D’accordo, ora c’è da capire chi raccoglierà l’appello del presidente Sergio Mattarella a sostegno del governo di Mario Draghi. Chi si separerà dai compagni di strada, gli sconquassi all’interno dei Cinque stelle, chi a sinistra andrà all’attacco di Nicola Zingaretti e come supererà ogni ostacolo alla sua unità il centrodestra. Tutto vero. Ma vuoi mettere sapere che dal palazzo di fronte, qui a Il Tempo, non vedremo più uscire quelle facce che ci hanno martoriato in quest’anno rossogiallo?
Godiamocela un pochino la soddisfazione di non essere più invasi nelle nostre case dai teleschermi che ci propinavano gaffe e notizie catastrofiche ad ogni ora del giorno e della notte. Con loro abbiamo cominciato ad avere confidenza con la parola coprifuoco...
Hanno tentato di tutto per restare incollati alle poltrone. Ci si è impegnato in zona Cesarini persino lo sciagurato presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, con quel controproducente aiutino al ministro dell’economia Roberto Gualtieri. Quei 209 miliardi di euro non li spende più lui e adesso si deve ricominciare la trafila col nuovo premier e i suoi ministri.
In questi momenti fanno quasi tenerezza Renata Polverini e Maria Rosaria Rossi, il cui 8 settembre è durato mezza giornata. Maggiore dignità ha avuto il senatore Lello Ciampolillo, al quale è stata negata la possibilità di messa in prova per una nuova fiducia a Conte. Alla fine, più stile di tutti costoro l’ha avuta madame Mastella, Sandra Lonardo, che almeno ha mandato a quel paese i cosiddetti responsabili camuffati del partito di Bruno Tabacci.
Johnson omaggia Sir Tom Moore con un applauso in Downing Street
(Agenzia Vista) Londra, 04 febbraio 2021 Johnson omaggia Sir Tom Moore con un applauso in Downing Street Il premier britannico Boris Johnson ha omaggiato Sir Tom Moore dopo la sua scomparsa con un applauso in Downing Street. Il capitano, eroe di guerra, si è spento a 100 anni dopo esserci reso protagonista di una grande raccolta fondi per supportare il Sistema sanitario nazionale durante l'emergenza Covid. Gov Uk Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev
Sergio Mattarella, "la svolta Napolitano". La drammatica metamorfosi del presidente: Draghi, "tutto iniziato un mese fa"
"Non farà come Giorgio Napolitano". Gli esegeti del Quirinale lo assicuravano, ma forse Sergio Mattarella ha spiazzato anche loro. L'accelerazione degli ultimi giorni, dal "mediatore" Roberto Fico alla scelta di Mario Draghi come premier incaricato, ha impresso una svolta decisiva nel giudizio sul settennato del presidente della Repubblica. Piuttosto timido negli sviluppi delle trattative di governo nel 2018 tra Lega e M5s e nel 2019, tra i 5 Stelle e il Pd, il Capo dello Stato ha sempre dato prova di non voler intervenire nelle vicende parlamentari, di voler restare alla finestra e di far fare ai partiti. Ma ora, proprio come a fine 2010, il Colle ha appurato l'incapacità dei leader di trovare un accordo ed è intervenuto in prima persona, forse controvoglia.
Certo, mancano le "trame oscure" spesso romanzate dai retroscenisti e i toni durissimi, quasi brutali, con cui Re Giorgio era solito sferzare deputati e senatori (memorabile, in questo senso, il discorso in occasione della sua riconferma al Quirinale, con l'applauso del Parlamento in seduta plenaria che risuonò a Montecitorio come il De Profundis di una intera classe politica), ma alcune sfumature nelle parole di Mattarella sono sembrate insolitamente dure.
Con Draghi premier riparte il risiko. Fu lo sponsor dei merger bancari
Bnl-Bnp, Intesa-Sanpaolo, UniCredit-Capitalia, Lodi-Bpvn, Banca Lombarda-Bpu, Mps-Antonveneta: dal 2006 al 2008 cambiò il volto della "foresta pietrificata"
Non c’è stato solo l’effetto spread a generare la grande euforia odierna in Borsa sui titoli bancari. Certo, è stato preponderante, vista la consueta esposizione degli istituti nazionali ai Btp, esposizione-zavorra che la formazione di un governo Draghi, se dovesse andare in porto, può sterilizzare, spingendo il differenziale con i Bund - secondo gli analisti - fino a sotto i 100 punti base. Addirittura, secondo alcuni, anche sotto i minimi del 2014-15. Per gli addetti ai lavori che seguono il settore del credito, c'è un altro effetto di cui bisogna tenere conto: Mario Draghi a Palazzo Chigi vuol dire anche spinta al consolidamento bancario nazionale.
Paragone: Draghi? Il governo dei migliori aiuterà le élite non il popolo
Riaprendo i giornali dell’era Monti ritroveremmo le stesse medesime parole che le penne lecchine del giornale unico italiano oggi dedicano a Super Mario. Anzi, a volerla dire tutta, peccano persino di avarizia. Draghi è l’eletto, è l’uomo giusto, è il premier di alto profilo. Draghi è la guida migliore del governo dei migliori. «Nel momento dell’emergenza l’Italia sceglie sempre i migliori», chiosa Mimmo Siniscalco, uno dei figliocci dell’ex capo della Bce. Ma cosa significa essere migliori? Chi attribuisce il titolo di migliore? Sulla base di cosa?
La risposta è facile: si è migliori quando si prosegue nella idea che le élite hanno delle democrazie, ovvero svuotarle. I migliori, guarda caso, non passano dal vaglio dei popoli, ossia delle elezioni, eppure arrivano al momento giusto, osannati, per cambiare il corso della Storia. Fu così per Ciampi ed è così per Draghi. Le élite hanno in uggia il popolo, lo considerano impreparato. In Europa l’Italia - non unica - entrò senza passare da un referendum o da un percorso democratico; e oggi che l’Europa è nella sua fase critica più acuta ecco pronto Super Mario, «l’uomo che salvò l’euro» come scrivono i commentatori bravi. Esatto, ha salvato la follia dell’euro. E ancora oggi salverà l’euro, non il popolo. Il popolo vivrà nell’ipnosi di essere salvato, trasformato da rospo in principe dopo il bacio del Principe.
Draghi non ha fatto nulla per i cittadini. Draghi ha lavorato e lavora in senso contrario allo spirito costituzionale di una repubblica parlamentare. E qui arriviamo all’altro punto. Chi voterà il governo Draghi sta accettando l’idea che il parlamento sia peggiore dei tecnici, che i parlamentari possano essere tranquillamente aboliti tutti perché basta il solo cavallo di Caligola. Chi voterà Draghi deve sapere che darà sostanza al tempo dei costruttori, che muoverà i compassi della cronaca perché la Storia si pieghi a prescindere dalle assemblee elettive. Il voto? Un lusso che non ci possiamo permettere quando c’è una crisi, ieri finanziaria oggi sociale e sanitaria assieme. Il popolo sia sovrano ma lontano dai bivi.
Covid-19 può causare cefalea e altri sintomi neurologici anche gravi
Il nuovo coronavirus potrebbe colpire anche il cervello, con manifestazioni lievi, come cefalea, ma anche disturbi dell'umore e in qualche caso complicanze più importanti, come l'ictus nei pazienti più gravi. I dati da uno studio italiano e da una ricerca inglesedi Viola Rita
Dalla cefalea a sintomi neurologici di vario genere fino gravi complicanze cerebrovascolari, come l’ictus, e forse anche problemi psichiatrici: la lista dei sintomi e delle complicanze associate a Covid-19, nei pazienti ricoverati – dunque generalmente non quelli con sintomi lievi – si allunga. A mostrarlo sono due studi, fra cui una ricerca europea, condotta in buona parte da scienziati italiani (dell’ospedale San Paolo e della Statale di Milano) e pubblicata su European Journal of Neurology, e uno studio svolto varie università inglesi, fra cui quella di Liverpool ed uscito su Lancet Psychiatry. Le due ricerche forniscono un ulteriore supporto ad altre prove che hanno mostrato un collegamento fra Covid-19 e sintomi neurologici.
Sintomi neurologici, lo studio europeo
L’indagine ha coinvolto i medici europei ed è stata svolta condotta attraverso questionari online, composti da 17 domande. In tutto sono stati raccolti 2.300 questionari che riportavano la presenza di un qualche sintomo neurologico in ben due terzi dei pazienti con l’infezione da coronavirus, di cui la maggior parte (quasi il 75%) transitati nelle sale d’emergenza delle unità Covid-19. L’elemento importante, secondo gli autori, è che i sintomi neurologici sarebbero abbastanza diffusi, almeno stando ai dati. I problemi più diffusi erano mal di testa (circa il 60% dei pazienti), dolori muscolari sempre alla testa e perdita dell’olfatto temporanea nella metà delle persone (ma anche del gusto, circa nel 40% dei casi). Ma c’è anche un 21% che avrebbe riportato eventi cerebrovascolari importanti, come ictus – tenendo conto che i risultati si basano su dati di pazienti con Covid-19 grave.
PERCHÉ OGNI TANTO SI ADDORMENTANO LE BRACCIA?
Questa sensazione è definita parestesia ed è dovuta principalmente ad un problema nervoso, le fibre nervose degli arti subiscono una compressione che ostacola il flusso di impulsi elettrochimici diretti al sistema nervoso centrale ed il formicolio è dovuto a “segnali di scarico” delle fibre nervose.
In questi casi è importante ottenere una diagnosi medica al fine di escludere patologie neurologiche o altro.
Tuttavia la parestesia può essere indice di una patologia discale (bulging discale, ernia del disco) al rachide cervicale o di una disfunzione vertebrale o fasciale.
In caso di danno alla radice nervosa le possibilità terapeutiche sono rappresentate da farmacoterapia, ossigeno-ozono terapia ed eventualmente consulenza neuro-chirurgica. Se invece i sintomi sono causati da una disfunzione vertebrale o fasciale si può ricorrere all’osteopatia, alla neuralterapia e infiltrazione dei trigger point ed alla rieducazione posturale come il metodo Mézières.
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Braccia che si addormentano nel sonno: cosa vuol dire?
Braccia che si addormentano nel sonno? Ecco perché succede
Intorpidimento e sensazione di aghi nelle braccia? Le braccia che si addormentano possono essere sintomo di alcuni disturbi o semplicemente di posture sbagliate. Niente paura quindi, prima di allarmarsi bisogna valutare innanzitutto con quanta frequenza succedono questi episodi.
In caso capitino spesso è bene consultarsi con il proprio medico che si occuperà di fare i dovuti accertamenti. Quali possono però le principali cause delle braccia che si addormentano nel sonno? Ecco le principali.
Perché le braccia si addormentano?
I fattori che causano l’addormentamento delle braccia durante il sonno sono numerosi e diversi fra loro, alcuni sono lievi e molto comuni, altri invece possono riguardano patologie più serie. Vediamo insieme i principali:
Il ghanese dà in escandescenze e rompe il naso a una poliziotta
Poliziotta tenta di difendere una mamma con i suoi bambini importunata da un extracomunitario. La furia dell'uomo è incontenibile e inizia a colpire l'agente con violenti pugni al volto
Momenti di paura ieri a Roma, al Collatino. Una poliziotta in servizio, per difendere una mamma con i bimbi al seguito, importunata da un extracomunitario, è stata brutalmente aggredita riportando la frattura del setto nasale.
L'uomo (nella foto, di cui IlGiornale.it è venuto in possesso) è un cittadino extracomunitario, un ghanese di 40 anni Adam Hebib, già noto alle forze dell'ordine, con diversi precedenti penali per droga e reati contro la persona per il quale era stato raggiunto da un provvedimento di espulsione dal territorio nazionale che, a quanto pare, si è concretizzato in un nulla di fatto.
Era in strada ad importunare i passanti, quando ha mirato la donna che con i suoi bambini era intenta a tornare a casa.
Nel mentre è giunta la volante della Polizia dalla quale è scesa una giovane agente di 34 anni che ha cercato di fare scudo per difendere mamma e bambini.
La reazione dell’extracomunitario è stata spropositata e ha iniziato a colpire l’agente con violenti pugni al volto fino a romperle il setto nasale e cercando, tra le altre cose, di sfilarle il cinturone con l’arma. La poliziotta ha tentato di reagire per evitare altri colpi, ma la furia dell’uomo era incontenibile.
Previsioni meteo: inganno di primavera, dal weekend tornano pioggia e neve
Meteo: temperature primaverile nei prossimi giorni ma nel weekend torna il maltempo con nubifragi, nevicate, cielo grigio e freddo
Meteo della settimana e del weekend: nord, centro sud e isole
I prossimi giorni saranno contraddistinti dall'arrivo dell'anticiclone sub-tropicale che dall'Africa avanzerà inesorabilmente verso l'Italia centro-meridionale favorendo così un clima via via più primaverile. Questo assaggio di primavera però sarà solo un inganno infatti dal weekend un'intensa perturbazione atlantica ci riporterà alla realtà investendo gran parte del Paese a suon di piogge battenti, locali nubifragi e nevicate diffuse.
Il team de ilMeteo.it avvisa che fino a sabato pomeriggio il tempo sarà asciutto al Centro-Sud, soleggiato al Meridione e a tratti nuvoloso al Centro. Proprio al Centro-Sud le temperature saliranno costantemente fino a raggiungere picchi di 18°C a Roma e Firenze, oltre i 20-22°C in Sardegna, Sicilia e Calabria, fino a 20 sul resto del Sud e in Campania.
Al Nord, benché le temperature siano previste in aumento ma non superando i 13°C, il cielo sarà più grigio e a tratti anche piovoso (specie mercoledì). Sarà nel weekend che le cose cambieranno. Già da sabato pomeriggio/sera un fronte instabile si affaccerà al Nordovest con le prime piogge.
Domenica la perturbazione avanzerà rapidamente verso tutto il Nord, la Sardegna e le regioni tirreniche centrali (Toscana, Lazio) e in Umbria e infine sulla Campania. Le precipitazioni potranno risultare a tratti forti al Centro, moderate al Nord e diffusamente nevose sulle Alpi sopra i 1200-1300 metri con circa 20-40 cm di accumulo. In questo contesto le temperature caleranno di 5-6°C ritornando in media con il periodo, soltanto al Sud continuerà ad essere mite.
La cassaforte dei soldi fantasma: l'ultima eredità di Conte & Co
Miliardi di euro fermi. Con interi settori economici appesi all’emanazione di decreti attuativi da parte dei ministeri. E se ci si allarga a tutte le leggi approvate dal Conte2, i provvedimenti mancanti arrivano a quota 506
Miliardi di euro fermi. Con interi settori economici appesi all’emanazione di decreti attuativi da parte dei ministeri del Conte2. Mentre i partiti di maggioranza capiscono ancora che destino dare all’Italia tra Conte-ter e governo istituzionale, le legge di Bilancio 2021, approvata a fine anno in zona Cesarini per evitare l’esercizio provvisorio, c’è ma ancora non si vede.
Ci sono i bonus, come gli incentivi auto, o quelli per il rinnovo dei sistemi idrici, il famigerato bonus rubinetti. Misure che tanto hanno fatto discutere e per cui sono stati previsti 20 milioni di euro ciascuna. Così come il bonus occhiali, che introduce, o meglio dovrebbe introdurre, uno sconto di 50 euro per chi li acquista: lo stanziamento è di 5 milioni all’anno, fino al 2023. Ma sono soldi che esistono al momento solo sulla carta. Così come è solo teorico il miliardo di euro per “l’esonero contributivo di lavoratori autonomi e dai professionisti”, colpiti dalla crisi innescata dal Covid-19. Stesso destino spetta agli oltre 250 milioni stanziati in Bilancio, per il prossimo biennio, per consentire “la riconversione e riqualificazione produttiva delle aree in crisi industriale complessa”. Un sostegno sui territori e per l’occupazione, ma incagliato nei cassetti del ministero dello sviluppo economico. Altri 60 milioni, da spalmare su tre anni, sono destinati alle imprese “creative”. Ma anche la creatività è in stand-by. In attesa di decreto.
Guerriglia a Firenze, arresti nel mondo dei centri sociali: si scatenarono contro la polizia
Guerriglia urbana a Firenze dell’ottobre scorso. Sono scattate perquisizioni e 19 misure cautelari nei confronti di soggetti coinvolti nei “gravi fatti” del 30 ottobre scorso. In quell’occasione il centro di Firenze fu al centro di una manifestazione non autorizzata che ha visto il radunarsi di centinaia di persone nelle vie principali: per dare vita ad una generica protesta ‘anti-sistema’, sull’onda di analoghe manifestazioni in altre città, quali Napoli, Milano e Torino. Manifetazioni “subito degenerate in gravi turbative dell’ordine pubblico, con attacchi alle forze di polizia e danneggiamenti”.
Da quella notte stessa i poliziotti della Digos hanno messo in campo un’importante gruppo investigativo. Se da un lato è subito emerso il ruolo di una componente politicizzata inerente al circuito anarchico fiorentino e dei centri sociali. Si aggiunsero comportamenti violenti e delittuosi, di soggetti privi di connotazione estremistica, ed infatti individuati negli ambienti della criminalità comune.
I Centri sociali scatenarono il panico
Come avvenuto in altre città, gli anonimi promotori hanno propagandato l’iniziativa inondando i canali social con l’invito a partecipare alla protesta. Le numerose dirette video testimoniano come la sera del 30 ottobre si fossero radunate nelle vie del centro storico centinaia di persone, tra le quali si insinuarono gruppi di antagonisti. Che si lanciarono in reiterate provocazioni verso le forze di polizia: lanci di bottiglia, bombe carta contro gli agenti di polizia.
Furgoncino su pedoni a Parigi, un morto e un ferito
Un uomo ha rubato un furgoncino e ha investito due pedoni nella zona di La Défense a Parigi. Lo riporta Bfm-Tv precisando che il bilancio è di un morto e un ferito. L’uomo è stato arrestato, dopo avere tentato la fuga, e si trova in custodia nei locali della polizia giudiziaria dell’Hauts-de-Seine, incaricata delle indagini. Secondo le prime informazioni non si tratterebbe di terrorismo.
Raimo come Boldrini, via la scritta Mussolini dall’obelisco. Lancia la petizione e raccoglie 3 firme…
Christian Raimo non sa stare senza fare crociate antifasciste. Non ha evidentemente altro modo per passare il tempo. Così ha lanciato su change.org una petizione per cancellare la scritta Mussolini Dux dall’obelisco del Foro Italico. Non è un’idea originale. Già l’aveva lanciata Laura Boldrini prima di lui. E anche stavolta la proposta è un flop: la petizione di Raimo ha finora raccolto tre firme…
Raimo, Boldrini e la smania della cancel culture
Ma fortunatamente la smania della “cancel culture” in salsa antifascista non ha messo ancora radici in Italia, a parte qualche squallido agguato con vernice rossa alla statua a Indro Montanelli. Azione che ricevette gli applausi entusiasti anche di Raimo, il quale nelle vesti di inquisitore si trova molto a suo agio e non vede l’ora di ergersi a giudice distinguendo i buoni e i cattivi, nel passato come nel presente.
Raimo: giusto cancellare Mussolini
“Negli ultimi tempi – ha scritto Raimo su Fb – si parla molto di decoro e degrado a Roma. Invece di discutere di educazione, povertà, welfare, si invocano misure di controllo contro la movida, il chiasso e soprattutto le scritte sui muri, come se fossero il segno apocalittico di inciviltà. Pensiamo che se davvero ci interessa una città diversa, aperta, multiculturale, viva, dovremmo farne un terreno di battaglie politiche importanti. La prima è quella contro il fascismo, il razzismo, l’emarginazione, la violenza sociale. Per questo è giusto cancellare quelle scritte che ricordano e omaggiano una cultura di sopraffazione, come quella dell’obelisco del Foro italico con scritto Dux”.
Bimbo di 2 anni ucciso di botte: orrore a Caserta. Fermato il compagno africano della madre
Massacrato di botte. È morto così, a Caserta, un bimbo di 2 anni, per il quale non è servita la corsa in ospedale della madre. Per il caso, sul quale indagano i Carabinieri, la Procura di Santa Maria Capua Vetere ha disposto il fermo di un uomo di nazionalità ghanese, compagno della madre del piccolo.
La corsa della madre in ospedale
Il fermo è scattato dopo che la donna, di origine liberiana, stamattina aveva portato il piccolo alla clinica Pineta Grande di Castel Volturno, un ghetto dell’immigrazione, rispetto al quale più e più volte sono stati lanciati allarmi sociali e legati alla sicurezza.
Il bimbo di 2 anni ucciso a Caserta
Quando il piccolo è arrivato in ospedale era ormai già privo di sensi ed è deceduto poco dopo per le lesioni riportate. Immediato l’intervento delle forze dell’ordine e della Procura Santa Maria Capua Vetere, con la decisione di fermare il compagno ghanese della madre.
Giorgia Meloni: "Fate votare gli italiani, il Paese lo salvano loro"
«Non penso che la soluzione ai gravi problemi sanitari, economici e sociali della Nazione sia l’ennesimo governo nato nei laboratori del Palazzo e in mano al Pd e a Renzi. In una democrazia avanzata i cittadini, attraverso il voto, sono padroni del proprio destino. Anche quando la situazione è difficile. Soprattutto quando la situazione è difficile». Così il leader di FdI Giorgia Meloni commenta la decisione del presidente Mattarella di convocare Mario Draghi domani al Quirinale per ipotizzare un governo d'emergenza,
«Il presidente valuta più opportuno rischiare un governo che per due anni avrà molte difficoltà a trovare soluzioni efficaci per gli italiani. Noi, invece, pensiamo sia decisamente meglio dare la possibilità agli italiani di votare, per avere una maggioranza coesa e forte che possa governare cinque anni e dare all’Italia le risposte coraggiose di cui ha bisogno. Nel centrodestra ci confronteremo, ma all’appello del presidente rispondiamo che, in ogni caso, anche dall’opposizione ci sarà sempre la disponibilità di Fratelli d’Italia a lavorare per il bene della Nazione», conclude la Meloni.
È morta Valeria Cecchin, madre di Francesco, ucciso nel 1979. Il cordoglio di Giorgia Meloni
È morta Valeria Cecchin, madre di Francesco. La notizia della morte della signora Cecchin ha provocato grande commozione nella comunità politica romana e non solo, che mantiene viva la memoria di questa “madre coraggio” e della richiesta di giustizia, mai arrivata, per quel figlio ucciso a 17 anni.
Addio alla signora Valeria, madre di Francesco Cecchin
Tra i ricordi che in queste ore si stanno rincorrendo sui social e non solo anche quello di Giorgia Meloni e di Gianni Alemanno, che negli anni hanno personalmente contribuito a fare in modo che non si perdesse la memoria di questo atroce delitto rimasto impunito.
Meloni: “Forte e determinata, una madre coraggio”
“Se ne va la signora Valeria, madre coraggio di Francesco Cecchin, donna forte e determinata che non ha mai smesso di chiedere verità e giustizia per suo figlio, strappato alla vita il 16 giugno 1979 a soli 17 anni per mano del terrorismo rosso. La comunità di Fratelli d’Italia si stringe intorno a Maria Carla e alla sua famiglia per questa dolorosa perdita. A loro il nostro cordoglio, affetto e una promessa: continueremo a ricordarli e a chiedere giustizia per Francesco“, sono state le parole di Giorgia Meloni.
Il capolavoro di Renzi. Le suona a Zingaretti e Conte torna a casa
Lezione di politica. Chapeau Matteo Renzi, che ha osato, rischiato l’osso del collo e ha invece schiantato chi lo dava per morto. Altro che due per cento...
Se stamane Mario Draghi riceverà l’incarico e lo accetterà, probabilmente una telefonata a Renzi qualcuno gliela suggerirà. Perché alla fine il leader di Italia Viva è l’unico che ci ha creduto dall’inizio.
La crisi del Conte 2 – e ancora non sembra vero che sia finita – l’ha cercata tenacemente Renzi. Anche se sin dall’inizio ha tentato di sgombrare il campo dai problemi di carattere personale, questi c’erano. Tra lui e Conte. Il premier giocava una partita propria, e contro di lui.
Dal 9 dicembre al Senato, l’apertura delle ostilità. Poi, circa un mese dopo, le dimissioni delle ministre Bellanova e Bonetti e del sottosegretario Scalfarotto. Quante gliene hanno dette per quella decisione. Ma ha resistito e non era certo facile. Nella partita era solo contro tutti. Il tentativo – naufragato – di sottrargli senatori per distruggerlo.
Alla fine Conte è caduto e Renzi è rimasto in piedi. Le ultime ore sono quelle che in cui l’affondo è finalmente riuscito.
L’altra scommessa era il governo affidato a Mario Draghi. Ha vinto pure quella e da oggi non è affatto detto che dalle parti del Pd non comincino a dubitare anche di Mattarella. Che da Renzi fu scelto per la partita del Quirinale.
E proprio dal Colle, con il discorso pronunciato ieri sera dal Presidente, ancora oggi il leader di Italia Viva potrà dire a ciascuno dei suoi senatori e deputati che non li ha portati al massacro. Se riesce a non andare al voto dopo le parole di Mattarella, è stato un capolavoro di abilità politica.
Di più: ad uscire con le ossa rotte è il Pd di Nicola Zingaretti. Che per la seconda volta (anzi la terza) si è fatto fregare da Renzi. La prima, dopo la caduta del Conte 1 quando il Pd voleva le elezioni e Renzi manovrò con successo per evitarle. La seconda volta ora.
La rapida ascesa del genio di Conor McGregor
In pochi anni il fighter irlandese “si è preso tutto” e ha cambiato le regole del gioco.