"Mai dire mai nel M5S. Quando la poltrona vale più della credibilità e della parola data ai propri elettori...". Giorgia Meloni asfalta il Movimento Cinque Stelle sui social". Mai alleanze con vecchi partiti; mai col Pd; mai con la Von der Leyen; mai con Renzi; mai con Renzi se ritira i ministri; mai più con Renzi. Ma nessuno di questi diktat grillini è mai stato rispettato. "Mai con la coerenza" tuona la Meloni. "Questi signori continuano a ripetere che sarebbe da irresponsabili andare al voto nella fase in cui ci troviamo, eppure in piena crisi hanno paralizzato per mesi l'intera Nazione per i loro litigi, le beghe di Palazzo e le ignobili compravendite di poltrone. Ma chi credono di prendere in giro? Elezioni subito" ha dichiarato la leader di Fratelli d'Italia durante il balletto della crisi di governo e le consultazioni.
I fan della Meloni plaudono alla leader di Fratelli d'Italia sotto al che umilia i Cinque Stelle. "Viva la coerenza!!! E pensare che ancora ci sono persone che credono a questi bugiardi, perché sono solo dei falsi, lo capisce anche un bimbo di 5 anni che sono incollati alle loro poltrone in una maniera morbosa, anche perché sanno benissimo che una volta lasciata non ci siederanno più, e sta volta il mai più sarà vero, non come i loro mai piu con questo e con quello... VILI!!!" commenta uno dei tanti fan della Meloni nella pagina della leader di Fratelli d'Italia ricevendo una pioggia di like per il messaggio.
Il nuovo coronavirus ormai da più di un anno fa parte della nostra quotidianità spingendo la ricerca scientifica a nuovi studi per conoscere al meglio le caratteristiche che lo contraddistinguono e i principali strumenti di difesa. Tuttavia trattandosi di un virus subdolo molte risposte tardano ad arrivare. Tra queste, ad esempio, quelle relative allo studio dei “territori vergini”, ovvero quelli non colpiti ancora dal virus. Possibile pensare a zone meno immuni di altre dall’epidemia? Una domanda la cui risposta potrebbe comportare significative variazioni sulle scelte politiche.
Bergamo-Sicilia: due aree colpite diversamente nel 2020
Sono immagini forti, strazianti e che non verranno mai dimenticate quelle dei mezzi militari che incolonnati sulle strade di Bergamo trasportano 65 bare. Era il 18 marzo del 2020 quando quegli scatti hanno fatto il giro del mondo divenendo simbolo della grande tragedia seminata dal coronavirus. Quest’ultimo si era impadronito del destino di diverse migliaia di persone con risultati fatali. La provincia bergamasca in quei mesi era la più colpita in Italia ma anche nel mondo. Nei primi nove mesi del 2020 i decessi registrati nell’area bergamasca, come riportato dal Corriere della Sera, sono stati 13.640 rispetto ai 7.651 della media 2015-2019. Quei 5.989 decessi in più sono avvenuti proprio tra marzo e aprile, i mesi in cui l’Italia faceva i conti con i più alti numeri di contagio.
Se a Bergamo e in tutta la Lombardia la situazione è stata tra le più gravi in quei mesi, lo stesso non si può dire della Sicilia. Qui il Covid ha messo radici in modo non allarmante con un numero basso di contagi e vittime. La situazione era sotto controllo al punto che gli ospedali dell’Isola si sono presi cura anche dei pazienti trasferiti con voli speciali dalla Lombardia per le terapie del caso.
Salvini conferma il giudizio netto sul neo capo dello Stato. La Meloni: "Sembra la copia di Scalfaro"
Sergio Mattarella "non è il mio presidente". Così il segretario federale della Lega, Matteo Salvini, conferma il suo giudizio sul neo eletto capo dello Stato, al telefono con l’Agi.
Più o meno dello stesso avviso la presidente di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale, Giorgia Meloni: "Auguri di buon lavoro a Mattarella. È stata una scelta sbagliata di Renzi spingere per la nomina di un superstite della Prima Repubblica, gli italiani ricordano ancora con orrore il settennato di Scalfaro e Mattarella sembra esserne la copia fedele. Ma ora è il presidente dell'Italia e spero che faccia bene e agisca da uomo libero e indipendente".
«Anche io ho pagato un uomo», mi sussurra Taylor Mega dietro le quinte di Live-Non è la d'Urso. E com' era? «Bellissimo, e per averlo ho pagato». Perché? «È l'ultima delle trasgressione». Bella da far sbarellare anche il più algido degli uomini. Quando, se entri in una stanza, non c'è sguardo che possa ignorarti, perché hai lavorato per diventare una macchina perfetta da seduzione, hai investito tempo e sudore in palestra e soldi dal chirurgo plastico, e il risultato è l'incarnazione del desiderio.
Quando, insomma, sei Taylor Mega, puoi conquistare qualunque uomo (e forse anche donna) di cui ti incapricci. «Eppure una così ha pagato per avere un uomo», mi sottolinea il mio amico scrittore e giornalista Massimo Murianni, che l'ha incrociata più volte. Uomini che pagano le donne sono un costume consolidato, nessuno si stupisce nel sapere che è così. Ma sono molte le donne che pagano per avere un'ora, una notte, un weekend di piacere con un amante in affitto. Stupisce? No.
In genere si pensa subito alla signora non più giovanissima, benestante, trascurata e insoddisfatta, che non ha tempo né voglia di infilarsi nei gineprai della seduzione per trovare compagnia, e mira al massimo risultato col minimo sforzo. Nel caso di Taylor Mega è diverso perché lei è bella, è giovane, è attraente, ed è improbabile che abbia difficoltà a trovare qualcuno con cui stare, quando ne ha voglia. Rimanendo nei cliché, lei è la donna che un uomo pagherebbe per avere, non il contrario. Per questo stupisce.
“La normativa sugli scoperti riporta l’Unione non solo alla “narrazione” ma anche alla realtà precedente, essendo figlia dell’Europa dell’austerità”: a inizio gennaio, parlando con InsideOver, l’eurodeputato e responsabile esteri di Fratelli d’Italia Carlo Fidanza non aveva usato mezzi termini per stigmatizzare la nuova regolamentazione europea sugli scoperti bancari, che concede un termine massimo di 90 giorni ai debitori degli istituti di credito per regolare la propria posizione ed evitare che i prestiti concessi finiscano nel paniere dei crediti deteriorati e, dunque, delle sofferenze.
Le nuove regole impongono a una banca, di fronte a qualsiasi mancato pagamento non saldato per tre mesi e a conti corrente in rosso, di segnalare il cliente alla centrale rischi come “cattivo pagatore” e di classificare alla voce dei celebri Non performing loans (Npl) l’attività in questione. La normativa dell’Autorità bancaria europea (Eba) era stata pensata prima che lo tsunami del Covid-19 ribaltasse completamente il Vecchio Continente e la sua economia, portando quest’ultima in una situazione di acuta prostrazione e costringendo gli Stati membri a intervenire con forza per garantire a imprese e famiglia liquidità e garanzie sui prestiti per passare la fase più dura della tempesta.
L’entrata in vigore di una nuova regolamentazione ispirata dalla forte volontà delle istituzioni guida dell’Ue (a trazione franco-tedesca) di focalizzare sui crediti deteriorati la censura bancaria comunitaria, allontanandola da prodotti potenzialmente tossici come i derivati speculativi, rischia di creare la tempesta perfetta per banche e imprese in una fase in cui il superamento della pandemia e delle sue conseguenze è ben al di là dall’essere prevedibile. Ogni singolo pagamento superiore ai 100 euro non rimborsato in tempo andrà messo nelle passività deteriorate e peserà sui bilanci bancari, aumentando la focalizzazione della vigilanza bancaria Ue.