PALAMARA, LIBRO-INTERVISTA DI SALLUSTI/ Su Affaritaliani.it gli estratti de "Il Sistema". L'ex membro del Csm racconta episodi ineditin...
PALAMARA, LIBRO-INTERVISTA DI SALLUSTI 'IL SISTEMA': SU AFFARITALIANI.IT GLI ESTRATTI DEL PRIMO CAPITOLO
"Vuole sapere qual era stata, prima dell’Hotel Champagne, l’ultima cena privata cui Lotti aveva partecipato per una nomina eccellente? Quella per eleggere l’attuale vicepresidente del Csm, David Ermini, colui che, per intenderci, ha sovrinteso alla mia radiazione", inizia così il libro-intervista Il sistema, del direttore de Il Giornale Alessandro Sallusti e l’ex membro del Csm Luca Palamara, sta mettendo apprensione a molte persone fra il mondo della politica e della magistratura. Affaritaliani.it è in grado di pubblicare alcuni estratti. “È semplicemente la versione che emerge da documenti, chat testimonianze e da un vissuto mio diretto. Non penso che il ricorso alla querela possa far venire meno quello che ho voluto raccontare", ha sottolineato l’ex magistrato rispondendo a chi gli ha fatto notare le querele annunciate dopo la pubblicazione del libro, in queste ultime ore.
PALAMARA, LIBRO-INTERVISTA DI SALLUSTI 'IL SISTEMA': "DIETRO OGNI NOMINA C'E' UN PATTO"
"La verità è che dietro ogni nomina c’è un patteggiamento che coinvolge le correnti della magistratura, i membri laici del Csm e, direttamente o indirettamente, i loro referenti politici, e ciò è ampiamente documentabile", afferma l'ex membro del Csm.
Vaccino, la Lega smaschera l'Europa: "Pubblicato il contratto con AstraZeneca? Intere pagine censurate"
È il giorno della verità? Mica tanto. L'Unione europea ha sì pubblicato il contratto per la fornitura di vaccini firmato con AstraZeneca. Peccato però che molte pagine siano state oscurate. La denuncia arriva da Marco Campomenosi: "Grande operazione trasparenza - ha commentato l'europarlamentare del Carroccio su Facebook -. La Commissione Europea ha pubblicato il contratto con AstraZeneca... contiene pagine intere così!". Sottostante lo scatto in cui si vede l'accordo completamente annerito. Di diverso parere Ursula von der Leyen. La presidente della Commissione europea stamani 29 gennaio esultava così per la pubblicazione: il testo “è chiarissimo, contiene ordini vincolanti con quantità da consegnare a dicembre e nei primi tre trimestri del 2021”. In realtà, viste le righe celate, così chiaro non è.
Il testo è stato al centro di un acceso dibattito tra Ue e l'azienda britannica. Tutto è iniziato quanto la società ha dimezzato e ritardato le dosi di vaccino contro il coronavirus destinate ai paesi europei. Da una parte Bruxelles che ribadiva la necessità di rispettare quanto pattuito. Dall'altra AstraZeneca che negava la presenza di consegne vincolanti delle fiale. Non solo, perché altro oggetto dello scontro è stata la produzione delle dosi nel Regno Unito: secondo l’azienda queste sono riservate da Londra, per la Ue invece il contratto prevede che vengano usate anche per rispettare gli impegni con l’Europa stessa.
Intanto l’Ema (l'Agenzia europea per i medicinali) darà il via libera alla commercializzazione di AstraZeneca in Europa. Il vaccino dovrebbe avere l’ok per tutte le fasce di età. La decisione arriverà nelle prossime ore. Se fosse sdoganato per tutti, come da attesa, l’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) dovrà decidere domani se bloccarlo o meno agli under 65. In mancanza di dati sui più anziani infatti l'antidoto potrebbe essere somministrato solo alla fascia sotto ai 65 anni.
Vaccino, Matteo Bassetti: "La campagna italiana è già fallita. Perché non abbiamo fatto accordi extra-Ue?"
Matteo Bassetti non ha nascosto la sua preoccupazione davanti alle telecamere di La7 per quanto riguarda la campagna di vaccinazione che procede a rilento da diversi giorni a causa dei ritardi di Pfizer nella consegna delle fiale. Ospite di Coffee Break, l'infettivologo dell'ospedale San Martino di Genova ha fatto il punto della situazione e ha spiegato cosa lo rende irrequieto: "Sono molto preoccupato visto che l'Italia aveva scommesso parecchio sul vaccino di AstraZeneca. Ci erano state promesse tantissime dosi, ne arriveranno molte di meno e probabilmente potrebbe succedere che il siero venga approvato ma solo per persone con meno di 65 anni".
Questo sarebbe un problema non di poco conto, Bassetti ha spiegato bene il perché: "Avremo una fascia di età molto importante che rimarrebbe scoperta, dato che non credo che avremo abbastanza vaccini di Pfizer e Moderna da somministrare in breve tempo a tutte le persone più anziane. Vediamo cosa farà l'Ema e cosa eventualmente rettificherà l'Aifa, questo è molto importante perché sappiamo che la percentuale di soggetti con più di 65 anni inclusa nello studio di AstraZeneca era molto piccola, inferiore al 10%. E questo è il problema di tale vaccino".
Poi Bassetti ha fatto un'analisi di più ampio respiro: "Forse abbiamo sbagliato qualcosa a livello europeo. Nella realtà dei fatti alcuni paesi si sono comportanti bene in un senso ma male in un altro. Come la Germania, che ha fatto accordi unilaterali con Pfizer per avere più dosi fuori dall'accordo europeo. Allora forse, considerando l'importanza che hanno i vaccini anche a livello economico e sociale, valeva la pena provare a fare accordi extra-Europa anche per il nostro paese. Stiamo parlando di una situazione molto difficile perché i vaccini non ci sono e la campagna come era stata prevista è già fallita, dato che si parla di non prima della fine dell'anno per vaccinare almeno il 60% degli italiani", ha concluso Bassetti.
La Fondazione Gimbe smaschera il governo: “Al primo maggio sarà vaccinato solo un italiano su 7”
Al primo maggio soltanto il 14% degli italiani riuscirà a essere vaccinato. Lo studio della Fondazione Gimbe non lascia margini di speranza. Intesa come virtù teologale e non come ministro della Salute. Poco più di 8 milioni di italiani potranno completare le due dosi del ciclo vaccinale entro la fine di aprile. Ovviamente, se tutto andrà bene. Ad esempio, nello studio non era ancora contemplato l’imprevisto del vaccino di AstraZeneca e Oxford, quello realizzato anche a Pomezia. Vaccino che, secondo i report in Germania, non può essere somministrato agli over 65 anni. Tutto ciò farà rivedere ulteriormente al ribasso le stime. Inoltre, occorrerà una notevole reattività della macchina organizzativa, visto che la maggior parte delle dosi non arriverà prima di metà febbraio”.
Il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta
Un altro problema della campagna vaccinale è la distribuzione regionale. L’analisi della fondazione presieduta da Nino Cartabellotta, rileva “notevoli differenze regionali difficilmente spiegabili solo sulla base dei criteri verosimilmente utilizzati in questa prima fase per la consegna (numero operatori sanitari e socio-sanitari, numero personale e ospiti Rsa)”.
“Oltre ai noti ritardi di consegna da parte di Pfizer – dichiara Renata Gili, responsabile Gimbe Ricerca sui Servizi sanitari della Fondazione Gimbe – AstraZeneca ha comunicato alla Commissione Europea una riduzione della fornitura stimabile fino al 60% nel 1° trimestre, mentre CureVac non potrà consegnare entro marzo le 2,019 milioni di dosi previste dal Piano vaccinale, visto che lo studio di fase 3 è stato avviato solo il 14 dicembre”. Di conseguenza, al netto di ulteriori ritardi di consegne, entro il 31 marzo 2021 il nostro Paese dovrebbe disporre di 16,557 milioni di dosi, di cui 8,749 milioni da Pfizer-BioNTech e 1,346 milioni da Moderna e AstraZeneca fornirà 6,462 milioni di dosi, anziché i 16,155 milioni previsti. Con queste disponibilità, a malapena si arriverà al 14 per cento della popolazione vaccinata.
La maturità è la prima vittima della crisi di governo. Azzolina si è scordata dell’esame
La maturità è la prima vittima della crisi di governo. Sembrava una questione di pochi giorni, invece, la crisi fa slittare l’ordinanza sulla maturità 2021. La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, intanto ha ascoltato tutte le componenti della scuola, docenti, studenti e genitori, attende gli sviluppi del quadro politico. La data del 31 gennaio per il decreto con le materie della seconda prova, per quest’anno scolastico, infatti, non è prevista.
Maturità, non c’è ancora l’ordinanza ministeriale
A disciplinare l’Esame di Stato la legge di bilancio che prevede che, con una o più ordinanze ministeriali, possono essere disposte specifiche misure per la valutazione degli apprendimenti e per lo svolgimento degli esami di Stato conclusivi del I e del II ciclo di istruzione. Ordinanza che, in attesa degli sviluppi della crisi di governo, è stata messa in stand-by.
La crisi ricade sugli studenti
Si fa un gran parlare insomma dei limiti della didattica a distanza e dei costi esistenziali della pandemia per gli studenti e poi si ignora il legittimo desiderio dei maturandi di conoscere quale tipo di prova dovranno affrontare. Gli studenti dell’ultimo anno delle superiori conoscono solo le date dell’esame (il 16 e il 17 giugno si terranno le prove scritte), ma ancora non sanno se ci saranno davvero gli scritti o se si dovrà ripetere il format dell’anno scorso, un maxiorale della durata di circa un’ora svolto in presenza.
L’assedio: quante sono e dove colpiscono le milizie armate negli Usa
I fatti di Capitol Hill del 6 gennaio hanno lasciato diverse questioni irrisolte. L’analisi dei video girati durante l’assalto ha gettato nuova luce sul gruppo eterogeneo degli insorti. Tra questi ha destato particolare preoccupazione la presenza degli esponenti di diverse milizie armate.
Il tema è molto sensibile. Il 27 gennaio il dipartimento per la Sicurezza Interna ha diramato un allarme per l’intensificarsi delle minacce interne in riferimento a possibili azioni violente da parte di gruppi estremisti motivati ideologicamente. L’allerta, estesa fino a fine aprile, si inserisce in un contesto più ampio che prevede una possibile stretta contro il terrorismo interno da parte dell’amministrazione di Joe Biden. L’allarme parla di “extremists” ma a preoccupare sono soprattutto le milizie. Ma quante sono e da dove provengono queste organizzazioni? La risposta è tutt’altro che scontata, perché il loro percorso storico è lungo e intricato, e nel corso della storia statunitense sono comparse e ricomparse più volte, seguendo andamenti ciclici.
Dalle milizie anti inglesi alla Guardia nazionale
Fin dall’indipendenza il termine “milizie” ha assunto significati diversi. Poco dopo la rivoluzione contro gli inglesi e l’indipendenza, con questo temine si indicavano uomini in armi che avevano prestato servizio nelle varie colonie sotto la supervisione delle autorità civili con il compito di dare appoggio alle forze federali per il controllo del territorio e per prevenire eventuali interventi controrivoluzionari britannici.
Covid, occhio a questo sintomo: ora è il più tipico della malattia
Ecco come riconoscere il vero, primo, campanello d'allarme dopo il contagio da Coronavirus. Fate molta attenzione a questo sintomo particolare...
Mentre gli occhi del mondo sono puntati sulla campagna vaccinale, che procede tra ostacoli, ritardi e polemiche sugli effetti collaterali del vaccino, gli esperti sciolgono un nodo cruciale per molti e svelano il sintomo inequivocabile del Covid che consente di distinguerlo dall’influenza.
Anche se i sintomi tipici delle due infezioni vengono spesso confusi perché simili, ci sono dei campanelli d’allarme a cui prestare particolare attenzione. Uno dei sintomi più caratteristici dell’infezione da Sars-Cov-2 è la perdita dell’olfatto (anosmia).
Anche in caso di influenza stagionale e forte raffreddore il paziente può non sentire gli odori, ma c’è una differenza da tenere a mente: con il Covid le vie respiratorie sono libere e il naso non cola. Secondo un nutrito gruppo di esperti, quindi, la perdita dell’olfatto è un sintomo tipico prettamente del Covid-19 che non c’entra con la classica congestione nasale, ma si manifesta come sintomo neurologico in relazione al fatto che il virus attacca il nervo e il bulbo olfattivo per poi proseguire la sua strada verso il cervello.
Il professor Alexander Wieck Fjaeldstad, docente specializzato in olfatto e gusto presso l’Università di Aarhus ha chiarito che la perdita dell’olfatto ha raggiunto un punteggio di 80 su 100 nella valutazione dei cambiamenti chemosensoriali e per questo motivo costituisce un sintomo tipico del Covid-19. Un simile risultato lo hanno raggiunto anche gli esperti dell’University College di Londra: su un campione di 600 pazienti affetti da anosmia osservati, infatti, l’80% di questi era positivo al Covid-19, mentre il 40% dei pazienti positivi presentava la perdita dell’olfatto come unico sintomo. Infine, è da sottolineare come la perdita dell’olfatto possa perdurare fino a 40 giorni dopo la guarigione.
"All'Ariston soltanto i vaccinati" Così Bassetti "salva" il Festival
L'infettivologo a Telenord ha proposto una soluzione alternativa per garantire la presenza del pubblico all'Ariston che consentirebbe di superare il "no" agli spettatori imposto dal ministro Speranza
La questione pubblico in sala è il nodo cruciale del prossimo festival di Sanremo.
Se ne discute da mesi ma una posizione certa non è ancora stata presa dai vertici Rai e dagli organizzatori. Abolita l'idea della nave-bolla, l'ipotesi dei figuranti al teatro Ariston sembrava essere la più probabile. Il "no" del ministro Speranza, però, ha rimesso in discussione tutto e scatenato la reazione del direttore artistico Amadeus, che ha minacciato addirittura l'addio. Quello che è certo è che serve un protocollo di sicurezza per ridurre a zero i possibili contagi da Covid-19 e tra le varie proposte, nelle ultime ore, è arrivata anche quella dell'infettivologo Matteo Bassetti.
Il responsabile di Malattie Infettive dell'Ospedale San Martino, intervistato da Telenord, ha avanzato una soluzione che annullerebbe i rischi di contagio, consentendo l'ingresso all'Ariston degli spettatori. Non è ancora chiaro quante persone - figuranti o spettatori - potranno sedersi nelle fila dell'Ariston ma l'importante, ha spiegato Matteo Bassetti: "E' che qualunque cosa si decida questo avvenga con un protocollo disegnato sulla base della capienza del teatro e poi i meccanismi si possono trovare".Covid, quei medici “disobbedienti” e coraggiosi che sono andati a casa dei malati per curarli
Curare a casa loro i malati di Covid per non intasare le terapie intensive è possibile? No per il governo e i protocolli; sì per molti medici sparsi in tutta Italia. Le terapie intensive e gli ospedali sono le strutture più sotto pressione. Perché allora non si aiutano le terapie domiciliari? Perché non si permette la cura dei pazienti nelle loro case? Alcuni medici, disobbedendo ai “protocolli” del ministro Speranza lo hanno fatto e con successo. naturalemnte con tutte le precauzioni del caso. La loro testimonianza si trova in una bella inchiesta di Mario Giordano su La Verità.
Covid, vietato andare a casa dei pazienti
Un’inchiesta condotto attraverso le testimonianze dirette di tanti medici di base uniti in rete vari gruppi web (Medici in prima linea, Ippocrate.org, tra i principali). Sin dall’inizio dell’emergenza, i protocolli del ministero hanno impedito ai medici le visite nelle abitazioni. Ci si è limitati a prescrivere Tachipirina e a ricoverare quando era troppo tardi. Sempre più dottori, tuttavia, hanno iniziato a “ribellarsi” per così dire, a curare e in molti casi salvare vite.
Covid, una rete di medici “disobbedienti”
Spesso ci si sente dire che prima di recarsi in ospedale o al pronto soccorso sarebbe meglio seguire le indicazioni dei medici di base. Questi però sulla carta non hanno la possibilità operativa di recarsi nei domicili. Epperò in tutta coscienza, i medici di famiglia, medici ospedalieri, medici volontari nei centri Covid, medici in servizio nelle Asl di tutta Italia sostengono tutti la stessa cosa. Che i malati vanno curati, anche a casa, quelli con sintomi lievi . Così potrebbero essere presi in tempo e stoppare un ricovero evitabile.
#VogliamoVotare in tendenza su Twitter: “Perché Mattarella non consulta gli italiani?”
Dice: “Gli italiani non vogliono votare, perché la pandemia, il Recovery, in un momento come questo, signora mia”. Sarà, ma su Twitter #vogliamovotare è hashtag di tendenza, che raccoglie appelli al Quirinale, amarezze, rabbia e, come di consueto, anche molte ironie.
“Ci siamo rotti di questo teatrino imbarazzante”
“Caro Quirinale, perché non consulta gli italiani?“, scrive Nadia, rilanciando l’hashtag. “Quanto deve durare questa imbarazzante, vergognosa, imbarazzante e dannosa pantomima al Quirinale?”, chiede un altro utente che si fa chiamare Marco Aurelio. “Vogliamo votare perché ci siamo rotti di questo teatrino tra Pd e M5S”, scrive ancora un altro utente, mentre Mario avverte che “vogliamo votare ora perché tra le macerie si può ricostruire, sotto le macerie si muore”.
#vogliamovotare perché… la voce degli italiani su Twitter
E, ancora, Gio: “Vogliamo votare perché non vogliamo più vedere quelle facce ogni giorno. È un attentato alla salute pubblica!”. “Basta giochini di Palazzo, basta con questa ammucchiata raccogliticcia dove si sta solo per soldi, basta 5S e Pd, la parola all’elettore”, scrive un altro che usa parole non esattamente lusinghiere nei confronti dei due partiti che sostengono Conte. “La scusa della pandemia non regge più. Mi spiegate che senso ha rifare un altro governo con gli stessi partiti che hanno fallito miseramente. Primi per morti di covid, ultimi per crescita Pil. La sinistra vuole governare senza aver vinto le elezioni, come sempre, sottolinea poi Davide. “Vogliamo votare – è poi l’argomento definitivo usato in un altro – per vedere la Taverna tornare a insultare i suoi attuali alleati“.
I contagi sono molti di più. Bomba dei servizi segreti, il dossier inguaia Conte
I dati non sono quelli che vediamo ogni giorno nei bollettini ufficiali dal Coronavirus. Ma molti di più. A dirlo è un dossier realizzato dai servizi segreti e finito in queste ore sul tavolo del premier Giuseppe Conte. La relazione dell'Intelligence, riporta Repubblica, sta creando scompiglio a Palazzo Chigi perché rivela un dato sconcertante: i nuovi positivi giornalieri in Italia sarebbero in realtà il 40-50 per cento in più di quelli rilevati ufficialmente.
In altre parole, dietro al calo del numero dei test per il Covid che si è registrato da novembre scorso nasconde un numero di positivi non individuati pari alla metà dei casi ufficiali (ieri oltre 14mila, per dare una dimensione del fenomeno). Non solo. Gli 007. Mettono in guardia il governo: stanno terminando gli effetti benefici delle misure restrittive imposte sotto Natale, e le varianti del virus come quella inglese o brasiliana possono "portare a una nuova ripresa incontrollata dell'epidemia, difficilmente sostenibile dal sistema ospedaliero, vicino alla soglia di saturazione".
Gli analisti dei servizi lanciano due allarmi: il primo è che la curva epidemiologica non sta piegando verso il basso tanto quanto attestano i bollettini ufficiali del ministero della Salute. L'altro, che forse preoccupa ancora di più, è che al momento i dati non sono attendibili e perciò è ancora più difficile studiare misure anti-contagio e soprattutto verificare se quelle messe in atto funzionano o no.
Striscia la notizia, scandalo Agenzia delle Entrate: "Tasse da pagare su soldi mai presi"
Una richiesta assurda quella che l'Agenzia delle Entrate avrebbe fatto ai danni di un uomo. A segnalarlo è stato lui stesso a Riccardo Trombetta di Striscia la Notizia: nello specifico l'ente ha chiesto il pagamento delle tasse relative a un risarcimento mai arrivato. "Nel 2007 è venuto a mancare mio zio per una tragedia causata da un’altra persona. Nel 2017 arriva la sentenza che condanna il colpevole e riconosce alla mia famiglia un risarcimento di 1 milione e 200 mila euro, che però non è mai arrivato - ha raccontato l'uomo a Striscia -.. Sorpresa delle sorprese: ad aprile 2019 ci arriva la cartella dell’Agenzia delle Entrate di circa 37mila euro di tasse da pagare sul milione che non abbiamo mai preso".
Uno scandalo non da poco. A questo punto l'uomo ha segnalato l'errore all'Agenzia delle Entrate, senza però sortire alcun effetto. "Dopo la segnalazione, l’ente ha riconosciuto l’errore ma ha invitato comunque a pagare, nell’attesa che – magari con ricorso - arrivino i soldi che mi spettano". Una situazione assurda, da cui sembra non ci sia via d'uscita. "Non è giusto pagare una tassa su una cosa che non ho mai avuto. Credo sia giusto informarsi prima di mandare delle cartelle", ha ribadito il segnalatore.
Papa Francesco sottoposto a un "intervento chirurgico urgente": dolori troppo acuti a causa della sciatalgia
"Un intervento chirurgico urgente" per Papa Francesco. La notizia è stata diffusa da Dagospia che parla di un intervento per risolvere i problemi di deambulazione. Il capo della Santa Sede infatti da tempo soffre di "dolori acuti" provocati dal nervo sciatico. A darne conferma il settimanale spagnolo Vida Nueva di cui il Pontefice - ricorda Dago - è un avido lettore.
L'intervento ha costretto Bergoglio a cancellare tutti gli impegni. L'udienza al corpo diplomatico presso il Vaticano compresa. I dolori avevano costretto il Papa a rinunciare a presiedere anche la messa della Domenica della parola di Dio il 24 gennaio. Al suo posto l'Arcivescovo Fisichella. Ma non era la prima volta. La sciatalgia aveva colpito il Pontefice anche il 31 dicembre e l'1 gennaio. Tanto, anche in questo caso, da impedirgli di celebrare il Te Deum e la Messa del primo giorno del 2021.
Bergoglio soffre da lungo tempo di sciatalgia e periodicamente, su indicazione del suo medico, si sottopone a massaggi e iniezioni per lenire il dolore alla gamba. Nel 2007, ricorda l'Adnkronos, quando l'allora cardinale e arcivescovo di Buenos Aires Jorge Mario Bergoglio venne a Roma per partecipare a un Sinodo dei vescovi, si recò per una visita dal fisiatra romano dell’Università La Sapienza Valter Santilli, specializzato in riabilitazione. Da qui la necessità di curarsi una volta per tutte.
Oggi è un altro giorno, "danni cerebrali permanenti". Asia Argento e la droga, una confessione sconvolgente: Bortone allibita
Asia Argento a cuore aperto. L'attrice si è concessa a una lunga intervista durante Oggi è un altro giorno. Nella puntata di giovedì 28 gennaio del programma su Rai1 la figlia di Dario Argento ha parlato del suo nuovo libro Anatomia di un cuore selvaggio e ha ripercorso momenti delicati della sua vita. "Come molti - ha ammesso alle telecamere di Serena Bortone - usavo le sostanze perché avevo degli enormi vuoti dentro di me. Non sapevo come riempire questi vuoti, perciò per me andava bene qualunque cosa mi portasse fuori dalle mie paure, dalle mie tristezze e dalla mia depressione”. La Argento li ha definiti "buchi cosmici", prima che la conduttrice di Viale Mazzini si appellasse ai suoi telespettatori più giovani: "Non lo fate”, ha chiesto.
Ma l'attrice ha voluto precisare: "Non basta dire di non farlo, bisogna spiegare perché non si deve fare e quanto fa male: i neuroni non sono come le cellule, se si danneggiano non si ricreano". Come Asia Argento tanti altri sono caduti nell'incubo: "Conosco tante persone che in passato hanno fatto uso di sostanze e non sono più tornate indietro, intendo di testa” ha poi rivelato.
Prima dell'intervista alla Bortone la figlia del regista si è raccontata a Verissimo. Nel salotto di Silvia Toffanin ha rivelato le violenze subite da Rob Cohen e dalla madre Daria Nicolodi. Inoltre ha svelato il momento più buio della sua vita, quando la sorella Anna è morta. Era una ragazza che aveva sofferto tanto e io soffrivo per lei. Vedermela strappata via da un incidente stradale è stato inimmaginabile. "Quando è successo sono caduta in una forte depressione, sono stata sei mesi a letto e ho anche fatto uso di molte sostanze stupefacenti, soprattutto ai rave party dove giravano droghe fortissime. Molte persone che conosco hanno subito gravi conseguenze cerebrali permanenti e forse anch’io qualche danno l’ho subito. In quel caso mi ha salvato il cinema", ha raccontato visibilmente commossa.
Rampelli: “Italia ostaggio dei poltronisti. Se ne esce solo con l’elezione diretta del Capo dello Stato”
Non è solo questione di ciò che avviene nel governo, ma anche di ciò che avviene in Parlamento. A sottolinearlo è stato il vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli, che in una riflessione che prende spunto dalla crisi si è soffermato proprio sul ruolo giocato dal Parlamento e, in particolare, sul fenomeno dei parlamentari che tradiscono la sovranità dei popolare: i poltronisti. “La sovranità appartiene al popolo, ma in Italia pare che la democrazia parlamentare non debba essere la modalità con la quale i cittadini esercitano la sovranità“, ha scritto Rampelli in un post su Facebook.
Le responsabilità del Parlamento
“Come parlamentari di opposizione – ha ricordato Rampelli – ci troviamo spesso a calmare i manifestanti che sistematicamente protestano davanti alla Camera quando in realtà i destinatari della protesta stanno nella piazza accanto, a Palazzo Chigi. Oggi con la crisi di governo, la formazione di un nuovo gruppo parlamentare con i prestiti provenienti anche dal Pd, la responsabilità del Parlamento è altresì evidente. Così come è stata evidente – ha chiarito l’esponente di FdI – in tutte le 66 crisi di governo dalla storia repubblicana”.
Massimo Giletti lecca le gambe a Nunzia De Girolamo: "Foto non destinata alla pubblicazione", "Lo insulto"
"Uno scatto scherzoso non destinato alla pubblicazione". Massimo Giletti spiega così la foto dello scandalo che lo vede "leccare" le gambe a Nunzia De Girolamo, finita su Chi e destinata a diventare, forse, una delle copertine più chiacchierate dell'anno. "Bravo Testini!", ironizza il conduttore de Non è l'Arena, complimentadosi con il grande fotografo capace di "rubare" lo scatto sul set. Il titolo scelto da Alfonso Signorini è godibilissimo: "Massimo, un maschio come te non può resistermi".
Tutto studiato, forse, per lanciare alla grande Ciao Maschio, il nuovo programma che la De Girolamo condurrà dal 13 febbraio su Rai1. Un colpaccio, insomma, che ha ovviamente scatenato in rete i gossip più pruriginosi. "E il ministro che dice?", insinua Dagospia riferendosi al marito di Nunzia, Francesco Boccia.
La De Girolamo e Giletti si fanno una grassa risata. "Ci piacciamo, ma non potremmo stare insieme perché io lo insulto di continuo", scherza l'ex ministra dell'Agricoltura. Le fa eco il giornalista: "Sono più geloso di suo marito, infatti quel Todaro mi aveva insospettito". Todaro è Raimondo Todaro, il ballerino e insegnante di Ballando con le stelle, con cui la De Girolamo faceva coppia (anche in quel caso, chiacchieratissima: è destino) nello show di Rai1 di Milly Carlucci. "Con Nunzia - ha spiegato mister Non è l'Arena - che è un’amica abbiamo fatto uno scatto scherzoso durante un set fotografico. Non era ovviamente destinato alla pubblicazione. Bravo Sestini!".
Ciampolillo: "No al vaccino". E Burioni: "Lui al governo? Un orrore"
Esplode la polemica sul senatore del Misto che ha salvato Conte. E lui intanto potrebbe aver già cambiato idea puntando al centrodestra
"Io sono per la libera scelta, si dice 'free vax', ritengo che ognuno debba poter scegliere per se'. C'e' tantissima gente chi si vuole vaccinare e c'e' chi invece vuole spingere sulle proprie difese immunitarie". Lo ha detto lello Ciampolillo, senatore del Misto, tra i 'corteggiati' per entrare nel gruppo degli Europeisti a soistegno del Conte ter, a Un giorno da pecora. Dunque lei conferma che non si vaccinera'? "L'ho detto e su questo non cambio idea. Tanto ci sono gia' tantissime persone che lo vogliono fare, quindi il problema non si pone. Credo sia importante che il vaccino debba esser una libera scelta".
Crisi: Ciampolillo, sostegno Conte ter? Decido tra oggi e domani
"Perche' non ho aderito al gruppo degli Europeisti? In questi giorni sto facendo le mie valutazioni, le mie scelte le saprete quando sara' il momento. Bisogna capire da chi sara' formato e sostenuto un eventuale Conte ter, decidero' tra oggi e domani". A parlare, ospite di Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1, il senatore del gruppo Misto Lello Ciampolillo. Cosa le piacerebbe ci fosse nel Conte ter? "Per esempio si potrebbero rivedere le attuali restrizioni" anti Covid, "magari guardando ad altri modelli che possono aver funzionato meglio. Per esempio il modello svedese, almeno studiarlo, capirlo, parlarci e fare un confronto". In Svezia hanno tenuto molto aperto ma i dati emersi non sono molto positivi. "Non sono male i dati tenendo conto che hanno lasciato la liberta' alle persone, e comunque i dati attuali, vedevo prima, sono positivi".
Nel frattempo - si legge su Libero - pare l'ex grillino non abbia voluto aderire al gruppo degli Europeisti, nato al Senato per aiutare Conte. “In questi giorni sto facendo le mie valutazioni, le mie scelte le saprete quando sarà il momento. Bisogna capire da chi sarà formato e sostenuto un eventuale Conte Ter, deciderò tra oggi e domani”, ha detto il parlamentare in un'intervista a Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1.
Conte adesso rischia davvero: la sua uscita di scena non è più un tabù
I partiti di maggioranza giurano fedeltà al premier dimissionario. Ma l'ipotesi del "Ter" perde quota, a patto che Renzi faccia la mossa decisiva
Tutti con Conte. Mentre si lavora per andare oltre Conte, magari con una maggioranza più solida. Perché, al di là delle dichiarazioni ufficiali, l’ipotesi di cambio della guardia a Palazzo Chigi non è più un tabù.
Per niente. A patto che a fare il lavoro sporco sia Matteo Renzi. Che ha già lanciato un segnale con l’ex ministra Teresa Bellanova: “Conte non è l’unico nome”. E se si tratta di fare la “mossa del cavallo”, Renzi non si farà pregare. Solo che serve la tempistica giusta. “Se pensano di fare come se nulla fosse, Italia viva non ci sta”, conferma a IlGiornale.it un deputato renziano di rango. “Semmai ci dovesse essere un Conte Ter – aggiunge il parlamentare – non possono credere di agire come hanno fatto finora. Mandavano un documento a mezzanotte e chiedevano una risposta all’alba”. Per questo, ragionano in Iv, la riproposizione dello stesso premier risulta ardua, nonostante venga ribadito a ogni livello: "Non mettiamo veti su nessuno".
Intanto le posizioni ufficiali dei partiti si sono delineate dopo una giornata di stallo, di tatticismi esasperati, fino a sprofondare nell’immobilismo. Il Movimento 5 Stelle ha ribadito che alle consultazioni porterà solo il nome del presidente del Consiglio dimissionario. “Massima lealtà”, sono state le parole di Luigi Di Maio per smentire i retroscena che attribuivano contatti con Matteo Renzi nell’ottica di un accordo anti-Conte. Stessa musica sullo spartito del Partito democratico: il segretario Nicola Zingaretti ha confermato che al Quirinale sarà chiesto un incarico a Conte. Ma con un passaggio non secondario sul “nuovo governo del cambiamento”. Un punto di partenza, dunque, è un forte rinnovamento della squadra. Un paletto fissato prima di partire.
Usa, 50 milioni di vaccini distribuiti e 25 milioni di americani già vaccinati
100 milioni di persone trattate in 100 giorni. Previsti oltre 500000 morti entro febbraio
L’amministrazione di Joe Biden ha già distribuito 50 milioni di dosi di vaccino e quasi 25 milioni di americani hanno ricevuto la prima dose. Ma anche la potente macchina di distribuzione americana deve fare i conti con ritardi e carenze di prodotto. L'amministrazione Biden sta affrontando due fattori critici riguardo la distribuzione del vaccino: forniture che devono essere più rapide e velocità di somministrazione quando sono nei siti di distribuzione.
“Passeranno mesi prima che tutti coloro che vogliono un vaccino saranno in grado di ottenerne uno" è la preoccupante affermazione di Andy Slavitt, del team di Joe Biden nella battaglia al Covid-19 al primo briefing virtuale.
Il presidente ha promesso che, entro l’estate, la maggior parte degli adulti americani verrà vaccinata. Attualmente si è abbastanza vicini all’obiettivo di 100 milioni di persone vaccinate nei primi 100 giorni di governo.
Covid, ecco quali Regioni cambiano colore da domenica: Veneto e Liguria verso la zona gialla
Dalla Liguria al Veneto fino alla Sicilia: diverse Regioni sperano di cambiare colore domenica. Per avere il quadro più chiaro bisognerà attendere il monitoraggio di venerdì, con i dati relativi alla settimana dal 18 al 24 gennaio aggiornati a oggi, ma i numeri analizzati dalla cabina di regia la settimana scorsa, se confermati, porterebbero diverse Regioni in una fascia con minori restrizioni, come per il Veneto e la Liguria.
Per il cambio di fascia devono trascorrere 2 settimane con un Rt in calo Con una premessa, però. Per passare alla fascia di rischio più bassa devono trascorrere 14 giorni a partire da quello in cui per la prima volta vengono registrati dati che consentono la collocazione nella fascia più bassa. In sostanza, bisogna avere dati da fascia gialla o arancione per 14 giorni consecutivi prima di potervi accedere ufficialmente. Il Dpcm dice infatti che l'aggiornamento scatta "fermo restando la permanenza per 14 giorni in un livello di rischio o scenario inferiore a quello che ha determinato le misure restrittive comporta la nuova classificazione". Alla luce di ciò, quali Regioni potranno cambiare colore? Tutte quelle che da venerdì 15 gennaio hanno fatto registrare dati da fascia gialla, se sono arancioni, o da arancione se rosse.
Sardegna e Lombardia rimarranno arancioni Sicuramente non cambierà colore la Sardegna, nonostante la Regione abbia annunciato un ricorso al Tar: l'ordinanza di Speranza è del 22 gennaio. Non dovrebbe cambiare colore neanche la Lombardia, che dal 23 è in fascia arancione per via dell'errore sull'Rt che l'ha tenuta per una settimana in rosso.
Roma e Lazio verso la zona gialla. Che succede da domenica 31
Dopo due settimane con Rt inferiore a 1 si può tornare in zona gialla. E così anche il Lazio spera di essere "declassato" già a partire da domenica 31 gennaio. L'ultima rilevazione utile sarà quella effettuata venerdì prossimo. E, se anche domani i dati verranno confermati e il rischio resterà basso o moderato, Roma e il Lazio potranno tornare ad allentare un poì la morsa. Nella stessa situazione si trovano anche Emilia Romagna, calabria, Veneto, Piemonte, Valle d'Aosta, Liguria, Marche, Friuli e Abruzzo.
Discorso leggermente diverso riguarda la Lombardia. Dopo le polemiche sulla classificazione e sull'interpretazione dei dati, infatti, anche la regione del Pirellone aspire a tornare in giallo. La Lombardia è in zona arancione soltanto da venerdì scorso ma è stata riclassificata in quel colore anche nella settimana precedente. Dovrebbero restare in giallo anche Toscana, Molise, Basilicata, Campania e Provincia di Trento. Brutte notizie, invece, per Puglia, Umbria e Sardegna che resteranno in zona arancione anche la prossima settimana. Se anche domani dovessero avere dati più bassi, dovranno aspettare ancora visto che il passaggio di zona può essere effettuato solo dopo due settimane di miglioramento.
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