appio, dopo essere stato raggiunto alla testa da un colpo di pistola. A premere il grilletto del revolver calibro 38 è stato Valerio Del Grosso. Il 22enne di Casal Monastero, insieme all'amico e co-imputato per omicidio premeditato Paolo Pirino, avrebbero dovuto consegnare 15 chili di marijuana. All'appuntamento, però, i due sono andati armati: Del Grosso con la pistola fornitagli da Marcello De Propris e Pirino con una mazza da baseball. Il loro intento era quello di rapinare gli acquirenti: Pirino ha colpito Anastasiya, per sfilarle lo zaino rosa contenente 70 mila euro, e Del Grosso ha sparato Luca, intervenuto per difendere la fidanzata.
Lo scorso 22 aprile la 26enne di origini ucraine ha parlato per ore davanti ai giudici della prima Corte d'assise di Roma nella veste di imputata per il tentato acquisto dell’ingente quantitativo di droga (nello stesso processo è anche parte lesa per le ferite riportate). Subito dopo il delitto, è stata sottoposta alla misura cautelare dell’obbligo di firma. Nell'ordinanza firmata dal gip Costantino De Robbio si legge che Anastasiya «ha agito con freddezza e professionalità nella gestione della trattativa» con i due pusher dai quali voleva acquistare 15 chili di marijuana. «La sua sorprendente chiusura ad ogni collaborazione con gli organi investigativi» è stata letta da chi indaga «come una volontà di preservare le relazione criminali acquisite nel mondo della droga con il quale non intende recidere i legami».
Alexandre Del Valle Politologo, Scrittore
Del Valle ha insegnato geopolitica del mondo arabo all'università europea di Roma e all'università di Metz.
Politico, scrittore e giornalista, Alexandre del Valle è nato e cresciuto in Francia. Ha studiato nel sud della Francia e ha conseguito un diploma in relazioni internazionali ad Aix-en-Provence, un diploma di studi avanzati in storia delle dottrine e delle istituzioni politiche tra Aix-en-Provence e Milano , un diploma in storia militare, sicurezza e difesa, nonché un dottorato in geopolitica e storia contemporanea all'Università di Montpellier. Co-fondatore e membro del Consiglio scientifico dell'Istituto di Geopolitica del Mediterraneo "Daedalos" con sede a Nicosia (Cipro), è anche ricercatore associato presso l'Istituto di Geopolitica di Choiseul a Parigi, dirige la sede dello stesso Istituto in Belgio ed è anche ricercatore presso il Center for Foreign and Political Affairs (CPFA). È professore di geopolitica e relazioni internazionali presso la scuola IPAG Paris-Business. Alexandre del Valle ha vinto il "Premio Oriana Fallaci" nel 2009.
” La vera lotta oggi, è la lotta delle idee: se non si riesce a mettere in atto un programma politico fatto di nuove idee e accompagnato dalla legittimazione popolare, non si può fare nulla. Ecco perché sono ritornato alla geopolitica: in qualche modo, la politica era diventata alquanto frustrante.“
Club Italia-Francia: Lei è stato membro dell’Unione per un Movimento Popolare e presidente di « La Droite libre » che ha fondato con Rachid Kaci. Ora non fa più politica attiva, ma collabora con numerose riviste di geopolitica o di attualità politica, scrive articoli relativi a terrorismo e sicurezza europea, Turchia, ed islamismo. Non ha mai, sostanzialmente, abbandonato il suo sguardo vigile e partecipativo sul mondo in cui viviamo. Perché ha scelto di rinunciare all’attivismo in politica?
Tanti, troppi colpevoli dietro la vicenda di Saman Abbas
Loro, i genitori vigliacchi, stanno già in Pakistan. Si sono liberati della loro bambina, quella ragazza di 18 anni, Saman Abbas, il cui destino triste ci prende il cuore, ce lo strappa, lo fa a pezzi. I carabinieri la stanno cercando sottoterra, ogni tanto una voce «trovato il cadavere» e poi la smentita. Ma c'è qualche altra cosa grave in questa storia di Saman. Ci sono buchi neri che esigono chiarezza. A Novellara, il paese in provincia di Reggio Emilia dove quella specie di famiglia viveva - indagati padre, madre e zio, tanto per capirci, in un'inchiesta già passata dal sequestro di persona all'omicidio anche se ancora senza cadavere - tutti sanno che tipo di tragedia si è consumata. Pure nell'amministrazione locale qualche voce ha tentato di diradare le nubi, anche se per ora senza successo. Quella ragazza «doveva» sposare suo cugino in Pakistan, lo pretendevano i suoi scellerati genitori nel nome della loro «civiltà».
Saman, dopo la licenza media, non era più andata a scuola: usciva da casa di rado, come del resto la madre. Si sa che il 22 dicembre dello scorso anno l'intera famiglia doveva prendere un volo per il Pakistan dove Saman avrebbe dovuto sposare un cugino con rito islamico. Ma in novembre la giovane - che era ancora minorenne - aveva chiesto aiuto ai servizi sociali di Novellara per non essere costretta al matrimonio. L'avevano subito accompagnata alla stazione dei carabinieri per la denuncia, alla quale seguì il deferimento dei genitori alla Procura di Reggio per il reato di costrizione o induzione al matrimonio. Nel frattempo i servizi sociali trasferivano la giovane sotto protezione in una comunità di Bologna, e lì è rimasta sino a quando, nel mese di aprile non ha compiuto 18 anni. Diventata maggiorenne, Saman ha deciso di tornare in famiglia. L'11 aprile. E qui ci vorrà più di un chiarimento. Perché a casa sua i carabinieri vanno solo il 5 maggio. Nel frattempo i genitori di Saman erano volatilizzati, in Pakistan, ma senza la figlia. Per lei nessuna prenotazione aerea.
Ma chissà perché… proprio Mario Draghi!
È oramai un ventennio che si fa il nome di Draghi per la presidenza del Consiglio, e alla fine, gira e rigira, eccolo lì. Ma perché? Non è neppure un politico, non si è mai presentato alle elezioni, nessuno l’ha mai votato. Perché dovremmo avere proprio lui a guidare la nostra politica? In democrazia non dovrebbe essere il popolo a doversi scegliere i propri rappresentanti?
Bhè, ma la nostra è una democrazia parlamentare, è l’obiezione. Da noi si scelgono i partiti, non gli uomini, poi sono i partiti che scelgono il Governo. Bene, iniziamo allora dalla prima anomalia e quindi dalla prima vera domanda.
Chi ha fatto il nome di Draghi a Mattarella?
Appunto perché la nostra è una Repubblica parlamentare, il Presidente del Consiglio viene incaricato alla ricerca di una maggioranza sì dal Presidente della Repubblica, ma solo dopo che questi si sia consultato con i rappresentanti dei partiti politici. Perché sono i partiti i veri protagonisti nel nostro sistema. Si presume quindi che i partiti suggeriscano al Presidente dei nomi e che poi questi, nel caso trovi un minimo comune denominatore, dia l’incarico. Ma qui, quale partito ha suggerito Draghi? Dalle convocazioni non risulta. Risulta piuttosto che sia stato Mattarella ad incaricare Draghi di testa sua. Ma perché?
COLPO DELLA STREGA
COS’È E COME CURARLO
Il colpo della strega è un fenomeno improvviso, che può bloccare la colonna vertebrale per alcuni giorni, causando un dolore lancinante, causato da movimenti bruschi improvvisi o patologie.
Interessa spesso persone con più di 35-40 anni, età dopo la quale i muscoli e le articolazioni iniziano a invecchiare, diventando meno tonici ed elastici, risultando più “suscettibili” e meno reattivi a brusche sollecitazioni.
Il “colpo della strega” è un evento traumatico acuto che causa una contrattura della muscolatura lombare molto dolorosa (lombalgia acuta), impedendo i movimenti della schiena.
Nelle forme più gravi costringe a mantenerla piegata in modo innaturale, a circa 45°, per alcuni giorni.
Tipicamente, il disturbo può insorgere in seguito all’esecuzione di un movimento brusco o torsione della schiena e del tronco, che irrita le terminazioni nervose presenti a livello delle vertebre della regione lombare, con conseguente contrazione della muscolatura paravertebrale.
Gli effetti di questo fenomeno si possono equiparare alla sensazione che si prova quando si riceve una “bastonata” nella parte bassa della schiena (zona lombare della colonna vertebrale).
Sanità, Meloni: congratulazioni a Staiano, prima donna presidente Società Italiana Pediatria
«Congratulazioni alla professoressa Annamaria Staiano, eletta presidente della Società Italiana di Pediatria, la prima donna a ricoprire questo importante incarico nei 123 anni di storia della società. I pediatri sono una categoria fondamentale per la Nazione, i bambini, i ragazzi e le famiglie italiane e Fratelli d’Italia sarà sempre al loro fianco».
Lo dichiara il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.
Il futuro dell’Europa secondo Orban
Il 2020 è stato un anno di intenso raccoglimento, riflessione ed autocritica per il popolo ungherese. A giugno è caduto il centenario del trattato del Trianon, l’accordo di pace del primo dopoguerra che ha determinato lo smembramento dell’impero austro-ungarico e il ridimensionamento del territorio ungherese di due terzi, mentre ad agosto hanno avuto luogo gli annuali festeggiamenti di Santo Stefano, patrono d’Ungheria, durante i quali il primo ministro Viktor Orban si è rivolto alla nazione per parlare del futuro della nazione e della civiltà europea.
Un messaggio agli ungheresi
Il 15 agosto 1038 è il giorno in cui morì re Stefano (István király), il leggendario condottiero che riuscì nell’impresa storica di sedentarizzare i magiari e convertirli dal paganesimo al cattolicesimo, decretando la nascita del regno di Ungheria. Per le sue gesta, che non si esaurirono nella semplice cristianizzazione del popolo magiaro, il condottiero fu canonizzato il 20 agosto 1083 e dal 1771, per decisione della regina Maria Teresa, quella data è diventata il giorno in cui si celebra la festa della nazione.
Quest’anno, a causa della pandemia, la maggior parte degli eventi culturali tradizionalmente organizzati in memoria del santo patrono è stata annullata, e i festeggiamenti sono stati circoscritti ad uno spettacolo pirotecnico, all’inaugurazione del “Monumento di Coesione Nazionale” in cui sono elencati i 12mila villaggi e città perduti a causa del Trianon, e ad un seguitissimo discorso alla nazione da parte di Orban che, per via del suo contenuto, è stato tradotto e popolarizzato anche all’estero.
Covid, prosegue il trend positivo. Le mascherine al ristorante? Bassetti: «Ci copriamo di ridicolo»
Sono 3.738 i nuovi casi di coronavirus e 126 i morti in 24 ore. Dunque, i numeri sono in calo rispetto a ieri, quando i contagi erano stati 4.147 e i morti 171. Il tasso di positività si attesta così all’1.5% su 249.911 i tamponi, tra molecolari e antigenici. Ieri era all’1.7% su 243.967 tamponi. Anche i ricoveri continuano a diminuire, mentre sul fronte del dibattito sulle riaperture infiamma la polemica sulle mascherine al ristorante, aperta dall’indicazione del Cts di tenerle anche mentre si è a tavola.
Sempre meno pazienti ricoverati
Nelle ultime 24 ore i pazienti in terapia intensiva sono scesi a 1.142, che corrispondono a 64 meno di ieri a fronte di 41 nuovi ingressi. I ricoverati con sintomi nei reparti Covid ordinari sono poi 7.192, vale a dire 515 in meno di ieri. I dimessi e i guariti nelle ultime 24 ore sono stati 10.534, che portano il totale delle persone che da inizio pandemia hanno superato il Covid a 3.837.518, su 4.209.707 che lo hanno contratto. Gli attualmente positivi sono 246.270, per un totale di 6.923 in meno rispetto a ieri. I decessi totali, considerati anche quelli dell’ultimo giorno, sono arrivati invece a 125.919.
AstraZeneca, 250mila dosi di vaccino da buttare: le conseguenze di un'inchiesta finita nel nullla
A quanto pare, i tempi della nostra giustizia s' incastrano poco con le esigenze della lotta al Covid. A causa di un'inchiesta finita in nulla, l'Italia rischia di dover gettare in discarica ben 249.000 fiale di vaccino. Si tratta di un lotto di AstraZeneca che era stato bloccato mesi fa su richiesta della Procura di Siracusa per far luce sulla morte sospetta di un militare. Dopo circa 80 giorni di indagini e decine di test effettuati tra Sicilia e Olanda, i pm ieri hanno finalmente deciso di dissequestrare tutto. Un'inchiesta lampo, per gli standard nazionali. Piccolo problema: quelle medicine hanno una scadenza, che è fissata al 31 maggio, ovvero lunedì. Bisogna utilizzarle in tempi da record. E quel che non riusciremo a iniettare, saremo costretti a incenerirlo.
COSA È SUCCESSO - Ripercorriamo la storia. A inizio marzo il sotto ufficiale di Marina Stefano Paternò, in servizio alla base di Augusta, muore per un arresto cardiaco a 24 ore dal vaccino. È il secondo caso simile registrato in quei giorni in Italia. I quotidiani iniziano a sfornare teorie di ogni genere sui rischi derivati dall'utilizzo del prodotto elaborato dai centri ricerca di Oxford. Risultato: anche se non c'è alcuna prova che leghi il malore all'iniezione, la Procura siciliana decide di mettere sotto indagine ben 21 persone. Tutte con l'accusa di omicidio colposo. Il sospetto è che sia stato commesso qualche errore nella conservazione o nell'utilizzo del farmaco. Tuttavia, si segue anche l'ipotesi che l'intero lotto sia stato in qualche modo adulterato. Il pm incaricato delle indagini invita alla calma. «Niente allarmismi ed evitiamo di creare una psicosi collettiva. Può trattarsi di una coincidenza. Solo l'autopsia ci chiarirà le cause della morte». La procuratrice ha poi aggiunto: «Mi sono vaccinata anch' io poche ore fa». Appello riuscito?
Difficile da dire, ma sta di fatto che la Sicilia è una delle regioni che ha avuto più problemi nel far accettare alla popolazione l'utilizzo di AstraZeneca. L'inchiesta prosegue per due mesi e mezzo. I carabinieri dei Nas e i magistrati vanno in trasferta in Olanda nell'impianto dove è stato confezionato quel lotto e effettuano analisi su oltre 250 flaconi. Risultato: «Dopo avere fatto tutte le indagini tecniche, gli esiti hanno restituito un risultato di conformità». Tutto a norma, almeno secondo i parametri dell'Agenzia europea del farmaco. E vengono scagionati anche i 21 indagati. Nelle 66 pagine di consulenza, i periti affermano in effetti di aver trovato una «correlazione eziologica tra il decesso e la somministrazione del vaccino».
Otto e mezzo, "Roma vergognosa". Beppe Servergnini disintegra la Raggi. E Lilli Gruber dà il colpo di grazia
Pelo e contropelo a “Otto e Mezzo”, giovedì 27 maggio, sulla sindaca di Roma, Virginia Raggi: “Stendiamo un velo pietoso”. Nell’ultima puntata del programma condotto da Lilli Gruber, il giornalista Beppe Servignini, rispondendo a una domanda sulle amministrative e sul fresco accordo tra PD e M5S in merito al candidato sindaco di Napoli, ha attaccato la sindaca di Roma: “I nomi che ho sentito fare per la Capitale da parte del centrodestra sono abbastanza surreali. Vediamo come finisce, ma che la Raggi voglia fare ancora il sindaco e dica di aver fatto bene, che abbia il coraggio di ricandidarsi mi lascia esterrefatto. Ho fatto le foto in un giardino di Roma in centro a Monteverde e mi piangeva il cuore. Se quel giardino fosse stato in una città europea si sarebbe festeggiato, qui è conciato in una maniera vergognosa". E Lilli Gruber ha dato il colpo di grazia: “Basta girare per Roma, basta vedere com’è sul fronte dell’immondizia… Stendiamo un velo pietoso”.
Tommaso Zorzi, la crociata contro di lui: "Flirta con Giorgia Meloni, cacciatelo dalla tv". Oltre la follia, prove tecniche di dittatura?
Salta tutto a Mediaset. E Tommaso Zorzi, che dopo l'esperienza al Grande Fratello Vip inizia una nuova pagina in televisione all'Isola dei famosi, adesso deve fare i conti con una petizione. Dopo che il Biscione ha annunciato uno stop per il suo programma, che sembra essere stato affidato ad Elenoire Casalegno, Tommaso Zorzi sarà giurato nella prima edizione di Drag Race Italia (si tratta di un programma, noto negli Stati Uniti, che prevede delle sfide tra drag queen).
A quanto pare, stando alle prime indiscrezioni, dovrebbe andare in onda su Discovery. Al suo fianco potremmo ritrovare una drag queen e una donna che sostiene la causa LGBT. Ma, sempre stando ai rumors, tutto potrebbe precipitare perché sarebbe spuntata una petizione. Addirittura.
Molti siti, tra cui anche TvBlog, riferiscono di questa nuova polemica che starebbe investendo l'opinionista dell'Isola dei Famosi. Questa petizione online, di cui i ben informati parlano, riguarderebbe Zorzi: alcuni telespettatori lo vorrebbero allontanare dal cast del celebre reality americano. Il motivo? Al momento non è del tutto chiaro come si sia scatenata questa polemica nei confronti del famosi influencer, che sui social va fortissimo.
Eppure, Tommaso ha sempre difeso in ogni modo il mondo LGBT. Questa petizione contro di lui sembrerebbe una vera e propria sfida, o una follia, l'ultima frontiera di un politicamente corretto che sfocia nella nevrosi, nel ridicolo. L'unico elemento che spunta sembra legato alla leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni. "Zorzi flirta con la Meloni che rinnega ogni diritto alla comunità", si legge sui social: il riferimento dovrebbe essere collegato a una puntata del Maurizio Costanza Show (durante la quale erano ospiti sia la Meloni, sia Zorzi). Siamo ben oltre la follia (contro Zorzi): dovrebbe essere cacciato dalla tv perché ha preso parte a una trasmissione con la Meloni...
Da Bibbiano a David Rossi: la maggioranza tiene fuori FdI dai vertici delle commissioni d’inchiesta
Da Bibbiano alla morte di David Rossi, il ruolo di FdI perché si arrivasse a delle commissioni d’inchiesta parlamentare è stato decisivo. Eppure, oggi che si sono insediate, nessun ruolo di vertice è andato all’opposizione. La maggioranza, insomma, ha proceduto a una sorta di occupazione bulgara degli organismi. «Mai è accaduto prima d’ora, in nessuna precedente legislatura, che né le presidenze né vicepresidenze siano state affidate all’opposizione», ha denunciato il capogruppo di FdI alla Camera, Francesco Lollobrigida, sottolineando che «la maggioranza ha occupato tutti i ruoli-guida, spartendoseli senza alcun rispetto della delicatezza dei temi».
Da David Rossi a Bibbiano, l’impegno di FdI per la verità
Per Lollobrigida, quindi, «sembra ragionevole pensare che il tentativo di marginalizzare l’opposizione, tenendola fuori dagli uffici di presidenza delle commissioni di inchiesta, sia un tentativo di rallentare, se non inficiare, la necessità di portare alla luce la verità e rendere giustizia alle vittime». «Ricordiamo – ha proseguito l’esponente di FdI – che la commissione di inchiesta sulla scomparsa di David Rossi è stata proposta e ottenuta grazie a Fratelli d’Italia, e in particolare all’infaticabile impegno del collega onorevole Walter Rizzetto. Proprio per questo, la stessa famiglia della vittima lo aveva indicato come il “garante ideale” per arrivare a far luce su una vicenda dai lati oscuri che coinvolgerebbe politica, magistratura e criminalità, suggerendo alle forze politiche di sceglierlo quale presidente».
Mottarone, Eitan è sveglio e parla con la zia. I medici: «A giorni uscirà dalla rianimazione»
È sveglio, cosciente e parla. E, benché resti in prognosi riservata, nei prossimi giorni uscirà dalla rianimazione ed entrerà in un reparto di degenza. Migliorano, dunque, le condizioni del piccolo Eitan, il bimbo di cinque anni che è l’unico sopravvissuto alla tragedia del Mottarone, che si era risvegliato ieri dal coma indotto dai sanitari.
Eitan è sveglio e parla con la zia
Al fianco di Eitan ci sono la zia Aya e la psicologa Marina Bertolotti, che con la sua equipe dovrà aiutarlo nella gestione dei traumi subiti per la tragedia del Mottarone. I sanitari, divulgando il bollettino medico, hanno spiegato che la decisione su come affrontare l’accaduto sarà assunta insieme ai familiari e che «verranno assecondati i tempi del bambino».
La prognosi resta riservata
Eitan si trova ricoverato all’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino. Domenica notte, con un lungo intervento, i medici hanno stabilizzato le fratture riportate agli arti, che contribuiscono insieme al trauma toracico e addominale a mantenere la prognosi riservata.
Gabriele D’Annunzio Un uomo che non temeva di osare – di Piotr Pokorny
Pubblichiamo con piacere i commenti e le osservazioni sul grande poeta italiano, Gabriele D’Annunzio, scritte per il nostro blog da Piotr Pokorny, recentemente laureatosi in lingua e letteratura italiana e prossimamente docente. Grazie Piotr, tanti auguri, contiamo sulla tua assidua presenza tra di noi.
Per capire l’insolita vita di Gabriele D’Annunzio (1863-1938) e comprendere le scelte che egli fece durante la sua esistenza, occorre citare le parole pronunciate da Andrea Sperelli, il protagonista del primo romanzo dannunziano intitolato Il piacere. Questo giovane aristocratico che si considerava “l’ultimo discendente di una razza di intellettuali” affermava che “l’uomo d’intelletto doveva fare la propria vita come si fa un’opera d’arte”.
Questo pensiero diventò una specie di motto di D’Annunzio. Il poeta pescarese sin dalla sua giovinezza, faceva di tutto per creare la leggenda di se stesso. Il suo sogno era di innalzare un monumento a se stesso, attraverso la sua produzione artistica e lo stile eccentrico della sua vita.
Presentare un personaggio così poliedrico ed affascinante come Gabriele D’Annunzio, è senza dubbio una sfida. Nel suo caso parliamo non solo di un celebre poeta, noto al grande pubblico come l’autore della famosissima lirica intitolata La Pioggia nel pineto, la lettura della quale rievoca nei lettori ricchissime sensazioni uditive e visive, ma anche di uno scrittore di romanzi di successo e di drammaturgo.
Aiuta i reni con i cibi giusti
I reni assicurano costantemente l'equilibrio idro-salino del nostro corpo, filtrando il sangue. Scopriamo quali alimenti rivestono un ruolo importantissimo nel sostegno di questi organi
I reni sono i regolatori chimici del corpo, delle “bilance” per quanto riguarda l’equilibrio idro-salino complessivo dell'organismo. Questi organi filtrano ogni minuto 1200 ml di sangue ovvero 1700 litri in un giorno.
Hanno funzione depurativa, partecipano all’equilibrio acido-base del corpo e alla composizione elettrolitica del sangue.
In Medicina Tradizionale Cinese questi organi sono legati all’elemento Acqua, sono dimora del Jing, energia primordiale, che ci viene fornita al momento del concepimento. Producono il midollo, influiscono sull’attività del cervello, gestiscono la salute delle ossa.
Si sa che in questo sistema di cura tradizionale i sentimenti influenzano enormemente l’equilibrio dell’organismo e un’emozione che - se non gestita bene - diventa deleteria per i reni è la paura.
Infine, nell’affascinante branca della naturopatia che è l’iridologia la salute dei reni si legge in un’area specifica dell’iride, ovvero nella zona inferiore, intorno alle corrispondenti ore 6.
Fedez demolito dall'Espresso, ma quale paladino della libertà? Una bomba: su cosa tace (per 15 milioni di euro)
Che bomba su Fedez, bomba sganciata da L'Espresso. Già, perché il rapper che si erge a paladino della libertà, si pensi alla recente polemica con la Rai, secondo quanto scrive il settimanale si censura da solo. E ovviamente lo fa per denaro. L'Espresso, visionando documenti che pubblica in esclusiva, ha infatti scoperto che "Federico Leonardo Lucia, in arte Fedez, per i suoi affari ha accettato volentieri la censura: il gruppo Be, suoi azionisti e finanziatori in Doom amministrata dalla mamma Annamaria Berrinzaghi, gli ha imposto di non rilasciare dichiarazioni inerenti al settore bancario e assicurativo che cagionino un danno alla società”.
E nel caso lo facesse, la pena sarebbe l'interruzione di un accordo che nel solo 2021 dovrebbe fruttargli la bellezza di 15 milioni di ricavi. Doom è un vero e proprio sistema: recluta artisti e li addestra ai social, li coinvolge in spettacoli per le banche e poi li ingaggia con la sua nuova casa discografica. Insomma, L'Espresso mette in evidenza come alla festa del Primo Maggio, quando denunciò il presunto bavaglio imposto dalla Rai, Fedez "certo non poteva criticare le politiche sindacali e fiscali di Amazon poiché ne incarna i valori essendo suo ambasciatore per 800.000 euro. La multinazionale di Jeff Bezos, tra l’altro, ha già avviato la produzione del documentario The Ferragnez che riprende la famiglia di Chiara Ferragni e di Fedez 24 ore su 24", ricorda il settimanale.
Troppi nemici assolti, grillini "allergici" alle scuse
Giornata pesantuccia per i Cinque stelle, che udienza dopo udienza vedono assolti i nemici. E in fondo la stessa Virginia Raggi è un impiccio per l’alleanza col Pd: mannaggia, pure lei col certificato penale rimasto senza macchia. Ma la cosa più curiosa è la pretesa di scuse da parte degli aficionados della sindaca di Roma. Imputata per una storiaccia di nomine, era stata chiamata in causa dall’autorità anticorruzione. Siccome è stata assolta, i suoi tifosi sollecitano le scuse. Dall’Anac? No grazie, fa già ridere così. Un trattamento che però non prevedono per gli avversari politici, anche se «alleati», come il Pd. Sono loro che denunciano, ti fanno processare, e poi appena il giudice fischia la fine delle ostilità con l’assoluzione, inscenano una ritirata spagnola e non pronunciano una sola parola. Perché in quel caso di scuse ce ne vorrebbero e in abbondanza.
Sempre a Roma avevano denunciato un ex assessore capitolino, poi diventato vicedirettore dell’Arpa Lazio, Sergio Marchi: anche lui ieri in appello è stato assolto, ovviamente i Cinque stelle che lo avevano mandato sotto le grinfie della Procura se ne sono rimasti zitti e muti. Ancora più grave, molto più grave, la vicenda riguardante l’ex sindaco di Lodi, Simone Uggetti. L’esponente del Pd fu sbattuto in carcere per una storia di appalti legati alle piscine comunali, da ieri è tornato ad essere una persona innocente. Lo avevano denunciato, anche nel suo caso, i pentastellati. Sul web fa ancora furore un video dedicato a lui dal solito Danilo Toninelli. Si trova traccia di incredibili tweet dell’epoca, 2016, di «rivendicazione». Laura Castelli: «Il M5s fa un esposto e il sindaco di Lodi, grazie al lavoro degli inquirenti, viene arrestato. Inutili ‘sti grillini». Oggi dovrebbe nascondersi lei. Immancabile Paola Taverna: «Din don! Comunicazione di servizio: l’arrestato Pd di oggi è il sindaco di Lodi. A quanti siamo arrivati?». Non si ha traccia di errata corrige da parte della vicepresidente del Senato della Repubblica...Il guru, Beppe Grillo, meno garantista con Simone Uggetti rispetto a suo figlio Ciro: «Anche oggi un sindaco arrestato Pd. Il 5 giugno si vota per tornare a respirare: è semplice, basta essere onesti. Onestà! Onestà! Onestà!». Si è scordato di scrivere, cinque anni dopo, come è finita. E poi lui, Luigi di Maio: «Lo scandalo di Lodi dovrebbe invitare gli esponenti del Pd al silenzio. invece Renzi, attraverso i suoi uomini, attacca la magistratura». Con quegli uomini – il ministro Lorenzo Guerini, ad esempio – i grillini stanno al governo. Forse in silenzio devono restare, e ci restano, i Cinque stelle.
Fabio Fazio e Luciana Littizzetto re del mattone, quanto è ricca la coppia di Che tempo che fa
Fabio Fazio e Luciana Littizzetto, la coppia di «Che tempo che fa», sono dei piccoli re del mattone e del latifondo. Da una visura catastale aggiornata, infatti, si scopre che il conduttore di origini savonesi ha puntato molto sul mattone e sui terreni in Liguria perché a Celle risulta proprietario di due garage per 100 mq, di una villa di 13 stanze e di 2 case con 5 vani cui si aggiungono 2 garage e altre 2 abitazioni nella vicina Varazze. Sempre a Celle il conduttore possiede molti terreni, per l’esattezza 12 di cui 10 adibiti a uliveto che occupano una superficie complessiva di 7mila mq, Fazio ha un piede nel mattone anche a Milano con due abitazioni signorili di 20 stanze e 2 garage, il tutto detenuto per metà.
Son oltre 40, invece, le proprietà immobiliari della Littizzetto. L’attrice torinese possiede infatti 7 abitazioni con 29 vani complessivi a Bosconero e nella stessa località ha anche la proprietà di 3 magazzini e 2 garage oltre a 5 terreni di bosco ceduo, pascolo cespugliato e seminativo irriguo che si estendono per 4mila 600 mq. La Littizzetto ha investito molto sul mattone anche nella sua città natale: a Torino possiede infatti ben 14 appartamenti per complessivi 35 vani. E nel capoluogo piemontese non mancano 4 garage e 2 magazzini.
Immigrazione, Meloni: Draghi metta da parte la furia immigrazionista della sinistra e segua le indicazioni Ue sul controllo delle frontiere, anche attraverso il blocco navale
«Situazione immigrazione ancora fuori controllo e nessun miglioramento con l’arrivo del Governo Draghi. Eppure, per risolvere il problema degli sbarchi illegali e fermare le morti in mare, la Commissione europea aveva suggerito la strada da seguire già nel Consiglio europeo informale di gennaio 2017: il blocco navale. Proprio così, il blocco navale non lo chiede solo Fratelli d’Italia, è da diverso tempo anche la strada più volte suggerita dalle istituzioni europee. Draghi dimostri di essere veramente europeista: metta da parte la furia immigrazionista della sinistra italiana e segua le indicazioni della UE: controllo delle frontiere, anche attraverso il blocco navale»
Ceneri di Gigi Proietti: l’Ama precisa, ma non smentisce. Raggi resta sotto accusa
Sulla vicenda delle ceneri di Gigi Proietti, per le quali a Roma non è stata ancora trovata una sepoltura, è intervenuta l’Ama, con un comunicato congiunto con la famiglia del grande attore e Roma Capitale. L’intento era probabilmente quello di sedare le polemiche scatenate dal caso. Ma l’obiettivo è stato mancato. Il comunicato, infatti, non fa che assicurare che «le operazioni di sepoltura sono seguite in stretto raccordo dalla Famiglia Proietti, Ama S.p.A. e Roma Capitale secondo le disposizioni della stessa famiglia del grande artista italiano». Confermando, però, di fatto che un posto a Roma per Proietti, dopo quasi sette mesi dalla scomparsa, ancora non c’è.
La nota di Ama sul caso delle ceneri di Gigi Proietti
«Ama fin da subito – si legge ancora nel comunicato – si è messa in contatto con la famiglia di Gigi Proietti per assicurarne una degna sepoltura. Il Maestro è deceduto il 2 novembre, è stato cremato il 10 novembre e le ceneri sono state consegnate alla famiglia il giorno successivo. Già da novembre dello scorso anno, tecnici di Ama – Cimiteri Capitolini, insieme a un rappresentante di Roma Capitale, hanno effettuato una serie di sopralluoghi con i congiunti del grande artista romano in più aree del Cimitero Monumentale del Verano».
Università, la Corte dei Conti: in 8 anni +41% di cervelli in fuga. Tasse troppo alte, ricerca senza fondi
Preoccupante fotografia delle università italiane. Negli ultimi 8 anni quasi la metà degli studenti ha trovato fuori dai confini nazionali le opportunità professionali post laurea. Non si arresta la fuga dei cervelli. E il fenomeno della dispersione scolastica. Dal 2013 il 41 per cento dei laureati è ‘fuggito’ all’estero.
Università, Corte dei Conti: fuga dei cervelli, + 41% in otto anni
Un escalation dovuta alle “persistenti difficoltà di entrata nel mercato del lavoro”. Ma anche sia al fatto che la laurea non offre, come invece avviene in area Ocse, possibilità d’impiego maggiori rispetto a quelle di chi ha un livello di istruzione inferiore. Le limitate prospettive occupazionali, con adeguata remunerazione, spingono sempre più laureati a lasciare il Paese (+41,8% rispetto al 2013). E quanto emerge emerge dal Referto sul sistema universitario 2021 approvato dalle Sezioni riunite della Corte dei conti. Che approfondisce finanziamento, composizione, modalità di erogazione della didattica, offerta formativa e ranking delle università italiane.
Carrara, turista stuprata in spiaggia, la svolta: fermato un egiziano 25enne
Carrara, il caso della turista stuprata in spiaggia è a una svolta: fermato il presunto colpevole, un egiziano 25enne. La caccia all’uomo ha dato immediatamente risultati: i carabinieri hanno fermato il possibile autore dello stupro della studentessa tedesca, una 24enne di Berlino, avvenuto vicino al lido di Marina di Carrara. Un caso di violenza sessuale, di cui abbiamo dato conto in un servizio di ieri, che grazie all’accelerata data alle indagini dai militari, è a una svolta.
Carrara, turista stuprata in spiaggia: fermato un egiziano 25enne
Dunque, secondo quanto riferisce l’Adnkronos, i militari dell’Arma hanno rintracciato e proceduto al fermo di un 25enne egiziano “fortemente indiziato” di essere il responsabile della violenza sessuale. Le forze dell’ordine hanno condotto il giovane nordafricano nel carcere di Massa. L’indagine condotta dai carabinieri della compagnia di Carrara, guidati dal maggiore Cristiano Marella e dal tenente Walter Calandri, è iniziata nella notte di lunedì, quando una guardia giurata ha telefonato al 112 per segnalare che in prossimità di piazza Paradiso, a pochi metri dalla spiaggia, era stato fermato da una 24enne straniera visibilmente sotto choc, che gli aveva chiesto aiuto raccontando di essere stata abusata da uno sconosciuto.
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