Il grande piano vaccinale prevede di immunizzare il 90% degli italiani entro la fine del 2021. Ma tra i ritardi sulla consegna delle dosi, il rischio di una terza ondata e il bando sui medici partito in riardo il rischio è di finire nel 2023
Le prossime tappe per iniziare la vaccinazione sembrano essere segnate. Il 21 dicembre il vaccino di Pfizer/Biontech ha ottenuto il via libera dell’Ema, l’agenzia europea del farmaco, poi via via arriverà l’ok definitivo della Commissione Ue e dell’Aifa, l’agenzia italiana.
Nel frattempo le fiale dovrebbero partire dagli stabilimenti di produzione in Belgio e iniziare il loro viaggio verso i 27 Paesi dell’Ue, Italia compresa.
Come ricostruito dal direttore Nicola Magrini in un’intervista sul Corriere della Sera, la prossima fase scatterà il 25 dicembre quando le fiale, scortate dall’esercito, arriveranno allo Spallanzani di Roma e poi da lì, tra Natale e Santo Stefano, dovrebbero arrivare nei primi punti di consegna per l’inizio ufficiale delle vaccinazioni il 27 dicembre prossimo, data simbolo per tutta Europa. Il problema è che le certezze si fermano a quel giorno.
Covid, i ristoratori in crisi scendono in piazza a Roma. Arriva anche Matteo Salvini
Partite Iva, imprese dell’ospitalità e del settore matrimoni dimenticate dal governo. C'è anche Matteo Salvini in piazza San Silvestro a Roma al presidio di Mio Italia, Federmep e tante altre associazioni italiane. I ristoratori tornano in piazza per protestare contro il governo di Giuseppe Conte: "Ci hanno dimenticato" denunciano alla vigilia del lockdown che farà diventare l'Italia intera rossa per le festività.
"Altro che rossa: l'Italia è in zona nera. Il governo ha fatto dei danni irreparabili e ora gli presentiamo il conto" denunciano i manifestanti. L'iniziativa è organizzata da Mio Italia (Movimento imprese ospitalità), da Ristoratori Toscana e da Tni-Tutela nazione imprese. "È arrivato il momento di unire le forze, di compattare tutte le associazioni di categoria del mondo dell'ospitalità per difendere il nostro settore, fondamentale per tutta l'economia italiana, e chiamare a raccolta tutte le Partite Iva soffocate dalle decisioni improvvisate del governo Conte". Paolo Bianchini, presidente nazionale di Mio Italia , e Pasquale Naccari, presidente di Ristoratori Toscana e di Tni, già da giorni avevano lanciano un appello deciso, dopo il decreto Natale del governo: "Non possiamo più aspettare; le nostre aziende stanno soffocando e il governo ci ha continuamente tolto ossigeno, adottando solo scelte scellerate, lontane dalla realtà del quotidiano e 'aiutandoci' con una vera e propria elemosina di Stato. Adesso o mai più: o facciamo subito fronte comune o sarà troppo tardi. Sarebbe inutile compattarsi dopo la morte del nostro settore e dell'economia Italiana".
L'Aria che Tira, il viceministro Sileri avverte gli italiani: "Lockdown nel 2021 anche con i vaccini"
Il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, ospite della puntata di mercoledì 23 dicembre de “L’Aria che Tira”, il programma sull’attualità di Myrta Merlino su LA7, fa il punto della situazione su vaccini e lockdown: “Sì a chiusure mirate. Variante inglese? Ha ragione Bassetti”.
Pierpaolo Sileri spiega l’imminente campagna di vaccinazione per il Covid-19: “Si parte con il vaccino Pfizer-Biontech, le sedi di stoccaggio sono pronte, mancano pochi siti circa 30 su 300 già comunicati, credo che tutto sarà più facile rispetto alle preoccupazioni manifestate finora. Ovviamente non arrivano 60 milioni di vaccini tutti insieme, ma via via per tutto il 2021. Sono un po’ più cauto sull’immunità di gregge, dipenderà da quando gli altri vaccini avranno l’autorizzazione, se ricevono il via libera nel primo trimestre del 2021 è possibile che una buona parte di italiani sarà vaccinata entro l’estate, ma questo non significa immunità di gregge, per quella secondo me bisognerà aspettare la fine del 2021”.
Sull’invito del professor Walter Ricciardi ad attuare lockdown ragionati: “Sono d’accordo. Io rimango della stessa idea di aprile 2020, servono lockdown mirati e chirurgici, il modello vincente è quello degli stop&go a seconda dei contagi e così faremo anche nel 2021 se sarà necessario”.
Poco prima, il dottor Matteo Bassetti aveva chiarito che la variante inglese non è affatto inglese: “Questa mutazione è stata trovata mesi fa a Bologna dai ricercatori. E’ una grande bolla! Vogliamo smetterla di andare a cercarla nei paesi con gli occhi a mandorla? Dobbiamo investire in genomica, in virologia, quanti virologi o studiosi di genomica ci sono nel Comitato Tecnico Scientifico? Zero! Ecco, il Ministro della Salute, Speranza, doveva ascoltare i medici, è inutile bloccare i voli, non serve! Dobbiamo investire nella scienza, noi a oggi lavoriamo con i fondi della ricerca. Perché tutti i paesi hanno fermato i voli? Perché c’è l’effetto emulazione. Il primo che lo fa, gli altri gli vanno dietro”.
Variante inglese, un positivo a Loreto: "Nessun contatto diretto con la Gran Bretagna", il caso che spaventa l'Italia
Fiato sospeso e paura per la variante inglese del coronavirus. Il punto è che è stato rilevato un caso a Loreto, provincia di Ancona: una sequenza parziale è stata individuata dal Laboratorio di Virologia degli Ospedali Riuniti di Ancona. Ma a spaventare è il fatto che il soggetto positivo non ha avuto collegamenti diretti con la Gran Bretagna: si era sottoposta a tampone molecolare nei giorni scorsi perché aveva un forte raffreddore e, ora, si trova in isolamento.
Un caso, insomma, che spaventa. Anche perché non è ancora del tutto chiaro con cosa abbiamo a che fare. Per certo, l'Agenzia europea per il controllo delle malattie ha messo in evidenza come "il numero insolitamente alto di mutazioni della proteina Spike, e l'alta copertura del sequenziamento nel Regno Unito, suggerisca che la variante non sia emersa attraverso un accumulo graduale di mutazioni" in Gran Bretagna. Semmai, una spiegazione è l'infezione prolungata da Sars-cov-2 in "un singolo paziente, potenzialmente con immunocompetenza ridotta". Insomma, se questo tipo di infezione si prolunga, secondo gli scienziati europei "può portare all'accumulo di mutazioni di fuga immunitaria a un tasso elevato".
Bollettino coronavirus del 23 dicembre: sfondati i 70mila morti. I nuovi positivi sono 14.533, i morti 553, calano i ricoveri
Il bollettino sull'epidemia da coronavirus di mercoledì 23 dicembre segna 14.522 nuovi casi, in aumento rispetto ai 13.318 del giorno precedenti. I morti sono 553, rispetto ai 628 del giorno prima. Il totale delle vittime in Italia sfonda quota 70mila e arriva a 70.395. Nelle ultime 24 ore i guariti sono 20.494. I tamponi sono stati 175.364, ovvero 9.159 in più rispetto a ieri quando erano stati 166.205. Mentre il tasso di positività è dell’8,3% (l’approssimazione di 8,281%): vuol dire che su 100 tamponi eseguiti più di 8 sono risultati positivi; ieri era dell’8%. Si alleggerisce la situazione sul fronte ospedaliero, con -402 ricoveri ordinari e -63 in intensiva (alla vigilia cali di 402 e 44 unità). In totale, 216 ingressi nelle 24 ore in terapia intensiva.
Governo nel caos, il ministro Speranza finisce nel mirino dei Cinque Stelle
Muto. Roberto Speranza parla solo con gli amici, che sono sempre di meno. Da ieri, il ministro della Salute ha un ostacolo in più: dalla maggioranza gli arriva la freccia avvelenata con tanto di richiesta di cacciarlo rivolta a Giuseppe Conte dal deputato M5s Francesco Sapia. Che, tanto per non farsi mancare nulla, è anche membro della commissione sanità della Camera. Con lui, Speranza non parla. E non risponde a chi gli chiede se risponderà al parlamentare pentastellato.
Ma dopo le rivelazioni di Report sulle compiacenti relazioni attribuite all’organizzazione mondiale della Sanità col ministro italiano, il silenzio è vietato. Finora solo l’opposizione aveva chiesto trasparenza.
Ad esempio, Fratelli d’Italia che ieri con Giorgia Meloni è stata molto netta: “Ci fa piacere che qualcuno si sia svegliato anche nella maggioranza. È da mesi e ben prima di alcune inchieste giornalistiche che in perfetta solitudine Fratelli d’Italia sta denunciando l’assenza del Piano pandemico e i silenzi omertosi del Governo”. Proprio ieri si è tenuta l’udienza al TAR del Lazio per il ricorso promosso dai deputati di FdI Bignami e Gemmato per avere il “Piano Segreto” di cui parlò sulla stampa nazionale il Direttore Generale della Programmazione sanitaria al Ministero della Salute Andrea Urbani e l’Avvocatura dello Stato ha ammesso che il Piano pandemico non è mai stato aggiornato dal 2006 e che ancor oggi il Governo non ha prodotto, sulla base dell’esperienza derivante dalla pandemia, un provvedimento completo e formale. Quindi ancora oggi l’Italia non ha un piano completo e formale.
Egiziano distrugge a colpi di machete la statua di San Francesco. È accaduto in una chiesa a Roma
Un egiziano di 45 anni, armato di machete, ha danneggiato una statua nel cortile della chiesa Nostra Signora de La Salette, nel quartiere Monteverde a Roma. Il responsabile è un personaggio già noto alle forze dell’ordine. Il nordafricano è stato rintracciato dalla polizia che ha fatto scattare le manette. L’egiziano si è scagliato come una furia contro una statua dedicata a San Francesco d’Assisi. Colpita con la pesante lama dell’arma impugnata dallo straniero, la statua è stata danneggiata in vari punti. Poi ha deciso di scatenare il panico tra i presenti, sia all’esterno che all’interno della chiesa.
L’egiziano semina il panico
Alcuni testimoni presenti in quegli attimi concitati hanno spiegato a Il Corriere: «Non ha detto nulla, ha colpito tutto quello che gli capitava sotto tiro». Ora oltre alla statua di San Francesco ad essere distrutta dai colpi del nordafricano è stata anche una cabina elettrica. L’egiziano è colpito da divieto di dimora nella città di Roma ma al contempo in possesso di un permesso di soggiorno di tipo illimitato. Le indagini della Digos sono tuttora in corso, la violenza di cui lo stesso si è reso protagonista pare non sia stata associata a frasi di natura religiosa o terroristica.
La Cina sta distruggendo il mondo
Non è un segreto, la Cina si trova ad affrontare livelli di inquinamento devastanti, una situazione annoverata tra le peggiori al mondo. Negli ultimi 30 anni, la Cina, è diventata il maggior produttore di azoto del globo: il numero di automobili in circolazione è aumentato di circa venti volte, l’uso del concime è triplicato mentre la quantità di bestiame allevato così come la combustione del carbone è quatruplicata.
E’ vero, tutti noi sappiamo che la qualità della vita degli abitanti cinesi è fortemente minata sia dal fronte dei diritti umani sia su fronte ambientale, tuttavia fino a oggi non vi erano informazioni dettagliate sull’impatto delle emissioni di azoto prodotte in Cina. In Cina, la quantità di azoto emesso in atmosfera dal settore industriale, automobilistico e da quello agroalimentare è aumentato del 60 per cento per ogni anno in un periodo che va dal 1980 al 2010.
Le cifre arrivano da uno studio portato a termine dalla partnership tra i professori Xuejun Liu e Fusuo Zhang dell’Agricultural University di Pechino, Peter Vitousek, biologo della Stanford University e Pamela Matson presidente della Facoltà di Scienza della Terra del Woods Institute.
Il report ha analizzato la situazione cinese degli ultimi 30 anni ed è venuto fuori che la Cina può aggiudicarsi il titolo di maggior produttore di emissioni d’azoto a livello globale. L’uso sconsiderato dell’azoto come fertilizzante è triplicato dal 1980 al 2000, mentre i capi di bestiame e la combustione di carbone è quadruplicata. Nello stesso arco di tempo, il numero delle automobili in ciroclazione è aumentato di circa 20 volte e c’è da dire che molti dei veicoli che circolano sulle strade cinesi sono altamente inquinanti. Tutte queste attività rilasciano grandi quantità di azoto reattivo nell’ambiente.
Terrore a Milano, immigrato gambiano aggredisce 3 donne in stazione. 2 di loro si barricano in bagno
Inseguite dal maniaco, madre e figlia 20enne si salvano sfuggendo alla sua presa e barricandosi nel bagno. Ma appena poco prima, l’uomo, un immigrato gambiano 28enne, con precedenti all’attivo, aveva già colpito: individuando e aggredendo un’altra donna che, fortunatamente, è riuscita a dare l’allarme. Succede tutto nel giro di concitati minuti in pieno giorno, nella trafficata Stazione centrale di Milano. E già si parla di un aggressore seriale…
Milano, immigrato gambiano aggredisce 3 donne in stazione
Forse un maniaco seriale. Decisamente un aggressore pericoloso. Non per niente, l’immigrato gambiano in azione alla Stazione centrale di Milano, è riuscito a colpire due volte nell’arco della stessa mattinata. Deciso a non arrendersi nemmeno dopo che la prima vittima lo ha segnalato agli agenti. E meno che mai dopo che le due successive “prede” da lui individuate come vittime dei suoi più bassi istinti, hanno reagito con velocità e determinazione, eludendo la sua morsa e chiudendosi nei bagni dello scalo ferroviario.
Due delle vittime, madre e figlia, si barricano in bagno
L’identikit dell’aggressore risponde a un profilo drammaticamente ricorrente. ed è quello di un giovane immigrato africano. Con precedenti a carico. Eppure libero di andare in giro a importunare donne di passaggio. Vittime scelte a caso, e nelle sue intenzioni destinate a diventare oggetto della sua violenza folle e estemporanea. Secondo quanto ricostruito dal sito di Milano Today in particolare, il violentatore avrebbe invitato due donne – una di 49 e sua figlia di 20 anni – a seguirlo nei bagni degli uomini. E al loro netto rifiuto, avrebbe subito aggredito la più giovane. Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti al lavoro sul caso, la ragazza sarebbe comunque riuscita a sfuggire alla presa dell’uomo, sfoderando una incredibile prontezza nel tirare fuori dalla borsa una bomboletta di spray urticante.
Ira sul presepe in Vaticano: "Questa è un'offesa ai cattolici"
Il presepe "futuristico" fa scoppiare la polemica e divide i fedeli: "Meglio quello tradizionale". Che cosa è successo
"Nel bene o nel male purché se ne parli", scriveva Oscar Wilde. L’aforisma perfetto per raccontare l’accoglienza ricevuta dal nuovo presepe di piazza San Pietro.
La natività futuristica degli allievi della scuola d’arte di Castelli, paesino della provincia di Teramo famoso per la lavorazione della ceramica, è finita su tutti giornali, compresi quelli d’Oltreoceano.
"È un presepe che ha avuto problemi come abbiamo avuto tutti noi in questo anno pessimo", scrive, ad esempio, il New York Times, riferendosi alle polemiche montate nei giorni scorsi su social e giornali. Il più feroce è stato Vittorio Sgarbi, che l’ha definito una "umiliazione del cattolicesimo". "I personaggi – attaccava l’esperto sul blog di Nicola Porro – non si riconoscono, queste cose non riguardano il mondo cristiano, sono una caricatura, una finzione, il mondo religioso, che nell’arte ha avuto la sua consacrazione, è stato tradito".
Sono anche queste critiche, secondo Ilaria, negoziante di via della Conciliazione, ad attirare in piazza decine di persone. "A me – spiega – non dispiace, ma è una cosa soggettiva, l’arte è così: opinabile". "Non è uno dei tanti presepi, è un presepe diverso, però come tutte le cose insolite crea più interesse di quelle ordinarie". Sembra che anche attorno alla natività di San Pietro si sia creato una sorta di "effetto Spelacchio". Lo stesso che ha reso celebre lo sfortunato albero di Natale posizionato a piazza Venezia due anni fa. I rami secchi dell’abete costarono aspre critiche all’amministrazione, ma tra polemiche e prese in giro, il vituperato alberello diventò una vera e propria attrazione.
Coronavirus, ecco qual è la colpa della Cina
Un Paese che riveste una posizione dominante negli equilibri geopolitici mondiali ha nascosto al mondo il pericolo per più di un mese. Il motivo è nelle sue politiche repressive.
È l’analisi tracciata oggi sul Corriere della Sera da Luigi Offeddu e Milena Gabanelli, nel consueto spazio di inchiesta dell’ex conduttrice e ideatrice di Report. Vengono messe in fila le responsabilità della Cina. Un’unica, sola e grande mancanza, in fondo: quella dei diritti. Discende da qui, in effetti, il ritardo col quale l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) viene avvertita dalle autorità cinesi. Tra il primo caso di Covid a Wuhan (17 novembre 2019) e la comunicazione ufficiale del pericolo (31 dicembre 2019) passa più di un mese. Ce ne vuole un altro (30 gennaio) perché sia dichiarata l’emergenza internazionale. Il tutto mentre turismo e commercio globale continuano a spostarsi sulle rotte cinesi, alimentando i contagi: più di cinquemila, come riporta il CorSera, i voli solo con l’Europa a dicembre 2019.
Ora il Covid è inglese. È l'ultima crociata contro la Brexit
Ieri su Repubblica campeggiava in prima pagina un titolo a caratteri cubitali: «Il virus inglese è già in Italia». Altri quotidiani in prima pagina hanno utilizzato un'infografica che con un gioco di parole riconduce il virus alla perfida Albione: la scritta "corona virus" fiancheggiata dall'immagine della Regina Elisabetta II, con il capo ornato dal diadema, per creare l'associazione fra il nome generico del virus (corona) e la corona reale, rende l'idea di due realtà compenetrate. Inizialmente ho strabuzzato gli occhi e mi ha assalito il sospetto che il laboratorio di Wuhan fosse una enclave del Commonwealth, sotto le dirette dipendenze del Regno Unito. Invece, no.
È bene ribadire che l'epicentro da cui si è diffuso il malefico virus, che sta sconquassando la sanità e l'economia globale, appartiene territorialmente al regime comunista cinese e conferirgli una paternità britannica è un atto di espropriazione abusiva. Nei mesi precedenti coloro che attribuivano al Covid-19 una "Doc" (denominazione di origine cinese), come ad esempio il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, venivano accusati di retorica aggressiva e di depistaggio. I sacerdoti del politicamente corretto additavano i divulgatori della tesi cinese del virus come rei di aver violato i precetti della loro dottrina, che si ispira al culto della tremebonda prudenza. I giornali di orientamento progressista si sono sempre dimostrati cauti nel dare al virus una identificazione geografica, dissociandosi da quanti, in nome della verità e della lealtà ad un dato cronicistico, hanno evidenziato nella terra del Dragone l'origine pandemica.
Coronavirus, il bollettino del 22 dicembre: 13.318 nuovi casi, 628 i morti. Veneto e Lombardia con più contagi
Tredicimila casi e 628 morti. Il bollettino di martedì 22 dicembre divulgato dal ministero della Salute sulla diffusione del coronavirus registra 13.318 nuovi casi (su 166.205 tamponi) e 628 morti (69.842 in totale da inizio emergenza). Ieri a fronte di 87.889 tamponi, i nuovi casi erano 10.872 e 415 le vittime. Sono 44 in meno i posti letto occupati nelle terapie intensive (2.687 in totale), 197 in meno i ricoveri nei reparti covid (24.948 totali). Scende l'indice di positività: 8% (ieri era l'12,3%).
Scende il numero degli attualmente positivi che sono 605.955, in calo di 7.627 unità rispetto a ieri. Aumentano i dimessi/guariti odierni che sono 20.315, per un totale di 1.301.573 dall'inizio dell'epidemia. Le regioni più colpite sono il Veneto (3.082), la Lombardia (2.278), il Lazio (1.288), l'Emilia Romagna (1.162) e la Sicilia (894).
Virus inglese si può dire, cinese no. Perché tanto terrore? C’entra forse la trattativa sulla Brexit
Ma tutto questo terrore per la “variante inglese” quando sappiamo che la scoperta della mutazione risale allo scorso settembre, cioè oltre due mesi fa, che senso ha? Alla larga da ogni forma di complottismo ma, come suggeriva il compianto Giulio Andreotti, a pensar male si fa peccato ma qualche volta ci si azzecca.
Giubilei: perché si può dire virus inglese e non virus cinese?
E dunque l’interrogativo retorico lo butta là Francesco Giubilei, editore e scrittore, sul suo profilo twitter. Ecco cosa scrive in riferimento al titolo di apertura di Repubblica sul virus inglese che è già in Italia: “Non si poteva chiamare “virus cinese” ma ora, nei giorni in cui si tratta l’accordo per la Brexit, si parla addirittura del “virus inglese”. Già, qualche domanda bisogna pur farsela. Dove sono tutti coloro che gridavano al razzismo quando si definiva il Covid virus cinese?
La trattativa sulla Brexit
Ma non è la sola domanda da porsi. A che punto sono le trattative per la Brexit? Riferisce il sito dell’Agi: “Restano in stallo i negoziati tra Unione europea e Regno Unito sull’accordo post-Brexit, dicono fonti europee. Il capo negoziatore Ue Michel Barnier ha informato gli ambasciatori dei Ventisette che nelle discussioni tra le due delegazioni non sono stati registrati progressi sui tre temi chiave del negoziato, ovvero pesca, condizioni di concorrenza leale e futuro meccanismo di risoluzione delle controversie”. E allora chissà, magari la “variante inglese” può dare una mano a Bruxelles. Proprio in questa fase in cui l’interlocutore, cioè la Gran Bretagna, è isolata e trattata come l’appestata del Vecchio Continente.
“Il favore Oms all'Italia danno catastrofico”, denuncia il ricercatore che disse no a Ranieri Guerra
Fu un danno catastrofico anche per l’immagine indipendente dell’Oms il favore all’Italia su piano pandemico. La denuncia è del ricercatore dell’Oms Europa Francesco Zambon ha raccontato a Report del suo tentativo, vano, di avvisare il direttore generale dell’Oms Tedros sui rischi legati alla decisione di ritirare il rapporto sul piano pandemico italiano per la reputazione dell’organizzazione mondiale della sanità.
Parole precise: “È stata ritirata una pubblicazione dell’Oms (approvata a tutti i livelli, compreso il Chief Scientist) - scriveva Zambon il 28 maggio a Tedros - danneggiando di fatto la credibilità dell’Oms. C’è il rischio di danni catastrofici in termini di indipendenza e trasparenza se una versione “censurata” della pubblicazione fosse modificata”. “Parlavo – ha spiegato a Report - di danno catastrofico reputazionale. Purtroppo credo di non essere andato troppo distante. A quella mail non ho mai ricevuto risposta”, racconta Zambon a Giulio Valesini.
Tornando al fatto che il rapporto di Zambon evidenziava come il piano pandemico italiano non venisse aggiornato di fatto dal 2006, la domanda è: un piano pandemico aggiornato sarebbe servito all’Italia per affrontare meglio il Covid? “Io penso di sì - risponde senza giri di parole Zambon - non è possibile che un piano di 14 anni fa possa essere attuale. Il piano pandemico dell’influenza è la base per prepararsi alle pandemie che sono causate da diversi agenti virali. Peraltro ce ne sono stati diversi che sono stati causati da Coronavirus: la Sars nel 2003, poi la Mers nel 2014-2015 anche quello era un campanello d’allarme, e poi è arrivato questo Coronavirus nel 2019”.
Condanna cancellata e niente supermulte. Il suocero di Conte graziato due volte
C'era una legge molto severa dal punto di vista penale che puniva con il reato di peculato tutti gli albergatori che non versavano come dovuto la tassa di soggiorno nelle casse del comune dove era situata la struttura. Quella legge non c'è più, cambiata dalla famosa norma “salva-suocero” inserita del decreto legge rilancio, che depenalizza quel reato, ma lo trasforma in sanzione amministrativa salatissima, con una multa che raddoppia o triplica l'importo del mancato versamento. Come si saprà dopo che è uscita la notizia del colpo di spugna sulla pena di un anno e due mesi patteggiata da Cesare Paladino, suocero di Giuseppe Conte, in base a questa nuova legge, è nato un putiferio. E con grande generosità si è immolato Dario Franceschini per fare da scudo al premier e rivendicare la paternità della norma, sostenendo di averla fatta inserire lui e che Conte fino ad oggi ne ignorava l'esistenza. Fatto piuttosto strano, per due motivi. Primo: il premier si è sempre vantato da giurista di controllare anche le virgole dei testi in approvazione in consiglio dei ministri, cosa che avrebbe sempre fatto, salvo che sulla norma che salvava suo suocero. Secondo: Paladino grazie a quella norma aveva ottenuto dal gup di Roma la cancellazione della condanna penale, e la figlia Olivia si è tenuta per sé una notizia così importante senza confidare la gioia al fidanzato. Sarà...
Ma il suocero di Conte è doppiamente fortunato, perché lui era stato condannato per peculato per essersi trattenuto 2 milioni di contributo di soggiorno in 5 anni senza versarli nelle casse di Roma Capitale guidata da Virginia Raggi. Con la nuova norma Franceschini ignorata da Conte quella condanna penale è stata cancellata solo a lui (è stato rifiutato a tutti gli altri albergatori) con un colpo di spugna. Ma la supermulta in vigore che avrebbe costretto Paladino a pagare una sanzione extra fra 4 e 6 milioni di euro a lui non è stata applicata, perché quando ha violato la legge quella multa non era ancora in vigore. Quindi il suocero di Conte è diventato l'unico italiano che può fare quello che vuole essendo al di sopra della legge: quella vecchia che per lui è stata cancellata e quella nuova che per lui non era applicabile.
La cosa clamorosa è che questo finale era stato pure previsto. E non da uno qualsiasi, ma da relatore di quel testo in commissione Giustizia della Camera, Eugenio Saitta, un esponente M5s. Fu lui a fare mettere a verbale un avvertimento al governo: “In assenza di una specifica norma transitoria, l'illecito amministrativo si applica ai fatti commessi dopo l'entrata in vigore della norma; laddove la giurisprudenza qualificasse la disposizione in commento come operante una depenalizzazione, per i fatti commessi prima, non potendo più trovare applicazione la norma penale, sarebbero escluse tanto sanzioni penali quanto sanzioni amministrative”. Insomma: “attenti perché a un furbetto evasore della tassa di soggiorno verrebbe cancellata la condanna penale, ma non potrebbe essere applicata la nuova sanzione se non scriviamo una norma transitoria”. Il governo ha fatto orecchio da mercante e non ha scritto nulla per evitare questo. E il povero Saitta ci ha azzeccato, restando profeta inascoltato. Certo nemmeno lui poteva immaginare che il solo caso che davvero sia stato al di sopra di ogni legge come lui temeva avrebbe riguardato proprio il suocero di Conte...
I voli di Stato usateli per far rientrare gli italiani da Londra, chiede la Lega
Ma agli italiani che adesso sono “condannati” in Gran Bretagna chi diamine ci pensa? Che cosa sta facendo il governo per loro? Parliamo di diverse centinaia di nostri connazionali che vivono e lavorano nel Regno Unito per i quali non si sta facendo nulla ai fini del loro rientro in Patria, dopo la frettolosa ordinanza di Speranza.
Da mezzanotte impossibile partire alla volta dell’Italia. E questo è francamente indegno, per una Nazione che voglia dirsi civile e rispettosa verso i propri connazionali: il deputato della Lega Zoffili denuncia che “dopo essersi pagati i tamponi, sono stati bloccati in aeroporto con in mano la carta d’imbarco, e lì abbandonati senza alcuna comunicazione ufficiale”.
La sospensione dei voli con la Gran Bretagna a causa della nuova versione del virus, è stata adottata senza tenere in considerazione queste persone, che a decine chiedono assistenza”.
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YouTube rimuove i “non mi piace”. Ecco come favorisce il politicamente corretto
L’amministratore delegato di YouTube, Susan Wojcicki, ha annunciato mercoledì scorso che la piattaforma di condivisione video più famosa al mondo rimu... -
Le terapie anti-Covid non esistono, giusto? Sbagliato. L’Aifa sbugiarda i virologi star
La ricetta Speranza a base di «tachipirina e vigile attesa» è già stata messa in discussione da diversi studi scientifici. Adesso, però, sta per croll... -
Pfizer, "abbiamo sbagliato vaccino". Campagna contro il Covid, studio sconcertante: tutto ribaltato, chi rischia
Sono 82.278.770 le dosi di vaccino somministrate in Italia, l'87,8% del totale di quelle consegnate, pari finora a 93.749.420 (nel dettaglio 66.025.41... -
Dodici milioni di animali uccisi per i test scientifici: Parlamento Ue chiede fine della “mattanza”
Il Parlamento Ue chiede si fermare la “Mattanza” degli animali da laboratrio: nell’Unione europea, nel 2017, circa 12 milioni di animali sono stati al... -
Instagram è dannoso per la salute mentale delle ragazze. Zuckerberg lo sa e non fa nulla
Facebook sa che Instagram è un social pericoloso per la salute mentale delle ragazze adolescenti, ma non fa nulla per arginare il problema. E’ quanto... -
Carne bovina, due casi di mucca pazza. "Stop alle vendite", torna il terrore: ecco cosa evitare
Torna l'allarme mucca pazza. Certo, non alle porte dell'Italia, ma il caso fa subito paura. In Brasile - il più grande esportatore di carne bovina al... -
Facebook e la lista di vip intoccabili: Zuckerberg ha protetto dalla censura 6 milioni di profili “famosi”
«Gli standard della community di Facebook si applicano a tutti nella stessa maniera», è il mantra che Mark Zuckerberg ama ripetere a tutti. Ma è veram... -
Così muore in pochi secondi il Covid: l'immunologo Clerici ha scoperto l'arma letale che uccide il virus
Una spallata che può essere definitiva nella guerra con il Covid. Mario Clerici, docente di Patologia generale all’Università Statale di Milano e dire... -
Elon Musk da paladino “verde” a inquinatore seriale
Elon Musk proprietario di Tesla e del gruppo Space X ha cercato di rivoluzionare, oltre al mercato automobilistico anche lo stile di vita dei nuovi ri...
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Spiaggia Dune di Sabaudia La Spiaggia Dune di Sabaudia è situata nel comune di Sabaudia e fa parte del Parco Nazionale del Circeo, istituito nel 1934.... -
Le 10 spiagge più belle della Liguria | Skyscanner Italia
Calette cristalline, spiagge attrezzate e baie tutte da fotografare: sono le spiagge della Liguria, per un viaggio tra borghi marinari, aree marine pr... -
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