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Tasse, occhio alla data per i condomini. Serve una montagna di carte: sono guai
Quando si tratta di adempimenti, il fisco non è mai avaro: più ce ne sono, meglio è. Anche quando l' obiettivo è semplificare. Lo sanno bene gli amministratori di condominio, che in questi giorni, per alleggerire un po' l' incombenza delle dichiarazione dei redditi dei contribuenti, come previsto dal nuovo 730 precompilato, hanno ingaggiato una estenuante corsa contro il tempo per rispettare le scadenze fissate dalla legge. L' operazione di invio dei dati all' Agenzia delle entrate relativi alle spese sostenute nel 2016 per interventi di ristrutturazione e di risparmio energetico effettuati sulle parti comuni di edifici residenziali si sviluppa, infatti, in più fasi: raccolta dei dati già disponibili; richiesta ai singoli proprietari di quelli mancanti; verifica dell' esattezza delle informazioni; inserimento dei dati nel nuovo software dell' Agenzia delle entrate; trasmissione per via telematica del file. Il tutto, ulteriormente complicato da una serie di difficoltà derivanti dal contenuto del provvedimento dell' Agenzia, incluso l' obbligo di dover indicare l' eventuale situazione di morosità del singolo condomino nonché i dubbi sui dati da inserire in caso di locazione o comodato. Il risultato è che quasi nessuno riuscirà a rispettare il termine del 28 febbraio. Così molti condòmini rischiano non solo di veder sfumare l' agevolazione, ma anche di dover sopportare ulteriori oneri.
Perchè ora Islamici e Comunisti votano Le Pen
Gli immigrati di seconda e terza generazione ed alcuni ex comunisti francesi voteranno per Marine Le Pen. A prima vista sembrerebbe un ossimoro storico, invece tutto si incastra perfettamente con quanto sta avvenendo attorno al sempre più dibattuto fenomeno del “populismo“. Il Front National, del resto, è ormai il primo partito di Francia (sono i sondaggi a consolidare ogni giorno questo dato). Se questo è avvenuto è perché il superamento della dialettica destra/sinistra ha attecchito sul tessuto elettorale del popolo d’oltralpe, facendo sì che fasce sociali tradizionalmente legate all’universo socialista cominciassero a scegliere Marine Le Pen quale portavoce delle loro istanze.
Sequestrata garante minori: "Risposte o vi sgozziamo"
La rivolta dei migranti durante la visita al centro di accoglienza pugliese: operatori e autorità "imprigionati" per un'ora. La Garante Nazionale per l'infanzia, Filomena Albano, è stata sequestrata ieri sera per circa un'ora all'interno di una struttura per migranti minori non accompagnati di Cassano delle Murge, in provincia di Bari. La Albano e altre persone che si trovavano in visita con lei nella struttura sono state liberate solo dall'intervento dei carabinieri. Secondo le testimonianze raccolte dall'Ansa, la Albano, la Garante dei minori per la Puglia, Rosy Paparella, ed altri ospiti si trovavano nella sala riunioni del centro quando alcuni minorenni avrebbero dato vita a una protesta violenta contro le condizioni di vita nel campo.
Da Lehman a Montepaschi: quanto ci costano le banche
"Le prime banche che andranno in crisi le lasceranno colare a picco, senza muovere un dito: lo Stato ha bisogno di far vedere che non ci aiuta. Dirò di più, se posso permettermi: penso che sia nostro interesse che alcune banche chiudano. Daranno la sensazione che il caos è al culmine ma da domani sembrerà un ricordo".
Chissà se domani sembrerà un ricordo anche il nostro Montepaschi e il caos bancario di inizio 2017. Certo suonano anche per noi le parole di Bobbie Lehman all’indomani del giovedì nero del 1929, così come ricreate nella Lehman Trilogy di Stefano Massini (ultima regia di Luca Ronconi, tornata in scena a Roma a fine 2016 e al Piccolo di Milano in questo effervescente inizio d’anno bancario). Andrebbero fatte leggere nelle scuole, in un Paese che sta nazionalizzando la sua banca più antica caduta nella polvere e rischiando la sua stabilità sui conti sofferenti degli istituti di credito;
Tutta la verità sullo stadio della Roma e il MoVimento 5 Stelle
Noi del MoVimento 5 Stelle abbiamo un vizio che non vogliamo perdere per alcuna ragione: dire le cose come stanno, con chiarezza e senza sotterfugi. Sullo stadio di Tor di Valle questa amministrazione non ha alcun accordo con la società. Stiamo lavorando, alacremente e con grande serietà, attraverso una delicata trattativa – tutt'ora in corso – con gli attori in campo. E, in ossequio agli impegni presi, manteniamo il massimo riserbo su questa trattativa proprio per evitare speculazioni esterne: immaginate quali siano gli interessi che si muovo attorno a quest’opera.
Quello che forse non tutti sanno – perché i giornali dimenticano sistematicamente di ricordarlo – è che il progetto dello stadio a Tor di Valle lo ereditiamo dal sindaco Marino e dalla maggioranza Pd che, nel loro stile, hanno pensato più agli interessi particolari che a quelli generali, cioè di tutti i cittadini romani. Così, al nostro insediamento, ci siamo trovati con un progetto con una eccedenza di edificazione SOLAMENTE del 70 per cento in più rispetto a quanto previsto dal piano regolatore generale.
Roma e M5s: è giallo sulla terza polizza intestata da Romeo alla Raggi
Un nuovo contratto poche ore dopo l'avviso di garanzia alla sindaca e poi quella cassaforte ripulita dopo l'arresto di Marra. E' giallo sulla terza polizza che ex capo della segreteria Salvatore Romeo ha intestato a Virginia Raggi: le assicurazioni sulla vita accese "a sua insaputa" non sono più due ma tre. E la terza, di 8 mila euro, è stata stipulata da Romeo il 26 gennaio scorso, 48 ore dopo la notifica dell'avviso a comparire alla Raggi.
Napoli, inchiesta sui candidati a loro insaputa: indagato ex assessore Pd e compagno di Valeria Valente
Tra le persone indagate dalla procura partenopea c'è anche Gennaro Mola, fidanzato dell'aspirante sindaco sconfitta al primo turno. A una domanda del pm Stefania Buda su chi gli avesse allungato il plico coi nomi dei 9 candidati "fantasma", inseriti a loro insaputa nella civica Napoli Vale, il consigliere Madonna ha risposto indicando l'ex assessore di una giunta Iervolino. L’iscrizione di Gennaro Mola, il compagno della candidata sindaco Pd Valeria Valente, nel registro degli indagati della Listopoli di Napoli era attesa, prevista, annunciata. Si è concretizza in tarda mattinata, quando i finanzieri della polizia giudiziaria hanno notificato l’avviso di garanzia presso il suo avvocato difensore, Bruno Von Arx. Mola verrà sentito in procura martedì 21 febbraio. Non più come testimone, ma come indagato.
PD: Emiliano: “È una frattura ormai insanabile”
“È inspiegabile far parte di un partito che si chiama democratico e aver paura della democrazia“. “E’ stata sancita la trasformazione del Pd nel Partito di Renzi, un partito personale e leaderistico che stravolge l’impianto identitario del Pd e il suo pluralismo”. C’è chi porta avanti le ultime trattative, ma a giudicare dalle parole del segretario Matteo Renzi e dei leader della minoranza – Roberto Speranza, Michele Emiliano, Enrico Rossi – sono tentativi disperati. Il presidente della Puglia parla di frattura divenuta insanabile. “Saremo presenti domenica all’assemblea del Partito democratico, ma tra noi e Renzi c’è una frattura che sta diventando insanabile”. Ad attaccare il segretario dem è il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, che in Direzione aveva annunciato la sua volontà di candidarsi al Congresso. “Scissione inevitabile? C’è una divaricazione enorme di contenuti politici.
PD: la lite tra Orlando e Boschi sulla segreteria
L'uomo del momento, nel Pd, è lui. No, non Renzi, che sembra più l'uomo del passato, anche se si ricandiderà segretario al prossimo congresso. Ma Andrea Orlando, Guardasigilli in carica e da molti nel partito considerato come l'unico in grado di scongiurare la scissione. L'uomo, insomma, che sarebbe in grado, candidandosi e divenendo segretario, di tenere insieme le varie anime del Pd.
...... un faccia a faccia l'ha avuto anche con Maria Elena Boschi, che il quotidiano di sinistra definisce "la sentinella di Renzi a palazzo Chigi". Alla quale avrebbe tentato di spiegare le ragioni della sua scelta di correre per la segreteria: "Dobbiamo evitare la scissione, se va via mezzo partito il Pd che senso ha?". Maria Elena, però, l'avrebbe presa tutt'altro che bene e sarebbe uscita assai irritata dall'incontro col ministro della Giustizia.
Mani pulite: il 17 febbraio del 1992 l'arresto di Mario Chiesa diede il via al crollo della Prima Repubblica. E cambiò la storia d'Italia?
Il 17 febbraio del 1992 l'arresto di Mario Chiesa diede il via alla stagione che travolse la Prima Repubblica e cambiò la storia d'Italia. Ma a distanza di un quarto di secolo bisogna riconoscere che il Paese non ha saputo farne tesoro e il problema della corruzione è anche più forte. In due anni la storia d'Italia è cambiata: sono scomparsi partiti antichi, leader politici e capitani d'industria hanno lasciato la scena per sempre. Un'intera classe dirigente è finita sotto accusa: ben 4520 persone sono state indagate nel solo filone milanese di Mani Pulite. Il processo a Sergio Cusani trasmesso in diretta televisiva ha visto passare sul banco degli imputati ex premier ed ex ministri: nella stessa giornata Bettino Craxi e Arnaldo Forlani risposero alle domande di Antonio Di Pietro.
Ue-Canada, approvato il trattato economico che unisce e divide. Ecco perché
Cosa prevede l'accordo Ue-Canada, il CETA: accesso agli appalti, tutele per i prodotti tipici, un nuovo sistema per regolare le dispute tra Stati e aziende. Chi sono i favorevoli e i contrari.
Favorevoli: Il Governo italiano è tra i più determinati nel sostenere l'intesa. Federalimentare prevede «importanti vantaggi al settore agroalimentare italiano», le associazioni confindustriali europee sono compattamente a favore. Gli economisti della Fondazione Einaudi e della Adam Smith Society hanno creato un Comitato per il Libero Commercio, davanti alla crisi di Ceta e Ttip.
Contrari: La Confederazione europea dei sindacati (cui aderiscono Cgil, Cisl e Uil e che è guidata dall'italiano Luca Visentini) ritiene insufficienti i passi avanti sugli arbitrati Stati-aziende. La Coldiretti è preoccupata, in particolare, per le diversità di regole sui pesticidi. L'associazione ambientalista Legambiente definisce il Ceta «un accordo tossico per i diritti e per il pianeta».
Il debito è un macigno enorme: in un anno salito di 45 miliardi di euro
Le entrate tributarie salgono ancora. Ma non bastano a tappare il debito monstre. Che con la gestione di Renzi è esploso ancora. Quelli del debito pubblico italiano sono numeri che fanno spavento. Il 2016 è stato chiuso a quota 2.217,7 miliardi di euro. Con la gestione di Matteo Renzi il buco dello Stato italiano è aumentato di altri 45 miliardi rispetto ai 2.172,7 miliardi del 2015 e vale il 132,3% del prodotto interno lordo. Una crescita monstre nonostante siano entrati nelle casse dell'erario 438,577 miliardi di euro, ben 5,147 miliardi in più rispetto ai 433,430 miliardi incassati nel 2015.
Terremoto, rapporto Italia all'Ue: "I danni superano i 23 miliardi"
Trasmessa a Bruxelles la nuova relazione della Protezione Civile sulle centinaia di scosse che dal 24 agosto 2016 hanno devastato l'Abruzzo, il Lazio, le Marche e l'Umbria aggiornata all'ultima violenta scossa del 18 gennaio scorso. E' un dossier aggiuntivo rispetto a una prima stima dei danni per 7 miliardi e 56 milioni di euro fino al 25 ottobre 2016. Il documento al Fondo di Solidarietà della Ue (FSUE) che sostiene gli Stati membri colpiti da catastrofi naturali. Nel complesso per l'intera sequenza sismica, dal 24 agosto scorso ad oggi, i danni ammontano a 23 miliardi e 530 milioni di euro, di cui 12,9 miliardi si riferiscono ai danni relativi agli edifici privati e 1,1 miliardi di euro agli edifici pubblici.
Partito democratico, Matteo Renzi dà il simbolo del Pd a Francesco Bonifazi in vista della scissione. Ecco la modifica dello statuto
In cavillo, veritas. Ecco le vere intenzioni di Matteo Renzi in vista di domenica. Dare il simbolo del Pd al tesoriere Francesco Bonifazi, il fedelissimo per eccellenza. Suona un modo per metterlo in sicurezza, mettendo già nel conto la scissione: “Altro che trattativa per evitarla” è stato il commento di parecchi parlamentari. Le intenzioni sono svelate nella proposta di modifica dello statuto, allegata alla convocazione per l’assemblea nazionale di domenica, arrivata in mail agli aventi diritto. Si legge:
Fake news, presentato ddl al Senato: “Multe fino a 5mila euro”
Il testo è rivolto a blog e forum, non a testate giornalistiche registrate. Oltre all'ammenda, può essere prevista una pena di 12 mesi. Condanne penali e civili per chi diffonde notizie “esagerate o tendenziose che riguardino dati o fatti manifestamente infondati o falsi”. E’ un passaggio del disegno di legge “Disposizioni per prevenire la manipolazione dell’informazione online, garantire la trasparenza sul web e incentivare l’alfabetizzazione mediatica” presentato oggi al Senato contro i blog e i forum che riportano fake news. Per chi le diffonde, si legge nel testo, si può arrivare a un’ammenda fino a 5mila euro. E se recano “pubblico allarme o nucumento agli interessi pubblici” la pena, oltre alla ammenda, è la reclusione non inferiore a 12 mesi. L’articolo 3 del disegno di legge prevede misure per contrastare l’anonimato, mentre l’articolo 4 norma la rettifica.
CETA: il Parlamento europeo approva l’accordo con il Canada: ecco cosa prevede
Fuori, le proteste degli attivisti. Dentro la votazione finale degli eurodeputati che nei fatti dà il via libera all’entrata in vigore (seppur in forma provvisoria) del Ceta, il “Comprehnsive Economic and Trade Agreement” che stabilisce le regole per l’accordo di libero scambio tra l’Ue e il Canada. Il Parlamento di Strasburgo ha acceso la luce verde del suo semaforo con 408 voti a favore (Popolari, Liberali, Conservatori e Socialisti-Democratici) e 254 contrari (Verdi, Sinistra, l’Enf di Lega e Le Pen, l’Efdd di Farage e M5S, ma anche alcuni socialisti: oltre ai francesi, tra gli eurodeputati del Pd ha votato contro Daniel Viotti). Ora è atteso un voto analogo nel parlamento canadese per l’entrata in vigore. (segue Video)
Corte dei Conti: l'allarme: "Patrimonio dell'INPS per la prima volta in rosso"
La relazione dei magistrati contabili sull'ente della previdenza. Nel 2015 le spese per prestazioni (307 miliardi) hanno superato nettamente le entrate contributive (215 miliardi). Sulla riforma della governance di Boeri: "Disegno comune di razionalizzazione". Inps, il patrimonio diventa rosso per la prima volta: gli accantonamenti legati alla svalutazione dei crediti contributivi che non verranno mai incassati affossano la cassa previdenziale italiana. E' la Corte dei Conti a fotografare il deterioramento della solidità finanziaria dell'Inps: nella relazione sul bilancio 2015 dell'Istituto della previdenza, i magistrati contabili scrivono che "sul versante economico patrimoniale si assiste a una situazione in peggioramento rispetto al precedente esercizio. Lo scostamento tra i saldi finanziari e quelli economici è dovuto principalmente all'andamento dei residui attivi". La Corte sottolinea che l'esercizio 2015 si è chiuso con un risultato economico negativo per 16,3 miliardi, "condizionato da un accantonamento al fondo rischi crediti contributivi per 13,09 miliardi. In conseguenza di ciò, il patrimonio netto si attesta su 5,87 miliardi, con un decremento sul 2014 di 12,54 miliardi". Ma a questo punto i magistrati contabili anticipano un effetto a valere sul 2016 notando che "per effetto di un peggioramento dei risultati previsionali assestati del 2016 (con un risultato economico negativo che si attesta su 7,65 miliardi) il patrimonio netto passi, per la prima volta dall'istituzione dell'ente, in territorio negativo per 1,73 miliardi".
Scissione PD, Bersani fa i conti: quanti voti prende il partito degli anti-Renzi
«A quanto è la scissione? Cinquanta a cinquanta», confida Pier Luigi Bersani a un amico. Davide Zoggia, pasdaràn della minoranza, le dà persino più chance: «Settanta a trenta». Anche per una ragione terra-terra, ma che ha la sua forza persuasiva: se, come probabile, si voterà con l’Italicum modificato dalla Consulta, cioè di fatto un proporzionale, con il 5% riesci a eleggere una ventina di deputati. «Con il 10% arrivi a 50», calcola un deputato. Probabilmente più di quelli che Matteo Renzi garantirebbe all’attuale minoranza. Certo, non è solo un problema di seggi. Secondo Gianni Cuperlo, impegnato a evitare la rottura, c’è una «disistima reciproca» tra quelli che ormai sono due partiti nel partito. «Non sopportano Renzi, lo hanno sempre considerato un usurpatore», scuote la testa David Ermini.
Il diktat dell'Ocse al governo: "Aumenti le tasse sulla casa"
I conti sono in rosso. Pesano l'immigrazione e la crisi delle banche. Ma l'Ocse vuole che a pagare siano gli italiani. Ancora tasse. La ricetta per il governo italiano è sempre la stessa, sia che venga dall'Unione europea sia che a proporla sia l'Ocse. A preoccupare sono il rapporto tra deficit e pil che, secondo l'Economic survey dell'Ocse sull'Italia, si attesterà al 2,3% quest'anno per poi scendere al 2,2% il prossimo, e il rapporto tra debito e pil che, invece, stato stimato al 132,7% nel 2017 e in calo al 132,1% nel 2018. A minacciare maggiormente i conti, però, sono le criticità del sistema bancario e i continui sbarchi di immigrati. Una cattiva gestione che ora l'istituto di Parigi vorrebbe coprire facendoci aumentare le imposte sulla casa.
Roma: Raggi: “Sarà sostituito da chi parla meno. Lo stadio? Non c’è colata di cemento”
La sindaca parla all'indomani delle dimissioni dell'assessore all'Urbanistica. E commenta anche l'intervista alla Stampa di Paola Muraro, ex titolare dell'Ambiente, secondo cui nella Capitale "c'è all’opera un gruppo trasversale di affaristi". Non ci sarà nessuna colata di cemento per il nuovo stadio della Roma e “non c’é alcun accordo”, perché “stiamo lavorando per capire se sia possibile trovare una via di mezzo”. Il successore di Paolo Berdini? “Stiamo lavorando per trovare un sostituto, soprattutto una persona che parli di meno e lavori di più. Abbiamo moltissimi dossier aperti, quello sullo Stadio è uno dei tanti, i piani di zona, i toponimi, le affrancazioni, tutte cose sulle quali bisogna lavorare in maniera costante e quotidiana“. Virginia Raggi, all’indomani delle dimissioni irrevocabili dell’assessore all’Urbanistica Paolo Berdini, risponde alle domande dei giornalisti all’arrivo in Campidoglio. E commenta anche l’intervista alla Stampa dell’ex assessore all’ambiente della sua giunta Paola Muraro, costretta a lasciare la giunta M5s di Roma dopo aver ricevuto un avviso di garanzia nell’ambito di un’inchiesta sui rifiuti. Muraro spiega al quotidiano che il futuro della Raggi “dipende dai poteri forti, dentro e fuori il M5S“. E che a Roma “c’è all’opera un gruppo trasversale di affaristi, l’ho capito dall’interno”. “Adesso capiremo quali sono eventualmente questi gruppi di potere – ha detto la Raggi -. Poi domani se c’è qualcos’altro me lo farete sapere”.
PD: Renzi attacca: “Hanno paura del congresso”. La minoranza Speranza-Emiliano-Rossi: “Ormai è il partito del leader”
Il segretario pronto a dimettersi domenica lasciando i dem a Orfini fino alla fine della fase congressuale Ma accusa: “Non si può fare scissione su tempi”. Emiliano-Rossi-Speranza rispondono con nota congiunta. “È inspiegabile far parte di un partito che si chiama democratico e aver paura della democrazia“. “E’ stato sancita la trasformazione del Partito Democratico nel Partito di Renzi, un partito personale e leaderistico che stravolge l’impianto identitario del Pd e il suo pluralismo”. C’è chi porta avanti le ultime trattative, ma a giudicare dalle parole del segretario Matteo Renzi e dei leader della minoranza del partito – Roberto Speranza, Michele Emiliano, Enrico Rossi – sono rimasti tentativi disperati. Le due anime del Pd si parlano, ma non si ascoltano più. Renzi dice che queste cose non interessano molto ai cittadini, ma intanto accelera fissando l’appuntamento con i sostenitori della sua mozione già al 10 marzo al Lingotto di Torino. Speranza, Emiliano e Rossi dall’altra parte annunciano che si incontreranno a Roma sabato, il giorno prima dell’assemblea che dovrebbe dare via al congresso “con l’obiettivo di costruire un’azione politica comune, per rivolgere un appello a tutti i nostri militanti ed attivisti e per impedire una deriva dagli sviluppi irreparabili”.
GREENPEACE in azione contro il CETA, «Accordo che rischia di minare la DEMOCRAZIA a vantaggio di poche Multinazionali»
Undici attivisti di Greenpeace sono entrati in azione questa mattina nelle acque che circondano il Parlamento Europeo a Strasburgo, dove hanno mantenuto a galla una statua raffigurante la Giustizia per denunciare la pericolosità del CETA, l’accordo di libero scambio tra Canada e Ue per il quale sono chiamati a votare oggi i parlamentari europei. (con video)
La bufala di Corriere, Repubblica, Messaggero: ‘Di Maio difese Marra’: le chat dicono il contrario
È un attacco concentrico quello lanciato dagli articoli – tutti richiamati in prima pagina – del Corriere della Sera, del Messaggero e di Repubblica contro il vice presidente della Camera del Movimento 5 Stelle. Un attacco che si basa fondamentalmente su una falsa notizia. “Penso che nel gabinetto non possa stare”, scriveva alla Raggi il 10 agosto. “Aspettiamo Pignatone. Poi decidete/decidiamo. Non si senta umiliato. E’ servitore dello Stato”. Ma sui giornali va solo l’ultima parte. “E Di Maio scrisse alla sindaca: Marra è un servitore dello Stato“. E poi: “Spunta un caso Di Maio, aiutò Marra a restare“. E ancora: “M5s, le chat che smentiscono Di Maio. Scrisse a Raggi: Marra è uno dei miei“. Sono i titoli dei principali quotidiani del Paese e cioè il Corriere della Sera, del Messaggero e di Repubblica. Tre articoli che riportano più o meno la stessa notizia, tutti richiamati in prima pagina con un titolo molto simile che mettono nel mirino il vice presidente della Camera del Movimento 5 Stelle. Tre ipotetici scoop che però si basano fondamentalmente notizia incompleta, monca, che nel caso di specie ne altera completamente il senso.